I diversi approcci alla cura

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    NOTA MOD: questa nuova discussione nasce da alcuni dubbi espressi e dalle conseguenti tematiche venute fuori da questa discussione:
    https://vascello-stelleperdute.forumfree.i...3185504#newpost



    Ciao Lagertha•.
    Certo che sono "rimedi naturali", su questo non ci piove.
    Però il termine "sostanze" non allude sempre e solo a "sostanze chimiche". Infatti esiste la definizione "sostanze naturali", se non credi a me, dai un'occhiata a Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Sostanza_naturale

    Sono anche io contro i farmaci chimici comunque, no ne prendo quasi mai.

    Il topic della discussione è "Ansietà", in effetti water_violet si è concentrata sui rimedi fitoterapici, però come lei stessa precisa a me, ha menzionato anche altri possibili approcci.
    Quindi penso di essere in tema.

    Nel tuo commento finale, dici "Tuttavia, anche in fitoterapia ..., è meglio seguire i consigli di un esperto, o medico omeopata."

    Era proprio questo il senso del mio intervento. Tendiamo ad avere bisogno sempre di qualcosa che provenga dall'esterno, sia dal punto di vista della consulenza, sia dal punto di vista del rimedio in se.
    L'esperto è un agente esterno, cosi come il rimedio naturale lo è.
    La mia opinione vale solo in quanto tale, ma io penso che sia opportuno cercare le risorse prima all'interno di noi stessi quando è possibile, anche se nell'urgenza sarebbe stupido rifiutare una soluzione più immediata solo perché esterna.

    Quindi io non mi oppongo ai rimedi naturali, che trovo anche interessanti, però non li considero come la soluzione definitiva, almeno per problemi come l'ansia.

    Hai fatto bene a dirmi che ho fatto bene a resuscitare il post. In realtà io temevo che riaprire una discussione vecchia potesse dare in qualche modo fastidio. Non so perché ma su certi forum la cosa è scoraggiata.


    Water_violet, ciao.
    Anche a te devo precisare che io non ho assolutamente nulla contro i rimedi naturali. E sono convinto che siano una ottima alternativa ai farmaci chimici che nonostante tutto io non demonizzo. Se improvvisamente sparissero tutti i farmaci chimici dalla terra, credo che sarebbe un bel guaio per tutti.

    Sul fatto che i rimedi naturali non siano "orientati al sintomo" ho qualche dubbio. Non in senso generale, ma penso che almeno una parte di essi lo sia. Rischiamo però di entrare in ambiti complessi, ma per spiegare cosa intendo, potrei fare il ragionamento opposto: dimostrami che un farmaco chimico agisce unicamente e direttamente sul sintomo.
    Però comunque non era questo l'argomento del mio intervento.

    Come ho detto sopra a Lagertha (quanto mi piacciono i vostri nomi!) il mio dubbio era più di tipo filosofico, che riguardo alla validità.

    Si, confermo che in fondo al tuo discorso di apertura menzioni anche altri approcci, però limitandoti ad elencarli. Padronissima di farlo, si intende.

    Anche io ho parlato di "autocontrollo", quindi penso che siamo d'accordo su questo. Tu lo definisci "emotivo", in contrapposizione a quello "fisico e comportamentale".
    Io non classifico le cose nel tuo stesso modo, ad esempio io non scinderei l'emotività dal comportamento, e nemmeno dal corpo (quindi fisico).

    Ma vorrei chiarire che io qui mi sto confrontando con voi, non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno, trovo solo utile dibattere su certi argomenti. Il dibattito aiuta a raffinare le proprie idee e di tanto in tanto trovi anche chi ti ispira direttamente.

    Comunque non c'erano dubbi da chiarire, il tuo discorso era già chiarissimo.

    Spero di riuscire ad andare d'accordo con voi, alla lunga io finisco sempre per scontrarmi con chiunque.
    Ma questo posto trasmette cosi tanta pace!

    Edited by water_violet - 5/9/2022, 17:31
     
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    Sul fatto che i rimedi naturali non siano "orientati al sintomo" ho qualche dubbio. Non in senso generale, ma penso che almeno una parte di essi lo sia. Rischiamo però di entrare in ambiti complessi, ma per spiegare cosa intendo, potrei fare il ragionamento opposto: dimostrami che un farmaco chimico agisce unicamente e direttamente sul sintomo.
    Però comunque non era questo l'argomento del mio intervento.

    Non ho detto che il rimedio naturale non è orientato al sintomo, certo che lo è...ma quel sintomo è un messaggio che, per chi si occupa di questa materia, va compreso e analizzato da un punto di vista più ampio.
    Non prendiamo un rimedio naturale perché non vogliamo "sentire dolore", ma perché vogliamo alleviare in maniera naturale (limitando o azzerando gli effetti collaterali) quel dolore, perché vogliamo comprendere quel dolore e perché vogliamo utilizzare qualcosa che possa risuonare in maniera armonica con noi, in maniera "naturale".

    Il farmaco di sintesi lo prendi, invece, perché vuoi liberarti del dolore. E pure in fretta!
    Niente in contrario ai farmaci, sia chiaro, ma non puoi chiedermi di dimostrarti che non agiscono sul sintomo. Sul serio? 😅 E come agiscono? Dai! 🙂


    CITAZIONE
    Come ho detto sopra a Lagertha (quanto mi piacciono i vostri nomi!) il mio dubbio era più di tipo filosofico, che riguardo alla validità.

    Allora sinceramente non l'ho capito il tuo intento filosofico. Chiedo scusa!

    CITAZIONE
    Si, confermo che in fondo al tuo discorso di apertura menzioni anche altri approcci, però limitandoti ad elencarli. Padronissima di farlo, si intende.

    Li elenco solamente perché sul Forum vengono trattati a parte, in post più specifici.
    Invece di entrare a gamba tesa, in maniera polemica, chi è interessato ad un approccio diverso potrebbe chiedere: "Qui vedo menzionati molti rimedi naturali. Dove trovo informazioni sulla gestione dell'ansia tramite meditazione? Ne avete parlato?"

    CITAZIONE
    Anche io ho parlato di "autocontrollo", quindi penso che siamo d'accordo su questo. Tu lo definisci "emotivo", in contrapposizione a quello "fisico e comportamentale".
    Io non classifico le cose nel tuo stesso modo, ad esempio io non scinderei l'emotività dal comportamento, e nemmeno dal corpo (quindi fisico).

    Se io scindessi corpo, mente ed emozioni, dovrei cambiare mestiere! 😄
    Un soggetto ansioso tende ad avere un eccessivo controllo nei confronti delle situazioni che vive e tende a voler controllare se stesso su come è il modo migliore di viversi determinate situazioni. Cosa deve imparare? A mollare questo tipo di controllo e ad imparare a controllare le sue emozioni.
    Spero sia chiara la differenza!


    CITAZIONE
    Nel tuo commento finale, dici "Tuttavia, anche in fitoterapia ..., è meglio seguire i consigli di un esperto, o medico omeopata."

    Era proprio questo il senso del mio intervento. Tendiamo ad avere bisogno sempre di qualcosa che provenga dall'esterno, sia dal punto di vista della consulenza, sia dal punto di vista del rimedio in se.
    L'esperto è un agente esterno, cosi come il rimedio naturale lo è.
    La mia opinione vale solo in quanto tale, ma io penso che sia opportuno cercare le risorse prima all'interno di noi stessi quando è possibile, anche se nell'urgenza sarebbe stupido rifiutare una soluzione più immediata solo perché esterna.

    L'esperto ti aiuta a trovare le risorse che hai dentro.


    Ps: in fitoterapia utilizziamo il termine rimedio o droga. Controlla. C'è scritto pure su Wikipedia.
     
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    Concordo in pieno, ciò che cerchiamo fuori è già dentro di noi.
    A volte semplicemente lo ignoriamo poiché non abbiamo la volontà di studiare, ricercare, collegare, meditare ed accendere un altro percorso neuronale rispetto alle vecchie e consolidate abitudini sbagliate che però ci fanno beffardamente sentire al sicuro.

    L'altro, qualsiasi forma abbia invece, ci serve per vedere i nostri limiti e se lo vogliamo davvero, con impegno e dedizione, a superarli.
    Non c'è distinguo tra sintomo fisico e sintomo sottile. Provengono dalla stessa matrice con densità però diversa a seconda dello strato che permeano e sono una mappa fondamentale che ci indica chi siamo in quel momento.
    A noi voler vedere.
    Invito anche a non sottovalutare il lato "occidentale" della medicina ma ad integrare.
    A capire che l'equilibrio si consegue prendendo in considerazione i due lati della medaglia (ovviamente in maniera conscia ed intelligente, con la ricerca e lo studio e non tirando giù ad esempio due pasticche di antidolorifico e chi ci pensa più!). L'atteggiamento del ricercatore non è quello di lasciare fuori gli strumenti ma di capire che ogni cosa può essere funzionale se compresa e applicata nella giusta maniera.
    Un abbraccio a tutti :)
     
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    Ciao water_violet e grazie per avermi risposto.


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    Niente in contrario ai farmaci, sia chiaro, ma non puoi chiedermi di dimostrarti che non agiscono sul sintomo. Sul serio? 😅 E come agiscono? Dai! 🙂

    Se tu vuoi possiamo andare avanti su questo discorso, ma tempo che la cosa richieda un sacco di tempo, quindi chiedo a te se hai sufficiente interesse, per me non è fondamentale.

    CITAZIONE
    Allora sinceramente non l'ho capito il tuo intento filosofico. Chiedo scusa!

    Allora provo a spiegartelo ancora. Non ho mai messo in dubbio l'efficacia dei trattamenti fitoterapici. Quello che io proponevo, ma come punto di riflessione, era se fossero da considerare come la soluzione definitiva o come un mezzo transitorio.
    Voi li chiamate rimedi ma sostanzialmente il principio è quello dei farmaci, quindi mi permetto di chiamarli "farmaci naturali".
    Stabilito questo, io penso che, quando possibile, i farmaci, che siano naturali o sintetici, dovrebbero essere considerati come una soluzione provvisoria, da utilizzare per superare un episodio critico che sia occasionale o ricorrente.
    Perché comunque questo è l'utilizzo che anche voi fate dei vostri rimedi: se sei in stato di agitazione bevi un infuso di valeriana, non è cosi?
    Certo potresti usarla a scopo preventivo ma se devi prevenire ogni tipo di problema allora devi assumere un'infinità di "sostanze" differenti al giorno.
    E solitamente nessuno cura un problema che non ha.

    A me pare che tu sostenga l'idea che assumere questi rimedi sia la strada per la soluzione di un problema, però da quello che io vedo, basandomi sulle persone che conosco, solitamente chi usa una sostanza per combattere un problema non lo sconfigge mai, lo tiene solo a bada.
    Poi con questo non voglio sottintendere che altri approcci diano la garanzia di soluzione definitiva, però implicano un'evoluzione che io non vedo nell'utilizzo di un farmaco, che sia naturale o sintetico.
    Ma se sei in grado di farmi cambiare idea su questo, te ne sarò riconoscente.


    CITAZIONE
    Li elenco solamente (altri approcci) perché sul Forum vengono trattati a parte, in post più specifici.

    Benissimo, però la regola tipica di un forum è che se fai un commento che non si discosta dal topic di partenza, allora il tuo commento è legittimo.
    Siccome tu non hai chiamato questa discussione "Rimedi fitoterapici per l'ansia" ma semplicemente "Ansietà" allora io ho pensato che il discorso fosse più generale, e ho proposto un altro aspetto da analizzare ma sempre aderente all'argomento di base.


    CITAZIONE
    Un soggetto ansioso tende ad avere un eccessivo controllo nei confronti delle situazioni che vive e tende a voler controllare se stesso su come è il modo migliore di viversi determinate situazioni.
    Cosa deve imparare? A mollare questo tipo di controllo e ad imparare a controllare le sue emozioni.
    Spero sia chiara la differenza!

    Sono perfettamente d'accordo, il mio commento però si riferiva alla tua frase:

    CITAZIONE
    Ovviamente parliamo di autocontrollo emotivo, perché quello fisico e comportamentale, nel soggetto ansioso, è fin troppo presente.

    In apparenza questa frase mette in contrapposizione "emotivo" con "fisico" e "comportamentale". Nella tua seconda spiegazione tu invece metti in contrapposizione il controllo delle "emozioni" con il controllo della "situazione".
    Diciamo che io mi trovo più concorde con la tua seconda formulazione.


    CITAZIONE
    L'esperto ti aiuta a trovare le risorse che hai dentro

    Si forse, ma potrebbe anche importi i suoi stessi limiti, è una cosa che ho sperimentato di persona molte volte.


    CITAZIONE
    Ps: in fitoterapia utilizziamo il termine rimedio o droga. Controlla. C'è scritto pure su Wikipedia.

    Va bene, ma io credo di poter usare il termine "sostanza" e persino "farmaco naturale". Come ho detto io non sono entrato in questa discussione con l'idea di limitarmi all'ambito fitoterapeutico, sul quale ho ben poco da dire.


    Ora rispondo a Mataji, anche se non si è rivolto direttamente a me.

    Ciao Mataji, come vanno le cosse nell'antro? Il tuo nick significa "madre rispettata" ma il tuo modo di parlare è maschile.

    CITAZIONE
    Concordo in pieno, ciò che cerchiamo fuori è già dentro di noi.

    Questa affermazione chi l'ha fatta? A me è sfuggita. Ma forse tu intendi darmi ragione quando dico che dovremmo cercare le soluzioni dentro di noi. È molto simile, ma non è proprio la stessa cosa.

    Dal tuo discorso ricavo una base di psicologia cognitiva mescolata a filosofie orientali. Però forse è qualcosa di diverso, quei termini "sintomo sottile" e "matrice con densità diversa" mi suonano nuovi (e anche un po' strani).

    Il tuo discorso mi pare sia più che altro un compendio di principi filosofici, in larga misura condivisibili, però estremamente generici.

    Sarebbe interessante se scendessi su un piano più concreto, ad esempio esponendo le tue idee sul come si affronta il problema dell'ansia, vero argomento della discussione.

    Grazie a tutti.
     
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    Ora rispondo a Mataji, anche se non si è rivolto direttamente a me.

    Ciao Mataji, come vanno le cosse nell'antro? Il tuo nick significa "madre rispettata" ma il tuo modo di parlare è maschile.

    Ciao, vanno bene, ti ringrazio :)
    Tu stai bene?
    Sono una donna ma mi incuriosisce sapere come mai dici che il mio modo di parlare è maschile. Ti va di dirmi perché?

    CITAZIONE
    Concordo in pieno, ciò che cerchiamo fuori è già dentro di noi.

    CITAZIONE
    Questa affermazione chi l'ha fatta? A me è sfuggita. Ma forse tu intendi darmi ragione quando dico che dovremmo cercare le soluzioni dentro di noi. È molto simile, ma non è proprio la stessa cosa.

    Ti do' ragione per l'aspetto che tu rilevi e aggiungo l'altro che secondo me, è proprio la stessa cosa.
    Il mondo fuori è lo specchio del mondo dentro. Quando si modifica una variabile ,in uno delle apprenti realtà scisse, si modifica anche nell'altro.
    CITAZIONE
    Dal tuo discorso ricavo una base di psicologia cognitiva mescolata a filosofie orientali. Però forse è qualcosa di diverso, quei termini "sintomo sottile" e "matrice con densità diversa" mi suonano nuovi (e anche un po' strani).

    Mi fa piacere che questo abbia sortito un pensiero in merito. Strano nel senso di non familiare?

    CITAZIONE
    Il tuo discorso mi pare sia più che altro un compendio di principi filosofici, in larga misura condivisibili, però estremamente generici.

    Sarebbe interessante se scendessi su un piano più concreto, ad esempio esponendo le tue idee sul come si affronta il problema dell'ansia, vero argomento della discussione.

    Grazie a tutti.

    Stavo effettivamente filosofeggiando anche perché nei messaggi precedenti sono stati indicate degli strumenti che mi sembrano validi per affrontare l'ansia.
    Se poi vuoi che ti dica la in merito più concretamente, ho rilevato in primis nella mia esperienza personale e poi con gli altri, che ad esempio, se fa male la schiena in maniera importante, è fondamentale fare una lastra o simili per verificare che non vi siano lesioni di un certo tipo o protusioni.
    Poi, a questo, abbinare (sempre ad esempio)un allungamento morbido, utilizzare un cristallo o più di uno ovviamente per trattare la problematica, applicare un olio canforato, dell'arnica, artiglio del diavolo etc.,
    Insomma, gli strumenti sono tanti e molti li avete elencati.
    Per l'ansia direi che è fondamentale un processo di analisi.
    Poi, va compreso che costituzione è la persona da trattare. Dopo l'indagine, determinare il o i trattamento/i olistici da abbinare.
    Dovrebbe essere un lavoro fatto in simbiosi tra medici di medicina generale e operatori olistici (includendo i questa definizione anche chi, per definizione ne rimane fuori ma non per questo no potrebbe esserne incluso).
    La meditazione è decisamente un cardine.
    Ma anche qui, visto i diversi approcci, si deve prima determinare la costituzione della persona che si ha davanti per determinare quale tecnica insegnare proprio per la specificità del soggetto stesso.
    Utilizzare gli strumenti come caleidoscopio.
     
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    Bene, con questa mossa mi pare di capire che water_violet si sia chiamata fuori. Non si può obbligare qualcuno a parlare se non ne ha voglia e se non altro ha fatto tutto in modo pacifico. Quindi andiamo avanti con chi rimane.

    Mataji, allora.

    CITAZIONE
    Tu stai bene?

    No, per niente. Ma non per qualcosa che sia accaduto nei forum, per qualcosa che è accaduto a me in questi giorni, una cosa molto seria che potrebbe cambiarmi la vita in modo devastante. Ovviamente non dirò altro sull'argomento.

    CITAZIONE
    Sono una donna ma mi incuriosisce sapere come mai dici che il mio modo di parlare è maschile. Ti va di dirmi perché?

    Il fatto che uno dica qualcosa non significa automaticamente che sia vera. Ho avuto un'impressione, niente di più. Tu ora dici che sei donna, va bene, mi comporterò di conseguenza. Ma per me chi si nasconde dietro ad un nick nei forum o nelle chat è sempre un ignoto, come io lo sono per loro.

    CITAZIONE
    Ti do' ragione per l'aspetto che tu rilevi e aggiungo l'altro che secondo me, è proprio la stessa cosa.

    Va bene, per me invece non lo è. Modi differenti di pensare.


    CITAZIONE
    Il mondo fuori è lo specchio del mondo dentro. Quando si modifica una variabile ,in uno delle apparenti realtà scisse, si modifica anche nell'altro.

    Mi ero sbagliato, niente a che fare con la psicologia cognitiva.


    CITAZIONE
    Mi fa piacere che questo abbia sortito un pensiero in merito. Strano nel senso di non familiare?

    Strano nel senso che non riesco a collocarlo in qualcosa con cui sono venuto a contatto. Presupponendo che quelle espressioni siano state coniate da qualcuno a cui tu ti ispiri. Ma potrebbe anche essere che siano invece espressioni che fanno parte del tuo personale modo di parlare.
    Ma con "strane" intendo anche dire che le trovo ambigue e inutilmente sofisticate. Ho l'impressione che tu non stia tentando di spiegarti ma di affascinare chi ti ascolta (legge, in realtà) con espressioni pompose ma vuote di significato.

    Forse ora ti offenderò ma devo proprio commentare che questo modo di procedere è tipico dei ciarlatani che spesso sono anche dei truffatori.

    Se sei in buona fede e io mi sto sbagliando, allora domandati una cosa: cosa pensi che io possa capire se tu parli di "sintomo sottile" e "matrice con densità diversa"?
    Non hai un modo migliore per esprimere questi concetti?
    Un modo di parlare come questo può anche incantare, ma solo persone con un livello culturale estremamente basso.

    Era questo il "pensiero in merito" che il tuo discorso aveva "sortito". Ti fa ancora piacere?

    CITAZIONE
    nei messaggi precedenti sono stati indicate degli strumenti che mi sembrano validi per affrontare l'ansia.

    Si, soprattutto da water_violet, anche io penso che lo siano.

    CITAZIONE
    ho rilevato in primis nella mia esperienza personale e poi con gli altri, che ad esempio, se fa male la schiena in maniera importante, è fondamentale fare una lastra o simili per verificare che non vi siano lesioni di un certo tipo o protusioni.

    Beh, dipende do cosa intendi per "in maniera importante". Se è una cosa veramente seria si, sono d'accordo. Mentre se uno ha ricorrenti mal di schiena ma sopportabili, penso che non sia urgente una lastra. Meglio prima provare a risolvere da soli.

    Poi però mi citi :
    CITAZIONE
    allungamento morbido, utilizzare un cristallo o più di uno ovviamente per trattare la problematica, applicare un olio canforato, dell'arnica, artiglio del diavolo etc.,

    Questo per il mal di schiena.

    Mentre per l'ansia citi: "analisi", "comprendere la costituzione", poi
    CITAZIONE
    Dovrebbe essere un lavoro fatto in simbiosi tra medici di medicina generale e operatori olistici

    , ... "meditazione"

    Non credo che siamo molto in sintonia io e te.
    Tutto il tuo discorso implica che la persona con il problema, si affidi ad uno, anzi più esperti, che decideranno cosa è bene per lui.
    Se avessi letto con attenzione i miei discorsi precedenti avresti dovuto intuire che io sono un sostenitore dell'emancipazione del "paziente", (tanto per usare un termine ma in realtà a me il concetto stesso di "paziente" non piace).

    Su questa cosa ti vedo agli antipodi e anche water_violet non è compatibile con me su questo argomento. In realtà è raro trovare chi la pensi come me, ma credetemi che non sono l'unico.

    Poi un altro punto che ci distanzia è che tu hai una strana idea di cosa significhi "scientifico", perché salti con disinvoltura da concetti di medicina occidentale a concetti delle tradizioni asiatiche, come se le due cose potessero stare dentro ad un contenitore unico.

    Io penso invece che, sebbene alcuni rimedi delle antiche tradizioni possano essere efficaci, in certi casi anche più di quelli della medicina moderna, allo stesso tempo penso che per chi ha una mentalità occidentale sia... dovrebbe essere impossibile accettare certi principi teorici alla base di alcune pratiche.
    Una cosa di cui io sono convinto è che il fatto che un metodo funzioni, non conferma affatto la teoria esplicativa che il suo inventore gli associa.
    L'esempio più ovvio sono le tecniche di meditazione. Io sono convinto, senza ombra di dubbio, che tali tecniche abbiano valore reale. Allo stesso tempo sono totalmente convinto che le credenze che le circondano siano puro folclore.

    Per questo motivo io, come potete constatare, non ho mai parlato di "meditazione" ma di "tecniche di rilassamento".

    Le tecniche di rilassamento e anche alcune ginnastiche terapeutiche, sono il frutto della mentalità occidentale, che ha preso spunto in certi casi dall'osservazione delle pratiche orientali per creare un approccio che sia compatibile con la mentalità scientifica occidentale.

    Praticare la meditazione indiana senza accettarne il sottostrato culturale sarebbe complicato, ecco perché esistono tecniche che non richiedono questo compromesso. Per quanto mi riguarda quindi io guardo in quella direzione.

    In conclusione io vedo troppa distanza tra le tue idee e le mie. Posso continuare a parlare con te ma penso che sarebbe un discorso tra muti e ciechi. Comunque ti risponderò sempre se ti rivolgerai a me.

    Ciao
     
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    Tu stai bene?

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    No, per niente. Ma non per qualcosa che sia accaduto nei forum, per qualcosa che è accaduto a me in questi giorni, una cosa molto seria che potrebbe cambiarmi la vita in modo devastante. Ovviamente non dirò altro sull'argomento.

    Questo mi dispiace. Per me non sei obbligato a fare nulla, non preoccuparti.

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    Sono una donna ma mi incuriosisce sapere come mai dici che il mio modo di parlare è maschile. Ti va di dirmi perché?

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    Il fatto che uno dica qualcosa non significa automaticamente che sia vera. Ho avuto un'impressione, niente di più. Tu ora dici che sei donna, va bene, mi comporterò di conseguenza. Ma per me chi si nasconde dietro ad un nick nei forum o nelle chat è sempre un ignoto, come io lo sono per loro.

    No certo..non l'avevo data certo per assunto. La mia domanda non era sulla verità ma sul perché dal mio scrivere sembravo un uomo. Semplice curiosità. Tutto qua. Ma ho capito che ti sei basato sulla sensazione del momento a quanto pare.. dato da qualcosa che non è dato sapere.
    Per me va bene..se va bene a te...;)
    Ps
    Non c'è bisogno che ti comporti di conseguenza perché sono donna. Sii te stesso e trattami come tratteresti un altro essere umano, al di là del genere a cui appartengo :)




    CITAZIONE
    Mi fa piacere che questo abbia sortito un pensiero in merito. Strano nel senso di non familiare?

    CITAZIONE
    Strano nel senso che non riesco a collocarlo in qualcosa con cui sono venuto a contatto. Presupponendo che quelle espressioni siano state coniate da qualcuno a cui tu ti ispiri. Ma potrebbe anche essere che siano invece espressioni che fanno parte del tuo personale modo di parlare.
    Ma con "strane" intendo anche dire che le trovo ambigue e inutilmente sofisticate. Ho l'impressione che tu non stia tentando di spiegarti ma di affascinare chi ti ascolta (legge, in realtà) con espressioni pompose ma vuote di significato.

    Forse ora ti offenderò ma devo proprio commentare che questo modo di procedere è tipico dei ciarlatani che spesso sono anche dei truffatori.

    Questa è la parte che mi ha davvero divertito..ma non per scherzo..ehhehe per davvero. Non mi hai offeso, ma sinceramente dopo il momento ludico, ho pensato:
    Come mai mi risuona questa sensazione di giudizio per non dire pregiudizio?
    Ma è stato un attimo. Da uomo truffatore e affabulatore seriale, non poteva perdurare questo stato nella mente. Ero già a caccia di un altro pubblico da sedurre in un forum per i miei millantati scopi loschi nascosti dietro due occhi a mandorla 0.0
    Ehhehe scusa se mi permetto di andare "oltre"..ma giuro..per me è davvero divertente ..quindi grazie per questo momento ilare

    CITAZIONE
    Se sei in buona fede e io mi sto sbagliando, allora domandati una cosa: cosa pensi che io possa capire se tu parli di "sintomo sottile" e "matrice con densità diversa"?

    Abbi pazienza..per me sono espressioni comuni, niente di così celato..
    Onestamente credevo che in un forum come questo, che tratta tematiche "olistiche",certe espressioni potessero essere comprensibili ma evidentemente mi sbagliavo.
    Comunque basta fare una domanda se si ignora, secondo me prima di delineare un quadro sull'altro.
    Io non sono abituata così, ma de gustibus e se ti funziona, chi sono io per giudicare?

    CITAZIONE
    Non hai un modo migliore per esprimere questi concetti?
    Un modo di parlare come questo può anche incantare, ma solo persone con un livello culturale estremamente basso.

    Era questo il "pensiero in merito" che il tuo discorso aveva "sortito". Ti fa ancora piacere?

    Ho scritto di getto, ma ti ringrazio di farmi notare che sono ampollosa. Ci riflettero in merito.
    Si mi fa ancora piacere nella misura in cui mi dispiace. Ugualmente così :)
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    CITAZIONE
    ho rilevato in primis nella mia esperienza personale e poi con gli altri, che ad esempio, se fa male la schiena in maniera importante, è fondamentale fare una lastra o simili per verificare che non vi siano lesioni di un certo tipo o protusioni.

    CITAZIONE
    Beh, dipende do cosa intendi per "in maniera importante". Se è una cosa veramente seria si, sono d'accordo. Mentre se uno ha ricorrenti mal di schiena ma sopportabili, penso che non sia urgente una lastra. Meglio prima provare a risolvere da soli.

    Poi però mi citi :

    CITAZIONE
    allungamento morbido, utilizzare un cristallo o più di uno ovviamente per trattare la problematica, applicare un olio canforato, dell'arnica, artiglio del diavolo etc.,

    CITAZIONE
    Questo per il mal di schiena.

    Mentre per l'ansia citi: "analisi", "comprendere la costituzione", poi

    CITAZIONE
    Dovrebbe essere un lavoro fatto in simbiosi tra medici di medicina generale e operatori olistici

    CITAZIONE
    , ... "meditazione"

    Non credo che siamo molto in sintonia io e te.
    Tutto il tuo discorso implica che la persona con il problema, si affidi ad uno, anzi più esperti, che decideranno cosa è bene per lui.
    Se avessi letto con attenzione i miei discorsi precedenti avresti dovuto intuire che io sono un sostenitore dell'emancipazione del "paziente", (tanto per usare un termine ma in realtà a me il concetto stesso di "paziente" non piace).

    Pensa che io per il codice etico deontologico "paziente" non lo posso proprio usare come termine..

    CITAZIONE
    Su questa cosa ti vedo agli antipodi e anche water_violet non è compatibile con me su questo argomento. In realtà è raro trovare chi la pensi come me, ma credetemi che non sono l'unico.

    Non preoccuparti, ci sta. L'importante è che se ne partorisca un confronto sano fatto sì di filosoffegiamenti ma anche di esperienze applicate. Non ti giustificare, non sei solo. Non lo è nessuno. Magari potresti condividere delle tue sperimentazioni che vanno al di là dello scambio dialogico. Questo sarebbe interessante!
    CITAZIONE
    Poi un altro punto che ci distanzia è che tu hai una strana idea di cosa significhi "scientifico", perché salti con disinvoltura da concetti di medicina occidentale a concetti delle tradizioni asiatiche, come se le due cose potessero stare dentro ad un contenitore unico.


    Secondo me sono solo codici diversi ma univoci con cui si esprime l'universo. A te capire gli strumenti che vuoi utilizzare rimanendo aperto alla curiosità che ha insita il ricercatore.

    CITAZIONE
    Io penso invece che, sebbene alcuni rimedi delle antiche tradizioni possano essere efficaci, in certi casi anche più di quelli della medicina moderna, allo stesso tempo penso che per chi ha una mentalità occidentale sia... dovrebbe essere impossibile accettare certi principi teorici alla base di alcune pratiche.
    Una cosa di cui io sono convinto è che il fatto che un metodo funzioni, non conferma affatto la teoria esplicativa che il suo inventore gli associa.
    L'esempio più ovvio sono le tecniche di meditazione. Io sono convinto, senza ombra di dubbio, che tali tecniche abbiano valore reale. Allo stesso tempo sono totalmente convinto che le credenze che le circondano siano puro folclore.


    Per questo motivo io, come potete constatare, non ho mai parlato di "meditazione" ma di "tecniche di rilassamento".

    Le tecniche di rilassamento e anche alcune ginnastiche terapeutiche, sono il frutto della mentalità occidentale, che ha preso spunto in certi casi dall'osservazione delle pratiche orientali per creare un approccio che sia compatibile con la mentalità scientifica occidentale.

    Praticare la meditazione indiana senza accettarne il sottostrato culturale sarebbe complicato, ecco perché esistono tecniche che non richiedono questo compromesso. Per quanto mi riguarda quindi io guardo in quella direzione.

    Dio è uno e infinito e ti prego dal cuore di non prendere questa frase con accezioni cattoliche inculcate nel nostro di sottostrato culturale.

    CITAZIONE
    In conclusione io vedo troppa distanza tra le tue idee e le mie. Posso continuare a parlare con te ma penso che sarebbe un discorso tra muti e ciechi. Comunque ti risponderò sempre se ti rivolgerai a me.

    Ciao

    Ciao, ti ringrazio per lo scambio, sempre gradito. Ti auguro che tu possa stare meglio visto il periodo che dici di star passando. Se vuoi confrontarti con l'altro lato della medaglia, quel lato necessario e fondamentale per trovare l'equilibrio, sono qua.
    :)
     
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    Salve ragazzi!
    Purtroppo anche in questa discussione si è andato oltre modo OT. Anche se sto sinceramente chiedendomi quale è il tema di questa discussione che dura da giorni?
    In ogni caso mi sembra che ci si sia impelagati in una discussione che non porterà da nessuna parte e che, mi rincresce dirlo, ma è davvero poco chiara.

    Sul Vascello crediamo che il confronto con l'altro sia sempre produttivo e necessario alla propria crescita, ma bisogna che ci sia un filo logico che tiene in piedi il discorso.

    Chiudo questa discussione.
     
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7 replies since 2/9/2022, 17:00   152 views
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