Le Pleiadi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. biancajana
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    LE PLEIADI: TRA MITO E REALTA'





    Atlante, il titano che reggeva il mondo sulle sue spalle, ebbe diverse relazioni amorose tra le quali quella con Pleione dalla quale nacquero le Pleiadi (perseguitate da Orione vennero mutate in stelle da Zeus) conosciute anche come le "Sette sorelle" perché sette sono le stelle più luminose che possono essere osservate dalla terra anche a occhio nudo: Alcyone (magnitudine 2,9), Atlas, Electra, Maia, Merope, Taygeta, Pleione, Celaeno e Asterope (che è doppia, con componenti di magnitudine 5,6 e 6,4).

    Se ci si spinge fino alla quattordicesima magnitudine si contano 625 stelle, tutte nate nel grembo della stessa nebulosa 20-30 milioni di anni fa. La distanza è di circa 430 anni luce. La parola Pleiadi, secondo la tradizione classica, significa "colombe" perché si narra che Zeus trasformò sette sorelle in colombe e le posizionò in cielo, ma secondo un'altra versione deriverebbe dal greco "plein", navigare, perché considerate le stelle dei naviganti, grazie alle quali stabilivano l'inizio della stagione propizia per solcare i mari. Si tratta di un piccolo raggruppamento di stelle che rappresenta un buon test per la vista: normalmente se ne distinguono sei o sette, ma c’è chi ne ha contate 14.

    Se ne vedete solo sei non spaventatevi, la settima è visibile solo in condizioni di buio totale o da un osservatore dalla vista acutissima.

    La storia delle "sette sorelle" ha affascinato da sempre tutte le culture, dai greci ai maya, passando per gli aborigeni australiani, ma il destino delle Pleiadi è sempre stato quello di diventare stelle.

    I Troiani avevano una versione della storia di Atlantide molto particolare e interessante. Raccontano che la loro civiltà era stata fondata da Dardano che si diceva provenisse da Atlantide. Dardano era nato in un isola lontana, situata ad Ovest da Elettra e Atlas, che diede nome a quella terra. Atlas aveva una sorella che partorì Clione, dea del mare, dalla quale ebbero origine le Pleiadi.

    Secondo un’antica regola babilonese, solo un tredicesimo mese doveva essere aggiunto al calendario lunare e sola quando si vedeva la costellazione delle Pleiadi e la luna esattamente per come appaiono sul "disco solare di Nebra". Un disco di bronzo e di 32 cm di diametro, con applicazioni di lamina d’oro a rappresentare il sole, la luna, e le stelle ed è la rappresentazione più antica del cosmo conosciuta ad oggi. Un gruppo di sette punti era stato già in precedenza interpretato come la costellazione delle Pleiadi come appariva 3,600 anni or sono.

    La spiegazione del proposito del disco getta ora nuova luce sulle conoscenze e capacità astronomiche dei popoli dell’Età del Bronzo che non avrebbero tenuto l’orologio di Nebra contro il cielo per osservare la posizione degli astri. Il mese intercalare era inserito quando vedevano che il cielo corrispondeva alla mappa sul disco che tenevano tra le mani. Ciò accadeva ogni due o tre anni.






    La prominenza delle Pleiadi nel cielo notturno (nel cielo invernale nell'emisfero boreale e nel cielo estivo nell'emisfero australe) le ha rese importanti in molte culture:
    Tra i Maori della Nuova Zelanda, le Pleiadi sono chiamate Mataariki e il loro sorgere ad oriente significa l'inizio del nuovo anno (in giugno).


    Si dice che gli Indiani d'America misurassero la vista col numero di stelle che riuscivano a distinguere nelle Pleiadi. Anche nell'antichità europea, specialmente tra i Greci, le Pleiadi erano considerate un test della vista.
    Gli Aborigeni australiani credevano che le Pleiadi fossero una donna che era stata quasi violentata da Kidili, l'uomo della Luna. Alternativamente, erano sette sorelle chiamate le Makara.

    Dicono di loro:

    Quando sorgono le Pleiadi, figlie di Atlante, incomincia la mietitura; l'aratura, invece, al loro tramonto. Queste sono nascoste per quaranta giorni e per altrettante notti; poi, inoltrandosi l'anno, esse appaiono appena che si affili la falce.
    Esiodo, le Opere e i Giorni (III, 383-386), VII sec. a.C


    ----------------
    Lieto l'eroe dell'innocente vento,
    La vela dispiegò. Quindi al timone
    Sedendo, il corso dirigea con arte,
    Né gli cadea su le palpèbre il sonno
    Mentre attento le Pleiadi mirava,
    E il tardo a tramontar Boòte e l'Orsa
    Che detta è pure il Carro, e là si gira,
    Guardando sempre in Orïone, e sola
    Nel liquido Oceàn sdegna lavarsi
    L'Orsa, che Ulisse, navigando, a manca
    Lasciar dovea, come la diva ingiunse.
    Omero, Odissea (Libro V)


    ----------------
    Quando il Toro a capo basso è spinto nel suo sorgere a rovescio
    al sesto suo grado guida le sorelle Pleiadi
    in gara di splendore. Sotto il loro influsso vengono
    alla luce vitale i seguaci di Bacco e di Venere,
    spiriti folleggianti tra banchetti e festini
    Manilio, Astronomica (V140-144), I sec. a.C.


    ----------------
    Mentre io parlo, precipita nelle verdi acque
    Lo Scorpione temibile per la punta della sua coda eretta.
    Quando sarà trascorsa la notte, e il cielo comincerà appena a coprirsi
    di rosso, e s'udrà il lamento degli uccelli aspersi di rugiada,
    e il viandante che ha vegliato la notte deporrà la torcia
    semibruciata, e il contadino tornerà al consueto lavoro,
    le Pleiadi, che si dicono sette ma in realtà sono sei,
    cominceranno ad alleggerire il peso sulle spalle paterne.
    O perché sei di esse vennero all'amplesso con gli dei
    (si dice infatti che Sterope abbia giaciuto con Marte,
    Alcione e te, bella Celeno, con Nettuno,
    Maia ed Elettra e Taigete con Giove), e invece la settima,
    Merope, si sia congiunta con te, o Sisifo, un mortale,
    e ne provò pentimento, e sola per pudore di ciò si nasconde;
    oppure perché Elettra non sopportò la vista
    della rovina di Troia e si coprì gli occhi con le mani
    Ovidio, i Fasti (IV, 163-178), I sec. a.C.






    Altre informazioni ancora sulle Pleiadi:

    "...I Giapponesi chiamano Subaru la costellazione delle Pleiadi, mentre in Sanscrito si chiama Krittikas.
    Per alcune tribù aborigene dell’Australia è Makara, ed erano al corrente del suo collegamento con la costellazione di Orione.

    Gli Aztechi la chiamavano Tianquiztli che significa “il luogo di incontro” ed era considerata un segno importante della continuazione della vita: a mezzanotte, ogni 52 anni appariva proprio sopra di loro e assicurava gli antichi americani che il mondo non sarebbe finito.

    Gli Aztechi, ogni 52 anni, effettuano una speciale cerimonia religiosa che si chiama la Danza del Nuovo Fuoco (anche detta la Cerimonia del Nuovo Fuoco) per assicurare il movimento del cosmo e la rinascita del sole. Questo ciclo di 52 anni corrisponde anche al calendario religioso di 260 giorni (Tonalpohuali in azteco, o Tolkin in maya) quando si sovrappone al calendario civile (Xiupohuali in azteco, o Haab in maya). Ogni 52 anni solari Haab (73 anni Tolkin) questi calendari coincidono; quello che a volte gli Aztechi chiamavano la Rotazione del Calendario.

    Si diceva che questo ciclo iniziasse quando le Pleiadi attraversavano il quinto punto cardinale o zenith del cielo a mezzanotte. A volte le Pleiadi sono al loro zenith sull’America Centrale e, al tempo stesso, questo allineamento
    entra in piena congiunzione con il sole (come vedremo nuovamente nel XXI secolo). Inoltre, due cicli di 52 anni (104 anni) si coordinano con un ulteriore allineamento con Venere (simbolo della forma
    creativa femminile su scala locale).

    Si ritiene che la Piramide del Sole a Teotihuacan, fuori da Città del Messico, sia in allineamento con le Pleiadi in quanto il suo lato occidentale e molte delle vie circostanti si rivolgono in direzione del tramonto delle Pleiadi alla mezzanotte della notte della loro massima altezza. Anche i Maya avevano un religioso rispetto per le Pleiadi e sapevano che nella zona di Chichen Itza, durante l’equinozio di primavera, il Sole proiettava un’ombra a forma di serpente sulla scalinata del lato nord della piramide di Kukulcan.

    Alcuni studiosi hanno calcolato che a circa 60 anni dall’apparire di quell’ombra, quando il sole raggiunge il suo zenith sulla piramide a mezzogiorno (20-23 Maggio), c’è un ulteriore allineamento diretto con le Pleiadi. L’allineamento delle Pleiadi con il sole potrebbe essere in diretto collegamento con Quetzalcoatl, il serpente piumato che è venuto per portare al pianeta una saggezza superiore.

    Anche gli antichi Egizi indicarono le Pleiadi come una divinità femminile, molto probabilmente Neith, la “madre divina”, oppure Hathor, che prese le sembianze di una mucca (che portava il seme della vita). Gli esperti di piramidi che hanno lavorato in Egitto negli ultimi dodici anni hanno trovato dei testi da cui emerge la venerazione degli Egizi per le Pleiadi che venivano considerate un sistema stellare divino superiore, specialmente Alcione, la sua stella più luminosa.

    Il Presente

    Gli astronomi ci dicono che ci troviamo al centro di una ruota in una ruota, in una macchina cosmica del tempo che i Maya e gli Egizi conoscevano, e proprio come ci muoviamo in relazione al nostro paradigma solare contingente, il nostro intero sistema galattico si muove in relazione alla più ampia configurazione delle Pleiadi, che ora gli astronomi indicano con il nome di Messier 45 (M45).

    Questa ruota più ampia è conosciuta come la Precessione degli Equinozi, il tempo che la terra impiega a
    effettuare tutto il ciclo delle costellazioni dello zodiaco. È l’oscillazione della Terra, o asse di rotazione su se stessa (con una angolatura) la ragione per cui lo zodiaco sembra muoversi a “ritroso”, un segno ogni 2.200 anni circa, o approssimativamente un grado ogni 72 anni. Questo corrisponde in media a 12 segni ogni 26.000 anni. Le Pleiadi ricoprono un ruolo fondamentale sia per l’emisfero settentrionale che per quello meridionale durante gli Equinozi e i Solstizi che sono definiti da questa Precessione.

    Nell’emisfero settentrionale, all’Equinozio di Primavera, le Pleiadi sorgono durante il giorno e possono essere viste solo brevemente durante la notte. Ogni giorno il sole si avvicina sempre di più all’allineamento con le Pleiadi sino a che, durante il Solstizio d’Estate, le Pleiadi sorgono poco prima della luce dell’alba.

    La prima volta che le Pleiadi sono visibili prima del sorgere del sole, viene chiamata la levata eliaca delle Pleiadi. Durante l’Equinozio d’Autunno, le Pleiadi sorgono a mezzanotte.
    Al Solstizio d’Inverno, le Pleiadi sono visibili ad oriente subito dopo l’imbrunire. Questo avviene perché sorgono nella volta celeste con quattro minuti di anticipo ogni giorno. I Maori della Nuova Zelanda utilizzano la levata eliaca delle Pleiadi, che chiamano Matariki, per indicare l’inizio del loro nuovo anno (giugno). Riconoscevano in Matariki la madre con sei figlie (mentre altri indicavano Puanga, o Rigel in Orione, quale segno del nuovo anno).

    Pertanto, è nella rivalutazione delle migliaia di reperti archeologici, dei centri megalitici e dei testi più importanti che sono stati conservati da una tradizione millenaria in ogni parte del mondo, che vediamo un rapporto profondo tra le storie delle Pleiadi e l’origine dell’umanità.

    Il Futuro:

    Perché gli antichi sono stati così profondamente colpiti dalle Pleiadi? La Chiave 106 ci dice inoltre che le Pleiadi sono “la culla e il trono della nostra coscienza”, enfatizzando che il programma di vita Adamica fu creato in questa regione dello spazio e che questa regione dello spazio segnalerà il ritorno dell’intelligenza superiore. La Chiave utilizza la parola “trono” con la minuscola, in quanto rappresenta quel luogo in cui le Gerarchie superiori si incontrano per bilanciare la creazione inferiore.

    Ci sono, infatti, molte regioni del trono, molti regni di potere del logos all’opera per la nostra preparazione spirituale. Le Pleiadi sono pertanto un centro del trono, proprio come Orione è un centro del trono con funzione di portale-soglia.

    Le Pleiadi, pertanto, sono gli indicatori degli eventi di contatto tra cielo e terra e della soprapposizione angelico-umana, di quegli incontri che le diverse culture nel mondo hanno registrato con una precisione che ha quasi del soprannaturale.

    Ancora più importante è il fatto che si comincia a riconoscere l’enorme età e la plausibilità storica delle leggende sulle Pleiadi presenti in tutto il mondo e che mettono in evidenza una protezione superiore e una trasformazione finale della creazione che ci permetterà di tornare nei cieli superiori, di essere elevati, riprogrammati e risorgere nei cieli del Dio Altissimo.



    Baci
     
    Top
    .
0 replies since 19/3/2013, 17:45   926 views
  Share  
.