-
.
Tutto inizia sdraiata su un comodo lettino. Penombra. La guida è seduta accanto a me. Nella premessa iniziale, mi spiega che non tutte le persone riescono ad andare in ipnosi, pochissime. Quindi, il viaggio attraverso il tempo, si fa con uno stato di coscienza vigile, ma le parole che escono dalla bocca, quelle non si possono controllare. Infatti è così per me, le parole vanno da sole così come le espressioni che sento fare al mio viso, o le emozioni che provo.
Comincia a guidarmi in questo percorso di esplorazione, per poter capire alcuni nodi importanti della mia vita, tutt'ora irrisolti. E' graduale e lento il passaggio, senza fretta, senza troppa pressione. Mi lascio guidare, sono molto emozionata, non so cosa aspettarmi. Ho letto tanto sulle ipnosi regressive, ma confrontarsi con la propria memoria ancestrale, non è esattamente una cosa facile. Ma ho voluto sperimentare, perché ho bisogno di capire, di comprendere, certi fatti della mia attuale vita. Ed è così che mi ritrovo in un campo verde e vedo un ragazzo seduto a terra, avrà 16, forse 18 anni, è un pellerossa. Ha dei segni bianchi sul viso, la penna in testa. E' seduto a gambe incrociate, con pantaloni scamosciati e parte superiore scoperta. Lo guardo e mi emoziono. Sento le lacrime scende piano dai mie occhi. Vedo poi una tenda, e subito mi viene da piangere. Di nuovo l'emozione è grande, nel vedere quella tenda, perché so quello che presto accadrà. Guardo il ragazzo, la guida mi chiede se lo riconosco o se sono io, ma non sono io, io sono chi guarda il ragazzo, quel ragazzo è mio figlio. E' una bella giornata di sole, sembra essere in Primavera. Volgo lo sguardo e vedo una scena di quotidianità in una tribù di Indiani d'America. Sono vicino ad un fiume, guardo una donna giovane lavare nel fiume e dei bambini giocare, piccoli animali sono con loro. Io sono un Capo ma non so di quale tribù. Li guardo perché vorrei proteggerli, ma so che non mi sarà possibile perché c'è un pericolo in arrivo. Sono un uomo grande di età, molto fiero, coraggioso, uno che vuole proteggere la propria gente e la propria terra.
Poi, vedo un uomo biondo, giovane, che veste una divisa dell'Esercito Americano del Nord. Lui viene per noi, viene per massacrarci. Sul lettino, comincio a sentire un forte dolore alla testa, sulla fronte alta a destra. Mi tocco e dico alla guida che ho dolore lì. Lui mi chiede di continuare a descrivere la scena. Cosa vedo? Una riunione, in una tenda. Io non sono più tanto giovane, quindi non posso combattere. Ma i giovani si, ma io so che non potremo farcela contro chi sta per arrivare ed ha i cannoni. Ci consultiamo, ma non sappiamo cosa fare, come reagire, perché abbiamo sentito dire che loro hanno armi potenti, contro cui noi nulla possiamo. Mi sento impotente. Come posso aiutare la mia gente, le donne, i bambini? Perché devo sacrificare la vita dei giovani della tribù? Cosa posso fare? Intanto, loro avanzano verso di noi. Noi siamo in una posizione più alta, loro sono in un campo giallo-oro, a stento riescono a far camminare i cannoni....ma so che arriveranno ma dove possiamo fuggire?
Io piango, le lacrime mi scendono dagli occhi....cosa provi? Mi chiede la guida? Impotenza....lui (io) non capisce perché gli stanno facendo quello. Perché li vogliano uccidere. Non lo capisce, non sa darsi una risposta. Tiene tutto dentro di sé, non vuole spaventare la sua gente.
Andiamo incontro al nostro destino. Arrivano, vedo massacrare la mia gente e nulla posso...sono in piedi, arriva un giovane soldato a cavallo mi colpisce, proprio là dove sentivo quel forte dolore, cado a terra, finisce tutto.
Ora non ho più un corpo....fluttuo....vedo un uomo di spalle che mi viene incontro, alto, magro, ma non lo vedo in faccia. Non so chi sia. Fluttuo nello spazio. La guida mi chiede se vedo una luce. La vedo e vado verso di lei. Voglio tornare sulla Terra. E' bellissima vista da lì, molto bella. Voglio tornare.
Ora c'è un uomo a cavallo, molto bello di viso, vestito con abiti del '700. Credo di essere in Francia. Parla con una ragazza, vestita con un abito scollato leggero. C'è un bel sole, tutto in fiore, sono io quella ragazza. Lui mi piace, ma non mi fido. Anche a lui io piaccio, si vede dalla sua espressione e dal suo sorriso. Vorrebbe sposarmi. Sono ricca e vivo in una tenuta enorme, un palazzo di tante stanze simile ad una reggia. Vedo solo mio padre, mi vuole bene, ed anche io gliene voglio, ma non voglio stare alle regole che la società mi impone. Ho una buona educazione. Vivo per i miei libri. Mi vedo in una stanza bellissima, con un camino enorme, un pianoforte e tanti tanti libri. Io studio, leggo, riempio le mie giornate così. Mio padre mi dice che mi devo sposare, ma io non voglio, perché quel giovane uomo a cavallo, per quanto mi piaccia, non mi capisce, non capisce il mio amore per la cultura, la mia curiosità verso le cose della vita. Non voglio sposare un uomo solo perché lo devo fare. Mio padre non mi capisce ma mi vuole bene. Poi lui muore, ed io eredito tutto. Mi piace insegnare. Ho tanti contadini che lavorano per me, ho delle terre. Insegno ai loro figli a leggere e scrivere. Li rispetto, e loro mi vogliono bene. Ma sono sola. Non ho un marito, non ho dei figli. Vivo tutta la mia vita in questa tenuta, tra i miei libri. Ho qualcuno che mi accudisce. Ero stata una bella ragazza bionda. Ora sono una donna forse 80enne. Muoio nel mio letto. Mi vedo lì vestita con abiti da cerimonia per il mio funerale. Ho un'aria austera. Non ho voluto sposarmi, perché penso, una donna per essere libera in questa società deve sacrificare qualcosa. Volevo essere libera.
Mi ritrovo di nuovo fluttuando nello spazio....vedo tante stelle e la Luna vicina...vedo un cosmonauta, ma non so chi sia. Credo sia un Russo, ma non ha simboli di bandiere. Sembra fluttuare anche lui nello spazio. Il casco non mi lascia vedere il suo volto. La Terra è sempre lì....bellissima ! Voglio tornare giù. Mi trovo in un'epoca in bianco e nero. Non ci sono colori...sono in una sala parto...c'è mia madre, di quesa vita, giovane, che strilla e i dottori intorno....sta partorendo me. Mi vedo fuori dall'utero...sono tornata...ma la guida mi dice di lasciare questi ricordi, di tornare ancora indietro....e allora mi ritrovo ancora nella Luce, nello spazio. Vedo le mie amate stelle riempire tutto il cielo scuro. Siamo tante fiammelle di Luce, tante tante, ognuna ha qualcuno da accudire che sta sulla Terra. Piango di emozione, piango di dolore. Perché piangi, mi dice la guida. Perché, perché laggiù si ammazzano? Ma perché non capiscono che siamo tutti uguali, ecco, siamo qui in tanti ad occuparci di loro. Perché si ammazzano allora? Ti è stata data la risposta, chiede la guida? Si, dico io. Devono imparare. Ecco, dice lui.
Voglio tornare sulla Terra.
All'improvviso mi ritrovo in Asia. Non so dove, forse Cina, forse Viet-Nam o Corea. Vedo un uomo, con una specie di divisa verde militare. So che qui c'è un'altra guerra da vedere, non mi va di vederla. Questo uomo ha occhi a mandorla molto scuri. E' giovane e guarda qualcosa in un luogo dove l'erba è più alta di lui. Sono stanca però. Le lacrime continuano a scendere. Ti vuoi fermare? Chiede la guida. Si, dico io. Non voglio vedere questa guerra.
Allora mi riporta al qui ed ora. Non ho più lacrime, mi sento il ventre completamente svuotato. Mi sento più leggera. Mi sento bene.
Le due vite che ho ricordato portano con sé cose importanti che ho ritrovato in questa vita.
L'essere stata un Capo Indiano che nulla ha potuto per salvare la sua gente, mi ha fatto conservare un senso di impotenza e di rabbia verso il mondo con le sue ingiustizie.
La ragazza del '700 che non ha voluto sposarsi: ho ripetuto in questa vita questa esperienza perché mi sono sentita sempre molto limitata da un uomo. Non volevo una vita tradizionale mentre tutti mi dicevano che avrei dovuto fare questo e quello. Ma questa scelta, come per quella che ero nel '700, mi ha portato tanta solitudine, perché non ho mai incontrato un uomo che mi capisse.
Continuerò il mio viaggio a ritroso, per ritrovare le origine di altre attuali problematiche che mi accompagnano, per scioglierle e andare oltre.
Essere nella Luce è bellissimo ma a questa Terra, ho capito, siamo legati e qui vogliamo tornare. C'è un legame indissolubile con questo pianeta. Qui dobbiamo venire per poter continuare il nostro cammino.
Non ho idea di chi sia il cosmonauta né l'uomo di spalle che mi ha accolta nell'altra dimensione.
Ecco. Ringrazio per questa esperienza.. -
dorada.
User deleted
Mamma mia, che emozione. Non riesco a commentare.Per ora. . -
.
Nau... tutto questo è bellissimo e commovente, anche per chi legge
Grazie!! Grazie di cuore per aver condiviso con noi questa tua esperienza! Sono senza parole... riesco solo a dirti grazie. Sono emozionata davvero!. -
.
Hai emozionato noi....quello che hai provato tu dev'essere indescrivibile grazie per averlo condiviso . -
.
Davvero emozionante!
Immagino sia un sogno che si avvera questa esperienza!. -
dorada.
User deleted
Nau, nelle persone che facevano parte delle tue vite passate hai riconosciuto qualcuno che fa parte della tua vita attuale? . -
.
Si, il padre del '700 è mio padre adesso. . -
dorada.
User deleted
Lo stesso rapporto di parentela .
Pensi che rifarai quest'esperienza?. -
.
Si, come ho scritto sopra, devo andare avanti per capire altre cose. . -
dorada.
User deleted
Certo.Lo voglio fare anch'io. . -
.
E' la prima volta che cerco questa info e trovo questo: https://it.wikipedia.org/wiki/Cosmonauti_perduti . -
Sherazade.
User deleted
Incredibile...esperienza veramente da pelle d'oca!! Grazie per averla condivisa
. -
dorada.
User deleted
Incredibile. . -
.
Grazie di questo dettagliato ed emozionante racconto, sembrava di essere lì con te, mi sono immedesimata soprattutto nella vita dei nativi americani, davvero toccante..😔 . -
•Nàga.
User deleted
Emozionante...Tutto drammatico ma ho provato una profonda tristezza all'idea di quel cosmonauta che fluttua nel non-ritorno dello spazio infinito...mi ha trasmesso un senso di solitudine senza fine. .