-
.
ACQUARIO
Simbolismo: nella natura simbolizza la prima assimilazione del nuovo seme alla terra. Questo segno di Aria-Fissa non esprime un legame dello spirito, come i Gemelli, né del cuore, come la Bilancia, bensì dell'anima; esso si manifesta attraverso il mondo delle affinità elettive e fa capo alla fraternità universale. Opposto al Leone, il quale configura l'adempimento di un individuo la cui volontà è interamente al servizio dell'Io, l'Acquario rappresenta l'ingresso allo stadio superiore della persona, attraverso l'accettazione altrui fino all'arrivo che è quello della partecipazione universale. La tradizione ha fatto di Saturno il pianeta governante il segno: qui, il dono saturniano non è più un dovere ma una gioia, e il desiderio di perdersi è un adempimento. Dopo la scoperta di nuovi pianeti, Urano è diventato il secondo governatore dell'Acquario.
Psicologia: al contrario del Leone erculeo, l'Acquario serafico possiede nell'intimo una natura "angelica", più appartenente al cielo che alla terra. Tende a liberarsi spontaneamente del peso degli elementi materiali e ad allontanarsi dall'istinto che avverte come un'opacità contraria alla limpidezza spirituale e alla natura aerea, volatile e trasparente del proprio segno. Ha il dono di potersi distaccare da se stesso e dagli impulsi fino a considerarli qualcosa di estraneo alla persona. La passione lo tocca ma non lo turba. L'odio è bandito dal suo cuore. Riesce ad affrontare a viso aperto le contingenze materiali e le miserie della vita senza esserne colpito. Da tutto ciò trae serenità, armonia di carattere, facilità di vita e aspirazioni idealistiche e spirituali. La disposizione affettiva fondamentale è l'oblazione: il dono di sé è un istinto sicuro perché non appartiene all'essere che lo prova ma agli altri che lo ricevono. E', per eccellenza, l'uomo dell'ospitalità, dei consigli dell'aiuto; da qui deriva il senso dell'amicizia, in lui così spiccato. In genere ha una taglia modesta ma possiede il dono di compensare l'inferiorità fisica con una superiorità morale, intellettuale o spirituale.
Dialettica: questo tipo può prendere due vie a seconda che la dominante sia saturniana o uraniana:
a) la saggezza. La tendenza a librarsi al di sopra delle cose l'allontana forse dalla realtà (da qui, un atteggiamento schizoide; ma è un essere sano), tuttavia gli permette di raggiungere un'altitudine che risponde al suo bisogno di chiarezza e di ideali. e non si perde durante lo smarrimento dell'anima inquieta che galleggia sulla vita perché non può concretasi sufficientemente, allora si trova liberato e alleggerito da tutto ciò che ottunde l'essere. Vive ai margini del peso imprigionante dell'istinto, in direzione di un mondo extra-sensoriale che egli stesso popola d'immagini, di sensazioni, di visioni. Rinuncia per sempre ad appartenere a se stesso e si offre a un destino estraneo alla personalità, fatto di espropriazioni, di decantazione e di purificazione. Invaso com'è da un immenso desiderio di rinuncia, la grazia o la saggezza lo restituiscono alla condizione umana, riconciliazione dell'uomo con l'universo.
b) L'avventura. La potenza, il sogno sovrumano e l'avventura prometteva si sostituiscono alla grazia. Questo tipo vive in un clima di alta tensione ed ha grande bisogno di eccessi. Non adattato, eccentrico, originale o ribelle- non vuole essere come gli altri- egli si esprime nella figura dell'indipendente, dell'individualista braccato il quale evita le vie già battute, elimina consuetudini e pregiudizi, trascura le contingenze, disprezza le convenzioni, fa traballare le usanze imposte dalla morale e dalla società. Ciò che vuole è la rivoluzione, il record, la frenesia; realizzare il bisogno di spingere il proprio potere fino agli estremi limiti, far retrocedere al massimo i limiti dell'impossibile, ricercare l'assoluto.
Destino: l'esistenza (specie per il secondo tipo) è spesso instabile, pittoresca e non manca di colpi inattesi sia nella buona che nella cattiva sorte. Per questo individuo, più che il risultato materiale, cui mostra un disinteresse talvolta eccessivo, ciò che conta è l'"esperienza umana", che ha il coraggio di realizzare. Si tratta forse di non essere "qualcuno" ma "qualcosa" e di diventare il portavoce di una verità o di una necessità sociale; spesso "progressista", all'avanguardia, precursore, rivoluzionario.
Acquari celebri: Breton, Carrà, Corelli, James Dean, Rousseau il doganiere, Lincoln, McMillan, Manet, Mendelssohn, Mozart, Pergolesi, Roosevelt, Verne...
fonte: Trattato pratico di astrologia, di A.Barbault. -
Sibilla.
User deleted
Grazie!!!! .