Magia e stregoneria nell'Antica Roma

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  1. Sibilla
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    Carissimi Vascellonauti!

    Ho trovato un articolo che potrebbe essere interessante. Molti degli elementi si potrebbero approfondire (per esempio alcuni riti magici che ci ritroviamo ancor oggi nella tradizione popolare) e, se mi date un po' di tempo lo farò! ^_^

    Ma intanto vi inoltro questo!

    sitografia: https://storiacuriosa.wordpress.com/2012/1...ellantica-roma/

    Come tutti ben sappiamo, la magia e la stregoneria, ma anche la scaramanzia erano parte integrante dell’affascinante mondo Romano.
    Era veramente la parte oscura della rilucente civiltà romana, molte volte fatto solo di parole, gesti, usanze. Ma altre volte venivano perpetrate vere e proprie barbarie, praticate da streghe e stregoni del tempo.
    Dicevamo, usanze, costumi. Essi si radicarono così profondamente che molti nostri comportamenti e credenze, oggi, li ricalcano perfettamente, seppur magari con qualche modifica.
    Cominciamo con ordine. Dicevamo, i maghi. Agli albori dell’età romana, diciamo dalla fondazione fino a circa metà dell’era repubblicana, il termine “mago” era pressoché sconosciuto, così come l’accezione che noi abbiamo del termine. Pian piano, con l’avanzare delle conquiste, Roma acquisì conoscenze, etnie, popoli, ma soprattutto le loro credenze, religioni e così via. Roma non aveva alcun interesse ad annientare le usanze dei nuovi popoli che via via facevano parte del futuro Impero, anzi, gli si prospettava il prosieguo della loro vita con l’aggiunta dell’agiatezza delle condizioni di vita romane. Strade, fognature, insulae, la possibilità di carriera – nella quasi totalità delle volte a patto di essere un liberto, intesi – facevano molto comodo ai popoli conquistati.
    Con l’aumentare delle conquiste, aumentavano anche pratiche e usanze, che con il via vai che c’era nella Repubblica, si diffusero ben presto. Fino ad arrivare intorno al I secolo a.C., quando il termine “magus” (mutuato dal greco, inteso come stregone, uno sciamano, un sacerdote, ecco) si affacciò per la prima volta per indicare chi praticava le arti magiche. Pensate, prima di allora nessuno a Roma aveva dato importanza al fenomeno…

    Si trattava per lo più di nozioni magiche, religiose, mediche, che inevitabilmente confluiva a Roma.
    C’erano metodi per propiziare la nascita di un figlio, maschio o femmina, appellandosi agli dèi giusti, per mantenere in vita un nascituro, oppure per mantenere in vita la madre che ha partorito, dato che la mortalità femminile era incredibilmente alta: le donne morivano di parto, tanto che la loro età media era di 29 anni…
    Succedeva che si preparavano filtri d’amore, malocchi, pozioni contro qualsiasi dolore o male, venivano officiati riti di propiziazione o fertilità
    Insomma, pagando congruamente in base al servizio richiesto, streghe e maghi si mettevano al vostro servizio. Già allora erano malvisti, tanto che si dovettero promulgare leggi via via più severe con l’espansione del fenomeno, dalla semplice multa, passando alla confisca dei beni – estesa a farmacisti (pigmentarii) che vendevano ai maghi gli ingredienti necessari – fino ad arrivare, in età imperiale da Tiberio in poi, alla pena di morte per chi esercitava arti magiche finalizzate a delitti.
    Queste due storie che sono giunte a noi danno l’idea di come potesse funzionare il meccanismo a quei tempi.
    Ci fu il caso di tre matrone che erano state sorprese a mescolare liquidi sconosciuti in un pentolone e si erano rifiutate di svelarne la natura. Queste donne, tutte rimaste vedove da poco, furono interrogate, e al loro rifiuto di rivelare il contenuto del pentolone furono costrette a bere l’intruglio che stavano preparando. Tutte e tre morirono quasi immediatamente avvelenate. Questo fatto, tramandatoci da ignoti, fece molto scalpore e attirò l’opinione pubblica sull’espandersi del fenomeno della bassa magia.
    Vi erano addirittura rapimenti di bambini per turpi rituali magici, ecco un esempio. Scrive Orazio:
    “Il bambino ancora impubere, spogliato delle sue insegne di libero, avrebbe intenerito perfino il cuore crudele dei Traci. […] Così il bambino, seppellito nella fossa con il volto scoperto, come i nuotatori che emergono dall’acqua soltanto con il mento, morirà lentamente, davanti allo spettacolo di piatti carichi di cibi spesse volte cambiati. E quando gli occhi fissi sul nutrimento negato si saranno chiusi per sempre, il midollo e il fegato disseccati del bambino diventeranno un filtro d’amore.” (Epodi, V, 11-38).
    Fantasia? Forse, ma guardate questo epitaffio riportato alla luce alle Esquilie:”Giocondo, figlio di Grifo e di Vitale. Mi avviavo verso il quarto anno, ma sono sotto terra, mentre avrei potuto fare la gioia di mio padre e di mia madre. Una strega crudele mi ha tolto la vita. E’ ancora sulla terra, lei, e pratica ancora i suoi pericolosi artifizi. Voi, genitori, custodite bene i vostri bambini, se non volete avere il cuore trapassato dalla disperazione. “
    Chissà, magari fu vittima di Canidia o di Sagana, le più conosciute streghe che praticavano questo tipo di barbaro rituale…


    Molto più tollerate, diciamo legali erano le divinazioni. La divinazione a mezzo del volo degli uccelli si chiama Auspicium, da “aves-spicion”, cioè osservazione degli uccelli. La zona di nord-est era buona, sud-est discreta, sud-ovest non propizia e nord-ovest pessima, essendo quella la zona degli Inferi (i morti). Poi c’erano gli Aruspici, indovini che praticavano l’arte di esaminare le viscere (soprattutto il fegato) delle vittime sacrificali per trarne segni divinatori.

    Molte erano anche le superstizioni, parti fondamentali della vita di ogni Romano che si rispetti, ne regolava addirittura le giornate.
    A partire dal mattino, quando per scendere dal letto si doveva necessariamente e tassativamente poggiare prima il piede destro e successivamente uscire di casa con il piede destro, perchè in epoca romana, tutto ciò che veniva o stava a destra era indice della protezione degli dèi. Se per caso sbagliavate piede, dovevate necessariamente rifare l’azione.

    C’erano mille segnali di sventura, come ad esempio lo squittire dei topi nottetempo, la rottura improvvisa di una trave della propria casa, se entrava in casa un cane nero era messaggero di sfortuna, un topo che rosicchiava i sacchi di farina, e veramente tantissime altre cose, come il classico rovesciare il vino, il sale o l’olio, queste ultime perdurano fino ai giorni nostri.
    Si doveva fare attenzione, durante cerimonie religiose e banchetti, ad evitare azioni di cattivo augurio (starnutire, far cadere qualcosa, nominare i fulmini), e sperare di notte di non fare sogni che presagissero eventi infausti.

    E quando cadeva un fulmine dovevate emettere un sibilo o fischiare, per esorcizzare il rischio di sfortuna.
    A Roma, seguendo il sistema di scrittura dei numeri allora in uso, il 17 si scriveva XVII, che anagrammato si può leggere VIXI, cioè “vissi”, ho vissuto, al passato e non nel tempo presente…cioè sono morto.
    Curiosità, sapete perché oggi è usanza portare la sposa in braccio oltre la porta d’ingresso della nuova dimora? La sposa veniva presa in braccio dallo sposo affinché ella non inciampasse entrandovi, poiché portava una sfortuna incredibile… Ecco un’altra cosa che ci hanno lasciato in eredità!
    Ancora oggi, a Roma, se ti rechi a casa di qualcuno e poi andandotene rimetti la sedia a posto, vuol dire che potresti non tornare più in quella casa (e quindi potresti passare a miglior vita!)… meglio lasciarla lì dov'è!

    Ad ogni modo, c’era modo anche di sopperire alla sfortuna con amuleti e talismani, che erano veramente tantissimi!
    La maggior parte degli amuleti erano in pietra o in metallo, e venivano indossato sotto forma di gioielli ed ornamenti, come collane o pendenti (Bulla e Ruota), poi naturalmente c’erano braccialetti ed anelli. Erano molto diffuse le Lunule (pendagli a forma di mezzaluna) ed i Crepundia, medaglioni-sonagli di varie forme, che si mettevano al collo dei bambini per tenere lontani i demoni con il suono delle pietruzze in essi contenute.
     
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    Grazie mille sibilla!!! Estremamente interessante!
     
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  3. Sibilla
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    Prego!!
    Vorrei fare un approfondimento su alcune tradizioni popolari che ancora oggi esistono. Eredità del mondo etrusco romano
     
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2 replies since 16/3/2019, 11:01   162 views
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