ESOTERISMO

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    Etimologia e senso comune del termine

    Il termine deriva dal greco esoterikos, interno, e si riferisce ai sacri misteri presenti in tutti i paganesimi.

    In Grecia esistevano i misteri eleusini, orfici e dionisiaci. Nell' impero romano si diffusero pure quelli di Mitra e Iside.

    Vi era il segreto e un gergo allegorico per nascondere le dottrine e preservarle insieme coi riti collegati dalla profanazione.

    Il centro dei misteri era l' iniziazione ovvero la liberazione dal corpo visto come prigione.

    Infatti le religioni misteriche, come lo gnosticismo che ne fu una specie di infiltrazione nel cristianesimo, la cabala nell' ebraismo e il sufismo nell' islam, credevano alla dottrina dell' ensomatosi e della preesistenza celeste dello spirito.

    Questo spirito considerato divino discendeva nel corpo e attraverso varie vite si purificava dal male fino a far ritorno alla patria celeste ed essere reintegrato tra gli dei.

    Il buddhismo ancor oggi parla della discesa dei devas sul monte Meru e della loro progressiva materializzazione.

    Queste dottrine insegnavano che c' é una "scintilla divina" nell' uomo e che l' uomo é temporalmente limitato mentre la particella luminosa trascende il tempo.

    E' la non-consapevolezza che conserva quella scintilla nello stato illusorio umano mentre é la consapevolezza che la libera facendola divenire perfettamente cosciente.

    La resurrezione era parte del mito dei misteri per cui vi era la morte allo stato umano e la nascita allo stato divino.

    Tutto questo veniva rappresentato con la morte del dio o del semidio e la sua resurrezione.

    Tra i mitraici si credeva che si dovessero vincere le potenze astrali per uscire dai loro lacci demiurgici e ascendere allo stato perfetto.

    I cabalisti lo chiamano Palazzo di Giustizia intendendo con "giustizia" l' equilibrio oltre le opposizioni.

    Il platonismo, il pitagorismo, il neoplatonismo sono tutte correnti misteriche.

    E nell' induismo sono presenti i misteri.

    Ma questo accade in svariati popoli.

    Nel linguaggio filosofico, il termine "esoterico" caratterizza l'insegnamento riservato dagli antichi filosofi greci, specialmente da Pitagora e Aristotele ai soli discepoli, in contrapposizione ad exoterico, con il significato di "esterno", destinato cioè ai profani, ovvero a quanti non erano iniziati alla comprensione del linguaggio degli adepti.

    Exoteriche erano definite le lezioni della scuola peripatetica di più facile ascolto, da cui l'attributo passò poi alle opere aristoteliche destinate al grosso pubblico.

    Definizione accademica di esoterismo

    Nel 1992 Antoine Faivre, titolare della cattedra di "Storia delle correnti esoteriche nell'Europa moderna e contemporanea" all'EPHE di Parigi, ha proposto la prima definizione storico-religiosa della nozione di esoterismo. Secondo Faivre,[1] il quale metodologicamente circoscrive la sua analisi all'ambito delle correnti moderne e contemporanee dell'Occidente, è esoterica ogni dottrina e forma di pensiero che si basi sui quattro principi seguenti:

    1. l'esistenza di una corrispondenza analogica tra il microcosmo e il macrocosmo (l'uomo e l'universo sono l'uno il riflesso dell'altro);

    2. l'idea di una natura viva, animata;

    3. la nozione di esseri angelici, di mediatori tra l'uomo e Dio, ovvero di una serie di livelli cosmici intermedi tra la materia e lo spirito puro;

    4. il principio della trasmutazione interiore.


    A questi quattro principi fondamentali vanno aggiunti i due seguenti, considerati complementari:


    5. la pratica della confluenza delle fonti dottrinali;

    6. il principio della trasmissione iniziatica.

    È evidente che a tali criteri corrispondono le maggiori espressioni di quello che comunemente viene chiamato "esoterismo" occidentale, quali l'alchimia, la cabala, l'ermetismo, la teosofia. I criteri di Faivre però lasciano fuori dalla nozione di esoterismo la maggior parte delle correnti new age e neopagane, come pure le tradizioni massoniche e le tante correnti mistiche minoritarie, occidentali ed orientali, che hanno contribuito a fondare l'esoterismo contemporaneo. Per tale motivo (cioè per il fatto che tali criteri siano poco "comprensivi"), la criteriologia di Faivre è stata criticata da altri storici delle religioni, per esempio Kocku Von Stuckrad, e da storici delle tradizioni magiche occidentali, come Giordano Berti. Ciò nonostante, essa resta un punto di riferimento centrale per tutti coloro che si interessano seriamente di esoterismo e vogliono studiare quest'ultimo dal punto di vista storico-religioso.


    Definizioni non scientifiche

    Ogni autore di letteratura esoterica è detentore di una propria definizione del termine "esoterismo" (termine di coniazione piuttosto recente, dato che appare per la prima volta in una lingua moderna, il francese, nel 1828). Ognuno di essi indentifica l'esoterismo con una nozione particolare, dilatandone o restringendone il campo semantico a seconda delle proprie esigenze. Per Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Società Teosofica (1875), l'esoterismo è una "Dottrina Segreta", una sintesi di tutte le filosofie, di tutte le religioni, capace di svelare gli arcani dell'Universo e dell'Assoluto. Per Rudolf Steiner (1862-1925), fondatore dell'antroposofia, l'esoterismo è una "scienza spirituale", un'investigazione dei mondi soprasensibili attraverso le facoltà della chiaroveggenza. Per René Guénon (1886-1951) l'esoterismo è innanzitutto la "Tradizione Primordiale", ossia una dottrina metafisica universale la cui trasmissione si effettua soprattutto attraverso il linguaggio dei simboli. Secondo Guénon il contenuto di tale dottrina metafisica è reperibile, sebbene in forma alterata, nelle varie tradizioni religiose della storia, e più precisamente nel loro versante "esoterico" (la cabala per l'ebraismo, il taoismo per la religione cinese, il sufismo per l'Islam). Per Omraam Mikhaël Aïvanhov (1900-1986) lo scopo dell'esoterismo o scienza iniziatica è quello di insegnarci a trasformare i nostri desideri inferiori e di entrare in comunicazione con il mondo divino per perfezionarci e aiutare tutta l’umanità. Secondo Aïvanhov, certe scienze quali l'alchimia, la magia, l'astrologia e la Cabala sono di difficile approccio e per capirle bene è consigliabile iniziare a studiarle nell'uomo, nelle sue attività quotidiane. Nel cibo troviamo l'alchimia, nella respirazione l'astrologia, nella parola e nel gesto la magia e nel pensiero la Cabala. Lo studio dell'esoterismo, precisa questo autore, non può essere separato dalla vita quotidiana.


    L'esoterismo occidentale e la ricerca accademica

    È a partire dal secondo dopoguerra che gli storici delle religioni iniziano a prendere in esame i diversi ambiti della tradizione esoterica occidentale, fino ad allora ignorata dalla ricerca accademica. Vengono così forniti contributi scientifici di rilievo, grazie ai quali si inizia ad apprezzare l'importanza quantitativa e qualitativa del corpus esoterico occidentale. Tra i maggiori artefici di questa svolta si devono menzionare Mircea Eliade per l'alchimia e lo sciamanesimo (Le Chamanisme et les techniques archaïques de l'extase, Paris, 1950; Forgerons et alchimistes, 1956), Gershom Scholem per la cabala ebraica (Major Trends in Jewish Mysticism, 1941), François Secret per la cabala cristiana (Les Kabbalistes chrétiens de la Renaissance, 1964), Frances Yates per l'ermetismo e il neoplatonismo del Rinascimento (Giordano Bruno and the Hermetic Tradition, 1964; The Occult Philosophy in the Elizabethan Age, 1979), Alexandre Koyré per la mistica e la teosofia tedesche (Mystiques, spirituels, alchimistes du XVIe siècle allemand, 1970), Charles Puech per lo gnosticismo e il manicheismo. Tale fioritura di studi rese necessaria la creazione di una disciplina scientifica nuova, che si facesse carico di studiare l'esoterismo occidentale in quanto fenomeno storico-religioso a sé stante. L'impulso alla costituzione di tale disciplina fu dato a Parigi, all'Ecole Pratique des Hautes Etudes, da François Secret, titolare fin dal 1964 della cattedra di “Storia dell’esoterismo cristiano”. A Secret successe nel 1979 Antoine Faivre, sotto la cui direzione la cattedra mutò nome, prendendo il titolo di “Storia delle correnti esoteriche e mistiche nell’Europa moderna e contemporanea”. [2]. Nel 2002, con l’arrivo all’EPHE di Jean-Pierre Brach, il termine “mistiche” fu soppresso, e l’esoterismo divenne l’unico oggetto di studio della disciplina, i cui quadri concettuali portanti erano stati precedentemente definiti da Faivre in alcune importanti pubblicazioni. La fecondità di tale indagine scientifica è confermata dalla creazione di numerose cattedre in altri paesi, tra cui quella di Amsterdam (1999) e quella di Exeter in Inghilterra (2006).


    Tratto da: www.esoterismo.it/ricercaAccademica.htm






     
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    Esoterismo e Religione

    Nelle culture primitive erano frequenti i rituali di iniziazione, in genere segreti, e che nella maggior parte dei casi stabilivano una distinzione di status tra gli iniziati da un lato, e i non iniziati dall’altro.

    C’era un momento della vita di ogni uomo nella diverse civiltà dell’Antichità in cui gli veniva conferita la carica di Uomo o Guerriero o Guida etc etc

    Nella maggior parte delle religioni si poteva riscontrare una componente esoterica anche perchè il carattere di segretezza rendeva molto più preziosa qualcunque cosa che riguardasse riti o cerimonie varie.

    Questo era il caso delle correnti esoteriche sviluppatesi in Estremo Oriente a fianco del brahmanesimo e del buddhismo (tantrismo, buddhismo zen etc) o nel Vicino Oriente a fianco dell’islamismo (sufismo).

    Vi sono numerose accezioni esoteriche del cristianesimo: da quelle di presunta impronta gnostica del periodo delle origini, a quelle medievali forse influenzate dal manicheismo, a quelle della cosiddetta qabbalah cristiana del rinascimento, collegata alla tradizione ebraica, a quelle dei periodi di “risveglio” religioso nei secoli XVII-XVIII, al cattolicesimo esoterico francese e bavarese del sec. XIX ecc.

    Ci sono altre forme di esoterismo che mantengono una certa autonomia dalle religioni: l’esoterismo neopagano del rinascimento, collegato al recupero del neoplatonismo; nei secoli XVIII-XIX il martinezismo e il martinismo; entro certi limiti, la stessa massoneria e, nel sec. XX, la teosofia e l’antroposofia (Rudolph Steiner).

    Rivestono una particolare importanza in questa forme di esoterismo i sistemi simbolici delle culture dell’antichità, nei quali si presume di riconoscere il patrimonio cifrato di una sapienza perduta.

    Per questa ragione gli esoteristi dei secoli XVIII e XIX hanno dato contributi a volte molto perituri, a volte di lunga influenza e di indubbia acutezza, alla scienza della mitologia.

    Studiosi, e spesso anche cultori in prima persona, dell’esoterismo hanno inoltre analizzato nei secoli XIX e XX documenti letterari e artistici, riconoscendovi, in modo a volte attendibile, linguaggi esoterici; hanno parlato di esoterismo nel linguaggio degli stilnovisti e di Dante; individuato simboli alchemici nell’architettura e nelle sculture delle cattedrali medievali; indagato i valori esoterici di testi di Avicenna; dei testi medievali relativi alla leggenda del Graal.

    www.fidicaro.net/2009/05/esoterismo-e-religione/
     
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