Un primo approccio ai Tarocchi

Ottobre 2017

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    Un primo approccio ai Tarocchi


    cosa sono i Tarocchi, a cosa servono, come sceglierli e come utilizzarli


    a cura di: water_violet

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    I Tarocchi sono un mazzo di 78 carte, divisi in 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori. A loro volta, gli Arcani Minori si dividono in 4 semi diversi: coppe, bastoni, denari e spade. A ciascun seme appartengono 10 carte numerali e 4 carte di corte (Fante, Cavaliere, Regina e Re).
    Gli Arcani Maggiori sono Archetipi, ossia simboli universali, comuni a tutte le culture, che rappresentano esperienze di vita e forze assolute. In linea generale, essi raffigurano il percorso iniziatico dell’uomo, il suo viaggio dal mondo materiale a quello spirituale e celeste: sono quindi una rappresentazione simbolica delle fasi evolutive dell’uomo.
    Gli Arcani Minori, invece, sono manifestazioni e rappresentazioni di vita quotidiana; sono il simbolo della vita materiale e della praticità e sono, in un certo senso, le energie che alimentano quanto espresso dagli Arcani Maggiori.
    Gli Arcani Minori, dunque, completano i Maggiori e unendosi a loro creano un mazzo unico nel suo genere, che esprime i vari livelli della vita e del sentire dell’uomo.

    Cosa significa, dunque, leggere i Tarocchi? E perché consultarli?
    La tradizione cartomantica popolare attribuisce ai Tarocchi un uso esclusivamente divinatorio. Le carte sono, cioè, strumenti per indagare e conoscere il futuro, considerato immutabile. Leggere i Tarocchi equivale, per questo, a conoscere il proprio destino. In realtà, leggere i Tarocchi è anche crescere ed approfondire la propria dimensione spirituale. Quando si consultano gli Arcani, si entra in contatto con la parte più profonda ed intuitiva di se stessi: non solo previsione del futuro, dunque, ma anche indagine psicologica e introspettiva. I Tarocchi appaiono, al lettore, come delle finestre che si aprono su realtà sconosciute e diventano quindi delle soglie simboliche da superare per entrare in contatto con un Sé Superiore che possa aiutarci a risvegliare la nostra Coscienza e a superare i limiti del conosciuto. Tutti possono leggere i Tarocchi. Sicuramente, la sensibilità individuale la fa da padrona, ed è la cosa fondamentale: non è facile riuscire a decodificare il messaggio delle Carte, e lo studio da solo non basta, occorre essere dotati di una certa sensibilità (ma anche di una predisposizione personale) tale da poter far sì che il nostro inconscio riesca ad entrare in contatto con il mondo sottile a cui ci stiamo avvicinando.

    Ma, come avvicinarsi ai Tarocchi? Quali scegliere e da dove iniziare?
    Con il tempo e con il crescente interesse verso la divinazione, sono stati prodotti diversi mazzi di Tarocchi, tutti con una loro specifica iconografia, con particolari simboli, strutture geometriche caratteristiche e appartenenti a determinate dottrine metafisiche.
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    Innanzitutto, va specificato che la scelta di un mazzo piuttosto che di un altro è una cosa del tutto personale: è di fondamentale importanza, infatti, che chi si avvicina alla lettura dei Tarocchi lo faccia scegliendo un mazzo con cui stabilire un legame profondo. Osservare le varie lame e toccarle, per sentirne l’energia, è uno dei primi criteri di scelta. Il mazzo di Tarocchi scelto, deve, dunque, innanzitutto piacere, sia a livello materiale (vista e tatto) sia a livello più sottile (deve essere in grado di trasmetterci delle sensazioni gradevoli).
    Un altro criterio che può aiutare ad orientarsi nella scelta è quello di considerare a quale tipo di scuola e tradizione esoterica ci si sente più affini. Attualmente, le più grandi scuole esoteriche sono la scuola francese, a cui fa capo il tradizionale Tarocco di Marsiglia, e la scuola inglese, a cui fa invece capo il Tarocco di Rider-Waite. La differenza fra i due mazzi è rappresentata sostanzialmente, dal fatto che gli Arcani Minori, nei tarocchi di Marsiglia, presentano solo le raffigurazioni di semi e simboli; nei Tarocchi di stampo Rider, invece, ogni Arcano Minore presenta delle vere e proprie scene, ricche di colori, simboli e raffigurazioni specifiche. Orientarsi verso un mazzo classico o un mazzo di stampo Rider è una delle prime cosa da valutare. Perché questa differenziazione? Bisogna partire dal presupposto che ogni mazzo di Tarocchi è diverso, e, pertanto, avrà delle differenti sfumature interpretative, almeno a livello intuitivo. È chiaro che, gli Arcani Maggiori, essendo Archetipi Universali, avranno anche dei significati universali, validi per tutti i mazzi, la differenza sta per lo più nei minori.








    Ad esempio, il 5 Denari nei Tarocchi Marsigliesi, è spesso riferito alla persona che ama, e quindi rappresenta il compagno, l’amante, la persona amata in senso generale. Nei Tarocchi Rider-Waite, come suggerisce l’immagine, ciò che viene fuori è, invece, un momento di difficoltà che si esprime su tutti i livelli: povertà, crisi, malattia, dalla quale si può uscire stando insieme non senza fatica.

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    E’ di fondamentale importanza conoscere, studiare e approfondire i significati di base di ogni singola carta; ma, altrettanto importante, è allenare la propria percezione visiva, per far sì che la carta, istintivamente, trasmetta un messaggio immediato. In questo, i colori, le geometrie e le raffigurazioni di ogni singola carta e di ogni singolo mazzo, fanno chiaramente la differenza.

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    Un altro criterio di scelta è quello relativo all’uso che decidiamo di fare delle nostre carte. Fermo restando che, con qualunque tipo di mazzo si possono fare letture psicologiche, o più spirituali, o, ancora, più orientate verso la crescita personale, esistono mazzi di carte specifici che orientano il Cartomante verso l’indagine di determinati aspetti della vita e della persona. Basti pensare, ad esempio, ai Tarocchi dei Gatti Neri, ai Tarocchi degli Angeli, ai Tarocchi della Spirale Mistica, ai Tarocchi dei Luoghi Mistici, ai Tarocchi Zen di Osho, ai Tarocchi Pagani, e così via: tutte carte che si prestano a dare risposte che possano scavare più nel profondo. Questo perché sono dense di simboli che, di volta in volta, vanno a rappresentare l’uomo nella sua profonda essenza, mettendone in risalto paure e dubbi, vizi e virtù, in maniera tale da portarlo a riflettere sulle proprie azioni per trarre poi insegnamento da esse. Non di rado, questo tipo di carte, richiamano spesso specifichi culti religiosi e determinate tradizioni culturali.

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    Una volta scelto il proprio mazzo, cosa bisogna fare?
    Innanzitutto, bisogna prendere confidenza con le carte. Per farlo, occorre mescolare il mazzo più e più volte, per sentirne l’energia attraverso le proprie mani e per creare una sorta di scambio armonico. Purificare o meno il mazzo di Tarocchi è una scelta del tutto personale: il semplice gesto del mescolare già di per sé è un atto di purificazione. Chi desidera, può comunque, ad esempio, passare ogni singola carta tra i fumi dell’incenso (meglio se di salvia) oppure può esporre il proprio mazzo alla luce della luna piena. Dopo l’utilizzo è buona norma mescolare le carte, metterle nel loro ordine e riporle nella propria scatola, o in scatole di legno apposite o, ancora, in panni di velluto.
    Sono queste delle “regolette” legate molto al sentire personale. La cosa da fare assolutamente è quella di avere rispetto per le proprie carte: rispettando il proprio mazzo di Tarocchi si rispetta se stessi. Questo vuol dire: non porre continuamente le stesse domande, non consultare i Tarocchi troppo spesso e, soprattutto, non utilizzarli per questioni banali.
    Leggere i Tarocchi equivale a mettere in moto delle energie, che si disperdono, ed è per questo necessario non consultarli in maniera ossessiva e continuativa. È altrettanto necessario porre delle domande chiare e precise, questo per focalizzare la propria attenzione su una questione in particolare, e, soprattutto per contestualizzare al meglio le Carte, che, come vedremo, hanno molteplici significati.

    Come leggere i Tarocchi? Arcani Maggiori, Arcani Minori, Dritto, Rovescio.
    Per iniziare, può essere utile cominciare a consultare i Tarocchi utilizzando solo gli Arcani Maggiori. Come abbiamo visto, gli Arcani Maggiori sono un mazzo completo, i Minori offrono delle sfumature che vanno a completarne il significato. Una volta raggiunta una certa confidenza con i primi 22 Arcani, possiamo cominciare ad introdurre anche i minori.
    Utilizzare solo gli Arcani Maggiori o solo gli Arcani Minori è comunque legato molto al sentire personale. C’è chi, ad esempio, considera riduttivo l’utilizzo dei soli Maggiori perché, non utilizzare il mazzo completo, è come una sorta di “rottura” dell’intero schema cartomantico. Altri, invece, trovano di grande aiuto utilizzare solo i Maggiori per questioni più introspettive, e il mazzo intero per indagare situazioni più concrete.

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    Altro grande dilemma, che si trova ad affrontare chi è agli inizi del suo percorso, è quello relativo all’utilizzo del Dritto/Rovescio o del solo Dritto.
    La carta nella sua posizione naturale viene definita dritta, nella sua posizione capovolta, invece, viene detta rovescia.

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    Partiamo dal presupposto che l’uso di una posizione solo dritta, o del dritto/rovescio è legato al sentire individuale, sebbene ci siano cartomanti convinti che il Tarocco vada esclusivamente usato in entrambi i versi. In realtà, le carte possono essere lette anche soltanto usando il dritto: ogni Arcano contiene in sé un significato pieno e completo, un lato luce e un lato ombra; non esiste positivo o negativo, ma ogni carta va valutata nell’insieme della stesa e nel suo rapporto con le altre carte.
    Prendiamo, ad esempio, una carta come il Mago (o Bagatto). Questo Arcano rappresenta l’azione, la creazione e la coscienza: è volontà, energia e realizzazione del proprio scopo. Ma, l’azione può essere anche mal diretta, la volontà può diventare aggressività e la realizzazione personale può sfociare nell’egoismo e nell’abuso di potere. Il lato luce e il lato ombra sono dunque già intrinseci nella carta stessa.
    Un Mago, legato al Sole (carta di vitalità e ottimismo) si esprimerà dunque come azione e realizzazione; un Mago, legato, invece, alla Torre (carta di distruzione di vecchi valori, di rottura di schemi prestabiliti) diventerà, molto probabilmente, azione egoista, distruttiva e non costruttiva.

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    Se scegliamo di leggere solo al dritto, dobbiamo, quindi, tenere conto di come le Carte si combinano fra loro.
    Ma, se scegliamo il dritto/rovescio, come bisogna interpretare la carta al rovescio? Abbiamo diverse possibilità. Alcuni autori affermano che una carta al rovescio assume un significato “rovesciato”: nella sua posizione naturale, un Arcano come l’Appeso, indica spesso situazioni di stallo; rovesciato andrà ad assumere, invece, il significato di situazione che si sblocca. Altri autori, invece, considerano il rovescio come energie bloccate, represse o che si stanno esaurendo. Seguendo questa linea interpretativa, l’Appeso sarà colui che non ha la forza per uscire da una situazione di stallo, o che non riesce a guardare le cose da un altro punto di vista o da un’angolazione diversa, come la sua posizione naturale sembra voler richiamare.

    Come rovesciare le carte? Di solito si rovesciano facendo il cosiddetto “caos”. Dopo aver mescolato un pochino le carte, si sparpaglia il mazzo sul tavolo e si mischia, in senso circolare orario, in modo caotico. Dopodiché si ricompone, si mescola, si taglia, e si procede alla lettura. Fare il caos prima di una lettura è un modo per smuovere e mettere in moto le energie delle Carte. E chi non usa il rovescio, come può fare? Si può semplicemente mescolare per bene e a lungo, oppure si può procedere ad una mescola caotica ma orizzontale e non circolare. Si stende il mazzo in senso orizzontale sul tavolo e si procede mescolando le carte da destra a sinistra e da sinistra a destra. In questo modo le carte vengono mescolate in maniera ritmica, caotica ma restano nel loro verso dritto.
    Può capitare comunque, anche leggendo solo al dritto, che alcune carte escano al rovescio. In questi casi, è assolutamente sbagliato mettere la carta nel suo verso dritto. Se esce al rovescio la carta va letta al rovescio, e quindi come qualcosa che non si riesce ad esprimere. Bisogna sempre rispettare i messaggi che le Carte ci stanno inviando: leggere un rovescio come fosse un dritto è poco corretto.

    Una stesa semplice per iniziare
    Dopo aver scelto il mazzo e dopo averlo studiato e compreso a fondo, possiamo passare alla lettura vera e propria. All’inizio, per capire come le Carte ci stanno parlando e per trovare il giusto feeling con loro, ci si può servire di una stesa semplice a 3 carte.
    Caos-Mescola-Taglio e stendiamo 3 carte da sinistra a destra.
    La carta a sinistra ci indica la situazione passata, ciò che ci ha condotti al momento attuale. La carta centrale ci indicherà il presente, quindi le energie che sono attualmente al lavoro. Infine, la carta a destra ci presenterà la possibile evoluzione futura

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    Grazie Violet,questo articolo è utilissimo per chi come me sta ai primi approcci con i Tarocchi.
    Bellissimi i tarocchi dei luoghi mistici😍
     
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1 replies since 16/10/2017, 18:16   796 views
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