Le origini dei Tarocchi

Settembre 2017

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    Le origini dei Tarocchi
    come e quando sono nate e come si sono diffuse le Carte più famose del Mondo


    a cura di: water_violet

    introtarot




    Un cenno alle origini dei Tarocchi


    A tutt’oggi, le vere origini dei Tarocchi sono ancora incerte ed avvolte nel mistero. Nel corso degli anni, diversi studiosi hanno formulato una serie di teorie più o meno valide; teorie che, come vedremo, in alcuni casi, hanno posto le basi per lo sviluppo della moderna cartomanzia.

    Tra le varie ipotesi, quelle maggiormente accreditate, attribuiscono ai Tarocchi una origine cinese, una indiana, una egiziana ed una ebraica.

    Secondo alcuni autori, i Tarocchi affondano le loro origini nell’I-Ching cinese, con il quale presentano numerose analogie e affinità. Le prime notizie di Carte, riferibili alla Cina, risalgono al 1200, anno in cui vide la luce un mazzo chiamato “Kwan-P’ai” molto simile alle carte del Mah Jong, un gioco ancora oggi in uso e simile al domino, ma con la differenza che, in origine, veniva utilizzato come strumento per carpire la volontà divina.
    Altra affascinante ipotesi è quella di una origine indo-tartara. Secondo gli autori che propendono per questa teoria, i 4 semi dei Tarocchi così come li conosciamo, rappresentano l’abbraccio eterno (fondamento della creazione dell’Universo) fra Shiva e Shakti. Due semi (bastoni e spade) sono maschili, sono lo yang, sono volontà ed elaborazione, qualità ascrivibili a Shiva (la Coscienza); due semi (coppe e denari) sono femminili, sono ying, sono contenimento e realizzazione e sono, per tanto, ascrivibili a Shakti, colei che dà la vita, madre di tutto l’Universo: Shiva è la causa della creazione, Shakti è la creazione.1
    Inoltre, ancora oggi, in India, è in uso un mazzo di 120 carte diviso in 10 semi che rappresentano le diverse incarnazioni di Vishnu.

    Fra tutte le ipotesi che si sono succedute nel corso dei secoli, due sono, però, quelle che hanno gettato le basi per la diffusione delle più importanti tradizioni esoteriche: l’ipotesi di una origine egiziana e l’ipotesi di una origine ebraica.

    Nel 1781, Antoine Court de Gébelin scrisse un’opera dal titolo “Le Mond Primitif”. In questa eccezionale opera, De Gébelin fece risalire l’origine dei Tarocchi al tempo degli antichi egizi, attribuendone la creazione al Dio Thot2 , il quale pare che, attraverso gli Arcani, avesse indicato agli uomini un vero e proprio cammino iniziatico. Nelle cosiddette Tavole di Thot3 , erano contenuti dei geroglifici simili alle laminae dei Tarocchi, che avevano lo scopo di rappresentare in modo allegorico la religione e il calendario egiziano. Secondo De Gébelin, questi Tarocchi furono affidati da Thot a delle tribù di Zingari gitani allo scopo di tramandare e diffondere, attraverso i secoli, la dottrina segreta degli antichi Egizi ed avere così la chiave di accesso alle cose nascoste.

    Fu, invece, Eliphas Levi, occultista francese e fondatore delle più moderne correnti esoteriche, a collegare per primo i Tarocchi alla Cabala ebraica4 . Nell’opera “Dogme et Rituel de la Haute Magie” (1856), Levi, afferma che i Tarocchi sono un alfabeto sacro ed occulto. Durante i suoi studi, l’esoterista francese, giunse alla conclusione che il Tarocco sarebbe una rappresentazione simbolica dell’Albero della Vita5 , base dell’intera struttura cabalistica ebraica, e che, per questo, fosse, nei fatti, la chiave d’accesso ai più antichi dogmi religiosi.
    Riprendendo le teorie di Levi, un altro grande esoterista francese, Papus, al secolo Gérard Encausse, nell’opera del 1889 “Le Tarot des Bohémies. Chef absolue de la Science occulte” mise in relazione gli Arcani Maggiori con le 22 lettere dell’alfabeto ebraico e affermò che, in questo modo, secondo questa relazione, gli Arcani Maggiori andavano a costituire un cammino iniziatico che permetteva all’uomo di capire il legame esistente fra Dio, Uomo e Universo.

    Il Tarocco: Tardo Medioevo e Rinascimento italiano

    Al di là di ogni interessante teoria sull’origine dei Tarocchi, mai pienamente verificata, quello che è certo è che i Tarocchi conobbero il loro periodo di massimo sviluppo durante l’epoca del basso Medioevo (XV secolo) e che dall’Italia, durante il Rinascimento, cominciarono pian piano a diffondersi nel resto d’Europa.
    I Tarocchi apparvero, per la prima volta in Italia, intorno al 1400 a Ferrara. Per primi comparvero gli Arcani Maggiori (all’epoca chiamati Trionfi) e solo successivamente vennero introdotti gli Arcani Minori. Da Ferrara, i Tarocchi cominciarono ad irradiarsi lungo tutta l’Italia settentrionale, a Milano, Firenze, Bologna e Venezia, ognuna di queste città creò un proprio mazzo: il Tarocco di Lombardia e Venezia, il Tarocchino di Bologna, le Minchiate a Firenze e il famosissimo mazzo dei Tarocchi dei Visconti. Al gruppo dei Visconti, appartengono circa 15 mazzi diversi, databili a partire dal 1450: sono i mazzi più antichi giunti fino a noi. Probabilmente furono proprio i Visconti a far conoscere agli Estensi il gioco del Tarocco. È, infatti, un dato storicamente certo che i primi mazzi di Tarocchi venivano utilizzati come comunissime carte da gioco: un piacevole intrattenimento per le corti principesche italiane.

    CITAZIONE

    sole_tarocchi_visconti


    Quella dei Tarocchi dei Visconti, rappresenta una vera e propria opera pittorica, pregna di significati storico-culturali. Sono uno straordinario esempio di arte in miniatura: le illustrazioni sono tutte rifinite con dei materiali preziosi.

    Ma, come arrivarono i Tarocchi in Italia? Dalla Spagna, attraverso il mondo arabo. Ancora oggi, nel Museo Topkapi di Istanbul, sono custoditi 3 mazzi di Tarocchi incompleti: i Tarocchi dei Mamelucchi (Mulûk Wa-Nuwwâb). Queste Carte, chiamate Naibi, mostravano, oltre agli Arcani Maggiori, anche i semi di coppe, spade e bastoni. Come da tradizione araba, non comparivano, invece, le figure di corte. Queste, furono probabilmente introdotte solo durante il periodo medievale, per richiamare l’ambiente cavalleresco.
    I Tarocchi dei Mamelucchi presentano numerose analogie con i Tarocchi dei Visconti: stessa grandezza, stessa forma rettangolare, stesse sfumature dorate ad incorniciare le carte.

    mamelucchitarot



    Da gioco ad arte divinatoria: Il Tarocco di Marsiglia e la Scuola Francese

    marsigliesiA partire dall’Italia, dunque, i Tarocchi si diffusero, pian piano, in tutta Europa, arrivando in particolare nel Sud della Francia, dove, dopo una serie di modificazioni nacque, intorno al 1700, il famosissimo Tarocco di Marsiglia o Tarocco Marsigliese. Con il termine marsigliese, si è soliti indicare non solo la città di origine del mazzo, ma anche più generale, il modello di tarocco che di lì a poco si diffuse in tutta Europa. È, quello marsigliese, ancora oggi uno dei mazzi più diffusi al mondo, quello a cui fa riferimento la scuola classica o la scuola francese. Non esiste un solo mazzo di Tarocchi marsigliesi: il più antico è quello dei Tarocchi di François Chosson databile intorno al 1672, quello più famoso, invece, è del 1760 ed è il mazzo di Tarocchi di Nicolas Conver. 6
    Anche in Francia, come in Italia, il Tarocco nacque e si diffuse come un mazzo da gioco. Fu solo intorno al 1780 con l’opera di De Gébelin che, cominciarono ad affiancarsi occultismo e cartomanzia. Attratto dalle idee innovative di De Gébelin, un altro grande occultista ed esoterista francese, Jean-Baptiste Alliette, conosciuto come Etteilla, cominciò ad utilizzare il Tarocco per divinare e, fece sì che, nella sua nuova forma di arte magica, potesse essere accessibile ad un vasto pubblico. Così, nel 1789, Etteilla creò un suo mazzo, il primo mazzo ad uso esclusivamente divinatorio, che, calcando l’ipotesi egizia sull’origine del Tarocco, chiamò “Libro di Toth: Gioco dei 78 Tarocchi Egizi”. Per la prima volta, i Tarocchi furono associati con l’astrologia, la divinazione, la natura, e la medicina dello Spirito: i Tarocchi di Etteilla 7 non solo si prestavano bene a predire il futuro, ma potevano essere utilizzati anche per indicare gli squilibri emotivi e spirituali degli individui.


    etteillatarot



    De Gébelin ed Etteilla aprirono così la strada alla nascita del concetto di Tarocco Esoterico. Per tutto l’Ottocento circolarono e furono ampliate le loro idee e teorie, in particolare fu poi Eliphas Levi a sancire il definitivo passaggio dei Tarocchi fra le “scienze occulte”. Attratto dalle teorie e dagli studi di Levi, un altro grande esoterista, Oswald Wirth (massone nato nella svizzera tedesca), partendo dal Tarocco di Marsiglia, disegnò un suo mazzo di tarocchi, i Tarocchi Universali di Wirth, e, approfondendo la simbologia di ogni singolo Arcano, scrisse uno dei trattati più completi sul Tarocco (I Tarocchi, 1924).

    I Tarocchi e la scuola inglese: l’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata

    goldendawn



    Le idee di Levi, trovarono terreno fertile in Inghilterra, dove furono accolte da Westcott, Mathers e Woodman, fondatori della Golden Dawn 8. Con la nascita di quest’ordine ermetico, il Tarocco passò da un uso divinatorio ad un uso magico. Nella tradizione della Golden Dawn, il Tarocco si impregna di simboli esoterici e cabalistici, si lega strettamente all’Astrologia e diventa strumento di divinazione e di apertura profonda della propria percezione: pur partendo dunque dagli studi della scuola francese, la scuola inglese diede il via ad una vera e propria rivoluzione nello studio e nell’uso dei Tarocchi.
    All’interno dell’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata, i Tarocchi venivano essenzialmente impiegati come strumento di divinazione capace di coltivare il potere intuitivo; erano dunque impiegati sia come strumento divinatorio in senso stretto, ossia come strumento così potente da riuscire a far nascere nel consultante delle risposte spontanee alle più diverse e disparate domande, sia come soglie simboliche, ossia finestre aperte su altre realtà 9 .
    Fu grazie all’opera di Mathers che le idee rivoluzionarie della Golden Dawn si diffusero. A lui è, infatti, attribuita l’opera più importante della Golden Dawn, il Liber T. In questo complesso quanto affascinante compendio, vengono analizzati dettagliatamente gli Arcani Maggiori, gli Arcani Minori e le Figure di Corte 10 , alla luce del loro rapporto con la Cabala ebraica, l’Astrologia e l’ Alchimia. In particolare, The Book T è il primo libro sui Tarocchi in cui viene fornita una lettura, in chiave cabalistica, completa del Tarocco: non sono più soltanto gli Arcani Maggiori ad essere associati alle lettere dell’alfabeto ebraico e alle Sephirot dell’Albero della Vita, ma anche gli Arcani Minori, i quali, per ogni seme, vengono associati ai 4 diversi mondi o universi 11 che compongono la Cabala. Inoltre, ogni Arcano Minore è fatto corrispondere, a seconda del seme, ad un determinato pianeta in un determinato segno. Va, infine, specificato come il Liber T non si limitasse a descrivere le simbologie racchiuse negli Arcani, ma desse delle vere e proprie indicazioni su come dovessero essere realizzate le immagini dei Tarocchi.

    All’interno di questo vivace e mistico clima culturale, nacquero due dei più importanti personaggi legati al mondo della moderna Cartomanzia: Arthur Edward Waite ed Aleister Crowley.
    Nel 1909, in collaborazione con l’illustratrice Pamela Coleman-Smith, Waite diede vita ad un mazzo di Tarocchi (conosciuto al grande pubblico come Tarocco Rider-Waite, o Rider, dal nome del suo editore) straordinario ed innovativo, capace di soppiantare il Tarocco di Marsiglia e di influenzare tutti i mazzi successivi. L’innovazione di questo mazzo è rappresentata, principalmente, dal fatto che gli Arcani Minori presentano delle illustrazioni in forma pittorica: sono delle vere e proprie scenette che richiamano attraverso colori, simboli e geometrie, tutti gli insegnamenti magici della Golden Dawn e li rendono facilmente ed intuitivamente comprensibili 12 . Oltre che per i suoi tarocchi, Waite contribuì alla diffusione della cultura esoterica grazie a numerosi scritti riguardanti la Cabala, l’Alchimia e le pratiche magiche.

    ridertarot



    Un’altra grande innovazione per il mondo della Cartomanzia si ebbe nel 1942, quando Aleister Crowley, insieme alla pittrice Lady Frieda Harris, creò un nuovo, magico e misterioso mazzo di Tarocchi: il Libro di Toth. Chiaramente ispirato alla grande opera di Mathers, questo nuovo Tarocco presenta però delle peculiarità molto interessanti: gli Arcani Maggiori, calcando le tradizioni del passato, vengono chiamati Trionfi, e di alcuni ne viene cambiata la denominazione 13 ; i Minori, invece, vengono fatti corrispondere dettagliatamente alle descrizioni fatte anni prima da Mathers e in più presentano una densa simbologia che richiama le più disparate tradizioni esoteriche e religiose 14.

    crowleytarots




    CITAZIONE
    I Tarocchi Rider-Waite e I Tarocchi Alchemici della Sola Busca

    Il mazzo che ispirò Waite e Pamela Coleman nella loro opera, fu un mazzo di origini italiane, ancora oggi conservato alla Pinacoteca di Brera: i Tarocchi Alchemici della Sola Busca (1490).

    busca_rider



    Quelli della Sola Busca, sono il mazzo di Tarocchi più antico giunto intero fino ai giorni nostri. È il primo mazzo alchemico della storia e, per la prima volta, in questo mazzo furono illustrati anche gli Arcani Minori. Gli Arcani Maggiori, invece, non presentano i classici personaggi ma dei Trionfi, per lo più personaggi biblici o legati alla storia romana.
    In questi tarocchi, inoltre, autori e studiosi hanno rinvenuto dei riferimenti alchemici, tanto da considerarli la prima opera alchemica della storia.
    Un esempio su tutti: nel seme dei Denari vi è rappresentata la lavorazione dei metalli.

    solabusca


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    1 cfr. Estetica Spirituale: Un Viaggio Artistico attraverso il Simbolismo esoterico di Milena Campanella
    2 Il Dio Thot è il dio lunare del pantheon egizio, venerato come Dio della Saggezza e della Conoscenza. Inventore e protettore della scrittura, Thot è una delle figure più importanti e rilevanti della mitologia egiziana. Considerato come messaggero degli dei e della vita, Thot ebbe il compito di insegnare agli uomini la scrittura, la letteratura e l’arte oratoria.
    3 o Tavole Smeraldine, si tratta di 42 libri mitici e potenti compilati dallo stesso Thot al fine di svelare all’uomo i misteri del cielo e della creazione.
    4 sistema metafisico che spiega le varie fasi della creazione del mondo. Si sviluppa all’interno del pensiero ebraico, come forma di sapienza e conoscenza atta a definire la natura di Universo, Uomo e Natura. Non è una religione, ma è fondamento per l’interpretazione delle correnti religiose e spirituali.
    5diagramma simbolico raffigurante le leggi dell’Universo e il processo di creazione, di vita e di riunione con l’Uno. È costituito da 10 entità o attributi divini di Dio (Sephiroth) disposte su 3 pilastri verticali (le tre vie iniziatiche di Forza, Compassione, Amore) ed unite fra loro tramite 22 sentieri (come le 22 lettere dell’alfabeto ebraico)
    6cfr: sito ufficiale di Philippe Camoin (https://it.camoin.com/)
    7a differenza dei Tarocchi Marsigliesi, i Tarocchi di Etteilla sono tutti numerati, sia gli Arcani Maggiori (che hanno una progressione numerica diversa rispetto alla tradizionale), sia gli Arcani Minori, in maniera progressiva da 1 a 78. Ogni carta presenta, inoltre, una parola chiave che cambia a seconda del verso dritto o rovescio.
    8fondato nel 1888, l’Ordine Ermetico della Golden Dawn è una società segreta iniziatica, in cui veniva praticata magia rituale di stampo teurgico. Fu particolarmente attiva in Inghilterra fra il 1888 e il 1910, ed ebbe una notevole influenza sulla diffusione dell’occultismo. Tra i membri più famosi ricordiamo Mathers, Yates, Mache, Conan Doyle, Waite, Crowley.
    9cfr. Insegnamenti magici della Golden Dawn. Rituali, documenti segreti, testi dottrinali. Volume II di Sebastiano Fusco
    10I Tarocchi rielaborati dalla Golden Dawn, avevano come particolarità quella di distinguere le figure di Corte in Cavaliere (Re), Regina, Principe (Cavaliere), Principessa (Fante).
    11I 4 mondi o universi sono i vari livelli della realtà in cui si manifesta la volontà del Creatore. Ogni seme, a seconda dell’elemento che lo caratterizza, è associato ad uno dei mondi ed ogni carta numerica è associata ad una delle 10 Sephirot.
    12altra grande innovazione e particolarità si ha per il fatto che Waite, rispetto alla tradizione classica, invertì i numeri di Giustizia e Forza: la Forza (Strenght) divenne il numero VIII e la Giustizia (Justice) il numero XI. Questo per riuscire a far aderire gli Arcani Maggiori al sistema cabalistico.
    13la Giustizia diventa l’Equilibrio (Adjustment), la Forza diventa la Passione (The Passion), la Temperanza diventa l’Arte (The Art), il Giudizio diventa l’Eone (The Aeon), il Mondo diventa l’Universo (The Universe).
    14 nei Tarocchi di Crowley, attraverso l’uso di colori e simboli, si uniscono la tradizione cabalistica ebraica, il Buddhismo, il Taoisimo, l’alchimia, l’astrologia. Ogni figura diventa uno spaccato e un’apertura alle più diverse tradizioni iniziatiche.
     
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  2. Donna di Coppe
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    Ciao Violet,

    Quest’articolo è interessantissimo!

    Grazie 😊🌞
     
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