Che cos’è l’insegnamento? Un punto di vista per terapeuti, insegnanti, guide spirituali.

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Mi sembra un punto di vista molto valido.

    "L'insegnamento è una forma di narcisismo all'ottava alta. Molti insegnanti, terapeuti e istruttori hanno un lato narcisista che cerca inconsciamente conferme e approvazione in chi li segue. Certo possiamo anche dirci che lo facciamo perchè è la nostra passione, e che abbiamo dedicato la vita a questo, e sicuramente è così ma c'è anche la dietro un sottilissimo gioco di potere che ci lega al fatto di essere riconosciuti dai nostri lettori\studenti\allievi\pazienti ecc ecc. Questo è così per tutti ma soprattutto per chi ha un pubblico anche minimo che lo segue. Dal momento in cui inizi a parlare per insegnare si mette in moto una proiezione (tua e degli altri) che ti renderà molto difficile essere oggettivo su te stesso e agli altri quasi impossibile vederti per quello che veramente sei. I Maestri, gli insegnanti e gli istruttori rischiano così di non accorgersi mai della propria ombra, dei propri giochi di potere, e dei propri meccanismi seduttivi proprio perchè non possono ammettere di avere una parte del genere ben attiva dentro di loro, che esiste a prescindere da quanto gentili, aperti e disinteressati possano sembrare anche a loro stessi. Questo è difficile sopratutto per chi si trova molto in alto rispetto a un percorso spirituale o di ricerca interiore. Molti di noi non possono ammettere che una ,seppur minima, parte di loro prova un vero piacere nello stare di fronte a un pubblico ed essere ascoltata, ammirata. E così nella misura in cui viene ignorata l'ombra viene anche nutrita creando prima o poi qualche disastro. L'unico rimedio possibile a questo è vedere o farsi mostrare la propria ombra, con tutto ciò che di doloroso questo comporta, magari attraverso un confronto con qualcuno che ha 'visto' questo nostro lato e che sia capace di rimandarcelo in piena e totale onestà. Un terapeuta, un collega, un amico o un partner che sappia indicarci la dove la nostra ombra ha agito e come, è sempre il migliore farmaco. Ma di fronte alla mancanza di umiltà e di consapevolezza dei nostri processi interni nemmeno la più sincera delle forme di aiuto potrà funzionare perchè non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire."

    di Andrea Panatta
     
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