Benessere a tavola ... anche a Natale

Dicembre 2017

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    Il Cielo è eterno, la Terra è perenne. La ragione per cui essi sono eterni e perenni è che non vivono per se stessi: perciò possono vivere per sempre. (Tao Tê Ching)

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    Benessere a tavola … anche a Natale


    mangiare con gusto durante le feste senza perdere di vista il benessere


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    Arrivano le feste di Natale, sinonimo di riunioni con i parenti, cenoni, dolci succulenti, aperitivi invitanti, brindisi; tavole abbondanti e golose che ci fanno perdere di vista il benessere, e di cui, spesso, ci troviamo a pagarne le conseguenze nei giorni seguenti, soprattutto se siamo soliti soffrire di disturbi allo stomaco o all’intestino. Cosa fare allora per viversi queste feste con gusto? Bisogna rinunciare a tutto? Assolutamente no! La prima regola è proprio quella di non rinunciare a nulla, senza mai eccedere. Adottiamo, piuttosto, alcuni semplici accorgimenti. Vediamo insieme quali.


    Acqua

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    Il primo e più importante stratagemma per le feste, è l’acqua. Niente di più semplice. Acqua naturale addizionata con limone e qualche fettina di cetriolo, da consumare durante i pasti più abbondanti o a fine pasto. In questo modo riusciremo a beneficiare delle proprietà rinfrescanti, dissetanti, purificanti e digestive date dalla combinazione di limone e cetriolo.


    Poco sale e attenzione ai condimenti
    I pasti già sono abbondanti e ricchi, e quindi, in fase di preparazione, cerchiamo di limitare l’uso di sale e di condimenti elaborati (maionese, senape, salsine varie). Utilizziamo poco sale integrale, o in alternative salse di soia, che possono dare un tocco diverso ai nostri piatti. Ad esempio, per piatti a base di pesce possiamo utilizzare la salsa tamari; per piatti a base di carne, la classica salsa di soia shoyu.
    CITAZIONE
    Shoyu e Tamari sono due varianti della salsa di soia, un fermentato di soia utilizzato prevalentemente come condimento.
    Lo shoyu ha un sapore più leggero, ed un colore leggermente più chiaro. La fermentazione avviene a partire dai fagioli di soia e dura intorno ai 10 mesi. Nella salsa di soia shoyu vi si trovano generalmente acqua, grano tostato, sale marino integrale e koji, l’agente fermentante.
    Il Tamari ha, invece, un colore più scuro, un sapore più deciso e marcato, e alla vista appare più denso. Il processo di fermentazione dura più a lungo: arriva fino a 3 anni. L’unico ingrediente del tamari è rappresentato dai fagioli di soia gialla, lasciati fermentare in acqua salata.

    Ottimo anche il gomashio, un mix di sale marino integrale e semi di sesamo tostati, utile ad esaltare il sapore di carne bianca, insalate e verdure scottate. Sì all’olio extravergine di oliva spremuto a freddo.

    Largo alle spezie e alle erbe aromatiche
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    Una sana e naturale alternativa all’eccesso di condimenti, già menzionato, è quella relativa all’utilizzo delle spezie e delle erbe aromatiche. Danno sapore, esaltano alcuni piatti e, soprattutto, possiedono una serie di proprietà benefiche. Vediamo nel dettaglio le spezie e le erbette che favoriscono e aiutano la digestione.
    Il Rosmarino, ad esempio, è un valido alleato per il nostro fegato ed è ottimo per insaporire piatti a base di carne, minestre o verdure. Il Peperoncino facilita la digestione ed aiuta ad espellere le tossine: ottimo per sughi, ma anche verdure o piatti di carne. La Curcuma e il Curry sono spezie dal sapore inconfondibile, si prestano ad insaporare tutto: carne, pesce, verdure, pasta; contrastano la formazione di aria nello stomaco e nell’intestino. Il Coriandolo, dal sapore penetrante, è una spezie particolarmente carminativa, digestiva e stimolante; si trova in semi o in forma macinata e si combina bene con le patate o le lenticchie, tipicamente festive. A piccole dosi anche il Pepe si rivela molto utile per migliorare la digestione e può essere usato per ogni tipo di pietanza. Infine lo Zenzero, fresco o secco, da grattugiare sulle portate di carne e pesce, ma anche da bere a fine pasto magari, per aiutare lo stomaco a digerire pasti e cene abbondanti e pesanti.

    Attenzione alle combinazioni alimentari
    I pasti durante le feste risultano particolarmente variegati, e propongono l’associazione di diverse tipologie alimentari. Alcune, in virtù di una corretta alimentazione, andrebbero evitate. Ad esempio, non bisogna associare diversi tipi di proteine fra loro, quindi no a formaggi e carne insieme, soprattutto salumi e insaccati; a pesce e legumi insieme; oppure a uova e formaggi. No anche all’associazione di amidi: patate e pasta o patate e pane. Attenzione a consumare in uno stesso pasto frutta fresca e frutta secca, come anche il tipico abbinamento natalizio di frutta fresca (in macedonia), frutta secca e dolce. Evitare queste associazioni riduce di gran lunga il gonfiore e le difficoltà digestive tipiche di queste feste. Inoltre, Anche durante le feste preferiamo sempre l’integrale e il semintegrale.

    Non saltare i pasti

    Mai saltare i pasti. Spesso in previsione di pranzi o cene abbondanti si tende a saltare la colazione o il pranzo o la cena. Non c’è niente di più sbagliato. Preferire piuttosto un pasto leggero, di quantità ridotte, che ci consenta di tenere sotto controllo il livello di glicemia e di arrivare al pasto principale senza fame eccessiva.

    La frittura
    La frittura, di pesce in particolare, in alcune zone d’Italia, è una tradizione. Sarebbe meglio evitarla e preferire cotture più leggere: al forno, alla griglia, al vapore. Condire con olio extra vergine di oliva, a crudo, limone o aceto di mele … Non avrà lo stesso sapore pieno, ma un piacevole sapore leggero che non darà fastidio alla nostra digestione.




    Aperitivo? Perché no!
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    Gli aperitivi sono un must delle feste e sono spesso un’occasione di ritrovo. Non dobbiamo pertanto rinunciarci, ma meglio preferire succhi di frutta analcolici a superalcolici o magari un buon bicchiere di vino rosso. Ancora, possiamo bere degli infusi freddi (karkadè, menta, succo di melograno). Attenzione invece agli stuzzichini. A quelli che tradizionalmente ci vengono proposti (salumi, patatine, noccioline, formaggi) possiamo preferire assaggini di verdure, olive, snack a base di riso. <p align="center">


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    E i dolci? Amici o nemici?

    Panettone, pandoro, struffoli, biscotti speziati, panpepato …
    Per molti sono la tentazione più forte delle feste, qualcosa a cui non si può proprio rinunciare. I dolci si sà, mettono di buon’umore, e noi non dobbiamo affatto rinunciarci. Consumiamoli però a colazione, in quantità ridotte. Preferiamo preparazioni semplici e non farcite. A fine pasto magari concediamocene solo un assaggio. Chi ha tempo può preparali da sé, utilizzando magari farine semintegrali, zucchero integrale di canna o malto di riso.










    E se non riusciamo a dire di no, allora … Depuriamoci dopo le feste!

    Ecco alcune piante e suggerimenti utili per depurarsi dopo le feste e liberarsi dagli eccessi e dalle tossine di un’alimentazione sregolata.

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    Tè verde: ha azione antiossidante, ipoglicemizzante, lipolitica (contribuisce cioè a sciogliere i depositi di grasso) e detossinante. Favorisce la diuresi e drena i liquidi in accesso. Esistono, in natura, diverse varietà di tè verde, soprattutto di origine cinese e giapponese. Quelli più facilmente reperibili e utili sono i giapponesi, fra cui Tè Macha, Tè Sencha, Tè Bancha. Quest’ultimo è totalmente privo di teina! Possiamo consumarne 2 tazze al giorno, una magari a colazione (anche durante le feste è utilissimo) e l’altra a metà pomeriggio.

    Tarassaco: stimola le funzioni epatiche ed un ottimo drenante. Ha attività diuretica-depurativa, soprattutto se combinato con il Carciofo. Elimina le tossine, aiuta il fegato a riprendere le sue funzioni e il sangue a depurarsi dagli eccessi. Molto utile in infusione (1 cucchiaino per una tazza d’acqua-da consumare da 1 a 2 volte al giorno), ma altrettanto utile se mangiato in insalata, leggermente scottato e condito con olio extravergine di oliva a crudo.
    Non presenta particolari controindicazioni. Va, però evitato dai soggetti con problemi di ulcera gastrica.

    Betulla: è un ottimo drenante e depurativo generale. Lavora principalmente a livello dei Reni. Favorisce la diuresi e l’eliminazione delle scorie. Va usato in infusione (4 grammi di foglie in una tazza d’acqua) oppure in succo da pianta fresco (1 cucchiaio diluito in acqua per 2 volte al giorno). Alle dosi consigliate non presenta particolari controindicazioni.

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    Karkadè: o Ibisco. È ricco di vitamina C e sostanze antiossidanti. Ha azione fortemente diuretica e leggermente lassativa. È depurativo e disintossicante. Può essere assunto dopo i pasti, per favorire la digestione o di prima mattina per aiutare i Reni ad eliminare le tossine accumulate. Va usato in infusione (1 cucchiaino raso per una tazza d’acqua). Ha un gusto acidulo, che può essere attenuato tenendolo in infusione per breve tempo (massimo 5 minuti). Non presenta particolari controindicazioni, tuttavia in caso di pressione bassa o problemi intestinali è sufficiente una tazza al giorno. Non superare le due tazze al giorno.

    Ancora, ottime il Carciofo e il Cardomariano, piante depurative a livello di Fegato, che però vanno adattate alla costituzione individuale. Possono essere associate fra loro, per ottenere un effetto equilibrato o associate con il Tarassaco. Utilissimo anche il Rooibos, il tè rosso africano, dalle proprietà digestive, depurative e alcalinizzanti.

    Dalla macrobiotica, 2 rimedi utilissimi ed efficacissimi, che possono essere usati in fase di depurazione ma anche durante il luculliano clima festivo: il miso e la radice di daikon. Il miso è un fermentato di soia, o di cereali (orzo o riso).
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    Ha un forte potere alcalinizzante ed è ricco di preziosissimi Lactobacilli: contribuisce a ripulire l’intestino, a rinforzare lo stomaco, a disintossicare il fegato e a contrastare gli effetti di un’alimentazione particolarmente ricca. Va sciolto in acqua calda ed aggiunto a zuppe o minestre. Ottima è la zuppa di miso, una zuppa macrobiotica in cui il miso viene servito insieme a cipolle, carote, alghe, ravanelli e succo di zenzero fresco.
    La radice di daikon, è, invece, una varietà di ravanello comune, molto diffuso in Cina e Giappone. Questa radice è povera di grassi e ha un bassissimo contenuto calorico. Fra le tante proprietà benefiche che le sono state attribuite, vi è quella di essere un alimento “brucia grassi”, ed è dunque particolarmente indicata per accompagnare i pasti abbondanti e come rimedio depurativo.







    Infine, non dimentichiamo mai l’importanza di bere molto, almeno due litri di acqua al giorno. In fase depurativa è preferibile mangiare verdure cotte o scottate, cereali rinfrescanti (come ad esempio l’orzo e l’avena), frutta detossificante (mela, pompelmo) in centrifugato. Sì alle nostre preziose spezie, soprattutto la curcuma che aiuta l’organismo ad espellere le tossine accumulate attraverso il fegato.

    Buon Natale e Buon Pranzo di Benessere a tutti


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    Nota Bene: In caso di problemi o patologie in corso è bene rivolgersi al proprio medico o agli specialisti del settore. I rimedi proposti sono da considerarsi come delle indicazioni a carattere generale.

    Edited by water_violet - 22/11/2017, 08:53
     
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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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