Indovinello astrologico

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    A quale profilo corrispondono i temi natali postati sotto?

    Leggendo le due interviste che ho tratto da due giornali online, che espongono molti particolari caratteriali e della loro vita privata, e analizzando alcuni aspetti del tema, credo si riesca a poter ipotizzare a quale Profilo appartengano i due temi natali.....

    Si tratta di due show-girls italiane


    PROFILO A

    Una mente vivace è un dono con un’eredità. Chi la possiede è quasi sempre condannato a una certa irrequietezza. «È così», conferma ******** con la sua parlata che va ai mille all’ora, quasi ad afferrare ogni pensiero prima che scappi via, sostituito da un altro. «Ho idee in continuazione, da quando sono piccola». Ha costruito così la sua carriera nello spettacolo. Poi il suo blog di moda, poi la sua app, poi la sua linea di borse... «Già da bambina avevo una vitalità non normale. Ho iniziato a leggere da sola Topolino, a 3 anni e mezzo. Dopo che lo hanno scoperto, mi hanno messa in una primina e a 16 anni e mezzo ho finito il liceo». Non era una secchiona, «ma avevo un talento nell’apprendere. I miei mi hanno dato molti stimoli e molte regole: sono state fondamentali... io non riesco a imporle troppo ai miei figli». Con mio figlio (il maggiore, ndr), adolescente, i dilemmi più grandi: «Gli ho dato il telefonino ma poi lo controllo. Gli ho installato l’app per vedere dove va: una volta ha saltato scuola e l’ho subito beccato. Mi ha detto: se lo facevi tu non ti scoprivano. Ha ragione. È tutto un lavoro di acceleratore e freno». Su una cosa però non transige: «Non ammetto i cellulari a tavola». Questione di priorità. Fissarle è indispensabile se gli impegni sono tanti. «Essere così curiosa non mi rende serena: è come se non fossi mai del tutto soddisfatta, cerchi sempre qualcosa che ti entusiasmi di più». Un’attitudine che si riflette nelle relazioni: «Ho avuto due figli con due uomini diversi, ora sono sposata con un altro. Non ho fatto come mamma e papà, che si sono fidanzati a 16 anni e sono ancora insieme: un modello che mi piaceva ma non ho saputo replicare. Non riesco a placarmi».
    Le farfalle nello stomaco
    Nemmeno l’ipotesi del quieto vivere l’ha mai tentata: «Non sono mai stata con qualcuno se non mi andava. Ma a un certo punto bisogna sapersi fermare: non si possono provare le farfalle nello stomaco per sempre e nemmeno dettare il bello o cattivo tempo in eterno». Se lo ripete «da quando sono più grande. E ci credo, anche se di base resto una irrequieta. Se c’è una giornata negativa per me è finito tutto: ciao, puoi andare...». Uno spirito libero: «Ho iniziato a guadagnare soldi miei da giovane, non ho mai dovuto chiedere niente a un uomo, quindi sono stata sempre libera di scegliere». Anche sul lavoro: «Non mi è mai mancato un piano B. Al momento è la mia linea di borse: le produco in Italia, vado a vedere i pellami. Mi prende tanto. Credo ai percorsi alternativi: non ho invidia verso chi potrebbe prendere il mio posto in tv. E nemmeno un sentimento di lesa maestà se si punta su una persona più giovane. Ma il piano B serve, è una scappatoia». Lei ha anche il piano C, D, E... «Perché la vita è una e va vissuta in tutte le sue sfumature. Non ha senso accartocciarsi in situazioni che non fanno essere sereni». Quando si cambia spesso, ci si può domandare come sarebbero andate le cose se al posto di una scelta se ne fosse fatta un’altra: «Le sliding doors sono una costante dei miei pensieri». I ricordi vanno così al 1998, era sul set di *****«La recitazione è la mia vera passione, avrei voluto fare l’attrice. In quel film ero al fianco di ********: proprio lui mi diede delle dritte per fare l’Actor’s Studio in America». Stava per partire, ma «ho incontrato mio marito (NDR famoso ex calciatore),me ne sono innamorata perdutamente al punto da farci subito un figlio . Mi sono domandata milioni di volte come sarebbe andata altrimenti. Certo sarei volata in America». Non l’ha fatto. «Anzi, avevo lasciato tutto, anche la tv. Volevo solo sposarmi e fare la mamma. Ero la casalinga perfetta». Ma ancora una volta, quando pensava di essere su un binario, ecco un incrocio inatteso: «Dal nulla mi chiamarono per condurre un famoso programma televisivo ».

    «Mio padre e mia madre mi hanno dato sempre la serenità di scegliere quello che era più giusto per me, è stato fondamentale». Un discorso fatto da suo papà, poi, le è rimasto nel cuore: «Gli stavo parlando di come mi sentivo, gli dicevo che forse non ero più innamorata, però come facevo, avevo un bambino piccolo, dovevo resistere... Non dimenticherò mai la sua risposta. Mi ha detto: tu devi essere felice. Credi che l’amore che provo per te è lo stesso che provo per tua mamma? No, è diverso. Quello per i figli non verrà mai a mancare, nessun cambiamento potrà metterlo in discussione. Quindi, vivi».


    Intervista tratta dal sito del Corriere della Sera. (A fine gioco metto il link)


    PROFILO B


    *********, TUTTA AMORE E LAVORO
    ********** è un po’ in ritardo: "mi* figli* è in fase acuta di mammite. Si appende a peso morto sulla gamba, si lascia trascinare, piange, urla: no, no, rimani. E a me si spezza il cuore». Eppure, anche nella pena, anche volendo, sembra che la sua faccia non riesca ad accartocciarsi perdendo magari qualche oncia della sua luminosa bellezza. Una faccia che può solo esprimere felicità, come se andasse per conto proprio, senza obbedire a nient’altro che a se stessa. E non c’entra tanto la sorridente versione pubblica, quella del palcoscenico dove va in scena per gli altri. «Forse ho scoperto l’elisir: ricominciare daccapo quando non sembrava più possibile. A volte penso che i casini, i problemi, le lotte della mia vita, tutto sia successo perché volevo arrivare qui, accanto a mio marito».

    Lotta è anche la parola-chiave del nuovo progetto che la casa di moda ****** lancia insieme a ********, l’associazione fondata da ******** e dal famoso avvocato ********* contro la violenza sulle donne: si chiama *******, amore e lotta, una contraddizione solo apparente, «perché noi donne dobbiamo essere guerriere».

    A dieci anni dalla nascita di ******, qual è stata la scoperta più inattesa?
    Si sa che il 70 per cento delle violenze avviene per mano di un uomo con cui c’è, o c’è stata, una storia. E col tempo mi hanno colpito due aspetti. Da una parte, l’autocommiserazione del maschio, il grande alibi della propria sofferenza. La donna è ancora possesso tribale: se lei non è più mia, io sto così male che sono autorizzato a punirla. Dall’altra, c’è la fatica delle vittime a perdonarsi: si sentono in colpa per aver scelto il carnefice. È la trappola più insidiosa. Difficilissimo dire: l’uomo che amo può uccidermi. Per questo aspettano così tanto a denunciarlo, nonostante i segnali. Perché quando si varca la soglia dell’aggressività verbale, può solo esserci un crescendo.

    Anche lei ha provato la sensazione di essere violata?
    In un senso diverso. Scherzando, il mio avvocato dice che ho collezionato più stalker che fidanzati, soprattutto quando ero single: era questo ad accendere la fantasia dei molestatori.

    Suo padre e sua madre: che cosa ha visto in famiglia?
    Nella mia famiglia era tutto sballato. Papà era l’eroe che mi raccontava le favole e amava moltissimo far ridere. Entrava in una stanza e subito aveva addosso tutti i bambini e i cani presenti. Dolcissimo e fragile: aveva il problema dell’alcol, nei picchi bui si trasformava, spariva per giorni. Fino a dodici anni se vedevo i miei bere, piangevo. La figura maschile era mamma. Nella donna ho sempre conosciuto la forza. Ed ero autonoma già alle elementari: quando il mondo precipitava mettevo mela, noccioline, libri nello zainetto, e a scuola ci andavo da sola.

    C’è un filo comune tra l’infanzia con le donne forti e il presente in difesa di quelle offese. Eppure, lei ha scelto un lavoro che l’ha esposta a molti rischi.
    È vero. All’inizio chi decide di mostrarsi ha il bisogno urgente di essere amato e anche un’enorme dose di ego: t’illudi che più gente ti vorrà bene e più sarai felice. So che significa essere un numero, magari da trattare male. I casting con seicento ragazze, tutti a vuoto per via dei miei polpacci, poi la tivù degli anni Novanta, quella della femmina tutta-tette. Prima di incontrare persone meravigliose che hanno creduto in me per il mio talento, ma sicuramente ho sfruttato la tendenza a spogliare le donne facendo vedere il mio corpo.

    Per arrivare dove?
    A far ridere.

    Come suo padre?
    Questo l’ho capito strada facendo. La comicità è stata soprattutto la strategia, il modo per neutralizzare quell’alone sessuale che ti restava attaccato addosso. È stata una battaglia e l’ho vinta. Il che non significa travestirsi da carabiniere, mortificare il corpo. Ho trovato assurda la polemica contro Emma Watson, paladina della parità di genere ma colpevole di posare a seno nudo. Che c’entra il femminismo con le tette? Non siamo talebane. Vogliamo il diritto di piacere a noi stesse. E agli uomini.

    Lei che cosa ha cercato negli uomini, almeno in quelli che ha sposato?
    Li ho amati e scelti come padri dei miei figli.

    Tra un matrimonio e l’altro c’è stata una fase di nebbia con la setta della *****
    Ero piombata in uno stato di dipendenza identico all’alcolismo.

    L’incubo che la spaventava di più.
    Era un salto mortale analogo a quello di papà. Lui era mancato da poco, il matrimonio con ******* era fallito. Ero una preda facile e sono stata vittima di persone senza scrupoli. Però tutto serve.


    E di che cosa ringrazia il suo attuale marito?

    Del fatto che siamo ancora qui, dell’amore che salva. I putti con le trombe d’oro sono arrivati tardi nel nostro cielo. Ero una single molto indurita, adoravo i miei territori conquistati a fatica. Esistevamo io e mi * figli*, punto. Lui mi ha dato la scossa: se non capisci che voglio essere nei primi tre posti della tua vita mi faccio da parte.

    I primi tre posti?
    In equilibrio tra loro: figli, marito, lavoro.

    Difficile per tua figlia avere una madre così bella?
    Siamo talmente in simbiosi che mi sono sempre mostrata con le mie debolezze. Sapevo che aveva bisogno della mia imperfezione per combattere quando a scuola le dicevano, scusi la volgarità, ah tua madre me la farei… Per un anno mia figlia non ha più messo il due pezzi. Io stavo male e tacevo. Sapevo che poteva farcela. E infatti, con la sua bravura, ha zittito tutti.


    Intervista tratta Io Donna, Corriere della Sera. (A gioco terminato metterò il link)








    😃😃😃😃😊😊😊😊

    Spero di non aver lasciato troppi indizi....nel qual caso, chiudete un occhio!!!!!! ;-)

    Chi conosce bene i temi.....Shhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!😄😄😄😄😄

    Edited by virginella - 22/10/2017, 12:33
     
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    Mmmhhh Virgi,io non conosco l'astrologia e quindi non capisco il tema natale posso provare comunque?
     
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    CITAZIONE (fioredicampo15 @ 20/10/2017, 21:55) 
    Mmmhhh Virgi,io non conosco l'astrologia e quindi non capisco il tema natale posso provare comunque?



    Eh, in realtà l'indovinello nasceva come esercizio per chi mastica qualcosa di Astrologia😄😄😄
     
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    Và bene :)
     
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