La Porta Magica a Roma

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Fufi Sonnino è conosciuta per le sue pietro e cristalli. Ha un negozio a Roma molto rinomato per utilizzare le pietre per le cure.

    Questa è la Porta Magica a Roma che Fufi ci spiega molto bene. :)
     
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    Credi alla forza dei tuoi sogni e loro..... diventeranno realtà

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    Che meraviglia!! Grazie cara! 😍💕 Adoro i cristalli 😍
     
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  3. Blusky90
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    Bellissimo video e spiegazione molto dettagliata,mi sto appassionando sempre più a questo mondo magnifico... Non si finisce mai d'imparare...e soprattutto ogni cosa non arriva a caso chissà se sarebbe possibile visitare questo magnifico posto.
     
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  4. Sibilla
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    Interessantissimo!!!!!
    Lag.. È visitabile?
    Si può andare a vedere? 😁
     
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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Si, Sibilla, si può visitare ma con un Tour guidato che abbia il permesso speciale dal Comune di Roma che manda il custode ad aprire il cancello.

    Da Wikipedia,

    La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli[1], è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Savelli Palombara, marchese di Pietraforte (1614-1685) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino nella posizione quasi corrispondente all'odierna Piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata.

    La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara. Sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un'iscrizione che permette di datarla al 1680; vi erano poi altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa.

    Gli alchimisti di Palazzo Riario

    L'interesse del marchese Savelli di Palombara per l'alchimia nacque probabilmente per la sua frequentazione, sin dal 1656, della corte romana della regina Cristina di Svezia a Palazzo Riario (oggi Palazzo Corsini) sulle pendici del colle Gianicolo, oggi sede dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Dopo che la regina si convertì al cattolicesimo, abdicò al trono di Svezia e passò gran parte del resto della sua vita a Roma, dal 1655 fino alla sua morte avvenuta nel 1689.

    Cristina di Svezia era un'appassionata cultrice di alchimia e di scienza (fu istruita da Cartesio) e possedeva un avanzato laboratorio gestito dall'alchimista Pietro Antonio Bandiera. In Palazzo Riario nacque un'accademia a cui si collegano i nomi di personaggi illustri del Seicento come il medico esoterista Giuseppe Francesco Borri, di nobile famiglia milanese, l'astronomo Giovanni Cassini, l'alchimista Francesco Maria Santinelli, l'erudito Athanasius Kircher. Il marchese Palombara dedicò a Cristina di Svezia il suo poema rosicruciano La Bugia redatto nel 1656, e secondo una leggenda la stessa Porta Alchemica sarebbe stata edificata nel 1680 come celebrazione di una riuscita trasmutazione avvenuta nel laboratorio di Palazzo Riario.[2]
    La leggenda

    La Porta Magica

    Secondo la leggenda, trasmessaci nel 1802 dall'erudito Francesco Girolamo Cancellieri, un pellegrino chiamato stibeum (dal nome latino dell'antimonio) fu ospitato nella villa per una notte. Costui, identificabile con l'alchimista Francesco Giuseppe Borri, trascorse quella notte nei giardini della villa alla ricerca di una misteriosa erba capace di produrre l'oro. Il mattino seguente fu visto scomparire per sempre attraverso la porta, ma lasciò dietro di sè alcune pagliuzze d'oro, frutto di una riuscita trasmutazione alchemica, e una misteriosa carta piena di enigmi e simboli magici che doveva contenere il segreto della pietra filosofale.[3]

    Il marchese cercò inutilmente di decifrare il contenuto del manoscritto con tutti i suoi simboli ed enigmi, finché decise di renderlo pubblico facendolo incidere sulle cinque porte di villa Palombara e sui muri della magione, nella speranza che un giorno qualcuno sarebbe riuscito a comprenderli. Forse l'enigmatica carta potrebbe riferirsi, per concordanze storiche e geografiche, attraverso il passaggio di mano fra alcuni appartenenti al circolo alchemico di villa Palombara, al misterioso manoscritto Voynich, che faceva parte della collezione di testi alchemici appartenuti al re Rodolfo II di Boemia e donati da Cristina di Svezia al suo libraio Isaac Vossius, finiti nelle mani dell'erudito Athanasius Kircher, uno degli insegnanti del Borri nella scuola gesuitica.[3]

    La storia

    Il Borri nel 1659 fu accusato dalla Santa Inquisizione di eresia e veneficio. Datosi alla fuga, dopo una vita avventurosa passata in varie città d'Europa dove esercitò la professione medica, fu arrestato e restò recluso a Roma nelle carceri di Castel Sant'Angelo tra il 1671 e il 1677. Quando gli fu concesso il regime della semilibertà dal 1678, riprese a frequentare il suo vecchio amico Massimiliano Palombara (1614-1685) che lo ospitò nella sua villa negli anni successivi fino alla sua morte avvenuta nel 1685 Tra gli anni 1678 e 1680 Borri e Palombara fecero le iscrizioni enigmatiche, e di certo si sa che almeno una scritta della villa (quella sopra l'arco della porta in via Merulana) risale al 1680.

    Il Borri fu di nuovo recluso a Castel Sant'Angelo dal 1691 dove sarebbe morto nel 1695; eppure a soli tre anni dopo questa data risalirebbe la nascita presunta di uno dei più misteriosi personaggi del settecento: il Conte di San Germano, un leggendario alchimista che avrebbe trovato il segreto dell'elisir di lunga vita, e la cui esistenza si sovrappone in parte con quelle del mago Cagliostro che a sua volta dichiarava di essere vissuto due secoli. Il confronto tra i ritratti di Francesco Giuseppe Borri e del Conte di San Germano, pur separati da almeno un secolo, mostrano secondo alcuni lineamenti compatibili con quelli della stessa persona.

    Porta_Magica_Iscrizioni

    I simboli

    I simboli incisi sulla porta alchemica possono essere rintracciati tra le illustrazioni dei libri di alchimia e filosofia esoterica che circolavano verso la seconda metà del Seicento, e che presumibilmente erano in possesso del marchese Palombara.

    In particolare il disegno sul frontone della Porta Alchemica, con i due triangoli sovrapposti e le iscrizioni in latino, compare quasi esattamente uguale sul frontespizio del libro allegorico/alchemico Aureum Seculum Redivivum di Henricus Madatanus (pseudonimo di Adrian von Mynsicht, 1603-1638).[4] Il frontespizio dell'edizione originale del 1621 è molto diverso: infatti il disegno a cui si ispirò il Palombara compare esattamente solo nell'edizione postuma del 1677. Sul frontone della porta alchemica è rappresentato in una patacca il sigillo di Davide circoscritto da un cerchio con iscrizioni in latino, con la punta superiore occupata da una croce collegata ad un cerchio interno e la punta inferiore dell'esagramma occupata da un oculus: il simbolo alchemico del sole e dell'oro. Il fregio rappresenta un simbolo dei Rosacroce riportato in molti testi del Seicento e compare forse per la prima volta sul frontespizio del libro Aureum Seculum Redivivum.

    Il triangolo con l'oculus è molto simile ad un analogo simbolo di una piramide con la punta occhiuta, che compare sulle banconote statunitensi da un dollaro, fra l'altro accompagnato da una scritta in latino Novus Ordo Seclorum che richiama la scritta sul frontone Aureum Seculum Redivivum. La specifica piramide usata nel simbolo americano è tratta dalla Pyramidographia, un volume pubblicato nel 1646 a Londra da John Greaves (1602-1652) dopo un viaggio in Egitto, e pertanto è ipotizzabile un'ispirazione comune dall'immagine in questo testo sia del frontespizio del libro Aureum Seculum Redivivum, come anche del simbolo che compare sulla banconota statunitense. Tale simbologia fu adottata dagli Illuminati di Baviera, che nacquero circa cento anni dopo la pubblicazione del testo esoterico in Germania del 1677. Sia gli Illuminati sia la simbologia della banconota da un dollaro alimentano tutta una corrente di ipotesi sulla teoria del complotto.

    I simboli alchemici lungo gli stipiti della porta seguono, con qualche lieve difformità, la sequenza dei pianeti associati ai corrispondenti metalli:[5] Saturno-piombo, Giove-stagno, Marte-ferro, Venere-rame, Luna-argento, Mercurio-mercurio. Tale sequenza viene forse ripresa dal testo Commentatio de Pharmaco Catholico pubblicati nel Chymica Vannus del 1666. Ad ogni pianeta viene associato un motto ermetico, seguendo il percorso dal basso in alto a destra, per scendere dall'alto in basso a sinistra, secondo la direzione indicata dal motto in ebraico Ruach Elohim. La porta si deve quindi leggere come il monumento che segna il passaggio storico del rovesciamento dei simboli del cristianesimo essoterico verso il nuovo modello spirituale che si stava sviluppando nel Seicento.

    Le epigrafi

    Epigrafi scomparse della villa

    VILLAE IANUAM TRANANDO RECLUDENS IÀSON OBTINET LOCUPLES VELLUS MEDEAE. 1680

    Oltrepassando la porta di questa villa, lo scopritore Giasone (cioè il pellegrino alchimista) ottiene vello di Medea (oro) In gran copia 1680.

    AQUA A QUA HORTI IRRIGANTUR NON EST AQUA A QUA HORTI ALUNTUR

    L'acqua con la quale i giardini sono annaffiati non è acqua dalla quale sono alimentati.

    CUM SOLO SOPHORUM LAPIS NON SALE ET DATUR SOLE SILE LUPIS

    Accontentati (sile) del solo sale (cioè del sapere) e del sole (cioè della ragione).

    QUI POTENTI HODIE PECUNIA NATURAE ARCANA EMITUR SPURIA REVELAT NOBILITAS SED MORTEM NON LEGITIMA QUAERIT SAPIENTIA

    Chi svela gli arcani della natura al potente (alla persona influente) cerca da se stesso la morte.

    HOC IN RUBE, CAELI RORE, FUSIS AEQUIS, PHYSIS AQUIS,

    SOLUM FRACTUM, REDDIT FRUCTUM, DUM CUM SALE NITRI,

    AC SOLE, SURGUNT FUMI SPARSI FIMI. ISTUD NEMUS, PARVUS

    NUMUS, TENET FORMA SEMPER FIRMA, DUM SUNT ORTAE SINE

    ARTE VITES, PYRA, ET POMA PURA. HABENS LACUM, PROPE,

    LUCUM, UBI LUPUS NON, SED LUPUS SEPE LUDIT; DUM NON

    LAEDIT MITES OVES, ATQUE AVES; CANIS CUSTOS INTER

    CASTOS AGNOS FERAS MITTIT FORAS, ET EST AEGRI HUJUS

    AGRI AER SOLUS VERA li SALUS, REPLENS HERBIS VIAS URBIS.

    SULCI SATI DANT PRO SITI SCYPHOS VINI. [2] INTROVENI,

    VIR NON VANUS. EXTRA VENUS. VOBIS, FURES, CLANDO FORES.

    LABE LOTUS, BIBAS LAETUS MERI MARE, BACCHI MORE. INTER

    UVAS, Sl VIS, OVAS, ET QUOD CUPIS, GRATIS CAPIS. TIBI PARO,

    CORDE PURO, QUICQUID PUTAS, A ME PETAS. DANT HIC APES

    CLARAS OPES DULCIS MELLIS, SEMPER MOLLIS. HIC IN SILVAE

    UMBRA SALVE TU, QUI LUGES, NUNC SI LEGES NOTAS ISTAS,

    STANS HIC AESTAS, VERA MISTA; FRONTE MOESTA NUNQUAM

    FLERES, INTER FLORES SI MANERES, NEC MANARES INTER FLETUS,

    DUM HIC FLATUS AURAE SPIRANT, UNDE SPERANT MESTAE

    MENTES INTER MONTES, INTER COLLES, INTER GALLES, ET IN

    VALLE HUJUS VILLAE, UBI VALLUS CLAUDIT VELLUS. [3] BONUM

    OMEN, SEMPER AMEN ETIAM PETRAE DUM A PUTRE SURGUNT

    PATRE, ITA NOTAS, HIC VIX NATUS, IN HAC PORTA, LUTO

    PARTA, TEMPUS RIDET, BREVI RODET.

    In questa villa dalla rugiada celeste, dai piani arati e dalle acque correnti, il suolo dissodato dà frutto; mentre che, nel salnitro e pel sole, dallo sparso letame s'alza fumo. Questo bosco, di poca entità, conserva sempre identico il suo aspetto; mentre sono nati spontaneamente i tralci delle viti, i peri e i meli sinceri. Vicino al lago v'è un boschetto, dove spesso scherza non già il lupo, ma la lepre; scherza senza offendere le miti pecorelle e gli uccelletti. Il cane custode de' casti agnelli, mette in fuga le fiere; e la sola aria di questa campagna ridà la salute all'infermo. Questa tenuta riempie d'erbaggi le vie della città. I solchi coltivati danno, per la sete, coppe di vino. Entra, uomo modesto! Che Venere stia lontana! A voi, ladri, chiudo le porte. Bevi allegramente, a profusione, vino puro, a mo' di Bacco. Gioisci (a stare) tra i vigneti e prendi liberamente ciò che più ti aggrada. A te preparo schiettamente quanto mi chiedi. Qui le api producono a dovizia dolce miele, sempre tenero. Salute a te, che piangi all'ombra della selva! Ora, se tu comprendessi questo, che qui l'estate è mista alla primavera, non piangeresti mestamente. Se tu restassi qui, in mezzo ai fiori, non staresti a piangere, perché qui spira l'effluvio dell'aria. Perciò le anime melanconiche sperano tra i monti, tra i colli, tra i sentieri e nella valle di questa villa, dove l'ovile recinge le pecore. Ti faccio buon augurio: che sia sempre così! Ma tu, appena ti sarai levato, segna qui, su questa [soglia di] porta, che il fango (la malta) ha generata [la porta del casino], - perché le pietre (i minerali) nascono dalla putrefazione, - che il tempo scherza noncurantemente, ma che in brev'ora tutto distrugge.

    Epigrafi sul rosone

    Le iscrizioni sulla Porta, in un'incisione del 1894.[6]

    TRIA SUNT MIRABILIA DEUS ET HOMO MATER ET VIRGO TRINUS ET UNUS

    Tre son le cose mirabili: Dio e uomo, Madre e vergine, trino e uno.

    CENTRUM IN TRIGONO CENTRI

    Il centro (è) nel trigono del centro.

    Epigrafi sull'architrave

    רוח אלהים

    (RUACH ELOHIM) Spirito divino

    HORTI MAGICI INGRESSUM HESPERIUS CUSTODIT DRACO ET SINE ALCIDE COLCHICAS DELICIAS NON GUSTASSET IASON

    Il drago esperio custodisce l'ingresso del magico giardino e, senza (la volontà di) Ercole, Giasone non potrebbe gustare le delizie della Colchide.

    Epigrafi sulla soglia

    SI SEDES NON IS

    Il motto può essere letto da sinistra a destra (Se siedi non vai) e da destra a sinistra (Se non siedi vai).

    EST OPUS OCCULTUM VERI SOPHI APERIRE TERRAM UT GERMINET SALUTEM PRO POPULO

    È opera occulta della vera persona saggia aprire la terra, affinché faccia germogliare la salvezza per il popolo.

    Epigrafi sullo stipite della porta

    FILIUS NOSTER MORTUUS VIVIT REX AB IGNE REDIT ET CONIUGIO GAUDET OCCULTO

    Nostro figlio, morto, vive, torna re dal fuoco e gode del matrimonio occulto.

    SI FECERIS VOLARE TERRAM SUPER CAPUT TUUM EIUS PENNIS AQUAS TORRENTIUM CONVERTES IN PETRAM

    Se avrai fatto volare la terra al di sopra della tua testa con le sue penne tramuterai in pietra le acque dei torrenti.

    DIAMETER SPHERAE THAU CIRCULI CRUX ORBIS NON ORBIS PROSUNT

    Il diametro della sfera, il tau del circolo, la croce del globo non giovano alle persone cieche.

    QUANDO IN TUA DOMO NIGRI CORVI PARTURIENT ALBAS COLUMBAS TUNC VOCABERIS SAPIENS

    Quando nella tua casa neri corvi partoriranno bianche colombe, allora sarai chiamato sapiente.

    QUI SCIT COMBURERE AQUA ET LAVARE IGNE FACIT DE TERRA CAELUM ET DE CAELO TERRAM PRETIOSAM

    Chi sa bruciare con l'acqua e lavare col fuoco, fa della terra cielo e del cielo terra preziosa.

    AZOT ET IGNIS DEALBANDO LATONAM VENIET SINE VESTE DIANA

    Azoto e Fuoco: sbiancando Latona, verrà Diana senza veste

    La posizione originaria

    Villa_Palombara
    La villa Palombara, oggi distrutta, in un affresco del XIX ssecolo: sulla destra la Porta Magica, di fianco all'edificio

    Oggi si può ammirare la Porta Alchemica nell'angolo settentrionale dei giardini all'interno di piazza Vittorio Emanuele II. La sua posizione originaria si trovava a circa cinquanta metri verso l'incrocio di via Carlo Alberto con via di San Vito, lungo un muro perimetrale che fronteggiava la Strada Felice, con villa Palombara situata tra le antiche Strada Felice e Strada Gregoriana (l'attuale via Merulana). La Strada Felice era un rettilineo fatto costruire da papa Sisto V nel 1588, partiva da Trinità dei Monti passava per Santa Maria Maggiore e proseguiva fino a piazza Santa Croce in Gerusalemme.

    Nel 1873 la Porta Magica fu smontata e ricostruita nel 1888 all'interno dei giardini di Piazza Vittorio, su un vecchio muro perimetrale della chiesa di Sant'Eusebio, e accanto furono aggiunte due statue del dio Bes, che si trovavano in origine nei giardini del Palazzo del Quirinale.[7]

    Nella cultura di massa

    Nel celebre film L'anno mille diretto da Diego Febbraro, il monumento funge da portale tra il Medioevo e la Roma contemporanea.

    Nei primi livelli del videogame Tomb Raider: Chronicles - La leggenda di Lara Croft, la protagonista Lara Croft visita Roma alla ricerca della Pietra Filosofale; per trovarla deve cercare di aprire la Porta Magica.

    Nel film Sono tornato Mussolini viene fatto comparire come caduto dall'alto, attraverso una nuvola di fumo, davanti a questa porta.
     
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  6. Sibilla
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    Ti ringrazio di cuore Lagertha!
    Veramente interessante.
    💕
     
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  7. Blusky90
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    Grazie Lagertha molto interessante. ^_^
     
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6 replies since 9/2/2019, 15:29   406 views
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