La Struttura dei Tarocchi: Parte Seconda "I Minori"

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    La struttura dei Tarocchi

    Seconda Parte: Gli Arcani Minori


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    Nel numero di Novembre abbiamo visto come sono strutturati gli Arcani Maggiori, quali sono le loro caratteristiche e quali i legami e i percorsi che li caratterizzano. Vedremo adesso nel dettaglio come sono strutturati e quali sono gli elementi distintivi degli Arcani Minori.


    Gli Arcani Minori

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    Gli Arcani Minori costituiscono la seconda parte del mazzo dei Tarocchi. Il termine “minori”, identifica da un lato la minore importanza rispetto ai Maggiori (si riferiscono a questioni di carattere più quotidiano) e dall’altro lato sottolinea il fatto che la loro nascita è avvenuta in una fase successiva.
    56 sono le carte che costituiscono questo gruppo di Arcani. Alla loro base vi è una struttura che possiamo definire quaternaria. Sono, infatti, distinti in 4 gruppi, caratterizzati da 4 semi diversi, divisi ciascuno in 10 carte numerali (dall’1 al 10) e in 4 carte di Corte.
    Ogni seme corrisponde ad una delle diverse esperienze umane, che si esplica attraverso 10 fasi. I 4 semi, in ordine di esperienza, sono: Bastoni, Coppe, Spade, Denari. Ciascun seme è a sua volta associato ad un elemento (Fuoco, Acqua, Aria, Terra).
    In linea generale, i bastoni simboleggiano cosa facciamo, le coppe quello che sentiamo, le spade ciò che pensiamo e i denari quello che possediamo. Vediamo, nel dettaglio, quali sono le specifiche attribuzioni di ciascun seme.


    I 4 semi

    -I Bastoni
    Se è vero che ciascun seme degli Arcani Minori rappresenta la gamma esterna dell’esperienza umana, i bastoni raffigurano il modo in cui l’energia vitale e la volontà si mostrano nella vita ordinaria.
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    I bastoni (in inglese “wands”, ossia “bacchette”) rappresentano il primo dei semi con cui si confronta l’uomo: sono un seme attivo, caldo e secco, maschile, yang. Collegato con il Sole e con il colore rosso, questo seme ci parla della vita e della possibilità dell’esistenza, è collegato con la sfera sessuale, con il lavoro e con i progetti.
    Ai Bastoni è associato l’elemento Fuoco, che simboleggia lo spirito, la creatività, il misticismo, la volontà, l’ispirazione. I bastoni/fuoco sono connessi con la spiritualità che aleggia in ognuno di noi, con quel fuoco, quella scintilla divina che parte da dentro è dà l’impulso a lottare e ad agire per uno scopo. A livello cabalistico (argomento che verrà qui solo accennato) i bastoni sono associati ad Aziluth, il primo dei quattro mondi in cui è distinto l’Universo. Aziluth è il mondo della pura manifestazione, del puro Spirito. Esso è emanato direttamente da Dio, scorre, cioè, dall’Infinito e da esso hanno origine gli altri 3 mondi. È questo un mondo ancora prettamente divino, non possiede una sua identità separata da quella di Dio ma, nel suo essere creato, è diretta espressione della volontà di Dio. I bastoni, nella loro associazione con il mondo dell’emanazione, rappresentano dunque l’anima umana in generale e quella spiritualità che vive in ciascun essere umano, che lotta, che desidera, che agisce, che vive per vivere e che tende ad espandersi ovunque: sono l’energia dell’esistenza e l’essenza vitale stessa; sono lo Spirito in movimento che vive per la gioia di vivere.
    Dicevamo all’inizio che si tratta di un seme attivo e yang; è associato, infatti, all’azione e al movimento, alla crescita personale, alla vitalità, alla determinazione, all’entusiasmo, all’ottimismo. Attraverso i bastoni sperimentiamo l’impulso a crescere e a trasformarci ed entriamo in contatto con la profonda ispirazione che muove tutte le cose. Nei bastoni c’è anche l’idea della lotta, del coraggio e del vigore intese come possibilità di mettere alla prova ed usare tutta l’energia di cui disponiamo.
    Nella sua accezione negativa, questo seme è associato all’orgoglio, al dispotismo, alla tirannia, all’impulsività e alla dispersione, è, cioè, un fuoco non incanalato e mal direzionato, che può portare alla distruzione e non alla crescita.
    La presenza di molte carte di bastoni, in una lettura, viene associata spesso a cambi di situazione repentini e spesso permanenti, a situazioni dinamiche, a desideri di conquista, alla passione che proviamo e che mettiamo nelle cose, alla competizione e a situazioni stressanti difficili da gestire.

    -Le Coppe
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    Con le coppe, l’uomo arriva a sperimentare il mondo delle emozioni: nei Bastoni abbiamo trovato la forza spirituale che dà vita all’Universo, nelle Coppe, invece, entriamo in contatto con quell’amore che permette all’anima di accogliere quella forza. Le coppe sono un seme passivo e lento, freddo, femminile, yin. Il loro colore è il blu e si riferiscono alla capacità di costruire forme: non a caso la forma delle coppe richiama quella dell’utero e un sottile legame le unisce ai cicli della Luna. Alle Coppe è associato l’elemento Acqua, simbolo di adattabilità, mutevolezza, ricettività, dipendenza. Tutte le questioni dell’anima sono connesse con il seme di coppe, così come l’emotività, la profondità, le sensazioni e le emozioni. A livello cabalistico, le coppe sono legate al mondo di Briah, il mondo della creazione. In Briah l’anima umana crea la personalità individuale, o meglio, crea le condizioni necessarie alla creazione delle altre cose: Briah è la possibilità di creazione, precondizione necessaria all’atto creativo stesso. È, dunque, questo un mondo pervaso da aspetti emotivi e dove risiede il più alto livello di coscienza spirituale: piuttosto che da forme di vita concrete, Briah è pervaso da tutto ciò che in seguito assumerà una forma. Legandosi strettamente con il secondo dei 4 mondi cabalistici, le coppe rappresentano, dunque, le emozioni, i desideri e gli impulsi del subconscio. Tutto ciò che concerne i sentimenti, le intuizioni, lo psichismo, la creatività, l’arte, ha a che fare con le coppe. Questo seme, in contrapposizione a quello dei bastoni, è un seme passivo, ha cioè bisogno di un obiettivo o di un impulso per diventare vivo; e, in relazione al suo essere tipicamente femminile, viene associato al romanticismo, all’empatia, alle sensazioni, ai sogni, all’armonia, alla pace, all’amore come esperienza suprema che ci apre all’altro. La devozione e la cura sono tipiche delle coppe, e, nelle coppe, troviamo la guarigione, la maternità, la compassione e la voglia di auto-redimersi.
    Nella loro accezione negativa, le coppe sono in relazione con l’apatia, la dipendenza, la lunaticità, il sentimentalismo, l’isteria, l’emotività incontrollata e i sogni irreali. In una lettura, una maggioranza di coppe può significare, pertanto, una situazione eccessivamente passiva, fluida, irreale, in cui non si agisce per eccessiva inerzia, ma anche una situazione in cui c’è appagamento, voglia di amare, di fondersi con l’altro e con l’altro e di godere dei piaceri di una situazione che comincia a diventare più armonica.

    CITAZIONE
    Fuoco e Acqua, Bastoni e Coppe, sono due semi strettamente connessi fra di loro. A livello elementare sono considerati nemici naturali: l’acqua spegne il fuoco e il fuoco fa evaporare l’acqua. In realtà, senza una collaborazione fra queste due forze la vita stessa non esisterebbe. Attività e Passività, Yang e Yin, Maschile e Femminile, sono i principi opposti e complementari che sottendono la creazione. Inoltre, i bastoni danno alle coppe l’energia necessaria ad animarle e alimentarle, e allo stesso modo, le coppe sostengono i bastoni facendo in modo che l’energia non si disperda ma trovi una direzioni in cui incanalarsi e prendere forma.

    -Le Spade
    Dall’unione di bastoni e coppe nascono le spade, seme attivo, maschile, caldo e umido. Il giallo è il colore di questo seme e, attraverso esso l’uomo sperimenta il pensiero e l’autocoscienza.
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    Le spade sono sicuramente il seme più controverso dell’intero mazzo, spesso associate a momenti di dolore e pena, rappresentano protezione e possibilità di ferire: la spada ha infatti in sé una duplice caratteristica, può aiutare a difenderci ma allo stesso tempo è un arma contro la quale non si riesce a combattere. L’aria è l’elemento associato a questo seme e come il suo elemento di riferimento, le spade sono movimento, dispersione, forza, azione costruttiva o distruttiva. Come l’aria, anche i pensieri a cui si lega il seme di spade, sono in costante movimento e si muovono talvolta in modo ordinato, talvolta in modo confuso. Con le spade entriamo nel mondo delle idee, della logica, dell’intelletto e della parola; entriamo nel terzo mondo, Yetzirah, il mondo della formazione. In Yetzirah veniamo in contatto con lo spirito intellettuale ed assistiamo alla creazione di un pensiero cosciente: qui risiede l’intelletto umano, l’anima nella sua forma cosciente. È questo un mondo che abbraccia il pensiero ed è qui che tutte le forme concepite in Briah possono essere trovate, analizzate, separate e successivamente realizzate. In Yetzirah comincia a manifestarsi il principio del male: le creature, in questo mondo, hanno libertà di scelta e questo può comportare una decisione ad agire contro i principi di Dio. Già da qui, vediamo che comincia a venire fuori il carattere duale di questo seme. Le spade/aria hanno pertanto a che fare con la sintesi e l’analisi, con l’intelletto, con il pensiero e con la cultura; ma, hanno altresì a che a fare con la sofferenza ed il tormento, con i pericoli, le dispute, le lotte, le difficoltà, le malattie, i conflitti.
    Le spade, quindi, pensano e parlano, analizzano e organizzano, comunicano e discutono, sono razionalità, scienza, filosofia, ma sono anche rivoluzione, guerra, crudeltà, strategia e pianificazione. Le tensioni mentali e fisiche appartengono a questo seme e a questo seme appartiene la disperazione che ci dà la consapevolezza di compiere tagli netti e drastici. Nel loro aspetto più negativo, le spade, mettono in luce prevalentemente i problemi, le angosce, i dispiaceri, ossia tutta quella gamma di emozioni negative figlie della tempesta emotiva a cui le spade possono condurre se non filtrate opportunamente dalla ragione.
    La presenza di molte carte di spade in una lettura pone, dunque, l’accento su una situazione problematica, che ci preoccupa, su un pensare eccessivo, sulla necessità di organizzare il pensiero. Possono riferirsi a problemi di salute, a delusioni sentimentali, ad un eccessivo controllo delle emozioni, a crisi intellettuali e/o dolorose consapevolezze.

    -I denari
    Quarto e ultimo dei semi degli Arcani Minori è quello dei denari, o pentacoli, termine, quest’ultimo, utilizzato in particolar modo dalla scuola inglese e che sottolinea come in questo seme vi siano incarnate tutte le forze e le energie che sono alla base della creazione dell’universo. Crowley, invece, si riferisce a questo seme utilizzando il termine Disks (disco) per richiamare il rapporto fra denari e la Terra.
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    Con i denari arriviamo a conoscere il mondo fisico, la materia, il corpo. È questo un seme passivo, femminile, freddo e asciutto, che si lega a tutto ciò che è stabile e prevedibile. La terra è il suo elemento, e le sue qualità sono la forza, la durata, il realismo, la sicurezza. Il mondo finale, Assiah, è quello che viene ricondotto a questo seme. Assiah è il mondo del fare, ossia quel livello finale in cui i mondi precedenti diventano reali: è lo spazio materiale in cui tutte le cose vivono e crescono. In Assiah lasciamo lo spirito e arriviamo alla materia ed è qui che le cose e le creature manifestate, create e formate in coscienza, assumono una forma particolare e diventano corpi fisici e materiali. È questo il mondo più basso, quello in cui sperimentiamo con mano il mondo spirituale: qui la libertà di scelta è al massimo e bisogna sempre agire per fare in bene. Ed è proprio il fare non come impulso (tipico dei bastoni) ma come necessità di possedere a caratterizzare i denari/terra. Dicevamo dunque che ai denari corrisponde il mondo materiale, tutto ciò che è corporeo, tangibile, primitivo, e che nasce anche come risultato e ricompensa di un lavoro e di una fatica atta a raggiungere una certa stabilità. Nella sua profonda relazione con la terra, questo seme rappresenta la prosperità e la crescita, governa le finanze, il denaro, il guadagno, i raccolti, il lavoro, le tradizioni e la famiglia. È interessante notare come, in particolare negli Arcani Minori del mazzo di tarocchi di Arthur Edward Waite, il mondo campestre e la natura sono rappresentati in ogni sua forma, proprio a sottolineare il profondo legame che unisce questo seme con la natura ed è una rappresentazione che suggerisce anche come in questo seme vi sia la necessità di creare delle radici che dal basso possano spingere a ricongiungerci con l’alto. In chiave negativa tutte queste condizioni vengono in qualche modo ribaltate, e la materia non diventa più il terreno in cui ci si muove per sperimentare il divino ma diventa l’unica dimensione a cui siamo in grado di rivolgerci. I denari, visti in quest'ottica, tendono a porre dunque l’accento su avidità, ingordigia, necessità di possedere per il puro piacere di farlo, insoddisfazione, incapacità di accettare il cambiamento, paura della perdita, dissipazione e povertà di sentimenti.
    In una lettura, molte carte di denari, pongono l’accento su situazioni che riguardano la carriera, il lavoro, le finanze, il corpo fisico, la pace, la sicurezza, la capacità di far crescere e di crescere, il benessere materiale, la soddisfazione nel raggiungere uno scopo.

    Le interazioni fra i semi e l’equilibrio della stesa
    Dopo aver analizzato ogni singolo seme, vediamo come e in che modo questi interagiscono e si bilanciano fra loro.
    Abbiamo visto che ci sono due semi maschili e attivi (bastoni e spade) e due semi femminili e passivi (coppe e terra). Questo ci permette di fare già una prima considerazione. Una stesa per essere bilanciata ha bisogno della presenza sia di semi attivi e maschili che di semi femminili e passivi, questo per far sì che l’azione espressa e manifestata non sia solo potenza/impulso ma diventi poi qualcosa di concreto o, ad esempio, non sia solo immaginata e mai animata, non sia solo staticità e per nulla innovazione.

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    I bastoni, nella loro pura esplosione di energia hanno bisogno di essere sostenuti e controllati dalle coppe; le spade, crude e pragmatiche, ne ridimensionano l’aspetto eccessivamente ottimistico; i denari, con la loro spinta verso il basso, fanno sì che il fuoco non si disperdi.
    Le coppe, passive, fluide e piatte, hanno bisogno dell’energia del fuoco e dell’aria delle spade per animarsi e prendere vita e hanno bisogno dei denari e della loro concretezza per non restare una mera fantasticheria.
    Le spade, tempestose, necessitano dei bastoni per impegnarsi a dare vita al cambiamento e necessitano degli immobili denari per creare un pensiero concreto; soprattutto hanno bisogno delle coppe per far sì che lo stimolo esterno, l’abilità a formulare un pensiero non causi paura o tensione ma sia essa stessa la base da cui partire per costruire una forma.
    I denari, infine, così solidi e inalterabili, senza gli altri 3 elementi non riuscirebbero a sopravvivere: hanno costantemente bisogno dell’acqua per continuare a crescere e non seccare; dell’aria per essere scossi e ripuliti e del fuoco per trovare la motivazione a fare, ossia raquella scintilla che permette di agire per acquisire.

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    I numeri negli Arcani Minori
    Da 1 a 10, i numeri, che caratterizzano le carte degli Arcani Minori, rappresentano in successione le varie tappe del ciclo evolutivo dell’uomo. Vediamo, nel dettaglio, cosa simboleggia ogni singolo numero, per cercare di capire poi in che modo possiamo collegare seme e numero.
    Uno-Asso
    Rappresenta l’inizio, la prima scintilla, l’impulso originario di ogni attività.
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    Negli Assi è contenuto tutto il potenziale della creazione così come anche la creazione stessa, intesa come nascita, manifestazione, nuova volontà, nuova vita. L’uno è dunque legato a tutti i nuovi inizi e a tutto quanto è unità indifferenziata ed individualità. È questo un numero legato all’autocoscienza, alla concentrazione e all’attenzione, alla capacità di manifestare, ispirare e trasformare.
    Più assi in una lettura possono indicare una situazione ancora alle prime fasi o qualcosa di nuovo che è sul punto di nascere.
    Gli Assi sono definiti da Crowley come la radice dei 4 elementi, il che vuol dire che ciascun asso è la più pura manifestazione ed espressione dell’elemento stesso; non sono però una manifestazione di quell’elemento nella sua forma materiale: tutto è solo in potenza. In questo modo abbiamo che l’asso di bastoni è l’energia primaria che alimenta l’Universo e la volontà: è pura creatività, puro entusiasmo, puro coraggio. L’asso di coppe è come una forza materna onnicomprensiva: è puro amore, pura emozione, pura intuizione. L’asso di spade è la forza che viene invocata dalla ragione, è la chiarezza mentale, la verità, la difesa della giustizia e delle proprie motivazioni. L’asso di denari è l’essenza delle cose materiali, è la praticità, la sicurezza, la prosperità.
    Due
    Rappresenta l’unione, la duplicazione, la dualità, il bisogno di bilanciare due elementi contrapposti. L’energia che nasce dall’asso si separa e diventa due. Nel due troviamo la ripetizione, l’opposizione, la separazione così come l’unione, la riconciliazione.

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    È il subconscio, e, in questo numero, è insita la scelta, la decisione e il contrasto fra due poli. Yin e Yang sono uniti e indifferenziati nel due ed è qui che l’elemento/seme appare nella sua forma.
    Molti due in una lettura pongono l’accento su un periodo di attesa, su una qualche decisione da prendere e/o sulla necessità di trovare un obiettivo al di fuori di sé. Avremo così, in maniera molto esemplificata, che il due di bastoni rappresenta la determinazione: l’idea pura di coraggio assume qui una forma e diventa voglia di vincere. Il due di coppe rappresenta i sentimenti che si focalizzano su un obiettivo preciso, sull’altro, diventando unione. Il due di spade rappresenta la necessità di pensare a fondo e di trovare un compromesso fra gli opposti. Il due di denari, infine, simboleggia la crescita e l’alternanza naturale e senza fine fra crescita stessa e staticità.
    Tre
    È l’espansione, la crescita, la realizzazione. Rispetto alla scelta del due, nel tre troviamo la collaborazione e la cooperazione, nonché la creazione di qualcosa di nuovo che nasce dall’unione di elementi simili. È questo un numero particolarmente attivo, di sintesi e armonia, di comprensione, percezione, rivelazione e comunicazione. La presenza di più tre, in una lettura, andrà, per tanto, a porre l’accento su una situazione che sta germogliando: l’idea dell’uno prende forma nel due e viene fertilizzata nel tre.
    Il tre bastoni ci parlerà dunque di un progetto che viene alla luce e della voglia di andare avanti; il tre coppe della soddisfazione che si prova ad amare ed anche della magia del concepimento; il tre spade, in accordo con la potenza del suo seme, diventa malinconia per una dura verità che ci è stata rivelata; il tre denari, infine, metterà alla luce un lavoro concretizzato.
    Quattro
    Stabilità, materializzazione, consolidamento sono le parole chiave legate al numero quattro. Questo numero rappresenta, infatti, un momento in cui non bisogna agire ma costruire per sentirsi al sicuro. Con il quattro arriviamo a gettare le fondamenta e a darci una struttura solida all’interno della quale poterci muovere in tutta sicurezza. Nel quattro ci sono la capacità di conservazione, la materia, la sostanza, il dominio, l’autorità, il controllo.
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    Le cose adesso si sono manifestate e c’è bisogno di una pausa per verificare la solidità di quanto raggiunto fino ad ora. Spesso, però, la presenza di più quattro in una stesa possono indicare una situazione in cui c’è una eccessiva stagnazione.
    Indicativamente, nel quattro di bastoni troviamo la condensazione e la stabilità, il completamento dopo aver compiuto uno sforzo; nel quattro di coppe troviamo, invece, emozioni stabili ma spesso così stabili da risultare restrittive; nel quattro di spade abbiamo la tregua della mente e nel quattro di denari la stabilità e la sicurezza materiali.
    Cinque
    Il cinque rompe la stabilità del quattro. Questo numero rappresenta il movimento, l’instabilità, la lotta, il conflitto, il disequilibrio e l’incertezza. È un numero che invita all’adattamento perché simboleggia qualcosa di caotico ed inaspettato al quale andiamo incontro. Crowley, nel suo Libro di Toth, afferma che con il cinque appare la tempesta ed arriva lo stress, ma ciò non deve essere inteso necessariamente come qualcosa di negativo perché è un momento transitorio e necessario. Più cinque in una stesa invitano al cambiamento e parlano di una situazione che sta mutando.
    Il cinque bastoni apre alla lotta, alla necessità di rinnovarsi e di affrontare una nuova sfida; il cinque coppe parla essenzialmente di perdita e di crisi emotiva; il cinque di spade è sconfitta e crisi intellettuale; il cinque denari è disequilibrio e crisi materiale.

    Sei
    Con il sei torna la quiete dopo la tempesta portata dal cinque. L’equilibrio si ristabilisce, le difficoltà vengono superate e arrivano pace, armonia, felice interscambio. Nel sei, gli elementi sono rappresentati nella loro parte migliore e più pratica. Il sei bastoni, ad esempio, indica la vittoria dopo la lotta; il sei coppe ha a che fare con le emozioni profonde e con quanto c’è sempre stato di bello e armonico nella nostra vita; il sei di spade è il superamento della pena attraverso una ragione che torna a prendere il controllo; il sei denari è generosità che nasce dalla consapevolezza della possibilità di perdita.
    La presenza di più sei si riferisce quindi, molto spesso, al superamento e alla collaborazione.
    Sette
    I sette, a differenza dei sei, rappresentano i semi nel massimo della loro degenerazione. Sono, sostanzialmente, sfide e ostacoli che devono essere superati e portano, per tanto, alla ricerca, alla valutazione, all’indagine, all’osservazione e all’introspezione. Con i sette ci troviamo di fronte alla necessità di rivalutare i nostri obiettivi e di trovare un nuovo e rinnovato approccio. Molti sette parleranno, così, di alternative e rischi da correre. Il sette bastoni ci spinge ad affrontare una sfida più grande di noi; il sette coppe rivela la dissipazione e la voglia di conoscere il mistero; il sette spade è l’inganno, è la mente che non trova pace e cerca soluzioni sempre più adeguate; il sette denari è assoluta passività, è rassegnazione, ma anche bisogno di trovare la capacità di attendere.

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    Otto
    Gli Otto vengono come rimedio per gli errori del sette”, questo quanto afferma Crowley che vede in questo numero una reazione e l’opportunità di espandersi e cominciare da capo. Involuzione ed Evoluzione, Morte e Trasformazione, sono sottesi in questo numero: l’otto è l’inizio della fine e in esso c’è l’idea dell’alternarsi dei cicli e delle fasi della vita. Tutti gli otto rappresentano come una liberazione dell’energia dell’elemento di riferimento e sono rinascita, rigenerazione, cambiamento, rivalutazione e forza spirituale. In una lettura, se compaiono più otto potremmo pensare ad una vicenda che sta cambiando, che sta evolvendo e che ci sta trainando in una nuova fase. L’otto bastoni è velocità e rapidità, è il fuoco che si accende all’improvviso perché sente la necessità di progredire; l’otto di coppe è trasformazione, pianificazione, è abbandono di situazioni stantie non senza difficoltà perché questo numero, collegandosi al seme di coppe, ci parla essenzialmente della mancanza di una spinta dinamica; l’otto spade è l’analisi continua ed è la chiarificazione necessaria a far convivere più pensieri; l’otto denari è il procedere stabile e prudente.
    Nove
    Tutto ciò che è iniziato è pronto a finire nel nove, un numero che rappresenta la fine, la conclusione, la realizzazione e il compimento. Con il nove il cammino evolutivo dell’uomo è stato ultimato e non resta che partire da capo, attraverso il dieci.
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    Il nove è il numero della perfetta armonia e dopo aver sperimentato una leggera perdita, l’elemento può adesso tornare ad esprimersi nella sua forma più consona, può tornare ad aumentare di energia fino ad arrivare al massimo della sua potenza. Questo numero è spesso collegato con la saggezza e con la ricerca spirituale. La presenza di molti nove, in una lettura, ci parla di situazioni che stanno per volgere al termine.
    Nel nove bastoni troviamo il fuoco al massimo della sua potenza. Questa carta rappresenta grande determinazione e grande autodisciplina. Il nove coppe, ossia l’acqua che torna ad essere armonica e forte, rappresenta la felicità, l’appagamento, la totale soddisfazione. Il nove spade, aria potenziata al massimo, racconta di una mente che non riesce a fermarsi, di un pensiero a cui, dopo aver affrontato ogni sfida, non resta che un’amara e quasi disperata analisi. Il nove denari, in accordo con la totale stabilità della terra, indica la ricchezza materiale e il guadagno derivato dall’aver affrontato con pazienza tutte le prove.
    Dieci
    È la combinazione di 0 e 1, di vuoto cosmico e inizio. Nel dieci c’è l’unione dell’alfa e dell’omega, di un potenziale senza forma e del suo impulso primario. In questo numero c’è la fine di tutta l’energia: i 4 elementi ormai compiuti non hanno che da ricominciare il loro cammino. Qui tutto ha definitivamente termine e tutto ricomincia. Ovviamente, più dieci, in una lettura, vanno a sottolineare la presenza di situazioni concluse che possono ripartire con una spinta diversa: la fine diventa il nuovo inizio.
    Il dieci bastoni, fuoco che si spegne e che è pronto a riaccendersi, rappresenta un momento di fatica, di impegno, ma allo stesso tempo è coraggio ed entusiasmo. Il dieci di coppe è l’acqua che riposa, è calma, quiete, consolidamento affettivo. Con il dieci di spade la lotta dell’intelletto è arrivata ormai a completamento, e la lotta porta sempre sofferenza, dolore, perdita, distruzione; ma è da questa condizione così straziante che si trova la forza per ricominciare. Il dieci denari è la conclusione del lavoro di tutti i semi: tutto è completato e finalmente si può godere del benessere e della sicurezza tanto agognati.



    Le carte di corte
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    Una considerazione a parte meritano le cosiddette “Carte di Corte”, chiamate così in quanto rappresentano simbolicamente una corte medievale. Queste sono quattro e sono: Re, Regina, Cavaliere e Fante. Tendenzialmente descrivono persone, ruoli sociali, caratteristiche fisiche e/o caratteriali, atteggiamenti, ma anche, ad esempio, una fase particolare della vita in cui ci si trova. Rispetto alle dieci carte numerali, le figure di corte rappresentano il modo in cui si agisce o si pensa.
    Ai Fanti sono associati ragazzi o comunque persone molto giovani o immature. Tipica dei fanti è l’iniziativa, la possibilità che si concretizzi qualcosa come ad esempio un proposito. Ai fanti appartengono, inoltre, le varie fasi di apprendimento, l’introspezione, la tranquillità, la fase di staticità che precede l’azione. I fanti offrono qualcosa, e per questo vengono generalmente considerati come “messaggeri”. Crowley, che nel suo libro di Toth associa i Fanti alle Principesse, definisce questa carta come “il Silenzio a cui tutte le cose ritornano” e descrive la personalità associata a queste carte personaggio come totalmente mancante di senso di responsabilità.
    I Cavalieri, a differenza dei Fanti, rappresentano l’azione e descrivono la messa in atto del proposito del Fante. Queste figure sono associate a persone giovani, dinamiche, concrete e descrivono situazioni in cui c’è necessità di concretizzazione e in cui bisogna andare avanti. I Cavalieri portano in sé tutta l’energia del loro seme di appartenenza e lo sfruttano come una risorsa. Vengono generalmente raffigurati a cavallo (il loro proposito è l’andare avanti e il servire) con indosso un armatura che li protegge e allo stesso tempo ne limita l’eccessiva veemenza. Identificano la passione, la vitalità, la voglia di vivere, l’idealismo.
    Le Regine, simboleggiano donne mature, percettive, intuitive, equilibrate. Nelle Regine, associate ai vari semi, vi sono tutte le caratteristiche più tipicamente femminili quali la compassione, la comprensione profonda, la ricettività, la sensibilità, la conservazione. Sono le creatrici, le Madri Universali, e il loro potere deriva da una profonda connessione con l’elemento di riferimento. Con le Regine si conoscono la stabilità e l’equilibrio, la persuasione, la creatività e la consapevolezza emotiva.
    I Re sono lo yang per eccellenza (in contrapposizione allo yin delle Regine) e incarnano l’energia maschile in tutta la sua potenza. I Re sono il simbolo della forza, del potere, del controllo. Con i Re l’azione dei Cavalieri viene portata a termine e concretizzata definitivamente. Un Re è una figura autoritaria, un esperto del suo settore, un comandante, una persona che rispetta e da rispettare. La sicurezza, la stabilità e la saggezza sono tipiche di questa figura.

    Edited by water_violet - 15/2/2018, 10:18
     
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    Ciao Violet ☺️
    Molto utile questo post, ma esistono degli abbinamenti prestabiliti anche per gli arcani minori a prescindere dal loro significato?? Ho provato varie volte ad usarli, ma lo trovo molto difficile perché la stesa mi risulta pesante e sovraccarica di informazioni. Con i marsigliesi poi... 😔
     
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    CITAZIONE (Cassandra81 @ 24/2/2018, 15:46) 
    Ciao Violet ☺️
    Molto utile questo post, ma esistono degli abbinamenti prestabiliti anche per gli arcani minori a prescindere dal loro significato?? Ho provato varie volte ad usarli, ma lo trovo molto difficile perché la stesa mi risulta pesante e sovraccarica di informazioni. Con i marsigliesi poi... 😔

    Ciao Cassandra! Personalmente diffido dagli abbinamenti prestabiliti, perchè le carte (maggiori o minori) vanno sempre contestualizzate e purtroppo non puoi prescindere dal significato.
    So che alcuni autori (tipo la Tuan, che però io non seguo) hanno provato a tracciare degli abbinamenti anche per i minori o minori e maggiori.
    Se la stesa ti risulta pesante, prova a tirare giù semplicemente 3 carte con il taglio. :)
     
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  5. Cassandra81
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    CITAZIONE (water_violet @ 24/2/2018, 15:51) 
    CITAZIONE (Cassandra81 @ 24/2/2018, 15:46) 
    Ciao Violet ☺️
    Molto utile questo post, ma esistono degli abbinamenti prestabiliti anche per gli arcani minori a prescindere dal loro significato?? Ho provato varie volte ad usarli, ma lo trovo molto difficile perché la stesa mi risulta pesante e sovraccarica di informazioni. Con i marsigliesi poi... 😔

    Ciao Cassandra! Personalmente diffido dagli abbinamenti prestabiliti, perchè le carte (maggiori o minori) vanno sempre contestualizzate e purtroppo non puoi prescindere dal significato.
    So che alcuni autori (tipo la Tuan, che però io non seguo) hanno provato a tracciare degli abbinamenti anche per i minori o minori e maggiori.
    Se la stesa ti risulta pesante, prova a tirare giù semplicemente 3 carte con il taglio. :)

    Quindi gioca molto, oltre allo studio, l'ituito diciamo. Ok mi voglio proprio cimentare ad usarli, proverò a fare una stesa con tre carte + taglio.👍
     
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    Si certo! L'intuito conta tantissimo e l'affinità con il proprio mazzo! Di base ci vuole uno studio ma se manca una delle due cose è praticamente inutile :)
    Fammi sapere come va con la stesa ^_^
     
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  7. Cassandra81
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    Buongiorno e buona domenica Violet! ☺️
    Allora la stesa l'ho fatta, ho usato un quaderno, in modo da scrivere i significati e imprimerli. Ho cercato di incastrarli e dare una mia interpretazione. Non la posso postare perché per esercitarmi prendo in esame sempre lo stesso soggetto. Magari la posto il prossimo mese così mi date una mano. Inoltre ho trascritto, per ricordare, i significati che hai fornito sul post di ieri, così vado a rivederli per ogni stesa.
     
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6 replies since 8/2/2018, 17:22   915 views
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