Escatologia biblica e Islamica

ovvero la scienza delle cose ultime o finali

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    Escatologia (Bibbia)

    Escatologia (dal Greco antico ἔσχατος, éskatos=ultimo; lett. "scienza delle cose ultime o finali"). Nella tradizione cattolica, e nell'uso corrente dei protestanti, viene denominata più colloquialmente la "fine dei giorni".

    Antico Testamento

    Fino all'epoca profetica poco o nulla si conosce sulla escatologia dell'Antico Testamento. Dal messaggio dei profeti (per es. Amos 5:18 ss.) o dalle promesse fatte alla casa di Davide (2 Samuele 7) si può però dedurre che l'attesa tradizionale delle ultime cose in Israele era piuttosto ottimista.

    Con l'avvento dei grandi profeti questo stato di cose cambia sostanzialmente: essi annunciano al popolo il giudizio di Dio anche se non nascondono che l'ultima Sua volontà è la salvezza (vedi Messia). Causa del giudizio è il peccato del popolo: Israele si era lasciato assimilare dalla popolazione cananea, adottandone forme e credenze religiose (adorazione di Baal, vitelli d'oro, ecc.) o aveva permesso che concetti pagani entrassero a far parte della sua fede (per es. il principio che l'abbondanza dei sacrifici o la solennità del culto fossero mezzi per placare o propiziare Dio). Ne era risultata una completa distruzione del concetto fondamentale di popolo di Dio, legato al suo Salvatore con un patto e quindi unito anche nei suoi membri da un vincolo indissolubile; le conseguenze erano un completo rilassamento di ogni etica personale, sociale e civica ed il dilagare dell'immoralità e dell'ingiustizia. Notevole è che per i profeti l'escatologia non avviene mai in forme mitiche: sono i popoli della terra (Assiri, Babilonesi, ecc.) gl'incaricati di eseguire contro Israele il giudizio divino purificatore, un resto eletto (residuo) del popolo potrà godere dell'era messianica.

    Durante l'epoca tra i due testamenti, ma cominciando già con i profeti Ezechiele e Zaccaria si formerà un concetto escatologico differente, perché molto più ampio: tutto l'universo s'avvicina alla catastrofe alla quale seguirà il Regno di Dio. Il profeta riceve ora le sue rivelazioni in modo speciale: a mezzo di visioni, di angeli incaricati di mostrargli lo sviluppo progressivo degli eventi; cosí come le catastrofi annunciate saranno di genere molto distinto, con caratteri nettamente mitici: cataclismi cosmici e tellurici, angeli della morte ed altre rappresentazioni plastiche. Si tratta del genere apocalittico, che giungerà nell'Antico Testamento al culmine col libro di Daniele, ma che si svilupperà ancor più con i libri pseudoepigrafi. Si preparano così quelli che saranno i motivi basici dell'escatologia neotestamentaria.
    Nuovo Testamento

    L'importanza della escatologia nel messaggio evangelico è stata l'oggetto di molte discussioni e ricerche nel nostro tempo. Alla fine del secolo XIX si conveniva generalmente nel considerare l'escatologia come un elemento superato del messaggio evangelico, come una concessione fatta da Gesù al pensiero popolare giudaico, che per il lettore moderno poteva essere soltanto un rivestimento fantastico dei "valori" perenni dell'Evangelo: la paternità di Dio e l'infinito valore dell'anima umana (Adolf Harnack, Ernst Troeltsch).

    Una svolta importante avviene quando si riconosce che l'escatologia è invece un aspetto essenziale dell'annunzio evangelico, che è tutto contenuto in queste parole: "Ravvedetevi, il Regno dei cieli è vicino" (Matteo 3:2) (Albert Schweitzer).

    Tutto l'Evangelo apparve allora dominato dal punto di vista escatologico; in particolare la morale dell'Evangelo, con la sua intransigenza impraticabile, fu considerata come una "etica provvisoria", la morale di gente che non pensava ad organizzare ragionevolmente la vita sopra questa terra, ma che viveva nell'attesa del Regno di Dio: questa concezione era un rovesciamento completo delle posizioni della scuola di Harnack. In Italia Ernesto Buonaiuti svolse con passione eloquente il concetto che l'Evangelo nega radicalmente il mondo dal punto di vista del Regno di Dio, e che per questa negazione diventa paradossalmente capace di agire su di esso. In anni più recenti si è tornati ad una visione meno eccessiva, riconoscendo che nel Nuovo Testamento l'escatologia non è soltanto un evento futuro, ma è già attuata (l'"escatologia realizzata" di Charles Harold Dodd) o almeno iniziata (Joachim Jeremias, Cullmann).

    La venuta di Gesú è l'evento escatologico, che segna la fine dell'"antico eone", cioè del mondo del peccato trionfante, della separazione ostile da Dio, della condanna e della morte, e l'inaugurazione del "nuovo eone", dell'era nuova in cui sono all'opera le potenze della grazia, del perdono, della vita. In particolare la morte e la risurrezione di Cristo segnano la vittoria decisiva sulle potenze di Satana, anche se le conseguenze di questa vittoria non potranno essere manifestate prima dell'avvento finale del Regno (il "Victory Day", Cullmann).

    Il tempo che intercorre tra la vittoria potenziale di Cristo (la sua morte e risurrezione) e la sua manifestazione gloriosa (il secondo avvento) è un tempo di attesa, di pazienza divina, di penitenza, di lotta, ma anche e soprattutto di grazia; è il "tempo della Chiesa," la quale è già, in questo mondo, se non il "regno di Dio" nella sua pienezza, una anticipazione di esso: il "regno di Cristo," in cui si manifestano, nei doni dello Spirito Santo (carismi) e nella rigenerazione e santificazione dei credenti, la potenza del nuovo eone. L'esistenza della Chiesa nel mondo è dunque fino dal tempo presente una "esistenza escatologica" (Rudolf Bultmann).

    Il termine biblico corrispondente a escatologia è "speranza" nel senso di viva attesa degli ultimi giorni in cui Dio ristabilirà Israele (Michea 4:1-5), spargerà il suo spirito su ogni carne (Gioele 2:28-32), manderà la figura del liberatore (Messia) che raccoglierà le pecore disperse del popolo di Israele (Ezechiele 34:23; 34:34-38). Quel giorno sarà anche il giorno della Nuova Creazione.

    Al tempo della rivolta dei Maccabei la speranza di Israele prende forme più precise: si prevedono determinati avvenimenti che dovranno svolgersi negli ultimi tempi; si forma un po' alla volta tutta una letteratura che sotto forma di rivelazione concessa agli antichi descrive gli eventi futuri che stanno per accadere (Apocalisse).

    Al tempo di Gesù era diffusa la sensazione che il tempo finale era vicino: la venuta stessa di Gesù come Messia ne era una prova. Ma mentre molti cercavano di riconoscere i segni della fine più o meno prossima, Gesú nel suo discorso escatologico (Marco 13 paralleli) e altrove invita i discepoli a non preoccuparsi del momento preciso, ma a vigilare in ogni tempo (Marco 13:32 par.; Atti 1:7).

    La chiesa del tempo apostolico era comunque persuasa che il ritorno di Cristo (Parusia), che avrebbe dovuto segnare la fine, era prossimo e viveva perciò in quell'attesa, considerando provvisorio e per un tempo tutto ciò che si riferiva al mondo presente (Confrontare Romani 13:11-14; 1 Corinzi 7:29-31; 1 Tessalonicesi 5:1 ss. ecc.).

    Nella tradizione catechistica, si utilizza il termine novissimi (nel senso di "cose ultime") per indicare quattro parole chiave del destino finale dell'uomo: morte (ultima cosa che accade in questo mondo), giudizio [di Dio] (ultimo giudizio che si dovrà sostenere), inferno ("stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati" CCC 1031), paradiso (sommo bene che avranno "coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio e che sono perfettamente purificati" CCC 1023).




    Escatologia Islamica


    L'escatologia islamica riguarda quegli aspetti (dogmatici e non) che nel sistema dei valori e delle credenze musulmane si preoccupano di indicare quale sia il destino del genere umano dopo la morte e la risurrezione voluta da Allah nel Giorno del Giudizio.

    L'assetto escatologico è, tutto sommato, abbastanza semplice e, nei suoi aspetti dogmatici tratta in successione il tormento della tomba, la Bilancia, il Ponte e il Bacino.
    Sinossi sull'escatologia islamica

    L'Islam fornisce ai suoi fedeli delle linee guida molto chiare riguardo la fine dei tempi. Vengono menzionati vari segni maggiori e minori (fino a 100), elencati nella Sunna e nel Corano come annunci del prossimo Giorno del Giudizio. Questi segni possono essere divisi in due parti, segni minori e maggiori.
    Segni principali

    I segni principali comprendono:

    1. La comparsa di un anticristo, l'avvento dell'Imam Mahdi e successivamente del Profeta Gesù (che radunerà le forze del bene contro i malvagi), (Corano, 43:61)
    2. Il suono della Tromba del Giudizio e segni minori che la precederanno.
    3. L'inizio di un affievolimento o dello spegnimento del Sole [Corano, 81:1]
    4. La Terra subirà un terremoto globale così intenso che provocherà il crollo di intere catene montuose, la rottura del corpo interno (nucleo terrestre ?) del pianeta, e l'allargamento della Terra. (Corano, 99:1, 69:13-14, 70:8, 84:3-4, 20:105-107, 99:1-6).
    5. Il Sole inghiottirà la Luna (Corano, 75:7-9)
    6. Tutte le piante saranno divelte oppure sradicate
    7. L'Universo fermerà la sua espansione (Corano, 51:47, 21:104)

    L'escatologia dell'Islam si occupa della Qiyāma (la fine del mondo); il Giudizio Finale) (giudizio finale di tutta l'umanità). L'escatologia si riferisce a uno dei sei fondamenti della fede (ʿAqīda) dell'Islam. Come altre religioni abramitiche, l'Islam predica la risurrezione dei morti in modo corporeo, il compimento del piano divino per la creazione, e l'immortalità dell'anima umana; i giusti saranno ricompensati con i piaceri della Janna (paradiso), mentre gli iniqui saranno puniti nella Jahannam (l'inferno islamico).

    Una parte significativa del Corano si occupa di queste credenze, che comportano molti hadith (precetti della Sunna) elaborati sui temi e molto dettagliati. La letteratura apocalittica Islamica descrivente l'Armageddon è spesso nota come fitna (la prova) e malahim (oppure ghayba nella tradizione sciita).
    Islam sunnita

    Nel Sunnismo, seguito dalla maggior parte dei Musulmani, i segni ruotano attorno alla purificazione della Terra, che dovrà essere mondata dai non-credenti, sia grazie alla conversione di massa dei non credenti oppure in molti casi dalla morte. La comparsa del Mahdi come Califfo Musulmano finale e la discesa dai cieli del profeta Gesù avverrà nello stesso tempo. Si elencano sia segni maggiori che minori della fine dei tempi.

    Questi eventi che dovrebbero accadere sulla Terra sono i passi finali del Giorno del Giudizio:

    1. Il suono della prima Tromba ucciderà tutti gli esseri umani sulla Terra.
    2. Il suono della seconda Tromba provoca la risurrezione.
    3. L'attesa del Giudizio da parte di tutti gli umani, un processo che si prevede lungo migliaia di anni, e che avverrà sotto un sole cocente.
    4. Inizio del Giudizio Universale.

    A differenza della Shi'a, i Sunniti non danno molto ascolto alla versione che annuncia la venuta del Mahdi, dal momento che per loro si tratta semplicemente di un altro Califfo, un essere umano che nasce in un determinato momento storico, trascorre una vita veramente lunga e alla fine viene martirizzato. Viene annunciato negli insegnamenti della Sunna, ma è descritto come un essere umano normale dalla vita esemplare.
    Islam sciita

    Le credenze della fine dei tempi nel pensiero Islamico dello Sciismo si basano su alcuni passi del Corano, su istruzioni ricevute dal Profeta Maometto e dalla sua Ahl al-Bayt. Esistono alcune varianti di una teoria nella escatologia sciita, ma tutte queste ruotano intorno alla figura messianica dell'Imam/Mahdi noto anche come "Imām-e Zamān" che significa "Guida del Tempo", che viene considerato dagli sciiti come il 12° successore designato del Profeta Maometto. La teoria della fine dei tempi sciita sostiene anche che la seconda venuta di Haẓrat ʿĪsā (cioè il Profeta Gesù) coincide temporalmente con il ritorno del Mahdi. Gli sciiti credono che Gesù e il Mahdi collaboreranno per portare la pace e la giustizia sulla Terra tra tutte le persone di fede. Questo è il tema generale accettato tra i teologi della Shīʿa.

    Nel pensiero Islamico della "Shīʿa", si verificherà una realtà terrena che si prevede prima della fine della vita umana sulla Terra. Gli eventi previsti per i momenti finali dell'umanità coinvolgono principalmente il Dajjal e la sua abilità di sedurre l'umanità a seguire una nuova religione mondiale, che non sarà d'inspirazione divina. L'idea del Mahdi che giunge sulla Terra per aiutare l'umanità contro il "Grande Inganno" viene anche tratteggiata nelle tradizioni dei Sunniti, ma è più specificamente sottolineata come Muhammad al-Mahdi nelle fonti sciite. Esistono molte profezie diverse riguardanti la fine dei giorni, ma soltanto alcune sono accettate e ripetute da diverse fonti. La maggioranza degli accademici della Shia sono d'accordo sui seguenti dettagli attorno agli eventi che si verificheranno nei giorni della fine:

    1. Il Dajjal si dichiarerà il salvatore dell'umanità e delle genti di tutte le fedi riunite sotto la sua nuova religione.
    2. Si verificheranno massacri di massa degli Sciiti in Iraq (attorno all'Eufrate), e ci saranno delle taglie poste sulle loro mani, anche se non sono criminali.
    3. Ci sarà una rivolta guidata da uno Yemenita ( Yamanī ) i cui sforzi falliranno
    4. Il Mahdi riapparirà è terrà un grande discorso presso la Ka'ba, in seguito radunerà un'armata islamica di 313 generali e di migliaia di seguaci per sconfiggere il Dajjal (e forse occupare la città di Roma, come velatamente rivelato nella Sura XXX "dei romani")
    5. Una persona che porta il nome di "Sufyānī" (il riferimento è a un mitico ritorno di un omayyade-sufyanide dopo la fine di questa linea dinastica inaugurata da Mu'awiya ibn Abi Sufyan, tanto più atteso perché la dinastia nel suo complesso era crollata sotto i colpi degli Abbasidi nel 750) che condurrà le sue armate dalla Siria, attraverso l'Iraq, fino in Arabia, per sconfiggere le forze del Mahdi assieme ai suoi alleati
    6. Il Mahdi ristabilirà l'autentico Islam e finalmente il mondo potrebbe ritrovare pace e tranquillità
    7. Si avrà un periodo in cui il Mahdi governerà il mondo
    8. La risurrezione di uomini e donne comincerà appena vi sarà il Giorno del Giudizio

    Tratto da: http://lavocedei3msul2012.xoom.it/virgilio...atologia-bibbia

     
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