La struttura dei Tarocchi

prima parte: gli Arcani Maggiori

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    La struttura dei Tarocchi

    un viaggio tra i simboli e i segreti degli Arcani


    Parte Prima: Gli Arcani Maggiori



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    Come abbiamo visto nel precedente articolo, i Tarocchi sono un mazzo composto da 78 carte, caratterizzati da una struttura di tipo duale: sono cioè divisi in due, Arcani Maggiori e Arcani Minori. Abbiamo anche visto che, sostanzialmente, la differenza fra Arcani Maggiori e Arcani Minori consiste nel fatto che i secondi rappresentano le energie che alimentano i primi. Gli Arcani Minori, sono infatti la manifestazione terrena e la concretizzazione delle energie rappresentate dagli Arcani Maggiori, che, a loro volta, sono manifestazioni celesti e simboli universali (Archetipi) riconducibili a virtù e concetti inconsci che accomunano l’intera esperienza umana.
    Il termine Arcano deriva dal latino “arcanus” (“segreto”).
    La parola con cui si indicano le Carte dei Tarocchi,
    ha dunque a che fare con tutto quanto è nascosto, segreto, indecifrabile.
    È facile dunque capire, già solo attraverso una semplicissima analisi linguistica,
    che i Tarocchi sono la rappresentazione simbolica dei segreti del nostro universo.

    In una lettura, una predominanza di Arcani Maggiori segnalerà, pertanto, una questione che richiede maggiore attenzione, in cui sono in gioco forze superiori che hanno necessità di essere elaborate. Una predominanza di Arcani Minori, al contrario, pone, invece, l’accento su una questione più facilmente gestibile da parte del consultante, legata più al quotidiano e al tipo di energia e forze che usa per vivere.

    Vediamo adesso nello specifico come sono strutturati rispettivamente gli Arcani Maggiori e gli Arcani Minori.
    In questo numero ci occuperemo degli Arcani Maggiori.

    Gli Arcani Maggiori


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    Gli Arcani Maggiori, denominati in origine Trionfi, sono costituti da 22 Carte, ciascuna delle quali simboleggia aspetti dell’animo umano, qualità e situazioni distinte, riferibili alla comune esperienza universale. Ogni Arcano Maggiore è contraddistinto da una didascalia (un nome che lo identifica e caratterizza) e da un numero: dall’1 al 21 i vari Trionfi, sono legati secondo una precisa successione numerica e simbolica.
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    Resta fuori da questa successione una Carta in particolare, quella contrassegnata dal numero O, il Matto (The Fool o Le Mat). Il Matto, infatti, all’interno della struttura del Tarot riveste un ruolo suo proprio e di primaria importanza: è fuori da ogni sequenza e precede l’intera serie di Arcani. Questo perché, in accordo con il numero O che lo identifica, il Matto rappresenta il Vuoto Assoluto, il Caos Primordiale da cui tutto ha origine. È dunque a partire dal Matto che ha inizio il percorso dell’uomo, l’esplorazione delle infinite possibilità, il suo viaggio attraverso le varie tappe dell’esistenza.
    The Fool, è definito l’eroe del Tarot e la successione degli Arcani Maggiori va a costituire quello che viene metaforicamente descritto da Eden Gray, come “Il Viaggio del Matto” (The Fool’s Journey). Ogni Arcano Maggiore è un Archetipo con il quale il Matto si confronta e il modo in cui vengono organizzati gli Arcani, rappresentano le varie fasi o livelli del suo viaggio.




    Il Viaggio del Matto: come sono strutturati gli Arcani Maggiori

    Tutto comincia con un viaggio, e il Matto incarna perfettamente l’anima che percorre i vari stadi della vita fino a raggiungere la Perfezione, quella che in molti identificano con l’Illuminazione Spirituale.
    Dall’1 al 21 il Matto incontra in successione i seguenti Archetipi:
    1. Il Mago (The Magician) - (Le Bataleur)
    2. La Papessa (The High Priestess) - (La Papesse)
    3. L’Imperatrice (The Empress) - (Limperatrice)
    4. L’Imperatore (The Emperor) - (L’Empereur)
    5. Il Papa (The Hierophant) - (Le Pape)
    6. Gli Amanti (The Lovers) - (Lamoureux)
    7. Il Carro (The Chariot) - (Le Chariot)
    8. La Forza (Strenght) - (8. La Justice)
    Forza e Giustizia,
    a seconda del mazzo usato, assumono due numerazioni diverse.
    Nel Tarocco classico, quello Marsigliese, la Forza è la numero 11; la Giustizia la numero 8.
    I Tarocchi di stampo Rider-Waite, legati alla scuola inglese,
    presentano, invece, un’inversione dei numeri
    di Forza e Giustizia rispetto alla numerazione originale.
    Waite optò per questa differente attribuzione numerica
    per rispettare delle successioni astrologiche e cabalistiche.

    9. L’Eremita (The Eremit) - (L’Heremite)
    10. La Ruota (Wheel of Fortune) - (La Roue de Fortune)
    11. La Giustizia
    (The Justice) - (11. La Force)
    12. L’Appeso (The Hanged Man) - (Le Pendu)
    13. La Morte (Death)
    14. La Temperanza (Temperance) - (Temperance)
    15. Il Diavolo (The Devil) - (Le Diable)
    16. La Torre (The Tower) - (La Maison Diev)
    17. Le Stelle (The Stars) - (Letoille)
    18. La Luna (The Moon) - (La Lune)
    19. Il Sole (The Sun) - (Le Soleil)
    20. Il Giudizio (Judgement) - (Le Iugement)
    21. Il Mondo (The World) - (Le Monde)

    Basandosi sull’evidenza delle Carte sono state ipotizzate prevalentemente due strutture di base, una binaria e una terziaria.
    La prima, composta da due serie di Arcani Maggiori, vede le carte dall’1 al 10 rappresentare la prima metà del viaggio, quella a contatto con soggetti più umanizzati e situazioni più facilmente riconoscibili. Il numero 10 è numericamente connesso con la fine e l’inizio delle cose, con i cicli che si completano e ricominciano. L’Arcano numero 10 (La Ruota) segna dunque la fine della prima tappa decimale e l’inizio della seconda, che va dal numero 11 al 20. Questa seconda tappa mette in contatto il Matto con personaggi mistici ed emissari del mondo divino.
    Chiude l’intera struttura la Carta numero 21, il Mondo (The World o Le Mond), che rappresenta il completamento del percorso, l’evoluzione spirituale, l’entrata in contatto con l'Uno-Tutto.

    uno


    Il Matto, giovane inesperto, comincia il suo cammino iniziatico. È pronto ad abbracciare qualunque cosa trovi lungo il suo percorso ed è pronto ad immergersi nelle varie esperienze della vita. Appena comincia il suo viaggio incontra il Mago e la Papessa. Entra immediatamente in contatto con l’azione e la passività, con l’impulso creativo e un potenziale inconscio ancora inespresso: conosce lo yang e lo yin, il principio maschile e il principio femminile che sono alla radice di tutte le cose. Conosciuto ciò che è alla base del mondo, incontra sua madre (L’Imperatrice) e suo padre (L’Imperatore), la Madre Terra che lo sostiene e nutre e l’ordine, l’autorità precostituita da cui apprende le regole. Dal Papa, apprende poi l’esistenza di una dimensione spirituale, di una cultura più ampia in cui identificarsi: impara il senso di appartenenza. Sperimenta poi l’Amore (Gli Amanti), la forza dirompente che porta a volersi legare ad un’altra persona, non è più autocentrato ma si apre all’altro e si apre alle infinite scelte che la vita ci pone davanti. Continua il suo viaggio ed incontra il Carro, si trova a dover fare i conti con il coraggio e la determinazione, caratteristiche indispensabili per trionfare sull’ambiente che lo circonda. Dal Carro, alla Forza: il coraggio non basta, servono anche la pazienza e la tolleranza. Viaggiare però non basta più e il Matto comincia a porsi delle domande, a riflettere, a chiedersi il perché. Conosce l’Eremita, la necessità di guardarsi all’interno, di ascoltare la voce interiore, di ritirarsi da quell’ambiente che ha conquistato per elaborare dal profondo di sé ciò che ha imparato. Chiude la prima parte del suo viaggio la Ruota: tutto è in continua evoluzione, è un perenne movimento che dal passato ci proietta al futuro.
    Il Matto ha adesso la necessità di allargare la sua prospettiva ed è pronto a ripartire.
    Comincia il viaggio verso il mondo dell’autorealizzazione. Per primo incontra la Giustizia, ed entra in contatto con un’autorità più grande, più elevata che è quel principio che insegna a fare sempre la cosa giusta, a vivere secondo un preciso codice etico, perché quanto si semina si raccoglie. Ad attenderlo c’è poi l’Appeso, i sacrifici che ci spingono a cambiare la nostra visione delle cose, esperienze che sembrano troppo difficili da poter affrontare ma che nella rinuncia che impongono aiutano ad elevarci nel piano della nostra esistenza. Sperimenta allora il dolore e lo fa attraverso la perdita: La Morte gli insegna che la condizione necessaria al nuovo è l’eliminazione del vecchio. È poi attraverso la Temperanza che impara a trasformare le sue esperienze in qualcosa di unico e prezioso, conosce l’equilibrio e l’armonia e ritrova la pace. Il Matto non si ferma, ha ancora bisogno di elevare la sua coscienza e di scavare nel profondo del suo essere. Si trova così a fare i conti con Il Diavolo, con la parte più nascosta di sé, con le tentazioni, con le schiavitù mentali, con le catene inconsce. Capisce che da queste può liberarsi solo distruggendo il suo ego e rompendo le sovrastrutture che lo limitano: incontra La Torre, la distruzione cieca, e ritrova poi la fiducia, la serenità, la speranza delle Stelle. C’è però ancora qualcosa di illusorio in lui, di poco manifesto, di celato e, per questo, deve ancora scendere più in profondità, deve ancora esplorare la sua anima, e lo fa grazie alla Luna. Nell’incontro con il Sole ritrova la sua luce, la sua vitalità, la chiarezza e rincontra, sotto nuove vesti, il bambino spensierato che ha dato inizio al viaggio. Il Matto è rinato, ha trasformato la sua coscienza, è risorto dalle sue ceneri (il Giudizio). Ha concluso il suo viaggio: entra nel Mondo, ha ormai realizzato il suo Sé.

    Paul Foster Case, occultista americano legato all’Ordine Ermetico della Golden Dawn, suggerisce una variante di questa struttura e immagina, la prima tappa dall’1 al 10, la seconda dal 12 al 21: al centro viene posto l’Arcano numero 11, la Giustizia (Justice), in rappresentazione del perfetto equilibrio che regge l’intero Universo e del bilanciamento necessario a far combaciare le tappe.

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    In questo tipo di struttura, la particolarità è data dunque dalla presenza centrale della Giustizia.
    Il Matto avanzando nel suo percorso di autorealizzazione, entra in contatto con figure umanizzate, autorità terresti da cui impara le necessità materiali: incontra l’azione, la passività, la Madre, il Padre, la collettività, l’amore e la sintesi degli opposti, la determinazione, la disciplina, la necessità di isolarsi e di comprendere gli alti e i bassi della vita.
    Entra poi in contatto con figure celesti: impara il sacrificio e conosce la rinascita, ritrova l’equilibrio ma fa poi i conti con la schiavitù mentale, capisce allora che è necessaria una traumatica liberazione per poter immergersi nell’armonia, nell’intuitività e nella luce. Rimodella se stesso e nasce ad una nuova vita che trova la sua perfetta sintesi nel Mondo.
    La Giustizia, posta fra i due diversi livelli del viaggio, è la necessità di equilibrare i contrasti, di riconoscere e inglobare in sé quanto appreso per poter poi avanzare. Il percorso di iniziazione, nella sua fase materiale e corporea, ha comportato delle scelte ed ognuna di esse rappresenta da un lato il legame con il passato, dall’altro è ciò che determina il futuro: è questa la legge di causa-effetto. Nella Giustizia c’è la perfetta sintesi del concetto di Dharma e Karma.

    La struttura terziaria, invece, è caratterizzata da una divisione in 3x7: 3 file e 7 Arcani per ogni fila.
    Il Matto compie il suo viaggio attraverso 3 livelli di coscienza (coscienza ordinaria-coscienza consapevole-coscienza universale), che rappresentano i 3 stadi dell’evoluzione: materia (corpo fisico) – spirito (anima psicologica) – divino (spiritualità). Potremmo anche leggere il tutto come le tre età dell’uomo: infanzia, giovinezza, vecchiaia.

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    Il primo stadio o livello esprime le preoccupazioni e le esigenze quotidiane. È insieme di impulsi ed istinti primari. Rappresenta il potere e la potenza della coscienza. Gli Arcani che caratterizzano questo percorso sono quelli che vanno dall’1 al 7.
    Il secondo stadio o livello ha a che fare con la costruzione del proprio ego. È un viaggio attraverso il mondo spirituale e rappresenta le leggi o le opere. Gli Arcani che incontra durante questo percorso vanno dal 7 al 14.
    Il terzo e ultimo stadio ha a che fare con il divino, con il mondo celeste, con la spiritualità nella sua pura essenza. È un livello di integrazione fra conscio ed inconscio ed è qui che si trovano le condizioni e gli effetti. Caratterizzano questo stadio gli Arcani dal 15 al 21.
    Gli Arcani, attraverso questi tre stadi dell’evoluzione, possono essere guardati oltre che in orizzontale, anche in verticale. Avremo in questo modo che il Bagatto (1) è il potere che lavora attraverso l’opera della Forza (8) per modificare le condizioni rappresentate dal Diavolo (15).
    Ancora, possiamo notare che le prime 3 Carte che aprono ciascuno dei 3 stadi sono: il Mago, la Forza e il Diavolo. Mago e Forza sono entrambe carte di potere e sono caratterizzate dalla presenza del simbolo dell’infinito che svetta sulla testa dei rispettivi protagonisti. In questo contesto, il simbolo dell’infinito rappresenta l’energia illimitata, le infinite possibilità e la capacità di entrare in contatto con l’ignoto: è il pensiero che si espande in ogni direzione. Allo stesso modo, sulla fronte del Diavolo è raffigurato un pentacolo rovesciato, rappresentazione di tutte le forze e di tutti gli elementi che compongono l’universo. Notiamo anche la postura del Mago e del Diavolo: la mano destra sollevata e la mano sinistra abbassata. Il Mago, alza la bacchetta al cielo per mettersi in collegamento con il Divino: prende l’energia dall’Alto. Il Diavolo ha, invece, una torcia nella mano sinistra e la porta verso il basso: entra in connessione con il mondo materiale. Mago e Diavolo, sono dunque Spirito e Materia, due facce dalla stessa medaglia. Da sottolineare come in alcuni mazzi di carte, il Diavolo venga proprio indicato come “The Black Magician”.
    Da notare, infine, che anche in questo tipo di struttura la Giustizia cade al centro, con tutte le implicazioni di cui abbiamo parlato in precedenza.

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    Il Matto inizia il suo percorso. I primi sette Arcani rappresentano i primi sette passi del proprio cammino, sono le sette facce che coesistono nell’uomo. In questa fase il viaggiatore impara a riconoscere i ruoli e gli strumenti utili alla sua esistenza materiale. Il Mago riguarda l’abilità personale e la capacità di scoprire e farsi scoprire. La Papessa rappresenta la fede, l’intuizione e lo studio, utili ad acquisire nuove conoscenze. L’Imperatrice è il sostegno materiale, al contrario dell’Imperatore che rappresenta la possibilità di dare sostegno e struttura. Il Papa è la guida spirituale, la fede e la fiducia in qualcosa che va oltre. Gli Amanti rappresentano il potere della vita, l’amore creativo ma anche la decisione e la piena accettazione. Chiude la sequenza il Carro, il principio dinamico, la volontà di procedere e conquistare.


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    In questo secondo livello, il Matto incontra la dimensione psicologica. Acquisite le conoscenze materiali, deve ora fare i conti con l’esistenza terrena. Deve iniziare questo percorso imparando a padroneggiare i suoi istinti (la Forza) per riuscire poi a trovare il suo vero Io e a guardare dentro di sé (L’Eremita). La Ruota gli fa comprendere ed accettare il ruolo del destino e di forze che non possono essere controllate. Le leggi del mondo le ingloba grazie alla Giustizia, l’adeguamento e l’equilibrio interiore. Con l’Appeso entra in contatto con la necessità di fermarsi a valutare le situazioni fino a trovare una nuova visione. La Morte gli dà la comprensione della fine e dei nuovi inizi, e sarà poi con la Temperanza che il nostro iniziato, andrà ad acquisire la capacità alchemica di evolvere e rigenerare se stesso (solve et coagula).

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    Entriamo ora nell’ultimo livello, quello in cui il Matto attraversa il mondo celeste e giunge alla comprensione di Dio. Il Diavolo, la Torre e le Stelle liberano il Matto dalle preoccupazioni terrestri: egli lotta con il lato oscuro di sé, fa crollare le sue illusioni e cerca di vivere continuando ad alimentare le sue speranze. Improvvisamente realizza la verità e trova la realizzazione profonda. Attraverso la Luna esplora la sua interiorità, volge lo sguardo ai misteri della vita e con il Sole giunge alla loro comprensione: sceglie la parte migliore di sé e si eleva al Cielo (il Giudizio) fino a congiungersi con il Divino (il Mondo).

    3 e 7 non sono numeri casuali.
    A livello esoterico sono entrambi numeri che hanno
    a che fare con il concetto di perfezione.
    Il 3 rappresenta la triplice manifestazione del Divino,
    la volontà di crescere, di espandersi e di migliorarsi.
    Il 7 rappresenta la vita, la spiritualità,
    la capacità di realizzare; è la creazione.
    Esiste anche un terzo tipo di struttura alla base degli Arcani Maggiori: la struttura triadica, che deriva essenzialmente dall’associazione fra i Tarocchi e la Cabala ebraica, argomento che affronteremo nel dettaglio nei prossimi numeri.
    La struttura triadica è caratterizzata dalla suddivisione dei Trionfi in 7 gruppi di triadi (7x3).
    Questa disposizione crea una perfetta corrispondenza simbolica e numerologica fra i vari Arcani Maggiori. Ma vediamola nello specifico.





    Ecco nello specifico come si compongono le 7 triadi:

    0-1-2 (Matto-Mago-Papessa)
    Le prime 3 Carte danno l’avvio alla sequenza delle Triadi dell’Involuzione, quelle in cui vi è la discesa dello Spirito nella Materia. Il Matto, Il Mago e la Papessa, costituiscono la triade fisica.
    Il Matto è il principio che precede la Manifestazione, è l’Infinito, l’origine di tutta l’esistenza ed è anche la forma umana (non ancora umanizzata) in cui si mostra l’Assoluto. Il Mago è la prima manifestazione dello Spirito, l’Uno, la Volontà che dà l’avvio alla Creazione. La Papessa è il Femminile Superiore (The High Priestess), l’antitesi del Mago: è percezione e condensazione.
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    Guardiamo la disposizione delle tre figure: in Principio è il Caos, il Matto, lo Zero. Dallo Zero, ha origine l’Uno, il Mago. Il Mago prende l’Energia dal Matto (mano destra verso l’alto) e la dirige, con la sinistra, al basso, ovvero alla Papessa: dall’Uno nasce il Due, ed è attraverso l’opera creatrice del Mago che il Matto comincia a prendere forma.

    3-4-5 (Imperatrice-Imperatore-Papa)
    Rappresentano la triade sociale, ossia figure che compongono la società. Come abbiamo visto in precedenza, sono Madre, Padre e Tradizione Secolare. L’Imperatrice è la Comprensione, il fondamento della natura, la Madre Divina che è anche madre di ciascuno di noi. L’Imperatore è la Maestà: l’energia nella sua forma più materiale. È anche autorità e potere, e in senso generalizzato rappresenta il potere paterno. Il Papa, il Gerofante, è colui che rivela i sacri misteri. Il Papa può essere considerato come una sorta di mediazione fra la generosità dell’Imperatrice e l’autorità dell’Imperatore.

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    Papessa ed Imperatrice sono entrambe aspetti del femminile: la prima è passività, ricettività, saggezza; la seconda è abbondanza, fertilità, potenza creatrice. La Papessa rappresenta il femminile più nascosto, quello misterioso e legato al potere psichico; l’Imperatrice è l’aspetto del femminile più accessibile.
    Imperatore e Papa sono entrambi archetipi maschili: l’Imperatore è la guida terrena, il Papa è la guida spirituale.
    Papessa e Papa ed Imperatrice ed Imperatore sono coppie di opposti-complementari, maschile e femminile. Papa e Papessa sono la coppia sacra, entrambi raffigurazioni di un approccio verso un sapere spirituale che porta all’armonizzazione. Imperatrice ed Imperatore sono, oltre agli archetipi genitoriali, anche le strutture in cui si muove la società.

    6-7-8 (Amanti-Carro-Forza)
    Rappresentano la triade morale, ovvero rappresentano quegli Archetipi che ci inducono a fare i conti con delle scelte e che ci costringono a confrontarci con qualità morali da fare nostre. L’Amore, rappresentato dagli Amanti, è ciò che ci muove, la forza che ci spinge a fare delle scelte. Questa Carta non rappresenta l’amore fra uomo e donna nel significato tradizionale, ma è più che altro una Carta che spinge alla ricerca dell’altro come parte integrante di sé e come riflesso dell’Amore Divino. Carro e Forza sono le qualità morali di determinazione, conquista (Carro) e di disciplina e autocontrollo (Forza). In particolare, il Carro è la forza che spinge l’uomo, che lo ispira e la Forza è, invece, il controllo sulla propria marea energetica.

    9-10-11 (Eremita-Ruota-Giustizia)
    Sono i Trionfi che caratterizzano la triade della padronanza. Acquisite le qualità morali dall’esterno, con l’Eremita c’è la spinta a cercare la morale dentro di sé. L’Eremita è dunque la solitudine silenziosa, la padronanza intensa come ricerca. La Ruota, in quanto rappresentazione dell’Universo nella sua infinita mutevolezza, simboleggia la capacità di saper affrontare i cambiamenti. Infine, la Giustizia, l’equilibrio perfetto, che porta alla comprensione della necessità di dover agire sempre con equilibrio per essere giusti ed integri. Padronanza di sé, attraverso la ricerca della propria intima verità; padronanza dell’Universo attraverso la comprensione del suo moto perpetuo; padronanza delle proprie azioni.

    12-13-14 (Appeso-Morte-Temperanza)
    L’Appeso, La Morte e La Temperanza danno vita alla triade della trascendenza. È attraverso questi tre Archetipi che ci si avvicina alla ricerca spirituale. L’Appeso, nella visione di Aleister Crowley, rappresenta la funzione spirituale dell’acqua: questo Arcano è dunque un Arcano di iniziazione, è l’Ego, l’Io che si sacrifica per congiungersi con il Divino. Ogni rito di iniziazione conduce ad una nuova nascita e passa attraverso la Morte: è l’Ego che muore e si apre ad una nuova visione. La Temperanza unisce (mescola) le idee archetipali dell’Arcano XII e dell’Arcano XIII e rappresenta, in questa triade, il flusso della coscienza personale, che passa da una visione più interna e soggettiva ad una visione più esterna e totalizzante.

    15-16-17 (Diavolo-Torre-Stelle)
    Questi tre Arcani costituiscono la triade della liberazione. Il Diavolo rappresenta l’energia creativa nella sua forma più materiale, ed è un’allusione alle forze più nascoste e remote che pervadono il Tutto. Foster Case definisce il Diavolo come “il signore di coloro che vagano nell’oscurità”. Potremmo, pertanto, a livello esoterico, considerarlo come un mistero che deve essere riconosciuto e attraversato prima di poter passare alla vera conoscenza del Sé Superiore. Conoscenza che passa anche attraverso la distruzione (la Torre). Come sottolinea Crowley nel Libro di Toth, “per ottenere la perfezione tutte le cose devono essere annichilite”: questo è il significato della liberazione rappresentato dalla Torre. Arriviamo poi alle Stelle, alla prima scintilla divina. Le Stelle sono l’antitesi del Diavolo: la forza misteriosa (Diavolo) attraverso un nuovo processo di consapevolezza (Torre) viene adesso percepita e sentita grazie alla luce delle Stelle.

    CITAZIONE

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    Diavolo e Amanti sono due Arcani particolarmente legati fra loro. La riduzione cabalistica (1+5) del Diavolo (15) è appunto gli Amanti (6). Cosa vuol dire questo? Essenzialmente, come possiamo notare anche dalle illustrazioni degli Arcani, vediamo che l’Amore sacro idealizzato e simboleggiato nel Trionfo numero 6, diventa, nel Diavolo, un amore materiale, perverso, che non segue le leggi di Dio. Gli Amanti liberi nel Giardino dell’Eden, protetti, benedetti e uniti da un bene supremo, sono, nel Diavolo, una coppia legata alla schiavitù delle proprie passioni con le quali ancora devono imparare a fare i conti. I due Amanti hanno riconosciuti loro stessi come parte di una sola entità, devono adesso riuscire a superare la catena del mondo materiale per scoprirsi anche come unione di energie sessuali. Da notare di nuovo il Pentagramma rovesciato sulla testa del Diavolo: è un chiaro simbolo dell’amore frainteso e della non comprensione dell’Amore Universale come legge di Dio.

    18-19-20 (Luna-Sole-Giudizio)
    Arriviamo con questi ultimi Arcani alla triade conoscenza. Con la Luna, lo Spirito comincia la sua evoluzione nelle varie forme. È a partire da questo Trionfo che comincia la rinascita spirituale attraverso la comprensione dei veli illusori che aleggiano sul mondo materiale e che sono incastonati nei luoghi più reconditi della mente. È poi con il Sole che arriviamo ad una luminosa consapevolezza intellettuale. Il Sole, in antitesi con la Luna, simboleggia quindi lo svincolarsi della coscienza dai limiti circostanti e il cominciare a riconoscersi come identità suprema. Infine il Giudizio, Soffio Divino, grazie al quale si giunge alla comprensione che la propria esistenza non è altro se non una manifestazione dello Spirito Supremo, nel quale si congiungono gli equilibri opposti simboleggiati dal Sole e dalla Luna.

    Alla fine di tutto vi è il Mondo, la Divina Coscienza. L’incontro con questo Arcano ci porta alla comprensione del nostro essere parte di un tutto: l’uomo si riconosce un universo microcosmico all’interno di una struttura universale totale.

    Edited by Lagertha• - 1/10/2018, 21:09
     
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    Ecco volevo chiedere il matto viene descritto come carta da cui poi parte il viaggio umnao/spirituale dell'essere umano (ben descritto di Violet) Quindi viene citata come carta che indica il Caos primordiale, dove ancora nulla è definito, ed ha appunto io n Zero
    Nei Tarocchi di Marsiglia che io ho , e dai quali son partita per inziare il mio viaggio in questo mondo (e dove credo di esser ancora alle prime pagine :lol: :lol: ) il Matto viene sempre associato al n ZEro, ma nei Marsigliesi, il suo autore lo posiziona alla fine del viaggio,dopo io Mondo, dove da quello che ho capito, indica che l'essere umano raggiunto la sua completezza spirituale, si spoglia di tutto, di ogni costrizione, negatività, paure ecc, compelta il suo ciclo Mondo, e riparte da ZEro (Matto) per ricominicare la sua nuova vita Mago ripulito da quello che lo affliggeva.
    Ora la mia domanda è questa: Come devo considerare questo matto?? Perchè nei Rider sembrerebbe ancora una persona piena di casini e confusa, mentre nei Marsigliesi, una persona ripulita e pronta a ripartire Dal 22 Mondo si riparte da Zero.....
    Sono due scuole allora totalmente diverse? Quindi con significati anche diversi tra loro?

    GRazie e spero di non avere fatto domande troppo banali.... :wub: :wub:
     
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    Ma in realtà è entrambe le cose. C'è di base una certa ciclicità, per cui il Matto che inizia il viaggio non è lo stesso che arriva alla fine del suo viaggio e dopo questa fine, lui, rivestito e con una nuova consapevolezza riparte.

    Non so che autore segui e a chi ti riferisci, ma converrai con me che se è il numero zero, non può venire dopo il 21. Parli di persona ripulita, ma da cosa? Se non comincia un percorso come fa a ripulirsi?
    Quindi il Matto è all'inizio e alla fine.

    Bisognerebbe capire perchè l'autore che segui lo posiziona alla fine. Le due scuole sono diverse, su questo non ci piove, ma il Matto è lo Zero per tutti, è l'Alpha, quindi è il punto di partenza, e il punto da cui si riparte. Quindi in ogni caso è sempre da lì che prende l'avvio.

    Aggiungo anche un'altra considerazione. Il Mondo è il punto di arrivo (detto in modo molto semplicistico) rispetto ad un punto di partenza, che è lo Zero. E il Matto attraversa le varie tappe, dall'I al XXI. Se collochiamo il Matto alla fine, quindi dopo il Mondo, e non all'inzio, quale è l'impulso che dà l'avvio? Il Bagatto? L'Uno? Ma l'Uno nasce dallo Zero.

    Anche Jodorowsky, che si occupa di Marsigliesi, colloca il Matto all'inzio. Quindi non credo sia una differenza di mazzo, ma di autore. Sarebbe interessate capire cosa precisamente dice l'autore che segui :)

    Inoltre, nei Rider non è propriamente una persona piena di casini e confusa, è una persona spontanea, senza regole, che vaga per il mondo in cerca di sè, senza curarsi di altro. Crowley definisce questa Carta proprio come "Il Folle", e la identifica come un perfetto stato di gioia e libertà. E' dunque una carte che si colloca all'inizio perchè apre a tutte le possibilità, non ha un passato (cosa che succederebbe se fosse collocato alla fine) e ad ha un futuro davanti a sè quasi infinito.

    Nei Marsigliesi, credo che la cosa sia più o meno simile: è l'energia originaria e senza limiti, non è una persona già ripulita e pronta a ricominciare, ma è una persona senza esperienza pronta a cominciare.

    Edited by water_violet - 7/11/2017, 15:57
     
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    Sí Violet convengo con te che è all inizio e alla fine del percorso. Forse avevo inteso male che tu lo considerassi solo all inizio e questo mi ha fatto sorgere il dubbio che io sbagliassi.
    Inoltre ho anche confuso quello che scrive Jodorowsky, perché infatti lui sul libro dei marsigliesi che ho, lo posiziona all inizio, ma avevo anche letto che nell abbinamento Mondo Matto lui appunto lo legge come colui che ha concluso il suo percorso di rigenerazione ed è pronto a ripartire. Quindi ricordavo questa combinazione e ho archiviato erroneamente anche l immagine del Matto ad inizio dei 21 arcani.
    Ho creato un po' di scompiglio pur volendo convenire con la tua spiegazione
    L importante è essermi chiarita e mi.scuso se ti ho impegnata in questa discussione che potevo evitare se io fossi stata più attenta nel ricordare le cose.
    Grazie Violet del tuo prezioso contributo
     
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    Ma figurati Stella! Non ti devi scusare di niente. Anzi... ben venga se ci sono dubbi o opinioni diverse dalle mie che possono creare un dibattito e un confronto aperto ^_^

    Io lo considero all'inizio sì, nel senso che il Matto dà l'avvio a tutto. Per me la fine è rappresentata dal Mondo. Però ciò non toglie che, avendo di base una visione ciclica del mondo (non la carta dei Tarocchi :D ) allora la fine rappresenta sempre un nuovo inizio, e dopo il Mondo c'è di nuovo il Matto. In questo senso il Matto è anche alla fine. Come appunto dice Jodorowsky Mondo-Matto è fine e nuovo inizio.

    Quando scorporiamo gli articoli sposto le tue considerazioni. Se vuoi aggiungere altro o fare altre domande mi farebbe piacere sentire la tua opinione.
     
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    Ok grazie Violet 😚😚
     
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    Il Cielo è eterno, la Terra è perenne. La ragione per cui essi sono eterni e perenni è che non vivono per se stessi: perciò possono vivere per sempre. (Tao Tê Ching)

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    L'inizio della primavera mi ha fatto venire tanta voglia di riaporocciare ai tarocchi con molta serietà. Sono stati il mio primo mazzo di carte divinatorie ma con passare degli anni, approcciando ad altro, ho perso dimestichezza.
    Sono quindi tornata all'inizio... Alla struttura del mazzo che ho trovato interessantissima.
    Studierò con impegno e dedizione e comincerò a postare anche stese coi i tarocchi, prima solo maggiori, più anche minori! Aspetto il vostro aiuto ❤️

    È molto interessante che la struttura cominci proprio dal matto... Non ci avevo più riflettuto!

    Edited by Lagertha• - 22/3/2019, 14:31
     
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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Ciao cara, scusami, c'è una ragione particolare per cui hai citato tutto il primo post di Violet?
     
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  12. Sibilla
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    Ho fatto un pasticcio ... Perché 😉😋 stavo lavorando... E non avrei potuto scrivere sul forum Mi sono intrecciata!!

    In realtà volevo solo scrivere sotto!!! 🙏
    Ma non ho resistito a non leggere il forum 😁
     
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    Dalla Nebulosa...

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    Ok ma si può utilizzare il tasto MODIFICA per togliere. Te lo dico x il futuro. Ora modifico io. 😊

    Grazie 🙏🏼
     
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  14. Sibilla
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    Grazie mille!
     
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    Ciao sono nuova mi sono appena iscritta mi e'piaciuta la pagina ed ho seguito il mio istinto... mi sono state fatte le carte e mi e'uscito giustizia amanti stelle e luna e poi ad una domanda specifica mi e'uscito l'appeso ,non e' riuscita a darmi una risposta certa anche perché e'alle prime armi quindi volevo un vostro parere... grazie 🤩🤗🤗🤗
     
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17 replies since 12/10/2017, 15:56   3337 views
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