Un esempio di Onirotarologia applicata ad un mio sogno

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    Carissimi, vorrei condividere con voi un sogno che ho fatto recentemente, per testimoniare in che modo la tecnica "onirotarologica" può essere utilizzata per effettuare una delle cose più difficili al mondo: interpretare i propri sogni!
    L'autointerpretazione è assai difficoltosa e fuorviante, poichè la nostra interpretazione tende sempre a validare ciò che già sappiamo, mentre il sogno, che proviene dall'inconscio, ci dice per definizione cose di cui non siamo consci!

    I Tarocchi servono allora da elemento mediatore per quanto possibile "imparziale", poichè cercano di rendere oggettivi (cioè proiettandoli su elementi archetipici oggettivi) delle energie che percepiamo come soggettive, poichè siamo noi il soggetto sognante.

    Eccovi un caso reale di un mio sogno, apparentemente semplice ma di cui non avrei riconosciuto il significato più profondo senza questa pratica.

    Ho sognato che su uno scaffale erano appoggiati dei piccoli vasi di fiori, ma la cosa strana è che erano "impilati" uno sopra l'altro. Nel sogno sapevo che giacevano lì da tempo. Ho allora scomposto questa pila, poichè il fondo di ogni vaso copriva e schiacciava la superficie del vaso sottostante. Per capirci, solo l'ultimo vaso era scoperchiato rendendo visibile il suo contenuto: era una specie di pianticella. Man mano che scomponevo la pila, mi accorgevo che anche nei vasi sottostanti vi erano delle pianticelle, per quanto ormai avvizzite e sofferenti (in quanto il vaso appoggiato sopra toglieva loro ossigeno e la possibilità di essere annaffiate, cosa che comunque nel sogno non facevo da anni - in realtà io in casa non ho alcun tipo di pianta! ^_^).

    Bene. Il significato apparente mi sembrava piuttosto lampante, ma qui sta il condizionamento della nostra mente che porta a vedere ciò di cui già siamo consci: si trattava certamente di energie trascurate, di nuove idee o progetti che non coltivavo e bla bla bla. Ma questo già lo sapevo. Il significato doveva essere più preciso, più circostanziato, il sogno doveva dirmi qualcosa che non sapevo, o che non sapevo fino in fondo.

    Ho allora preso i miei Arcani Maggiori e li ho passati in rassegna, pensando a quale Arcano rappresentasse più fedelmente la situazione del sogno. La mia attenzione è caduta sull'Arcano XVI, la Maison Dieu. Si vede una costruzione sviluppata in verticale (come la pila dei vasi del mio sogno) e la cui sommità viene scoperchiata, come in effetti solo l'ultimo vaso godeva nel sogno della luce del sole (il disco solare della Maison Dieu). Nella mia interpretazione onirica, la Maison Dieu assume il senso di energie che vengono liberate, di rimettere in discussione la "costruzione" della nostra vita, della nostra identità, di scuotere dalle fondamenta ciò che siamo diventati oggi per liberare nuove/vecchie energie sopite. Così facendo, si recupera il legame con le proprie radici, si ritrova il contatto con la madre terra, ripartendo da zero.

    Ecco allora un'intuizione chiarificatrice: noi costruiamo la nostra vita a partire dal basso (gli scantinati) per poi costruire il piano terra, poi il primo piano, e così via. Si ammassano piani uno sull'altro, portandoci in alto e sempre più lontani dalle nostre radici. Ma questo non è sostenibile e prima o poi la torre crolla per la propria altezza: bisogna anche sviluppare la costruzione sul piano "orizzontale". Qualcosa dentro di me stava facendo "click": quando un'interpretazione tocca il punto giusto si percepisce come un "click" ed è quello che segnala che siamo sulla giusta pista.

    Il punto è che ogni piano successivo che costruiamo spesso trascura la vitalità legata al piano precedente, proprio come le mie piantine erano soffocate dal vasetto della pianta più in alto. E così come la Maison Dieu insegna sempre a riscoprire ciò che sta in basso, ad abitare tutti i piani della nostra vita, non solo l'ultimo. Era come dire: stai donando energie solo all'ultimo vaso (e peraltro, neppure tante visto che non l'annaffiavo!), mentre lasci morire le piantine che avevi piantato in precedenza. Tendi a ripetere lo stesso errore: il vasetto più in alto è destinato prima o poi ad essere schiacciato da un nuovo vaso. Devi scoperchiare questa torre, distruggila! Libera tutte le piantine, anche quelle del piano terra devono vedere la luce del sole!

    Ero sulla pista giusta, ma non ero ancora soddisfatto, poichè nel mio approccio cerco di trovare sempre il riscontro pratico. In che senso la mia vita è come quella pila di vasetti? Che cosa sto trascurando di innaffiare?

    Ed ecco il secondo decisivo "click". Mi sono reso conto di essere "monomaniaco". Scopro un nuovo interesse, una nuova passione, e dedico ad essa tutte le mie energie, fino a che si esaurisce l'interesse. Poi passa in secondo piano: scopro una nuova travolgente passione e di nuovo incanalo lì tutte le mie attenzioni, e così facendo la "piantina" precedente avvizzisce. Approfondendo il tema, ho scoperto che questo è un problema tipico degli "intuitivi". Ma comprendere la cosa così lucidamente mi ha permesso di aprire gli occhi e di prendere le mie contromisure! Poi ci si può permettere di mantenere la rotta che si vuole o di rifare sempre gli stessi errori, l'importante è essere sempre pienamente consapevoli delle nostre scelte o non scelte! ^_^

    Che ne pensate? Il bello del sogno di ciascuno di noi è che può rivelare contenuti validi universalmente, per cui spero che anche a qualcuno di voi sia "scattato" qualcosa nel leggere la mia personale interpretazione!

    Un abbraccio e buoni sogni!
     
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    Sono solo di passaggio ed intendo rileggerlo tuttavia anche a me appena hai parlato di Pila di vasi mi e allabalzata alla mente proprio la Maison Diev coi suoi significati che vogliono uscire
     
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  3. biancajana
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    Mi è venuto in mente che devo essere anche io "monomaniaca", spesso coltivo un' interesse poi come se ne accende un altro passo al successivo, cosicché ogni cosa rimane superficiale...mi sono sempre chiesta se costituisca o meno un problema e quindi comporti che qualcuno di questi interessi insiti in me non venga poi coltivato come dovrebbe impendendo io stessa la sua espansione...certo è difficile domare questa caratteristica che si comporta come l'artista che segue la sua temporanea e sfuggente "ispirazione" per il tempo necessario a compiere la sua opera, senza forse creare quella potenziale e più grande che si realizzerebbe approfondendo e avendo cura di quella passione in particolare. E' sicuramente un aspetto della personalità su cui lavorare, con la costanza...ma ripeto ancora non è una cosa riuscita per me ;)

    Molto interessante e utile la tua analisi con l'ausilio delle carte! :D

    baci
     
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    Nel rileggere tutto, sia il pensiero di Hermete che l'analisi di Bianca, mi viene alla mente una lettura che ho fatto proprio ieri pomeriggio e che mi sta illuminando!
    Le ho collegate, potrebbe essere una risposta, almeno una delle varie, al perche lasciamo cadere l'interesse indagatore di approfondire al massimo il succo di certi interessi!

    "A riguardo del nostro Bambino Interiore"
    "Se il Bambino Interiore sente che un’occasione di abbondanza economica potrebbe in qualunque modo procurargli una responsabilità, farà di tutto per bloccarla. Per esempio, se la vostra missione è di divenire un insegnante ma siete uno che mette in grado gli altri di fare qualcosa (noi lo definiamo un custode – qualcuno che soccorre altri), il vostro Bambino Interiore bloccherà ogni sforzo facciate per allestire dei seminari od ottenere un lavoro da qualcun altro. Perché? Perché egli sa che otterreste eccessivamente il vostro amore e l’accettazione dal dare troppa energia agli altri nel tentativo di soddisfare i loro bisogni, così da non lasciarne abbastanza di riserva per voi stessi, né dareste veramente amore ed accettazione a voi stessi (cioè al Bambino Interiore)"

    fonte: (ritrovo l'articolo scaricato e l'aggiungo)


    Possiamo identificare il termine abbondanza economica anche con abbondanza spirituale o con abbondanza di sapere, verso la fine del discorso soprattutto, quando si parla di soddisfazione, o quando si accenna alle responsabilità che portano poi a realizzazione (o meno)!
     
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  5. Aliena
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    Gran bella interpretazione Hermete...mi viene in mente il sogno che feci (e che raccontai qua) e che tuttora mi "ronza" sempre dentro...sognai che mi aggiravo nel mio giardino con dei semi in mano, due o tre per ogni tipo di fiorellino e dovevo seminarli nel prato, ma così tanto perchè andavano seminati, non perchè ne fossi convinta nel mio profondo.
    E poi, ad un certo punto, ricordavo di aver lasciato sul terrazzo un vaso di fiori che avevo seminato l'anno prima e ricordo che quelli invece li avevo seminati lì perchè erano i miei preferiti, i più belli. Quando però sono andata a vedere, la piantina era morta e c'era solo più un tappeto di foglioline secche...così mi disperai, piangendo e mi dicevo che era colpa mia, che l'avevo fatta morire, che non l'avevo protetta abbastanza dal freddo e dalle intemperie e cominciai a scavare nelle foglie secche. Ma quando arrivai al terriccio, scoprii che la piantina non era morta, infatti c'era già il germoglio verde di quella nuova e capii quindi che non era morta, ma si era solo "svecchiata" di ciò che non le serviva, per rinascere a nuova vita...quel germoglio mi donò una felicità immediata e immensa, così grande, che le foglie secche si trasformarono in semi e ve ne erano non quattro o cinque come i primi che tenevo in mano, ma a centinaia, che traboccavano persino dal vaso...così presi il vaso sotto braccio e seminai quei semi nell'aiuola più bella del mio giardino, quella che sapevo di aver costruito molto tempo prima e che doveva essere riservata ai fiori più belli...la mia aiuola era fatta con un muretto di pietra e correva lungo il perimetro del mio giardino (che è molto grande) e dentro la terra era molto fertile, scura, morbida, insomma già pronta per essere seminata...e il sogno terminò così, mentre felicissima seminavo questi semi.
    A distanza di 2 anni e mezzo, questo sogno, come dico, mi "ronza" ancora dentro, non riesco a dimenticarlo, perchè è avvenuto in un periodo molto più triste di questo presente, o perlomeno più brutto psicologicamente.

    Successivamente, sognai anche io di essere sul terrazzo e anche io avevo una pila di vasi uno sopra l'altro, però i miei non si schiacciavano...erano delle piantine tutte diverse per tipologia e ricordo che mi bastava annaffiare l'ultima in alto, per annaffiare anche le altre, perchè l'acqua colava giù dai fori del primo vaso. In quel sogno però controllavo semplicemente che "stessero bene" e non facevo null'altro.

    Davvero interessante, Hermete...anzi, affascinante! :)
     
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    Carissimi, grazie per questi stimoli!

    Bianca: credo che la cosa migliore sia accettare questa nostra natura, fa proprio parte dell'essere intuitivi (e un po' artisti!) cercare sempre nuovi orizzonti e nuovi stimoli... Ma che questo non sia un pretesto per saltabeccare da una cosa all'altra! In tutti i miei percorsi mi sono sempre reso conto che c'è sempre un invisibile filo conduttore che collega le mie varie passioni, tutto ciò ovviamente riguarda anche un modo di interagire con il proprio inconscio...

    Arkan: bellissima citazione, suggerirei di rileggere il tutto interpretando il bambino interiore come Sé...

    Per Aliena: il tuo bellissimo sogno tocca il tema universale del ciclo "morte-risurrezione", dove i semi del vecchio contribuiscono a generare il nuovo. E' esattamente la sequenza dei Tarocchi Arcano Senza Nome - Temperanza.
    Temperanza come angelo che dà nuova vita alla "terra nera" dell'Arcano XIII, innaffiandola, con i suoi vasi che parlano di fusione di energie nella direzione alto (cielo, spiritualità) - basso (terra, istinti, corpo, ...). In questo tuo sogno si nota una sostanziale differenza tra l'atteggiamento "a compartimenti stagni" del mio sogno: tu sei perfettamente consapevole della tua scelta di cosa annaffiare, sei consapevole del rischio "avvizzimento": i tuoi vasi sono collegati (proprio come i vasi della Temperanza!) e ti basta annaffiare quello più in alto per avere una fioritura anche in basso!
     
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  7. *Strega*
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    Molto interessate questa discussione e devo dire che anche per me è così, prendo con interesse e a cuore, come si suol dire, qualcosa, e poi dopo aver speso tutte le mie energie, la metto da parte e difficilmente la riprendo, come se fossi satura di quella cosa per cui smetto e non torno indietro, ho sempre pensato fosse un mio difetto, ma che cmq ha una sua motivazione.
    Nella mia vita però una cosa costante che mi ha accompagnata per ben 20 anni è lo sport e in particolare la pallavolo mia passione si da bambina, ecco quella è una cosa che non avevo mai abbandonato, se non fino al momento in cui ho dovuto appendere la palla al chiodo come si dice, ed è stato un trauma per me, perchè mi son sentita mancare il terreno sotto i piedi e per un periodo mi son sentita anche un pò depressa per questo "abbandono".
    Un'altra cosa che non ho mai abbandonato anche se a varie riprese è il mondo esoterico in generale, anche per queste scienze sono stata attratta fin da bambina.
    Se ad esempio però, inizio a imparare a ricamare e magari a far diverse cose con questa tecnica, dopo un pò smetto e non riprendo, son minimo tre anni che devo finire una coperta a maglia :lol:
    Ma non riesco proprio, eppure quando ho cominciato dimenticavo anche di cucinare e mangiare per stare a sferruzzare :wacko:
    Sono piccoli esempi, ma rendono l'idea cmq del succo del discorso, forse per dare un giusto equilibrio alle cose dovrei forzarmi un pò di riprendere ciò che ho abbandonato ? :blink:
     
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    Cara Strega!
    Secondo me è nella natura di tutti noi che "bazzichiamo" attorno alle tematiche promosse dal Vascello essere "intuitivi", quindi provare sempre il desiderio di sperimentare cose nuove...viviamo più nel mondo delle "idee" e spesso tutto ciò che riguarda il mondo materiale o le applicazioni "pratiche" ci risulta stretto dopo un po'...

    Personalmente una volta che in me si esaurisce una certa vena, una certa passione, vivo un periodo di totale inerzia e passività, dopo di chè scocca una nuova scintilla o una nuova passione!

    Credo il segreto sia sempre quello di cogliere l'invisibile filo conduttore di tutte le nostre passioni, in effetti analizzando tutto ciò che ho fatto scorgo sempre una vena artistico/spirituale! ^_^
     
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  9. *Strega*
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    Caspita Hermete per me è la stessa identica cosa :rolleyes: mi basta una scintilla che mi porti a interessarmi di qualcosa e dò il via finchè non ho esaurito le energie o le curiosità, poi mi fermo e vado in letargo :lol:
     
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8 replies since 25/9/2013, 15:40   143 views
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