Il Vascello delle Stelle Perdute

Votes taken by ~MorganaLeFay~

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    Ciao Sigridd...prima di interagire sul forum dovresti presentarti in Approdo e prendere visione del Regolamento!!!
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    Sembrerebbe non ci sia nessun’altra...per lo meno stando a quello che lui dice a lei...
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    Un nuovo studio, condotto da Katherine Hall della Dunedin School of Medicine, rivela la possibile causa della morte del generale macedone
    I risultati di uno studio condotto dalla ricercatrice Katherine Hall, della Dunedin School of Medicine dell’Università di Otago, gettano un’ombra inquietante sulla morte di Alessandro Magno. Sembra che il condottiero macedone, famoso per le sue numerose conquiste, non perse la vita in seguito a un omicidio o a un eccessivo abuso di alcool, come precedentemente ipotizzato, bensì a causa della sindrome di Guillain-Barrè, un raro disturbo neurologico autoimmune che colpisce il sistema nervoso periferico. Lo studio di Katherine Hall suggerisce che la malattia, dovuta a un’infezione da Campylobacter pylori, lo paralizzò, impedendogli gradualmente di muoversi, parlare e, infine, respirare.
    La fine di Alessandro Magno
    In base a quanto emerge dalla ricerca pubblicata su The Ancient History Bullettin, la morte di Alessandro Magno, avvenuta nel 323 Avanti Cristo, potrebbe essere uno dei casi di falsa diagnosi di morte più famosi di sempre. Infatti, sembra che il condottiero macedone venne sepolto quando era ancora vivo. Una diagnosi errata giustificata dai limitati strumenti conoscitivi di cui i medici dell’epoca erano in possesso. Per accertare la morte di una persona si basavano esclusivamente sulla sua capacità respiratoria. A causa della sindrome di Guillain-Barrè, i respiri di Alessandro Magno erano così deboli che i medici non riuscirono a rilevarli ed è per questo che il suo corpo venne preparato per la sepoltura quando in realtà era ancora in vita.

    Gli ultimi giorni del conquistatore
    Katherine Hall, l’autrice dello studio, dichiara che questa scoperta spiega come mai il corpo di Alessandro Magno non mostrò segni di decomposizione nei sei giorni successivi alla morte. "Gli antichi greci pensavano che ciò provasse che Alessandro era un dio: questo articolo è il primo a fornire una risposta reale", chiarisce la ricercatrice. I resoconti storici riportano che durante i suoi ultimi giorni di vita il generale soffrì di forti dolori addominali e di febbre. Sulla base di questi sintomi, in passato vari ricercatori hanno provato a capire quale sia stata l’effettiva causa della morte. Alcune delle tesi più accreditate riguardano un possibile avvelenamento, una ricaduta della malaria o il tifo addominale.

    Fonte skytg24
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    Purtroppo neppure io sono in grado di gestire queste sensazioni. Percepisco gli stati d’animo delle persone con lo sguardo e senza neanche contatto fisico. Più di una persona mi dice che ho gli occhi che fanno paura perché riesco a leggere dentro, e a sentire. Anche io ho avuto contatti telepatici e sensazioni strane che presagivano qualcosa di negativo. Mi spiace non poterti aiutare, ma almeno così non ci sentiamo sole, condividendo questi pensieri...
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    Gia il madreperla lo preferisco, ma io ho un solo colore che adoro ed é il nero. Mi piace molto anche il rosso...
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    Hai ragione Lag, ho scritto di fretta e non ho notato il mio errore. Grazie per avermi corretta
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    Non hai ancora ricevuto risposta alla tua richiesta di accesso in sezione. Avresti dovuto aspettarla ed essere inserita in lista anziché postare una stesa in una sezione non idonea.
    Puoi aspettare che noi mod ti mettiamo nella lista degli abilitati e postare di nuovo una sola stesa alla volta.
    Chiudo questa discussione
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    Nono cara, qui non funziona così! Qui bisogna sforzarsi di interpretare le stese che si effettuano, siano esse per sè che per altri, poi certamente nello scambio, le persone coinvolte possono, anzi devono scambiarsi pareri sulle interpretazioni.
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    Ciao Luna, la tua richiesta non può essere accettata. Questo è un forum di studio e di scambio, pertanto tutti gli utenti devono avere la possibilità di esercitarsi e di scambiare opinioni. Limitare l’accesso a questa sezione ai soli “esperti” (in base a quale criterio poi, possiamo ritenerci tali se le nostre arti non finiscono mai di essere apprese??!!)è riduttivo e viene meno alla nostra idea di condivisione della conoscenza. Spero che questo aspetto risulti chiaro.
    MorganaLeFay
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    Io dico nell’armadio. Mi è uscita una combinazione simile e l’oggetto si trovava nell’armadio, nascosta da altri oggetti...mondo può essere luogo aperto ma anche chiuso (la donna chiusa dall’alloro), l’eremita è anche il segreto, il nascosto, quindi potrebbe indicare il fatto di non essere facilmente visibile e papa potrei dire la parte dell’armadio riservata all’uomo
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    Ho scelto il lupo... verissimo! Grazie Kat!
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    Una recente scoperta di un team di studiosi di varie Università ( tra le quali York, Harvard, La Sapienza) e fondazioni culturali sta rivoluzionando le nostre conoscenze sul ruolo delle donne nella vita religiosa di circa nove secoli fa, in pieno medioevo.
    Un team dell'Università di York ha trovato lo scheletro di una donna nel cimitero di un monastero in rovina a Dalheim, in Germania operativo tra il X e XIV secolo e bruciato durante una guerra civile.

    Lo studio di questi resti, orientato ad indagare sul suo stato di salute, ha permesso di ipotizzare un'età compresa tra i 40 e i 60 anni, in quel periodo quindi considerata piuttosto vecchia, quasi certamente una suora, vissuta nel tardo X o inizio del XI secolo (secondo la datazione al radiocarbonio tra il 997 e il 1162 d.C. ). Il suo scheletro suggerirebbe che non sia stata impegnata in un duro lavoro fisico, forse proveniente da uno degli strati più alti della società; in effetti in quel periodo molte suore provenivano dall'aristocrazia.
    Poi gli esperti hanno scoperto qualcosa di molto insolito, hanno trovato tracce di pigmento blu sui suoi denti.
    Le analisi approfondite del pigmento hanno rilevato che le macchie sono riferibili a un raro pigmento ottenuto da pietre di lapislazzuli frantumate, che arrivavano dal lontano Afghanistan, e usate per produrre il colore blu oltremare, in quei tempi “raro e costoso come l'oro”, come sostenuto da Science Advances Magazine che pubblica questo mese i risultati di questa scoperta .
    Questo colore veniva usato solo per la produzione di opere artistiche molto importanti, in particolare per l'arte religiosa e la maggior parte degli artisti del tempo non poteva permetterselo.
    Questo pigmento era usato in particolare per la produzione di manoscritti miniati.
    Un manoscritto miniato era un libro riccamente illustrato con immagini, simboli, miniature ed in un epoca dove regnava l’analfabetismo era riservato ad una élite religioso-aristocratica. La produzione di questi libri era molto lunga e costosa. Il colore era una componente essenziale e l'oro come il blu oltremare erano usati frequentemente ed erano tra i pigmenti più costosi . I manoscritti più preziosi erano di carattere religioso ed erano realizzati da scribi professionisti, in genere membri di ordini religiosi.
    Si è ipotizzato che la donna morta, alla quale appartenevano i denti studiati, sia stata probabilmente un'artista che aveva leccato la punta di un pennello immerso nel raro pigmento ma difficilmente un colore così prezioso si sarebbe potuto utilizzare al di fuori di una struttura religiosa.
    Quindi si è teorizzato che l’artista fosse in realtà una suora del monastero adibita alla produzione di preziosi manoscritti miniati. Fino ad ora si credeva che meno dell'1% dei libri potesse essere attribuibile a mano femminile prima del dodicesimo secolo e che la maggior parte degli scribi fossero monaci maschi. Tuttavia ci sono prove crescenti che più donne di quanto si pensasse in precedenza fossero impegnate in questa attività.
    La scoperta delle macchie blu sui denti fornisce ulteriori prove del fatto che le suore erano molto importanti nell'arte medievale.
    La comunità di suore di questo sito non era grande, si suppone 15/20 e si ritiene che per avere un materiale così costoso il convento dovesse essere sostenuto da una élite locale.
    È anche probabile che, vista la dimensione della comunità, la donna fosse probabilmente l'unico scriba, che lavorasse autonomamente in una stanza del convento, lo scriptorium, e prodotto libri bellissimi e preziosi per la comunità e i mecenati locali.
    In conclusione alcune macchie blu trovate su alcuni denti di una donna del X secolo stanno sfidando le vecchie supposizioni sulle donne e sulla vita religiosa di questa epoca confermando che gli ordini religiosi femminili e i monasteri fossero centri molto importanti e significativi nella produzione artistica e che la vecchia visione secondo la quale i soli monaci producevano tali opere non è più sostenibile rivalutando il ruolo delle donne in questo prezioso campo della cultura medievale.

    In Medio Aevo 2019
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    Con me purtroppo non ha funzionato. L’ho provato 3 volte con riscontri veloci ed ha sbagliato tutte le volte...
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    Ciao luce, benvenuta a bordo! Ti ricordo di prendere visione del Regolamento per una migliore navigazione! :Welcome_Smile_713fx5:
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    Nono, non li guardo proprio che mi terrorizzano!! Suggestione perché sono sempre molto scettica...nonostante tutto sono sempre un toro!!😉
402 replies since 10/11/2015
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