GLI ZOROASTRIANI

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    La religione zoroastriana non è una religione proselitistica, anzi gli zoroastriani si considerano un popolo legato dal sangue e da un lignaggio (tanto che i parsi in India sono ora considerati una casta dagli induisti).

    Lo zoroastrismo, una religione relativamente piccola quanto al numero di aderenti, ha affascinato filosofi, pensatori, artisti ed esoteristi occidentali, e in Occidente sono nati movimenti neo-zoroastriani come Mazdaznan (in genere, con scarsi contatti con lo zoroastrismo etnico).

    In totale gli zoroastriani nel mondo sono oggi circa 125.000. Gli organismi di cooperazione della diaspora parsi e zoroastriana seguono anche le non molte famiglie di correligionari che vivono in Italia (dove operano una Fondazione Zoroastriana e una Zarathustrian Association in Italy a Roma), e sono pure intervenuti presso il governo italiano per tutelare la loro identità e i loro diritti.

    Platone nel Primo Alcibiade parla di una " scienza dei Magi, scienza di Zoroastro, figlio di Oromazès...", ma non si tratta di magìà nè di astrologìa , bensì della religione di Zarathustra foneticamente aberrato in greco con Zoroastro.

    Dai greci fino al 18° secolo si era affermata la credenza che Zarathustra fosse stato un profeta iraniano, filosofo, gnostico, esoterista, artefice di miracoli.

    Permanenvano leggende che lo dipingevano come mago e astrologo.

    In realtà evidenze filologiche ci dicono che Zarathustra fu molto probabilmente un iraniano orientale (oggi Afghanistan) nato in una famiglia di liturgisti di religione indoiranica e probabilmente cresciuto per diventare un sacerdote professionista ( hotar o zaotar )

    Nel 1754 lo studioso francese Anquetil Duperron si reca in India dove sopravviveva ( e tutt'ora sopravvive) una comunità zoroastriana.Qui apprende la storia di questa religione e riporta in Europa un manoscritto dell' Avesta, testo sacro fondamentale, il Libro di Zoroastro, con traduzione a fronte dall'originale persiano e abbondanti commenti in sanscrito (la lingua ufficiale dell'India). Nel 1771 pubblica la prima traduzione europea in francese sotto la direzione di sacerdoti zoroastriani, i mobèd.

    Nel testo dell'Avesta non sono contenuti nè magìa, nè astrologia, nè esoterismo.

    La prima analisi filologica rigorosa dell'Avesta risale a Eugène Burnouf (1801-1852) , redatta sulla base delle conoscenze storiche sull'Iran antico .
    La traduzione dell'Avesta ,testo base per gli studi contemporanei è dovuta a James Darmester (1982).

    STORIA

    Gli iraniani erano popoli indoeuropei (Tribù Arie, come si autodefinivano) cioè di quelle tribù che nel 5000-4000 a.C. si spostavano come pastori e cacciatori nomadi nelle pianure che andavano dal Baltico fino al Caucaso e che verso il 3000-2000 a.C. hanno invaso in tutte le direzioni le aree limitrofe . Mentre Celti, Greci, Latini , Germani e Slavi occupano L'Europa, gli Arii si estendono nell'India del Gange e nell'Iran. Queste tribù nei secoli divenatno popoli con culture proprie fortemente differenziate fino a chiamarsi reciprocamente " barbari" (=termine che in latino equivale a stranieri).

    Verso il 1930 lo studioso Georges Dumezil , attraverso la paleolinguistica ricostruisce le antiche parentele di questi popoli. Egli scopre l'unità di fondo dei loro miti religiosi . Il mondo divino e quello umano risultano retti da 3 pincipi:
    produrre ricchezza ( i laici)
    esercitare la forza (i nobili)
    governare il potere del sacro (il clero).

    La società divina era divisa in due classi ( Forze di Vita e Esseri di Luce) che si spartivano i 3 compiti in armonìa:


    FORZE DI VITA

    In India: asura
    In Iran: ahura
    In Germania: asi
    etc.


    ESSERI DI LUCE

    In India: deva
    In Iran: daeva
    In Germania: vani


    In India molto più tardi si ritrovano gli Asura come "rivali degli dèi" ,"forze delle tenebre", "demoni", mentre i Deva sono gli dèi dominanti e benigni.
    Mentre la maggior parte dei popoli Arii opera una riforma del pantheon simile a quella dell'India, in Iran -per opera del profeta Zarathustra- viene operata una riforma diametralmente opposta: gli Ahura sono gli " dèi dominanti" e i Daeva sono gli "avversari", le "forze del male", i "demoni".

    LA RIFORMA ZOROASTRIANA

    Verso il 1000 a.C. in India i sacerdoti professionisti o Brahmini diventarono una casta sociale dominante e separata portando alla moltiplicazione delle liturgie , dei riti, la loro complessificazione e precisione quasi maniacale. Questa tendenza al ritualismo influenzò anche l'Iran.

    Gli storici si trovano- nel periodo 650-450 a.C.- di fronte a due religioni che trovano terreno di diffusione nello spirito critico verso il ritualismo braminico ed iranico : il Buddhismo in India e lo Zoroastrismo in Iran. [*]

    Presso gli Arii iranici i riti religiosi erano sopratutto domestici perciò erano compiuti per la maggior parte da laici. I liturgisti o sacerdoti necessari per le cerimonie pubbliche venivano reclutati per lo più presso le famiglie che conservavano integralmente le tradizioni rituali. In queste famiglie alcuni maschi venivano cresciuti ed educati nella prospettiva di esercitare il sacerdozio pubblico. Con l'influsso brahminico probabilmente anche in Iran si formarono caste sacerdotali. Da una famiglia che conservava la tradizione probabilmente proviene Zarathustra e contro il diffuso ritualismo probabilmente egli intenta una riforma religiosa.

    1000 a.C

    Zarathushtra (chiamato in Occidente Zoroastro, Zarthosht in India e Persia) visse e insegnò, probabilmente, intorno all'anno 1000 a.C. [*], nell'attuale Iran (la datazione tradizionale, c. 1738 a.C., è oggi contestata dalla maggioranza degli studiosi, ma mantenuta dagli zoroastriani).
    La società in cui viveva era caratterizzata dalpredominio di un'aristocrazia militare, e da una religiosità incentrata sul culto di divinità guerriere, sul sacrificio di animali, e su pratiche estatiche come l'ingestione dell'haoma (parola che a quel tempo indica probabilmente una sostanza allucinogena)

    Zarathushtra - almeno secondo l'interpretazione tradizionale (oggi contestata da alcuni studiosi) - si pone come riformatore religioso. Proclama un monoteismo corredato da un dualismo e condanna il politeismo e il ritualismo della religiosità circostante.

    Zarathustra vuole riformare la religione iranica restituendole la sua originalità.
    L'Iran di Zarathustra è un paese di coltivatori stanziali che mantiene la religione nomadica: Erodoto riferisce che i Greci , quando andavano in Persia, trovavano un paese pacificato con grandi città e bellissimi edifici, campagne coltivate etc. Tutto ciò contrastava con le caratteristiche "barbare" delle loro divinità:
    Mithra il guerriero
    Vayu l'incendiario
    Verethraghna che fa il temporale e la guerra.
    Zoroastro riforma la religione"barbara " e la riporta alle tradizioni antiche e inculturandola nel nuovo Iran.

    Zoroastro fra i dottori

    «... La Terra era allora coperta di Maghi; e la maggior parte degli uomini, dimenticando il Creatore del mondo, non consultavano che i Dew. Poroschasp, servitore di Ormusd, si era lasciato trascinare dalla corrente ed accoppiava il culto di Dio con il rispetto per i ministri dei Dew. Un giorno radunò in casa sua un gruppo di Maghi fra i più abili, come Turberatorsch e Duranferun, ed offrì loro un grande banchetto. Conversando con loro dopo il convivio, disse a Turberatorsch:voi che possedete tutti i segreti della Magia, datemi oggi una ricetta che diffonda la gioia nella mia anima.Zoroastro sentì ciò che il padre chiedeva, e gli disse: « Non pro nunciate parole vane; non avete bisogno di ricette di questo genere. Se seguirete una via diversa da quella retta, andrete all'inferno. Camminate su quella che è chiaramente indicata dal Dio che ha creato tutto quello che esiste. Voi stimate follemente le ricette dei Maghi e trascurate l'opera del Dio del mondo. La fine dei Maghi sarà l'Inferno, e la distruzione il frutto delle loro opere! ».

    Turberatorsch gli rispose: « Perché non ve ne state in silenzio, bel parlatore? Chi siete voi di fronte a me, voi e vostro padre? Voi pretendete di rivelare il mio segreto. Mai sulla terra qualcuno ha parlato di me in simile modo. Ebbene, vi disonorerò dappertutto. Screditerò le vostre opere e il vostro cuore non sarà mai nella gioia! ».

    « Le tue menzogne non potranno niente contro di me, anima di fango », gli replicò Zoroastro. « Tutto ciò che dirò di tè è vero. Questo braccio ti getterà nella polvere. Per ordine di Dio Onnipotente io distruggerò le tue opere, affliggerò la tua anima e spezzerò il tuo corpo! ». Quel discorso spaventò i Maghi. Per quanto concerne Turberatorsch, si sarebbe detto che la sua anima era uscita dal corpo: si ritirò nella sua casa e il dispiacere che ne ebbe gli dette una violenta febbre.

    Fu così che Zoroastro raggiunse l'età di quindici anni, senza che una sola ora passasse priva di motivi di timore. Egli passava i giorni e le notti in preghiera, la testa contro la terra, mentre il suo corpo e la sua anima erano in preda al dolore....»

    Jean Varenne -Zarathustra, storia e leggenda di un profeta -Ediz. Convivio.pag. 98

    La sua religione è chiamata anche mazdaismo o mazdeismo dal nome dei dio creatore Mazda da lui annunciato. Alcuni distinguono fra zoroastrismo e mazdaismo, ritenendo plausibile l'esistenza di un mazdaismo non zoroastriano; altri studiosi ritengono la presenza di quest'ultimo non documentata e considerano mazdaismo e zoroastrismo sinonimi.

    LA RIFORMA

    L'Ahura supremo dell' Iran viene da lui chiamato Mazda , e tutto ciò che insegna egli dice provenire da Ahura Mazda.

    Durante una meditazione in una grotta Mazda avrebbe affidato a Zarathustra la missione di riformare la religione.

    Z. non si pone mai nè come profeta nè come latore di messaggi divini . Predica la sua riforma ma subito si scontra con la casta sacerdotale e con i preti ( Karpan) per quanto riguarda il monoteismo, la signoria unica di Mazda. Viene regolarmente cacciato dalle corti dei re (Kavi) finchè un giorno il principe di Battriana, Vishtaspa, lo fa improgionare. Con miracoli sorprendenti e con la predicazione Z. convince il principe della genuinità ed importanza della sua missione . Il culto nel Regno di Vishtaspa. viene così celebrato secondo la riforma di Zarathustra. Nasce lo Zoroastrismo che diventerà religione di stato : secondo testi del 200 a.C. circa la riforma venne imposta a tutti i regni con la forza.

    600-300 a.C.

    Non esiste una documentazione archeologica sufficiente per ricostruire una cronistoria della diffusione dello zoroastrismo. Secondo la tradizione sono le generazioni successive al profeta a trasformare profondamente il suo messaggio. Emergono due gruppi sacerdotali :
    - uno in una zona più orientale, i sacerdoti dell'Avesta (dal nome di una collezione di scritti sacri, in parte di origine più antica, raccolti tra il IV e il VI secolo d.C.), e uno più occidentale, i Magi.

    Attraverso queste caste sacerdotali lo zoroastrismo diventa sincretistico e riassorbe idee precedenti - precisamente quelle contro le quali Zarathushtra avrebbe combattuto reintroducendo i sacrifici e l'uso dell'haoma, nonché il culto di divinità politeistiche che sono «zoroastrizzate».
    Questi sviluppi coincidono con l'impero achemenide particolarmente nell'epoca che va da Dario I (522-486 a.C.) ad Artaserse (402-359 a.C.) - e hanno anche un significato politico: accogliendo le divinità di vari popoli nel suo alveo, lo zoroastrismo si presenta come controparte religiosa di un impero sovranazionale. Infatti non erano più zoroastriani gli Achemenidi ( Ciro, Dario etc.) . Nel 480 Serse ad Atene sull'Acropoli offre un sacrificio all'Ahura Mazda, ma è quello di Zarathushtra?

    300 a.C.- 600 d.C.

    Influenzato dall'ellenismo sotto i Selgiucidi [ generali di Alessandro Magno eredi delle terre mediorientali] , lo zoroastrismo è «canonizzato» in una serie di scritture nell'epoca sassanide e acquista un tono nazionalistico, come religione ufficiale dell'impero sassanide nel III secolo d.C.
    I sassanidi affermarono che l'autentica dottrina antica di Zarathushtra era stata fedelmente custodita dalla tribù dei Magi. Da questa affermazione deriva la credenza che il Mazdeismo o Zoroastrismo sia la "religione dei Magi" ripresa da Platone e dalla Bibbia.

    Tuttavia, già in questo periodo, lo zoroastrismo si trova in difficoltà in Iran di fronte all'arrivo di religioni universalistiche. Resiste con successo al manicheismo, ma deve cedere di fronte all'avanzata del cristianesimo.

    Lo Zoroastrismo residuo era "contaminato" da ebraismo, manicheismo e cristianesimo.

    600 d.C.- 900 d.C.

    Arriva anche l'Islam nel 651 a dominare l'Iran.Tentativi di rivolta zoroastriana contro il dominio islamico - come quello di Shiraz (979) - falliscono, e portano a una dura repressione. Comincia così, nel X secolo, l'emigrazione degli zoroastriani dell'Iran verso l'India, dove sono chiamati parsi (cioè «persiani»). Il clero, spodestato dai musulmani continuò, tollerato, a conservare le tradizioni. Nasce un Mazdeismo colto chiamato parsismo.

    900 d.C.-oggi

    Con l'arrivo dei Mongoli nel 13° secolo il parsismo in Iran viene spazzato via: vanno perduti molti libri dell'Avesta e riprende l'esodo verso l'India dei superstiti. Mentre in Iran la comunità zoroastriana dei ghebri (= infedeli, così chiamati dai musulmani, oggi ridotta a circa trentamila membri) ha sempre condotto un'esistenza difficile , in India i parsi (oggi presenti anche in Pakistan e Sri Lanka) hanno sempre goduto di una certa libertà religiosa, nonché di prosperità economica e influenza sociale (semmai aumentata durante il periodo britannico). Le due comunità hanno anche elaborato dottrine, usi e costumi parzialmente diversi. I parsi dell'India si sono caratterizzati negli ultimi secoli - oltre che per un acceso dibattito fra tradizionalisti e innovatori - per i contatti con altre religioni e con movimenti come la Società Teosofica.

    Agli ottantamila parsi del subcontinente indiano si aggiungono oggi le colonie presenti nell'emigrazione, particolarmente numerose e organizzate negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

    [*] [email protected] scrive : Salve, ho letto il Vostro articolo riguardo lo Zoroastrismo. Recentemente la maggior parte degli studiosi sono piuttosto concordi nell'affermare che Zoroastro sia vissuto dal settimo al sesto A.C. (nel vostro articolo fate risalire la sua vita al 1000 A.C.) Secondo Gherardo Gnoli,specializzato in religioni antiche del vicino oriente, la vita di Zoroastro si sarebbe svolta nel seguente arco di tempo: tra il 618 e il 541 A.C. Rodeny Stark (uno dei più importanti sociologi delle religioni al mondo) concorda con tale visione. Secondo L'Enciclopedia Cattolica la datazione è compresa tra il 650 e il 533 A.C. La maggior parte degli studiosi odierni pare convergere su questo periodo.. La vita di Zoroastro richiama comunque molte tesi contrastanti e, purtroppo, anche qualche libro che idealizza, senza alcun reale riferimento storico, il suo pensiero e la sua religione.


    DUALISMO= tutto si fonda su due principi paritetici: il Bene e il Male. Nello zoroastrismo sono due spiriti : Ohrmazd e Ahriman

    Fonte: www.corsodireligione.it/religioni/z.../zoroastr_1.htm
     
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