La Floriterapia di Bach

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    La Floriterapia di Bach

    Come e perché sono nati e cosa sono i Fiori di Bach, uno dei rimedi naturali più utilizzati e meno compresi



    fiori_di_bach



    Il pensiero di Edward Bach: la malattia come conflitto fra anima e corpo

    Agli inizi degli anni ’30, il medico inglese Edward Bach pubblicò un libro “Libera te stesso” (Free Thyself), nel quale affermava che la malattia, così come noi la conosciamo, altro non è se non la manifestazione, nel corpo, di uno squilibrio più profondo.
    Edward_Bach_I_Pionieri_dellOmeopatia
    È, nella sua essenza, il risultato di una disarmonia fra Anima e Mente: è solo un sintomo, e per rimuoverla è necessario capirne la causa.

    "Nel nostro fisico la malattia è il risultato della resistenza dell’anima alla guida della personalità, è quando dimentichiamo la divinità che è in noi"
    (da Libera te stesso)

    Secondo Bach, l’uomo ha uno Spirito e lo Spirito è il suo vero Sé. È lui a definire quelle che sono le nostre vite e, proteggendoci e incoraggiandoci, ci guida verso ciò che è meglio per noi: solo lo Spirito sa quali sono le situazioni e le circostanze migliori per raggiungere il nostro scopo, e, nel corso dell’esistenza terrena, ci pone costantemente di fronte ad esse.
    Ogni uomo ha, dunque, un’anima immortale (il suo vero Io) e un Io-fisico mortale (la personalità). L’anima conosce il compito dell’uomo e lo esprime tramite la personalità con l’aiuto dell’Io superiore, che diventa così, una sorta di mediatore fra anima e io-fisico. Corpo e Mente sono, dunque, un contenitore, lo strumento che l’Anima utilizza per raggiungere la sua Missione Divina.
    Va da sé che quando l’anima e la personalità lavorano insieme e in armonia vi è salute e felicità, quando, invece, si crea conflitto ecco allora che giunge la malattia: realizzare ciò che siamo e ascoltare i comandi delle nostre anime ci garantisce un perfetto stato di salute.

    “Quindi se preferisci essere un agricoltore invece di un avvocato, un barbiere invece di un conducente d’autobus, un cuoco invece di un fruttivendolo, cambia la tua occupazione, e sii quello che vuoi essere: e allora sarai felice e starai bene. E allora starai obbedendo ai dettami del tuo sé spirituale”.
    (da Libera te stesso)


    La nostra Anima, il nostro vero sé, è responsabile del nostro bene e costantemente ci parla attraverso l’intuizione, i desideri, gli istinti, gli ideali, le ordinarie simpatie o antipatie. Tutto questo non è mai egoistico, è ciò che è giusto per noi e solo ascoltando i dettami dell’Anima possiamo garantirci salute nel corpo e nella mente. Quando lasciamo, invece, che qualcosa interferisca con il nostro ascolto, ecco allora che avremo disarmonia. E dunque, quale è la vera causa della malattia? Sono le cosiddette Interferenze, ovvero le nostre costrizioni, le nostre paure, le nostre preoccupazioni, le nostre indecisioni, le nostre ansie. Quando prendono il sopravvento producono in noi un conflitto e ci pongono in una condizione di resistenza alla giuda dell’anima: creano la malattia e ci allontanano dal nostro spirito non consentendoci di realizzare la nostra personalità.
    In quest’ottica è chiaro come la malattia, dal punto di vista di Bach, sia benefica: essa sopraggiunge per il nostro bene, per mostrarci quali sono i difetti e per darci l’occasione di ricongiungerci al nostro Spirito. Ognuno di noi può guarire se stesso e può farlo scavando nel profondo della sua anima.

    “La malattia non è una crudeltà in sé, né una punizione, ma solo ed esclusivamente un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicarci i nostri errori, per trattenerci da sbagli più gradi, per impedirci di suscitare maggiori ombre e per ricondurci sulla via della verità e della luce, dalla quale non avremmo mai dovuto scostarci.”
    (da Guarisci te stesso. Le vere cause della malattia e come curarle)


    Lo Spirito incoraggia l’armonia che è in noi. Quando viene trovato l’errore, quando viene riconosciuta l’interferenza, il rimedio non consiste nel combatterlo ma nello sviluppare la virtù opposta: rigidità e tensione nel corpo possono, ad esempio, essere ascrivibili all’orgoglio, che, altro non è se non una rigidità di mente; il rimedio consisterà allora nello sviluppare la virtù opposta all’orgoglio, ossia l’umiltà. Solo liberando la mente si avrà una totale liberazione anche del corpo.
    Allo stesso modo, attingendo all’amore, al principio unitario della nostra vita attraverso l’empatia, ognuno può aiutare l’altro, può agire nell’interesse della totalità a cui l’Anima è collegata: aiutando l’altro, l’uomo aiuta se stesso.

    Edward Bach si dedicò così alla ricerca di rimedi che agissero su queste cause interiori, che curassero gli stati d’animo senza considerare la natura della malattia, ma trattando l’individuo nella sua interezza. Non è dunque la malattia ad essere curata ma l’individuo.

    “Non badate alla malattia, pensate solo all’atteggiamento che ha verso la vita la persona che ne è afflitta”
    (da I dodici Guaritori e altri rimedi)




    I Fiori di Bach: cosa sono, come agiscono e come sceglierli

    Durante la sua ricerca, il dr. Edward Bach individuò in totale 38 rimedi, ovvero trentotto fiori ciascuno indicato per un particolare tipo di carattere o di stato emotivo.
    CITAZIONE
    Tra questi rimedi non abbiamo solo fiori di piante spontanee. Cerato, ad esempio, non cresce spontaneamente, Rock Water è un’acqua non un fiore e Chestnut Bud è una gemma, nello specifico la gemma di White Chestnut.

    Inizialmente, in una prima fase del suo lavoro, Bach scoprì soltanto 12 rimedi (I Dodici Guaritori o caratteri di base) ai quali, dopo qualche tempo, ne affiancò altri 7 (I Sette aiutanti), con il preciso scopo di utilizzarli qualora la scelta del guaritore non fosse chiara. Anni dopo, identificò e mise insieme altri 19 rimedi (Gli Aspetti Condizionati).

    tabella



    Di questi fiori, i primi 19 (Guaritori e Aiutanti) sono preparati con il metodo sole, gli altri 19, invece, con il metodo bollitura. I primi lavorano su aspetti caratteriali, mentre i secondi lavoro su aspetti emotivi condizionati, ossia su caratteristiche caratteriali non intrinseche e delle quali bisognerebbe liberarsi.

    CITAZIONE
    Il metodo sole consiste nel posare delicatamente le infiorescenze in una ciotola di vetro sottile, colma di acqua pura. Queste vengono poi fatte riposare al sole per circa 2-3 ore e successivamente filtrate e messe in una bottiglia scura. Questo metodo, per essere utilizzato, ha bisogno di un cielo azzurro, senza nuvole e il contenitore deve essere posizionato in modo da avere sempre su di sé la luce diretta del sole. Il metodo bollitura, invece, viene utilizzato per piante più legnose e per i fiori dall'apertura precoce. Questi vengono messi in una pentola con acqua calda e portati a lenta bollitura. La preparazione non necessita di sole e va fatta vicino la pianta stessa.

    Bach definisce questi suoi fiori come un metodo di cura che, trattando paure, inquietudini ed ansie, aiuta a liberarsi dalla malattia rendendo più felici. Per facilitare la comprensione del suo pensiero, suddivise e classificò i rimedi in 7 grandi gruppi, che vanno a rappresentare le sette emozioni di base.

    sette_gruppi


    A ciascun fiore corrisponde una determinata qualità e, rafforzando questa qualità, la persona riesce a liberarsi del difetto opposto. Ad esempio, Mimulus è un rimedio utilizzato per trattare tutte quelle paure a cui riusciamo a dare un nome (aracnofobia, agorafobia, paura della solitudine, paura del buio ecc…) e lavora infondendo alla persona che lo assume comprensione, fiducia, coraggio, calma.
    I Fiori di Bach lavorano, dunque, sulla crescita interiore e su un piano strettamente emotivo: la persona grazie ai Fiori impara a migliorare se stessa e durante l’utilizzo del Fiore cresce interiormente. Prendendo Mimulus, ad esempio, la paura della solitudine non verrà soppressa ma, gradualmente, la persona imparerà ad avere meno paura e, nel tempo, arriverà a raggiungere quel grado di fiducia e consapevolezza tali da non avere più né necessità del rimedio né paura.
    L’azione svolta da questi fiori è, per tanto, di tipo vibrazionale, è cioè un’azione che parte dal difetto e sviluppa la virtù opposta neutralizzando il difetto stesso. Va da sé che la scelta del rimedio deve tenere conto essenzialmente della persona e delle problematiche che questa porta con sé: non si sceglie un fiore né in base alla sua virtù né in base alla natura della malattia, ma si prende in esame la persona nella sua totalità e si cerca di rinforzarne in positivo l’atteggiamento mentale che è causa dello squilibrio. Ed è proprio questo atteggiamento mentale che deve guidare nella scelta del rimedio o dei rimedi. Non è importante ciò che la persona ha, ma ciò che la persona sente ed è.
    Nel valutare il rimedio o i rimedi opportuni, inoltre, bisogna sempre partire dallo stato d’animo attuale, quindi dalla parte emotiva più esterna e superficiale per arrivare poi, gradualmente, a quella più profonda e radicata. È, infatti, migliorando lo stato emotivo esterno che riescono a venire alla luce tutte le emozioni più nascoste e difficili da sradicare, che sono poi le stesse che si manifestano nel corpo. Per tutti questi motivi, si parla spesso di “crisi di consapevolezza” legate all’assunzione dei Fiori di Bach. Succede spesso, infatti, che durante i primi giorni di utilizzo la persona arrivi a sperimentare dei sintomi poco piacevoli e che sembrano portare ad un peggioramento della condizione. In realtà, questo è proprio il segnale che stiamo lavorando bene e che il rimedio sta agendo per il meglio. Durante questo percorso, fondamentale è la guida di una persona esperta che possa accompagnarci durante le varie fasi.

    Quando e come utilizzare i Fiori di Bach

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    Come abbiamo visto i Fiori di Bach curano la persona e non la malattia. Cosa vuol dire questo? Essenzialmente significa che i Fiori di Bach non sono una cura per le malattie organiche, ma sono un aiuto per la persona.
    La loro assunzione, pertanto, aiuta a migliorare gli stati di tensione emotiva che sono alla base della stragrande maggioranza dei disturbi funzionali, come ad esempio disturbi digestivi di origine nervosa, disturbi cutanei causati da stress, insonnia, mal di testa, disturbi urinari di origine psicosomatica, eccessiva sensibilità al caldo o al freddo, etc …
    Possiamo utilizzarli per controllare gli attacchi di panico, per gestire l’ansia, per superare momenti di depressione, per contrastare l’iperattività, le difficoltà di concentrazione o gli stati di esaurimento fisico e mentale. Si rivelano molto efficaci per affrontare tutte quelle fasi di passaggio della vita, per supportare le persone durante situazioni impreviste, per trattare l’insicurezza, per superare i traumi. Insomma, sostengono la persona nella sua intima essenza e la aiutano a reagire e a far fronte alle difficoltà della vita.
    I Fiori di Bach non presentano effetti collaterali e possono essere utilizzati sempre, eccezion fatta per coloro che sono sotto cura psicofarmacologica, caso in cui l’azione del fiore viene rallentata e viene potenziata l’azione del farmaco. In generale, comunque, in corrispondenza di eventuali altre terapie bisogna valutare attentamente l’effetto della terapia in corso prima di somministrare il rimedio floreale. Un’altra considerazione da fare è rappresentata dal fatto che i Fiori di Bach contengono alcool e sono pertanto sconsigliati in caso di allergia, problemi di dipendenza o in tutti quei casi in cui è preferibile non assumere alcool.
    Quanti fiori utilizzare? Ogni persona porta con sé un mix di emozioni, si parte, come abbiamo visto, dall’emozione più esterna e presente. Pertanto, è opportuno utilizzare fino ad un massimo di 5 fiori insieme e valutare poi, di volta in volta, quale fiore aggiungere e quale togliere alla miscela: troppi rimedi presi in contemporanea non si rivelano efficaci quanto pochi e ben scelti. Ovviamente, se il rimedio scelto non è quello giusto non ci saranno effetti secondari, ma semplicemente la cura non sortirà alcun risultato.
    Come utilizzarli e come assumerli? I fiori di Bach si trovano in boccettine da 10 cc. Ogni flaconcino è composto da brandy puro e una goccia di soluzione madre, ossia da acqua e alcool nel quale viene fatto macerare il fiore poi filtrato. Da queste boccettine, definite stock, viene poi preparata la soluzione giornaliera, ossia quella miscela pronta all’uso che generalmente assumiamo come rimedio. La soluzione giornaliera è composta da acqua, brandy e 2 gocce di rimedio (o rimedi) prese direttamente dallo stock. Questa soluzione, in boccettine da 30 cc ha validità di circa 30 giorni. Di questo rimedio, stando alle indicazioni dello stesso Bach, si assumono 4 gocce per 4 volte al giorno, in maniera flessibile e del tutto autonoma. Per quanto riguarda i tempi, questi variano in base alla risposta del singolo individuo.
    Tutti, con le dovute accortezze, possono assumere questi meravigliosi fiori, non ci sono limiti di età e di razza. Anche per i nostri amici pelosetti, infatti, questi rimedi si rivelano eccezionali.

    Edited by water_violet - 14/2/2018, 10:36
     
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