Il gatto: mitologia e simbolismo

Febbraio 2018

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    a cura di _NightSky_

    Il gatto:
    mitologia e simbolismo



    Abituati a vederli correre e giocare per casa, a volte dimentichiamo come questi amici a quattro zampe nascondano un passato antico e ricco di mistero. Bene o male tutti conosciamo la cattiva reputazione calata su questo straordinario animale in Occidente, in particolare durante il periodo medievale fino al suo riscatto durante il Romanticismo, ma la simbologia legata a questo felino affonda le sue radici in epoche ben più arcaiche.
    Il gatto è un animale sensibile e intuitivo: racchiude in sé quel meraviglioso equilibrio tra il reale e l'irreale, tra il mondo concreto e l'invisibile.

    Antico egitto – Bastet
    Nel pantheon egizio Bastet o Bastit era una delle dee più antiche, venerata già nel 3000 a.C. Inizialmente assimilabile a sua sorella Sekhmet, Bastet era venerata come divinità della guerra, ma pian piano il suo significato iniziò a mutare, spogliandosi dagli attributi legati alla violenza e alle battaglie e andando ad assumere una forma più definita e particolare.
    Dea dalla testa di gatto, Bastet divenne la protettrice della casa, delle donne e della maternità. Era in uso, infatti, un amuleto raffigurante la dea attorniata da tanti gattini quanti figli si desiderava avere.
    Era talvolta rappresentata come incarnazione dell'occhio di Ra (od occhio di Horus) ed era raffigurata nell'atto di combattere il malvagio serpente Apohis, acerrimo nemico di Ra.
    Venivano talvolta create immagini di Bastet in alabastro, materiale che forse, con la mediazione della lingua greca, prese il nome proprio da questa dea: “a-la-Bastet” ovvero “vaso di Bastet”.
    Per via dell'estrema utilità nella caccia di topi e serpenti e poiché considerati incarnazioni della dea Bastet, i gatti erano tenuti in grande considerazione nell'Antico Egitto, tanto che alla morte di un felino, gli abitanti della casa erano tenuti a radersi le sopracciglia in segno di lutto e ad imbalsamare e seppellire il gatto onerevolmente.

    Antica Grecia – Artemide
    Perse le sue connotazioni magiche ed esoteriche, la connessione con il mondo oscuro e lunare non venne però recisa. Ecco quindi che, troviamo il gatto come animale caro alla dea Artemide. Sorella di Apollo e figlia di Zeus e Latona, Artemide era rappresentata come una giovane donna libera e indipendente, vendicativa, ma anche capace di grande benevolenza, salvando in più di un'occasione guerrieri e fanciulle destinati alla morte.
    Durante la guerra contro i titani, la fazione degli dèi capeggiati da Zeus venne attaccata e terrorizzata dal mostro Tifone, un essere dalle sembianze spaventose, metà uomo e metà bestia, con la testa d'asino, le ali da pipistrello ed un'altezza tale da poter afferrare le stelle e attraversare il mar Egeo in quattro passi. Le sue spalle erano ricoperte da cento serpenti che latravano come cani o ruggivano come leoni e le sue gambe erano in realtà due draghi attorcigliati.
    Spaventati, la prima reazione degli dèi fu quella di trasformarsi in animali e fuggire in Egitto. Zeus divenne un ariete, Afrodite un pesce, Apollo un corvo, Era una vacca e così via.
    La natura istintiva, materna e battegliera di Artemide portò invece la dea a trasformarsi in una gatta.

    Mitologia norrena – Freya
    Dea della dèa dell'amore sessuale, della Bellezza, dell'Oro, della Seduzione, della Fertilità, della guerra e della divinazione, Freya era sorella di Freyr e viene decantata come esperta nel preparare filtri e predire il futuro. Il suo carro di betulla era trainato da gatti e i contadini lasciavano ciotole di latte e cibo per questi suoi fedeli servitori. In cambio, Freya proteggeva le messi e benediceva le unioni, tanto che la presenza di gatti durante i festeggiamenti dei matrimoni era considerato di buon auspicio.
    Papa Innocenzo VIII cercò di debellare Il culto di Freya e la sua influenza nel nord Europa: centinaia di devote alla dea furono tacciate di stregoneria e molti gatti seguirono la loro triste sorte sul rogo. La condanna papale fu probabilmente all’origine della superstizione secondo la quale il venerdì tredici porti sfortuna poiché il giorno dedicato a Freya era il venerdì (“Friday” in inglese, “Freitag” in tedesco) e il tredici era il suo numero sacro.

    Tra il mondo antico e la modernità – Giappone
    Secondo una leggenda, un gatto amato e che viva per tredici anni nello stesso luogo, se supera i tre chili e mezzo può trasformarsi in un bakeneko.
    Un bakeneo è una figura mitologica appartenente alla categoria degli yokai, ovvero dei demoni giapponesi. Si dice che esso abbia la capacità di camminare sulle zampe posteriori, di creare spettrali sfere di fuoco e di assumere sembianze umane.
    Come in ogni leggenda riguardante i felini abbiamo una dualità accentuata: da una parte la fedeltà alla casa che l'ha cresciuto, dall'altra l'aspetto ferino e selvaggio.
    Si racconta per esempio che il vecchio gatto di un uomo scomparve improvvisamente. Nello stesso periodo la madre dell'uomo cambiò completamente carattere, diventando schiva e scontrosa, ma i familiari, che preouccupati decisero di spiarla, non videro un essere umano, ma un mostro dalle sembianze feline che mangiava una carcassa animale. Il figlio uccise la creatura, la quale riprese le sembianze del suo gatto e, successivamente, sotto il tatami vennero ritrovate le ossa della madre di cui il gatto aveva assunto i connotati.
    Secondo un'altra leggenda invece, durante un corteo funebre apparve un mostro d'aspetto felino che, scendendo dal cielo, trafugò il cadavere per poi sparire con esso nella volta celeste. In seguito si scoprì che era il gatto appartenuto al defunto che si era trasformato in bakeneko.
    Altra creatura giapponese dai tratti felini è il neokomata. La sua caratteristica fisica peculiare è la coda biforcuta, ma tavolta è rappresentato anche con più code distinte. Questo gatto, che può raggiungere diversi metri di altezza, è dotato di poteri soprannaturali come la telecinesi e la possibilità di creare illusioni, oltre che a far muovere o resuscitare i morti per brevi istanti. Sono demoni estremamente vendicativi, per lo più solitari, ma anche particolarmente attacati al loro padrone, tanto che un gatto potrebbe trasformarsi in un nekomata proprio per aiutare e proteggere chi l'ha cresciuto e coccolato.

    India
    Una leggenda indiana racconta di come il gatto Lomasa cadde accidentalmente in una trappola. Il topo Palita, inizialmente, trattò con indifferenza il prigioniero fino a quando non si rese conto che una mangusta e un gufo erano in procinto di scagliarsi su di lui per divorarlo. Palita propose quindi al gatto un accordo: lui lo avrebbe accolto nella trappola senza mangiarlo e più tardi il topo avrebbe rosicchiato le corde della rete e liberato il gatto. Lomasa accettò e la mangusta e il gufo rinunciarono all’impresa. Entrambi mantennero la parola data, ma quando Lomasa chiese al topo di instaurare una vera amiciza, quest'ultimo rifiutò poiché i loro istinti erano nettamente opposti.

    I nodi di Hartmann
    Ernst Hartmann, medico e scrittore tedesco, pubblicò negli anni '50 i propri studi relativi alla geobiologia e alla radiestesia. Il medico sosteneva di aver individuato un reticolato formato da quadranti di circa 2 x 2,5 metri che si estende su tutto il pianeta. Queste linee intersecanti sono rette energetiche che possono condizionare lo stato fisico e mentale di chi si trova a sostare per troppo tempo su quelli che Hartmann definisce “nodi”, ovvero sulle intersezioni tra le linee cariche di energia.
    I malesseri causati dai nodi riguardano generalmente il sonno e i dolori cervicali, ma tra essi si possono annoverare anche astenia, forme influenzali che si trascinano per lungo tempo, diabete, infertilità, patologie tiroidee, disturbi osteo-articolari, cefalee ed emicranee, vertigini e nausea.
    Cosa c'entrano però i gatti? Semplice! I nostri amati felini sembrano non manifestare i sintomi legati al soggiorno prolungato sui nodi e non per una presunta mancanza di sensibilità. I gatti, infatti, sanno individuare piuttosto bene queste intersezioni e spesso vi si accoccolano per riposare.
    Il punto è che, in realtà, i gatti sono già connessi all'energia universale, dunque non possono risentire di eventuali disturbi legati ad esposizioni prolungate ai punti energetici.

    Il gatto nei sogni
    La lunga tradizione legata ai felini può facilmente far comprendere come l'interpretazione dei sogni rigurdanti i gatti sia particolarmente importante, soprattutto per le donne.
    Nella mitologia, come nei sogni, il gatto è sensualità, libertà, mistero e ironia.
    Generalmente è associato alla femminilità: dunque sognare un gatto può aiutare a comprendere come si vive il proprio essere donna, ma anche come si considera il genere femminile. Rappresenta l'indipendenza e l'energia sessuale, l'autonomia, ma anche l'intuizione e la creatività.
    Sognare un gatto domestico può essere la trasposizione dei sentimenti o di una situazione che riguarda se stessi o una persona particolarmente cara, mentre rivedere in sogno un gatto amato, ormai defunto, è una sorta di compensazione. Pochi animali sanno infatti comprendere il dolore della propria famiglia umana come questi felini: chiunque abbia avuto un gatto, potrà infatti confermare come questi “sentano” quando un familiare sta male e inizino a stargli vicino con più frequenza.
    Il colore del gatto permette di cogliere sfumature importanti: il bianco è associato alla purezza e all'innocenza; il nero al mistero e, a volte, alla paura; il grigio alla capacità di osservare con saggezza e distacco i problemi; il rosso alla sensualità e così via.
    I gattini sono spesso protagonisti dei sogni delle neomamme, poiché legati strettamente all'istinto materno, alla protezione e al calore.
    Un gatto aggressivo è sempre sinonimo di relazioni pericolose, instabili e problematiche con se stessi (nel caso delle donne), con figure femminili o con la femminilità in generale: la paura e il dolore causati dal gatto nel sogno, sono infatti ferite psichiche che necessitano di essere rimarginate.

    Come ogni simbolo, occorre considerare però l'intero sogno e il contesto in cui esso si presenta, fermo restando che l'immagine del gatto è una delle più chiare allusioni al nostro istinto e al come ci stiamo rapportando con esso.

     
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    Il Cielo è eterno, la Terra è perenne. La ragione per cui essi sono eterni e perenni è che non vivono per se stessi: perciò possono vivere per sempre. (Tao Tê Ching)

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    Certo che è proprio un animale misterioso... La mia gatta (trovatella a poche settimane di vita, ora 5 anni) ogni sera alle 20,30 si mette davanti alla stessa porta finestra o comunque posizionata in modo tale da guardarla.... Mio figlio dice che aspetta il fantasma delle 20,30, in effetti penso che lei "veda" cose che non vediamo...
     
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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Mitologia norrena – Freya
    Dea della dèa dell'amore sessuale, della Bellezza, dell'Oro, della Seduzione, della Fertilità, della guerra e della divinazione, Freya era sorella di Freyr e viene decantata come esperta nel preparare filtri e predire il futuro. Il suo carro di betulla era trainato da gatti e i contadini lasciavano ciotole di latte e cibo per questi suoi fedeli servitori. In cambio, Freya proteggeva le messi e benediceva le unioni, tanto che la presenza di gatti durante i festeggiamenti dei matrimoni era considerato di buon auspicio.
    Papa Innocenzo VIII cercò di debellare Il culto di Freya e la sua influenza nel nord Europa: centinaia di devote alla dea furono tacciate di stregoneria e molti gatti seguirono la loro triste sorte sul rogo. La condanna papale fu probabilmente all’origine della superstizione secondo la quale il venerdì tredici porti sfortuna poiché il giorno dedicato a Freya era il venerdì (“Friday” in inglese, “Freitag” in tedesco) e il tredici era il suo numero sacro.

    Ne ha fatti di danni il Cattolicesimo!!
     
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    confermo il loro intuire quando uno sta male, questa settimana che sono malata, la mia xambuca, che di solito è poco incline al contatto, se non quando decide lei, mi è stata praticamente sempre addosso e se x caso non la consideravo allora sfoderava tutte le sue arti di seduzione: mettermi il sedere in faccia con la coda che mi spolvera il naso, miagolii a dirmi accarezzami, gnocchi de qua, gnocchi de la....testate de qua de la.... 😂😂😂😂

    IMG_20180323_095043Come volevasi dimostrare.... Avrà intuito che parlavo di lei????😂😂😂
     
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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Meravigliosa! :D
     
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    Ed una volta avevo trovato anche questa storiella sui gatti che si potrebbe classificare nei miti e nelle leggende....
    Si racconta che la lettera emme sulla testa di alcuni gatti tigrati risalga ad antiche storie legate al Natale e al calore che un gatto diede a Gesù Bambino nella mangiatoia.
    Maria Vergine non riuscendo a far addormentare il piccolo Gesù provò a cantare una ninna nanna ma senza esito. Disperata si rivolse agli animali presenti nella stalla ma il gallo rispose che il suo compito era dare la sveglia, il topo rosicchiando il legno rischiava di fare rumore e di svegliare il neonato, il bue rispose che avrebbe dormito troppo e l’asino invece che non sapeva proprio come poterla aiutare. Soltanto un micetto tigrato rispose alla richiesta della Madonna tanto che saltò nella mangiatoia e si accucciò accanto a Gesù che si addormentò subito.
    Per ringraziare il micio del prezioso aiuto la Vergine Maria lasciò questo simbolo, iniziale del suo nome, sulla testa di tutti i gatti tigrati.

    Aneddoti legati alla cultura islamica.

    È noto l’amore e la dedizione che Maometto aveva per i gatti, soprattutto per Muezza, il micio che gli salvò la vita. La M sulla fronte dei gatti diventa quindi simbolo del rispetto che Maometto riservò al popolo felino
     
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    GATTOTERAPIA: BENEFICI DI VIVERE CON UN GATTO
    I gatti sono animali meravigliosi. Amano l’indipendenza, ma anche le coccole; a volte sembra che odino il mondo, ma altre sono estremamente dolci. Il loro comportamento ambivalente e confuso è molto simile a quello di un essere umano. Forse è proprio per questo che tecniche come la gattoterapia hanno iniziato ad acquisire più forza e rilievo nell’ambito della salute emotiva.

    Da qualche anno, l’ippoterapia ha dimostrato i suoi incredibili risultati con i bambini affetti da autismo, problemi di autostima o paralisi cerebrali. Sebbene non vi sia una base scientifica che lo accrediti, è possibile affermare che si tratta di un’ottima terapia complementare in grado di migliorare le capacità motorie ed emotive dei pazienti.

    Allo stesso modo, la gattoterapia ha dimostrato che la compagnia di un gatto promuove il miglioramento fisico e psicologico. Anche se sembra impossibile, i felini apportano molti più benefici di quanti possa pensare la maggior parte della gente.

    Cos’è la Gattoterapia?
    La gattoterapia è un trattamento contro i problemi di ansia, stress edepressione. Migliora la qualità della vita e crea una connessione molto speciale fra il felino e il suo padrone. Basandosi su diversi studi, le persone che soffrono di una cardiopatia mostrano un miglioramento progressivo a seguito della convivenza con un gatto.

    È abbastanza curioso che la stessa ricerca condotta con i cani porti a risultati completamente diversi. I padroni dei cani, a differenza di quelli dei felini, mantengono costanti i loro parametri. Questo significa che chi possiede dei gatti corre un rischio minore di morire di infarto rispetto a chi non ne ha.

    I felini sono animali molto consigliati alle persone che vivono da sole, soprattutto per quanto riguarda gli anziani. Un individuo che soffre di demenza, ad esempio di Alzheimer, può persino rivivere alcuni ricordi accarezzando un gatto, ritardando così la degenerazione neuronale di cui soffre. Le fusa di questo animale, a loro volta, stimolano alcune terminazioni nervose fondamentali per evocare storie o eventi passati.

    “Se dovessi scegliere un suono fondamentale per la pace, voterei per le fusa”

    -B.D. Diamond-

    https://camminanelsole.com/gattoterapia-be...e-con-un-gatto/
     
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    Per par condition dovevo mettere anche Wanda 😁IMG_20180323_115925
     
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    Non ho mai amato particolarmente i gatti, li ho sempre visti troppo liberi ed indipendenti, a loro ho sempre preferito i cani, più possessivi e vicini. Nel cambiamento che sto attraversando ora invece ho la necessità di un gatto. Nero. Mi si avvicinano per strada, mi fanno le fusa senza che dica nulla, sono diventata una calamita per gatti, anche di quelli inavvicinabili...voglio un gattoooooooo
     
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    Sele lo sai che dicono che i gatti entrano nella tua vita quando sentono che tu hai bisogno di loro?.... Ecco perché sei diventata una calamita per loro....
    Il gatto non è indipendente, il gatto comanda 😂😂 lui ti concede di far parte della sua vita, non si fa comprare se una cosa non gli piace non gli piace.... Da loro si possono imparare molte cose su come dovremmo vivere la vita.....
     
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    Vero sissy, sono liberi, indipendenti, come dovremmo essere noi
     
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    CITAZIONE (Selene80 @ 30/5/2018, 20:26) 
    Non ho mai amato particolarmente i gatti, li ho sempre visti troppo liberi ed indipendenti, a loro ho sempre preferito i cani, più possessivi e vicini. Nel cambiamento che sto attraversando ora invece ho la necessità di un gatto. Nero. Mi si avvicinano per strada, mi fanno le fusa senza che dica nulla, sono diventata una calamita per gatti, anche di quelli inavvicinabili...voglio un gattoooooooo

    Io ho un gatto nero con occhi gialli, è affettuosissimo, appiccicoso, quasi ossessivo nel miei confronti! Si addormenta con me e mi sveglia ogni mattina...quando non sto bene mi sta vicino e mi guarda con quei due occhioni come se volesse aiutarmi!! Non sai quanto mi ha resa felice e quanto affetto mi dimostra ogni giorno! Te lo consiglio vivamente 😎
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    Ma quanti bei mici!!!
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    Meravigliosi!!
     
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