Lascaux 4. La Sistina della preistoria

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    LASCAUX 4





    L'alta tecnologia per riprodurre l'arte della preistoria e renderla fruibile allo studioso e al semplice turista. E' questo il progetto Lascaux 4, l'immensa replica di 900 metri quadri della grotta che è conosciuta come la Sistina della Preistoria, e che sarà aperta al pubblico il prossimo 10 dicembrfe. Situata nei pressi del villaggio di Montigac sur Vézère, in Dordogna, nella Francia Sudoccidentale, nel cuore di un ipotetico triangolo tracciato tra Limoges, Tolosa e Bordeaux, la grotta fu scoperta, per caso, da Marcel Ravidat, un ragazzo di 17 anni, e in particolare dal suo cane, finito in una buca imprevista mentre inseguiva un coniglio. Sceso a soccorrere il cane, Marcel vide qualcosa che lo indusse a ritornare, qualche giorno dopo, con degli amici, per imbattersi in una grotta dove le tremule luci delle loro lampade lasciavano intravedere la figura di un toro rosso. Lascaux assurse ben a monumento di valore assoluto. Un capolavoro attraente quanto fragile, tanto da non aver resistito indenne ai visitatori, fino a 1500 al giorno, che l'hanno visitata tra il 1948, anno in cui venne aperta al pubblico, al 1963, quando si decise di chiuderla perché la sola respirazione umana le risultò nociva.

    Oggi, dopo oltre 50 anni, si potrà rivivere da vicino l'esperienza di attraversare lo straordinario network di grotte sotterranee, decorate con disegni e incisioni che risalgono a 22 mila anni fa, all'era paleolitica. Dipinti di cavalli, tori, bisonti, capre, cervi, mucche, ma anche di leoni, un orso, un rinoceronte e anche un unicorno, opere di una bellezza tale che fu l'abate locale, uno storico, che al tempo della scoperta, parlò di una "Sistina della Preistoria", sono stati riprodotti in scala 1:1 in un anfratto della stessa montagna dove si trova l'originale, 800 metri più in basso. Un progetto costato 57 milioni di euro e che ha richiesto quasi tre anni di lavori, nei quali un team di oltre 30 tra pittori, scultori e archeologi ha letteralmente rimodellato la montagna sulla falsariga dell'originale e dell'era Cro-Magnon da cui ci è stata tramandada. Gli ospiti potranno vivere anche l'umidità estrema dell'originale, quella stessa che la rende tanto fragile da essere stata bandita, per un certo periodo, persino agli studiosi.

    "Lascaux è nella nostra terra, ma non è soltanto nostra, appartiene a tutti - dice il presidente dipartimentale della Dordogna, Germinal Peiro - Da sempre abbiamo il desiderio di condividere questi spettacolari dipinti con il resto del mondo. Questa è la prima copia di una grotta di dimensioni così grandi, ed è un'opera in proprio".

    Sulla stessa falsariga Jean-Pierre Chadelle, archeologo che ha visitato il sito e che racconta quanto si stia rendendo utile a scoprire nuovi dettagli dell'originale, che non ha ancora svelato tutti i suoi segreti. "Sappiamo che i dipinti sono stati creati con colori naturali che abbiamo rinvenuto nei terreni della zona, ma non possiamo datare esattamente i pigmenti, quindi non siamo in grado di stabilire con esattezza l'età dell''opera'". "Sappiamo che i disegni sono opera di tribù di cacciatori-raccoglitori, ma non le riproduzioni del sole, della luna, dei terreni e neanche delle renne che normalmente queste comunità cacciavano". Ad aggiungere mistero, una partticolare figura, metà uomo e metà uccello, dipinta in nero: un essere vivente che potrebbe essere morto o ferito. "Non sappiamo se sia un uomo, ma, visto l'impegno profuso nella riproduzione, possiamo dire con certezza che il soggetto dipinto rappresenti qualcosa di molto importante per quella popolazione". Gli esperti ritengono comunque ragionevolmente probabile che la Sistina della preistoria fosse un santuario, piuttosto che un luogo abitato: anche per questo, i dipinti sono opera di "disegnatori provetti", al contrario di quanto normalmente si riscontra in molte incisioni preistoriche, che potrebbero essere equiparate a certi graffiti del nostro tempo. Nicolas St-Cyr, uno dei decoratori di Lascaux-4, è uno dei pochi che hanno visitato l'originale in tempi recenti: "E' qualcosa di speciale: hai la sensazione di essere in quel mondo, con quegli uomini: erano artisti di talento, che lavoravano aiutandosi soltanto con la luce emessa da lampade a olio di origine animale".

    Vittima della sua stessa improvvisa celebrità, Lescaux fu letteralmente presa d'assalto dagli addetti ai lavori che letteralmente sventrarono il passaggio scoperto dal 17enne locale per portare elettricità e aria. Senza se e senza ma fu abbassato il pavimento per favorire l'accesso dei visitatori. I turisti affluirono numerosissimi, con annesso mix di esalazioni, umidità e batteri. Arrivarono prima le muffe verdi, poi le bianche e infine le nere. Oggi Lascaux è accessibile soltanto a una manciata di scienziati che ne controllano lo stato di salute, e solo dopo autorizzazioni speciali.

    Una prima copia parziale, detta Lascaux 2, di un centinaio di metri quadri, è stata aperta nel 1983 ed ha attirato 8 milioni di visitatori. Una mostra itinerante chiamata Lascaux 3 è in questo periodo visibile in Asia. Lascaux 4 ha ricevuto fondi dalle autorità locali, dallo stato francese e dall'Ue, oltreché donazioni pubbliche. Si pensa che sarà in grado di staccare 400mila biglietti all'anno. Lo studio Casson Mann di Londra è l'autore dello spazio dedicato alle mostre e alla multimedialità, che racchiude un cinema, uno spazio foto-video interattivo e un teatro. "Oggi l'originale è off-limits: ma Lascaux 4 è la migliore alternativa possibile - conclude St-Cyr - E quello che si perde in assoluto è compensato dalla possibiltà, per il pubblico, di vedere molto più in dettaglio pitture e incisioni". Il biglietto costerà 16 euro (10.40 fino a 12 anni).

    www.repubblica.it/viaggi/2016/12/08...71/?ref=HRLV-22
     
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