ANSIETÀ

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    Il Cielo è eterno, la Terra è perenne. La ragione per cui essi sono eterni e perenni è che non vivono per se stessi: perciò possono vivere per sempre. (Tao Tê Ching)

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    L’ansia è una condizione di forte tensione psichica, uno stato di agitazione che si attiva in risposta ad eventi e situazioni percepite ed immaginate come terribili e pericolose. Di per sé, l’ansia non è necessariamente patologica e si ritrova in situazioni normali (ansia normale): si manifesta come uno stato di allarme, un meccanismo di difesa che si attiva prima di un evento importante, o in situazioni potenzialmente pericolose. Attraverso l’emozione di ansia, il corpo si predispone ai meccanismi di attacco-fuga.
    Diventa patologica (ansia patologica) quando lo stato di allarme si attiva in risposta a pericoli non ben identificati: ogni avvenimento è visto come una possibile minaccia e questo crea un blocco che impedisce di agire. L’ansia patologica si esprime attraverso una serie di sintomi quali apprensione, irrequietezza, difficoltà di concentrazione, insonnia, tachicardia, stanchezza, affaticamento e disturbi gastrointestinali.

    A livello energetico l’ansia è riconducibile ad una difficoltà di radicamento. La persona ha difficoltà a percepire la Terra come un posto rassicurante, non riesce a vivere nel presente e ad essere presente a se stessa, filtra tutte le sue esperienze attraverso una lente di insicurezza e paura. Vi è insita nel soggetto ansioso una certa dose di eccessivo controllo, un controllo però senza successo che porta spesso ad una vera e propria paralisi d’azione.

    Fitoterapia
    Una corretta azione volta al miglioramento della condizione ansiosa non può che tenere conto della costituzione personale e delle cause di tale disturbo.
    Un aiuto molto valido può essere rappresentato dall’utilizzo dei Fiori di Bach. Quando lo stato ansioso è transitorio e legato a particolari avvenimenti si può ricorrere al Rescue Remedy. In casi più gravi andrebbe valutata l’opportunità di intraprendere un percorso floriterapico.

    Negli stati ansiosi lievi si può ricorrere all’utilizzo di rimedi naturali e piante dall’azione sedativa.
    -Tiglio: agisce sull’eccessiva preoccupazione, mitigando angoscia e ansietà. Le foglie di tiglio possono essere considerate come un blando sedativo. Il tiglio influenza il sistema neurovegetativo, è rilassante, ipnotico, diuretico e emolliente. Può essere utilizzato sotto forma di infuso, di estratto idroalcolico o di Macerato Glicerico. In quest’ultimo caso, può essere utilizzato per un lavoro sul lungo tempo.
    -Passiflora: è molto utile ed efficace nei disturbi di ansia generalizzata. È una pianta calmante generalmente impiegata come sedativo negli stati di apprensione nervosa e nei disturbi del sonno. Riduce lo stato di ansia e di angoscia e calma le inquietudini notturne. Può essere usata ad alti dosaggi in quanto agisce in maniera non rapida ma continuativa. Si può trovare in taglio tisana, in compresse, in soluzione idroalcolica.
    -Biancospino: efficace quando all’ansia si affiancano sintomi quali palpitazioni e tachicardia. Il Biancospino agisce a livello del Cuore. Ha azione sedativa, miorilassante, antiaritmica. Molto utile anche in caso di astenia ed insonnia. L’azione della pianta si instaura progressivamente in seguito ad un uso prolungato nel tempo. Può causare ipotensione, per questo è preferibile non utilizzarla in caso si soffra già di pressione bassa. Ottima in infuso, soluzione idroalcolica e macerato glicerico.
    -Melissa: utile quando all’ansia sono legate somatizzazioni a livello gastrico. La Melissa ha azione rilassante, sedativa, spasmolitica e stomachica. Calma gli eccessi di energia. Ottima per intervenire su disturbi di ansia lievi o sull’insonnia di origine nervosa. È generalmente utilizzata in infusione, in compresse, in soluzione idroalcolica e sotto forma di acqua di melissa.
    -Valeriana: è tradizionalmente impiegata come sedativo e ipnoinducente. L’assunzione prolungata della Valeriana è in grado di attenuare le condizioni di stress ed ansia e di migliorare la qualità del sonno. È particolarmente indicata per soggetti ansiosi e astenici, in quanto dà un certo apporto energetico: pur essendo una pianta ad azione sedativa, ha un effetto riscaldante e pertanto va utilizzata solo in caso di vuoto di energia. La Valeriana non ha una azione direttamente ipnotica, non fa dormire, ma aiuta a mitigare gli stati nervosi favorendo il sonno.
    -Rodiola: utile nelle forme di ansia accompagnata da astenia e scarso tono vitale. Ha un effetto blandamente ansiolitico. L’impiego della rodiola è principalmente legato alle forme di ansia da cui è difficile uscire per scarsa reattività del corpo. È un tonico: aiuta a tenere a bada la fatica e lo stress. La sua efficacia è data dal fatto che i suoi principi attivi sono in grado di aumentare la concentrazione di serotonina. Va utilizzata sotto forma di compresse.
    -Withania Somnifera: pianta della tradizione ayurvedica nota anche come ginseng indiano. Ha azione prevalentemente adattogena. Utile in caso di stress, stanchezza, affaticamento, astenia, insonnia, ansia. Calma l’angoscia ed è utile negli stati lievi di depressione. In quanto tonico, è una pianta che va utilizzata solo in presenza di vuoti di energia. Non bisogna eccedere nelle dosi e nel consumo di questa pianta. Possiamo trovarla in compresse, soluzione idroalcolica e sotto forma di radice da usare in decozione.

    Attenzione: Le piante sopra esposte non presentano particolari effetti collaterali. Tuttavia non vanno mai utilizzate in concomitanza con farmaci sedativi, in quanto potrebbero potenziarne gli effetti creando degli squilibri.

    Molto utili nelle forme di ansia sono anche gli oli essenziali, in particolare l’Arancio Amaro, il Legno di Rosa e la Lavanda. Possono essere utilizzati per inalazione secca o in appositi diffusori. Hanno effetto calmante e rassicurante.

    Per mitigare l’ansia possiamo inoltre servirci di tecniche di respirazione, di visualizzazioni curative e anche della meditazione.

    N.B. Le presenti indicazioni non sostituiscono in alcun modo il parere di un medico. In caso di problemi cronici è opportuno rivolgersi agli specialisti del settore.
     
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    Grazie Violet,

    consigli preziosi i tuoi, tutti possiamo andare incontro a periodi di ansietà, anni fa ho sofferto di depressione ansiosa, ora per fortuna ne sono fuori, ma ogni tanto mi faccio un infusodi tiglio. :)
     
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    Il Cielo è eterno, la Terra è perenne. La ragione per cui essi sono eterni e perenni è che non vivono per se stessi: perciò possono vivere per sempre. (Tao Tê Ching)

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    CITAZIONE (mar-landy @ 25/10/2016, 14:33) 
    Grazie Violet,

    consigli preziosi i tuoi, tutti possiamo andare incontro a periodi di ansietà, anni fa ho sofferto di depressione ansiosa, ora per fortuna ne sono fuori, ma ogni tanto mi faccio un infusodi tiglio. :)

    Fai benissimo Mar! Il tiglio è ottimo anche perchè lavora proprio sul qui ed ora. Aiuta a rimettersi in contatto con il presente.
    Sono contenta che possano essere d'aiuto questi suggerimenti :wub:
     
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  4. musica74
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    Io contro ansia bevo tisana alla valeriana un ottimo infuso mi tranquillizza molto 😉
     
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    Intervengo, anche perché questa discussione è ferma da molto tempo.
    Vi chiedo questo: non pensate che l'idea di curare tutto assumendo o assorbendo qualche sostanza, sia un po' limitante?

    Non metto in dubbio che certi decotti facciano rilassare, sicuramente sono un'alternativa migliore ai farmaci e non voglio dire che sia sbagliato fare questo.

    Ma parlando di ansia, io credo che occorrerebbe ragionare in modo diverso. L'ansia in fin dei conti è un comportamento, quindi trattarla come una malattia non è l'approccio giusto.
    Io sono molto più favorevole all'idea di rieducare un ansioso al controllo di se stesso. Io faccio parte della categoria, lo dico subito, per questo mi sento di poter partecipare qui.

    Nella mia esperienza ho trovato importantissimo il rilassamento, inteso come tecnica di autocontrollo. Forse il termine "autocontrollo" potrebbe venire qui visto come qualcosa di negativo, di coercitivo, ma io non intendo questo.
    La rigidità non è controllo, anche se è probabilmente il modo in cui l'ansioso tenta di recuperarlo.

    Questo genera una spirale che alimenta il problema invece di combatterlo. In un certo senso per riprendere il controllo dobbiamo prima imparare a perderlo.

    Io non ho seguito corsi di nulla, ho letto alcuni libri ma da essi ho preso solo ispirazione. Non dico di essere un maestro nell'arte del rilassamento, sono lontano da questa definizione, ma nel mio piccolo sono riuscito ad imparare a gestire l'ansia in un modo che a mio parere è soddisfacente e mi aspetto di migliorare sempre un po' di più.

    Purtroppo ho imparato queste cose molto tardi, quando danni irrimediabili erano già stati fatti. Se avessi imparato prima queste cose, sono certo che avrebbero fatto la differenza.

    Non sono contrario all'uso di sostanze, soprattutto se naturali, ma io lo vedo come un modo per intervenire in fretta in un momento di crisi, mentre è quando stiamo meglio che dobbiamo lavorare per prevenire certe situazioni.
     
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    CITAZIONE (The N Exiled @ 1/9/2022, 02:28) 
    Intervengo, anche perché questa discussione è ferma da molto tempo.
    Vi chiedo questo: non pensate che l'idea di curare tutto assumendo o assorbendo qualche sostanza, sia un po' limitante?

    Non metto in dubbio che certi decotti facciano rilassare, sicuramente sono un'alternativa migliore ai farmaci e non voglio dire che sia sbagliato fare questo.

    Ma parlando di ansia, io credo che occorrerebbe ragionare in modo diverso. L'ansia in fin dei conti è un comportamento, quindi trattarla come una malattia non è l'approccio giusto.
    Io sono molto più favorevole all'idea di rieducare un ansioso al controllo di se stesso. Io faccio parte della categoria, lo dico subito, per questo mi sento di poter partecipare qui.

    Nella mia esperienza ho trovato importantissimo il rilassamento, inteso come tecnica di autocontrollo. Forse il termine "autocontrollo" potrebbe venire qui visto come qualcosa di negativo, di coercitivo, ma io non intendo questo.
    La rigidità non è controllo, anche se è probabilmente il modo in cui l'ansioso tenta di recuperarlo.

    Questo genera una spirale che alimenta il problema invece di combatterlo. In un certo senso per riprendere il controllo dobbiamo prima imparare a perderlo.

    Io non ho seguito corsi di nulla, ho letto alcuni libri ma da essi ho preso solo ispirazione. Non dico di essere un maestro nell'arte del rilassamento, sono lontano da questa definizione, ma nel mio piccolo sono riuscito ad imparare a gestire l'ansia in un modo che a mio parere è soddisfacente e mi aspetto di migliorare sempre un po' di più.

    Purtroppo ho imparato queste cose molto tardi, quando danni irrimediabili erano già stati fatti. Se avessi imparato prima queste cose, sono certo che avrebbero fatto la differenza.

    Non sono contrario all'uso di sostanze, soprattutto se naturali, ma io lo vedo come un modo per intervenire in fretta in un momento di crisi, mentre è quando stiamo meglio che dobbiamo lavorare per prevenire certe situazioni.

    Salve,

    Sei partito da un termine sbagliato. Queste non sono sostanze, come le hai definite tu, ma rimedi naturali usati da sempre in fitoterapia. Le sostanze sono quelle chimiche, dannone per la mente ed il corpo.

    Buono che tu abbia imparato a gestire l’ansia nel tuo piccolo. Per molti purtroppo non è così. Il senso di questo post è solo quello di dare consigli usando rimedi, non sostanze, naturali e senza effetti collaterali. Tuttavia, anche in fitoterapia come in omepatia, è meglio seguire i consigli di un esperto, o medico omeopata.

    Grazie per aver resuscitato il post. 🖖😘
     
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    CITAZIONE (The N Exiled @ 1/9/2022, 02:28) 
    Intervengo, anche perché questa discussione è ferma da molto tempo.
    Vi chiedo questo: non pensate che l'idea di curare tutto assumendo o assorbendo qualche sostanza, sia un po' limitante?

    Non metto in dubbio che certi decotti facciano rilassare, sicuramente sono un'alternativa migliore ai farmaci e non voglio dire che sia sbagliato fare questo.

    Ma parlando di ansia, io credo che occorrerebbe ragionare in modo diverso. L'ansia in fin dei conti è un comportamento, quindi trattarla come una malattia non è l'approccio giusto.
    Io sono molto più favorevole all'idea di rieducare un ansioso al controllo di se stesso. Io faccio parte della categoria, lo dico subito, per questo mi sento di poter partecipare qui.

    Nella mia esperienza ho trovato importantissimo il rilassamento, inteso come tecnica di autocontrollo. Forse il termine "autocontrollo" potrebbe venire qui visto come qualcosa di negativo, di coercitivo, ma io non intendo questo.
    La rigidità non è controllo, anche se è probabilmente il modo in cui l'ansioso tenta di recuperarlo.

    Questo genera una spirale che alimenta il problema invece di combatterlo. In un certo senso per riprendere il controllo dobbiamo prima imparare a perderlo.

    Io non ho seguito corsi di nulla, ho letto alcuni libri ma da essi ho preso solo ispirazione. Non dico di essere un maestro nell'arte del rilassamento, sono lontano da questa definizione, ma nel mio piccolo sono riuscito ad imparare a gestire l'ansia in un modo che a mio parere è soddisfacente e mi aspetto di migliorare sempre un po' di più.

    Purtroppo ho imparato queste cose molto tardi, quando danni irrimediabili erano già stati fatti. Se avessi imparato prima queste cose, sono certo che avrebbero fatto la differenza.

    Non sono contrario all'uso di sostanze, soprattutto se naturali, ma io lo vedo come un modo per intervenire in fretta in un momento di crisi, mentre è quando stiamo meglio che dobbiamo lavorare per prevenire certe situazioni.

    Ciao!
    Rispondo alla tua prima domanda. No, non è limitante. Perché dovrebbe?
    Come ti ha scritto anche Lagertha, in questo post si parla di rimedi e piante naturali che, a differenza dei farmaci di sintesi, non agiscono sopprimendo un sintomo. Agiscono, invece, in sinergia con il sistema corpo/mente, vale a dire che creano nel corpo e nella mente le condizioni ottimali per poter lavorare su un dato problema. Come vedi, l'uso di rimedi naturali non ti impedisce di lavorare ma ti aiuta a lavorare meglio.

    Nel mio post, inoltre, mi riferisco anche a tecniche di rilassamento, alle visualizzazioni, alla meditazione, alla respirazione. Anche qui, usare un composto naturale non ti impedisce di lavorare anche con tecniche di rilassamento che ti aiutano con l'autocontrollo.
    Ovviamente parliamo di autocontrollo emotivo, perché quello fisico e comportamentale, nel soggetto ansioso, è fin troppo presente.

    Spero di aver chiarito qualche tuo dubbio 🙂
     
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    Ciao a tutti!

    Siccome questa discussione era andata oltre modo fuori tema ho aperto un nuovo post in cui, chi vuole, può discutere di ciò che è emerso qui.
    Grazie!
    Questo il link: https://vascello-stelleperdute.forumfree.it/?t=79279758
     
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7 replies since 25/10/2016, 10:25   338 views
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