All’Ombra di un’altra Luce

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    All’Ombra di un’altra Luce
    Venerdì 7 maggio, alle 20.30


    Relatori: Maria Jacomini e Franco LaoTan

    Accompagnamento musicale al didjeridoo: Carlo Brignola

    sarà presente Franca D’Angelo Frascà

    All’Ombra di un’altra Luce
    Viaggio nello Scarabocchio degli adulti attraverso la Psicologia.
    di Nato Frascà

    Edizioni Franca D’Angelo Frascà

    L’Arte, all’ombra di un’altra luce è un nuovo punto di vista che l’autore ci propone, per entrare nel vivo della Psiconologia: un neologismo che sta per Psicologia dell’Icona, in quanto studio e decodificazione delle icone o immagini, prodotte dall’anima o dal profondo. Pierre Restany, uno fra i maggiori storici e critici internazionali dell’arte contemporanea, così definisce il metodo teorico-pratico, intuito e sviluppato da Nato Frascà. “Erede sintetico di tutte le intuizioni dei Grandi maestri, lo Scarabocchio esce dal campo della pittura per entrare nel dominio della psicologia intrauterina, diventando così il barometro dell’ineffabile e dell’indicibile, il catalizzatore di una memoria che sembrava destinata a rimanere per sempre virtuale. … La Psiconologia, golosa di qualsiasi segno esistenziale, ci invita ad un fantastico viaggio alla ricerca dei luoghi della memoria che erano una volta considerati eternamente virtuali, perché rimasti senza statuto né codice mnemonico . … Lo Scarabocchio si presenta come un maggiore contributo al fenomeno essenziale della storia evolutiva della percezione estetica d’oggi: la rivoluzione della verità”.

    Nato Frascà è nato il 21 gennaio del 1931 a Roma, dove ha vissuto e lavorato per gran parte della sua vita. Compiuti gli studi classici, si iscrive alla Facoltà di Architettura che lascerà dopo tre anni per dedicarsi completamente alla pittura nel 1950. Nel 1955 vince la borsa di studio del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e frequenta contemporaneamente l’Università delle Scienze Sociali Pro Deo (oggi LUISS). Nel 1961 vince la borsa del Governo Francese per un artista italiano e si trasferisce a Parigi dove frequenterà i corsi di incisione dell’Atelier 17 di W. S. Hayter, entrando in contatto, fra gli altri, con Giacometti, Magnelli, Fautrier, Hartung, César, Arman e Calder. Nel 1962 rientra a Roma, dove promuove la fondazione del Gruppo 1 - che si colloca tra i principali gruppi europei di ricerca degli anni Sessanta – insieme a Santoro, Pace, Carrino, Uncini e Biggi. In esso avrà un ruolo determinante per la formulazione teorica, la redazione dei manifesti e quale animatore. Dal 1962 al 1967, esporrà con il Gruppo nelle principali manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali. L’attività parallela dal 1957, di scenografo e arredatore e la stretta collaborazione con i maggiori registi italiani (Antonioni, Visconti, Bolognini, Dino e Nelo Risi ) dal 1961 al 1969 favoriscono l’elaborazione del suo primo film d’artista: “Kappa” (’65), cui seguiranno, nel 1978 “Soglie” e nel 1980 “Identikit”. L’esperienza di collaborazione come regista con la televisione italiana, tra il 1967 e il 1970, completa il quadro di un’apertura delle arti performative, che ha un peso strategico nell’economia del suo complesso universo artistico. Mentre la sua vicenda di artista è al pieno, inizia nel 1965 anche la sua attività pedagogica che ad essa si lega inscindibilmente; G.C. Argan lo chiama a dividere con lui la Cattedra di Esercitazioni Visive per la fondazione dell’Istituto Superiore di Industrie Artistiche (ISIA) e nel 1975 sarà nominato per chiara fama alla Cattedra di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma dell’Accademia di Belle Arti di Carrara , poi a quella di Roma, dove ha insegnato sino al 1998. Dal 1964 al 1982, la ricerca sulla percezione si dilata progressivamente in direzione dell’ambiente, prima con la creazione di forme e strutture che segnano l’uscita dal cubo spaziale ( Modulari Cubici e Gabbia Cubica del 1964/65 e, in seguito, gli Strutturali Varianti del ’66 e il Rebis del 1967), poi con la costruzione di veri e propri “Ambienti” (Ambiente Prospettico Polivalente, 1971 e 1974) che integrano la dimensione fisica a quella visivo- mentale; in seguito, con un percorso a ritroso che mette a fuoco sempre più distintamente la componente immaginativo-onirica che è all’origine della sua ricerca, con una riscoperta del mito, del gioco autoironico, che induce la produzione di oggetti e pitture, dotati di nuova corporeità e azioni e performances dello stesso artista, che testimoniano dell’acquisizione di una diversa consapevolezza e di nuovi orizzonti operativi. Dal 1982 Frascà sviluppa un nuovo orientamento: lo studio degli aspetti psicologici che danno vita all’Icona (psiconologia), che applica anche alla storia dell’arte, ed in parallelo, l’analisi dello “Scarabocchio” degli adulti da cui risale alla condizione prenatale, che pratica grazie ad un apposito laboratorio d’indagine e di terapia. Nel 1983, il presidente della Società Psicoanalitica Italiana, Franco Fornari, direttore dell’Istituto di Psicologia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Milano e noto saggista, lo invita a presentare ufficialmente i risultati della sua ricerca “psiconologica” al I Convegno Internazionale “Psicoanalisi-Arte- Persona” (Milano), dove anche Cesare Musatti e Davide Lopez gli esprimeranno grande apprezzamento ed interesse per la nuova metodologia di analisi caratteriale messa a punto. Invitato a collaborare con i gruppi dell’International Society for the Study of Prenatal Psycology (ISSPP), nell’ ’85, tiene contemporaneamente conferenze, corsi e seminari presso l’Istituto di Psicoterapia Analitica e Sophia University of Rome (IPA-SUR), presso la Comunità Mayeusis di Capena, lavorando con casi di tossicodipendenza e malattie mentali, in cui raggiunge risultati di notevole interesse. Dall’ ’87 fa parte del direttivo della Società Internazionale di Antropologia del Prenatale di Roma (S.I.A.P.). Invitato dall’epistemologo Ervin Laszlo a far parte del Club of Budapest come Creative Member è, inoltre, nominato Consultor Member della Global Cooperation for the Better World e collaboratore dell’International Committee for Integral Science e del General Evolution Research Group. Il libro: “L’Arte, all’ombra di un’altra luce-Viaggio nello scarabocchio degli adulti attraverso la Psiconologia” suggella nel 1998 questo lungo percorso di esperienze e di ricerche a cui, segretamente, dal 1985, si riaffianca come luogo privilegiato che condensa, riassorbe e vivifica ogni linea di percorso, la pittura, vita consacrata da un distillato di “amore totale”, che si svolge nel “rito” quotidiano. In questo anno riprende l’attività pittorica realizzando le serie di “Orizzonti dei Confini”, “Nidisegni”, “Panoplie” dedicate a Borromini, “Nottagoni”, “Jeux de Printemps”, modelli di sculture monumentali e in tiratura, progetti di installazioni. Nato Frascà lavora con incredibile energia a tutti i suoi progetti fino a quando, a Roma il 1 aprile 2006, conclude la sua esperienza terrena.

    Maria Jacomini, Artista, Ceramista, Arteterapeuta, Docente in Artiterapie.

    Si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma dove conosce l’artista e arteterapeuta di fama internazionale Nato Frascà, dal quale acquisisce e condivide obiettivi e modalità di lavoro. Insegnante di discipline pittoriche e plastiche, coordinatrice e conduttrice di laboratori artistico – espressivi, opera da anni nel campo della riabilitazione sociale presso diverse ASL: conduce e coordina gruppi di persone disabili, malati psichiatrici medi e gravi, realizzando opere di notevole importanza che hanno ottenuto un riconoscimento pubblico. Ha ottenuto premi e riconoscimenti pubblici partecipando a mostre e concorsi; opera da anni nelle scuole pubbliche come conduttrice e coordinatrice di laboratori artistico - espressivi per gli alunni e per la formazione del corpo insegnanti. Collabora da diversi anni con la Scuola di Formazione in Artiterapie, SIPEA, in qualità di Docente dell’area artistico-espressiva. Collabora da diversi anni con la Coop. Patatrac come responsabile tecnico dell’area artistico-espressiva e disabilità.

    Franco LaoTan è nato nel 1965, e cresce a piedi scalzi nella città di Caracas.

    Nell’81, in Italia, prime esperienze con il Teatro e fondazione del gruppo ‘giro del giorno in 80 mondi’. Studi d’Arte con Achille Pace e Nato Frascà. Nell’84 fonda il cenacolo ‘Costituente’ a Roma e Sevilla; nel 1989 su invito dell’Università di Sevilla, il ‘Costituente’ manifesta il proprio giubilo per la caduta del muro, con l’esposizione Arte TransDatio. Scrive e mette in scena racconti per bambini speciali.

    Carlo Brignola è nato a Napoli nel 1971 vive e lavora a Tarquinia.

    Scultore e sapiente artigiano ricercatore delle antiche tecniche etrusche. Allievo di Franco Cagnetta e Nato Frascà all’Accademia di Belle Arti di Roma. Sviluppa percorsi paralleli tra musica e scultura, in particolare suona lo Yddaki (didjeridoo) collaborando con artisti fra cui Angelo Branduardi (1999 Finisterae – Futuro antico II). Erede di un classicismo scultoreo puro, unisce antiche capacità a visioni contemporanee dando vita a forme in grado di produrre sonorità particolari. Invitato a partecipare alla XIV Quadriennala d’Arte a Palazzo Reale a Napoli nel 2003, partecipa a numerose esposizioni personali e collettive e a Festival internazionali.

    Ingresso libero fino ad esaurimento posti (60).

    Per qualsiasi ulteriore informazione, è possibile contattarci direttamente allo 06 6868400 06 6868400 oppure, via email, all’indirizzo [email protected]
     
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