Discussione fra logica e analogie

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  1. Al Rami
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    CITAZIONE (~ ariel @ 16/10/2011, 12:46) 

    CITAZIONE (~ ariel @ 16/10/2011, 12:25) 
    1)Ancora una volta tu applichi all'analogia un discorso logico. Cioè il tuo modo di operare è a metà fra analogia e logica perchè tendi di dare un riscontro logico anche al pensiero di tipo analogico. Infatti hai incatenato un dialogo di tipo conseguenziale e quindi razione, quasi un sillogismo sbagliato perchè puramente deduttivo.

    2)E l'analogia non funziona in questo modo perchè quando si studia Mitologia bisogna tener presente come spiegato prima che la mente ragiona per analogie (vedi la psicologia analogica).
    Ciò significa che se tu pensi ad un concetto e fai determinate associazioni, tramite esse io posso risalire a quel concetto che tu hai formulato.
    In realtà le simbologie non sono così diverse perchè il nostro mondo è continuamente diviso fra particolare e universale ed è proprio sfruttando questa rete di significati che si può agire e interpretare sia tramite il mito che di conseguenza l'astrologia.

    3)Io sono un guerriero, ho Marte in ariete. Sono un guerriero perchè Marte è in analogia con la guerra. Dunque "se io sono un guerriero allora Marte è in analogia con la guerra"
    Questa è puro sillogismo, non è un discorso analogico perchè esso per antonomasia si sottrae a questo tipo di razionalità.
    L'analogia si basa su libere associazioni che non implicano un risultato finale come in un operazione matematica ma una rete di idee e concetti che se studiati e analizzati possono portare ad un tipo di ragionamento.

    4)Cioè l'associazione Marte/guerra può portare a comprendere che l'individuo con cui sto parlando ha una certa predisposizione o alla guerra oppure conosce poco la mitologia, perchè se io dico "Marte" e lui dice "guerra" significa che ha in mente come prima cosa la guerra, il combattimento, l'opposizione oppure come prima dicevo che conosce poco il mito per cui è abituato a considerare Marte dio della guerra o appunto Venere dea dell'amore o Bacco dio del vino ecc ecc.
    Per questa motivazione occorrono altre associazioni, proprio per investigare le situazioni.

    5)L'osservazione empirica come il ragionamento logico possono essere quindi un valido approccio ma non l'unico, perchè se si parte dal presupposto che tutti gli esseri umani abbiano una base comune di idee e concetti derivanti dalle esperienze comuni come bere e mangiare, nascere e morire, coprirsi e riprodursi, significa che abbiamo un insieme di associazioni simboliche su cui possiamo lavorare per andare oltre l'empirico e a approdare all'inconscio: ovvero quel lato mistico quasi e divino, in ombra che forse un pianeta nel TN può dare circa la persona.

    Cioè il tuo ragionamento è applicabile ad un'intelligenza artificiale non umana perchè per quanto essa proceda per schemi precisi, ha sempre la facoltà di cambiare strada.
    Infatti il ragionamento di stampo aristotelico cade proprio per queste motivazioni.

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    Prima di tutto grazie per avermi dato la possibilità di ragionare. Cercherò di rispondere punto per punto.
    1) Nel mondo del ragionamento ci sono tre modi di procedere: deduttivo, induttivo e abduttivo.
    Il ragionamento di tipo analogico è induttivo. L'induzione analogica è utilizzata nella scienza, nella psicologia, nell'astrologia e in altre branche del sapere. Nel mio esempio di sopra tendevo a dimostrare proprio quello a cui tu concludi: non possiamo attraverso le analogie operare nello stesso modo della deduzione; e l'ho spiegato appunto applicando le tavole di verità. Ma ciò non implica che il pensiero analogico non abbia delle regole che possano essere falsificate per l'appunto, attraverso il ragionamento logico. Infatti la logica per l'appunto abbraccia la deduzione l'induzione (e quindi l'induzione per analogia) e l'abduzione. La logica dunque non abbraccia solo il pensiero deduttivo.

    2)Possiamo risalire alla rete di significati esistenti tra Mito e pianeti (e segni) conoscendo pienamente il mito? E' possibile; ma non è detto che alla base dell'astrologia debba esserci il mito. Mi spiego: è possibile che le regole che governano la pratica astrologica siano altre e che il mito sia solo un modo per spiegare i fatti, ma non per conoscerne le origini. Lisa Morpurgo ha scoperto una correlazione tra la 2^ casa e il cinema, la televisione, l'immagine in genere. Ciro discepolo invece ha trovato una corrispondenza tra 11^ casa e lutti. Ormai queste osservazione sono entrate a far parte del bagaglio culturale di molti astrologi: non esistono dubbi che c'è una certa relazione tra la 2^ casa e l'immagine e l'11^ e i lutti perchè l'osservazione lo ha dimostrato attraverso centinaia di migliaia di casi analizzati. Ma non attraverso la conoscenza del Mito! Tutti coloro i quali hanno applicato questo principio hanno riscontrato che è vero e ora quella della Morpurgo e di Discepolo sono divenute regole di uso comune. In tutto ciò vi è un legame di tipo analogico perchè non è difficile collegare tra loro due fatti noti (anche attraverso ragionamenti iperbolici) a posteriori; ma di per se, l'analogia non dimostra le ragioni del funzionamento dell'astrologia: è solo un modo per rendere accettabili quei vincoli (causalistici o sincronistici) che non siamo capaci di spiegare diversamente. Dunque, come dici tu: "sfruttando questa rete di significati, si può agire e interpretare sia tramite il mito che di conseguenza l'astrologia" ma solo a livello probabilistico essendo per l'appunto l'analogia di origine induttiva.

    3) appunto! Ed è proprio questo che ho dimostrato attraverso le tavole di verità. Dici che l'analogia è una rete di idee e concetti che se studiati e analizzati possono portare ad un tipo di ragionamento. Ma non è in discussione il ragionamento in se; la discussione verte sul fatto che attraverso questo ragionamento possiamo solo trarre delle conclusioni a carattere probabilistico e che dunque, come ho spiegato nel precedente intervento, sono da prendere in considerazione relativamente per spiegare un certo fenomeno.

    4)Giusto e ovvio; ma conoscere a fondo la mitologia, il mito, non significa conoscere l'archetipo in tutte le sue possibilità di espressione perchè esso è indipendente dall'uomo, mentre il Mito è la rielaborazione dell'archetipo, la trasmutazione in forma ad opera dell'uomo.

    5) la tua osservazione non è sbagliata; ma bisogna fare una precisazione: l'approccio analogico è fallace in una certa misura diversamente dal procedimento deduttivo. Noi possiamo applicare il pensiero analogico come PISTA, come indizio, come strumento per avvicinarci alla verità. Le associazioni simboliche inconsce, sebbene comuni, non possono essere prese tutte in blocco e applicate in modo arbitrario. Infatti è noto che ognuno vede delle associazioni che altri non vedono; e ciò è indipendente dal grado di conoscenza di un mito. A conferma di ciò vi sono per esempio le decine e decine di tavole periodiche dello zodiaco, tutte valide (perchè basate sul principio delle analogie) e discutibili perchè non partono dall'osservazione empirica dei fatti. Dunque, in termini pratici, a cosa serve che vi sia a monte un certo tipo di analogie se poi esse non trovano corrispondenza con l'osservazione empirica? Ed è da questa conclusione, constatazione dei fatti che concludo affermando che l'analogia è solo una pista da seguire e deve essere confermata dai fatti. Altrimenti è solo speculazione mentale.
     
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11 replies since 16/10/2011, 11:46   164 views
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