I meccanismi di difesa

di Lidia Fassio

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    Centro Italiano di Discipline Astrologiche
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    CONVEGNO
    “L’ARTE DELL’ASTROLOGIA”


    29 novembre 2008 – Teatro dei Dioscuri, Roma


    I MECCANISMI DI DIFESA IN ASTROLOGIA
    di Lidia Fassio




    Ogni individuo possiede una personalità in divenire che si struttura su una serie di potenzialità iniziali che la rendono unica e speciale. Tuttavia, nel delicato processo di crescita, la “natura autentica” di un soggetto si trova ineluttabilmente ad interagire con ”l’ambiente nel quale cresce” e con la “cultura in cui si radica” che possono favorire le sue potenzialità od entrare in rotta di collisione con esse fino a costringere l’Io a percepire una fortissima incongruenza tra ciò che è e ciò che può esprimere e, pertanto, a ricorrere ai vari “meccanismi di difesa” che operano affinché l’equilibrio non venga devastato e la sofferenza e l’angoscia non giungano a livelli inaccettabili tali da fare intervenire vere e proprie patologie.
    E’ interessante vedere come possiamo individuare i vari meccanismi di difesa nel tema natale in modo da poter sensibilizzare le persone che si rivolgono a noi per meglio conoscersi.

    Desidero proporre in questa sede alcuni spunti per la lettura dei principali meccanismi di difesa dell’IO individuandoli nel tema natale ed in particolar modo negli aspetti planetari. Bisogna partire dal presupposto che ognuno di noi ha dovuto adottare delle difese per meglio adattarsi all’ambiente in cui si è trovato a nascere; la psicologia evolutiva sostiene che non ci sarebbe modo di farcela senza questi preziosissimi aiuti che, pertanto, non possono essere considerati patologici, ma bensì alleati per crescere con il minor stress possibile, evitandoci le sofferenze e le frustrazioni che non saremmo in grado di tollerare nel trovare il miglior adattamento possibile tra i bisogni e le spinte interne – imperative per sviluppare la nostra unicità – le richieste esterne che, anch’esse, non possono essere totalmente disattese. Le problematiche gravi, o meglio le patologie legate ai meccanismi di difesa nascono nel momento in cui si irrigidiscono al punto da lavorare a totale discapito delle possibilità di cambiamento e di revisione degli stessi: solo in quel momento rischiano di diventare eccessivi e di patologizzarsi nel qual caso, diventeranno tirannici e sottrarranno una grande quantità di energia psichica che squilibrerà l’intera personalità fino a portare il soggetto ad una urgente richiesta di aiuto.
    E’ importante però comprendere che i meccanismi di difesa non entrano in gioco solamente per eliminare i contenuti indesiderabili dalla coscienza, ma agiscono normalmente nella vita a volte come aiuti, altre come elementi socializzanti ed elevanti, altre ancora come filtri che intervengono sui sistemi di percezione di cui l’Io si serve per catturare le informazioni necessarie, decodificarle, comprenderle, dare risposte adeguate ed adattarsi al mondo esterno pur mantenendo aderenza alle richieste che giungono dall’interno; dalla delicata interazione tra i due mondi dipenderà la formazione di quello che viene definito “senso di realtà dell’IO”.
    Si tratta dunque di istanze che servono per ovattare, accentuare, deformare o falsare la realtà; viene costruita una barriera particolare che ha il compito di filtrare e difendere sia dalle sollecitazioni esterne sia dalle pulsioni che arrivano dall’inconscio qualora vengano valutate dall’Io come inopportune o pericolose.
    Sappiamo che ognuno di noi è chiamato a formarsi un senso di realtà partendo dalla descrizione del mondo che ci viene fatta; questa è la ragione per cui è difficile essere veramente obiettivi in quanto siamo portati a prendere per buona la realtà che ci viene passata dai nostri genitori e dalla società in cui viviamo. Il bambino però è dotato di un “apparato percettivo e di uno ricettivo” che dipendono dalla Luna e da Mercurio che, a loro volta, ricevono e trasmettono messaggi ad un centro decodificatore (il cervello emotivo e quello corticale) che deve interpretarli e comprenderli. Se però la sua personale percezione di bisogno entra in conflitto con le risposte esterne non vi sarà coerenza tra le informazioni e sarà difficile orientarsi e capire di quale delle due percezioni fidarsi per costruire il senso di realtà. In questo caso sperimenterà un grande sconforto e, per risolvere il problema l’IO inizierà a cercare soluzioni per “adattare” la visione personale a quella dell’ambiente in cui vive; questo potrà avvenire in maniera soft ma potrà operare anche trasformando e deformando la realtà in modo da non essere sottoposto ad eccessiva angoscia.
    Se partiamo dai simboli astrologici e li analizziamo in senso astronomico, allora possiamo dire che abbiamo una certa dimestichezza con i pianeti fino a Saturno proprio perché sono visibili ad occhio nudo e ci sono “familiari”; sappiamo però che non abbiamo la possibilità di vedere i pianeti esterni all’orbita del Grande Vecchio poiché sono nascosti ai nostri occhi e non percepibili senza idonei strumenti. Sul piano simbolico i pianeti che possiamo vedere ad occhio nudo rappresentano le funzioni “coscienti” della psiche che possiamo rintracciare facilmente dentro di noi o con un piccolo sforzo; sappiamo invece che i pianeti oltre Saturno – non visibili – simboleggiano psicologicamente ciò che è più lontano dall’IO, ciò che non conosciamo e ci è ignoto e pertanto inquietante e faticoso da integrare; si tratta delle le funzioni inconsce, appartenenti a quella parte della psiche in cui dimora il nostro Sé, la nostra parte più autentica, quella da cui l’IO è nato e con cui dovrà ricollegarsi e dialogare per favorire la crescita e lo sviluppo psichico.
    Sappiamo che solo quando vi è uno scambio autentico tra le due parti la psiche è in perfetto equilibrio così come lo è di conseguenza, la personalità.
    I pianeti transpersonali in astrologia sono quelli che hanno il compito di portare nella coscienza quel tipo di informazioni che l’Io dovrà cogliere ed accettare in modo da uscire dalla sua visione limitata e parziale per conquistarsi una dimensione più vasta ed autentica. Così, questi pianeti simboleggeranno funzioni inizialmente lontane dall’IO che però dovranno essere integrate in modo da permettere allo stesso di crescere e di avvicinarsi via via sempre di più all’unità e alla completezza che arriverà allorché sarà in grado di andare oltre fino a trascendere i suoi confini: quando cioè ritornerà ad unirsi al Sé e quando, nella simbologia astrologica, arriverà a percorrere la casa 12a.
    Ovvio che, a livello psicologico, la coscienza e l’IO sono asserragliati all’interno delle mura protettive di Saturno che traccia il limite o meglio, quel confine immaginario che le forze transpersonali cercheranno di lambire e penetrare all’occorrenza.
    Tradotto astrologicamente questo significa che, ogni volta che nel tema natale un pianeta personale viene toccato con una opposizione o una quadratura (o anche con aspetto di congiunzione) da un pianeta transpersonale, vi è un particolare schema in azione o meglio, può essersi resa necessaria una difesa per salvaguardare ciò che non poteva essere introiettato tout court ma richiedeva un filtro che lo rendesse “più accettabile”.
    Faccio un esempio: se noi abbiamo Venere quadrata a Plutone significa che vi è stata una difficoltà ad individuare, definire ed esprimere i valori personali così come è stato impossibile seguire la propria strada nella ricerca del “piacere” in quanto si sono sperimentate minaccia ed impotenza nell’agire direttamente i desideri e bisogni; ci si è accorti ben presto che era più producente soddisfare le esigenze dell’ambiente per essere accettati ed amati; in questa situazione il bambino non può che adattarsi perdendo pian piano aderenza con sé stesso e con ciò che desidera e che lo gratificherebbe; nel tempo però, ciò che conterà, avrà valore e ciò che gli piacerà risulterà “falsato” totalmente fino a non riconoscerlo più e a desiderare e cercare qualcosa di totalmente diverso.
    E’ infatti intervenuto il meccanismo di difesa della “rimozione e falsazione” per ridurre la sofferenza e l’ansia derivanti dall’impossibilità di esprimere la verità interna e rendere il soggetto aderente alle esigenze esterne in modo da essere amato ed accettato… anche se, purtroppo, non “vero”.
    Nel tempo la difesa diventerà “automatica” e così, chi ha Venere quadrata a Plutone sa cogliere con immediatezza ciò che piace e desidera chi ha di fronte in modo da soddisfare i suoi bisogni e poi sedurlo fino ad ottenere ciò di cui si ha bisogno senza mai chiederlo direttamente e chiaramente, anzi, celando le reali intenzioni prima a sé stessi e poi agli altri. Il meccanismo sarà perfetto ma porterà a falsare una parte importante della personalità ed orienterà verso scelte sempre inappaganti.
    Senza dubbio, le funzioni di Luna, Mercurio, Venere e Marte incontrano via via le energie transpersonali attraverso gli aspetti del nostro tema natale; tuttavia sono i pianeti personali che riflettono la base portante della nostra identità e sono proprio questi che, in presenza di particolari difficoltà, vengono protetti dalle difese dell’IO che, nel caso, si comporta come la barriera corallina che tiene separate le acque tranquille dell’atollo da quelle turbinose dell’oceano impedendo quel contatto che sarebbe proficuo ma che l’IO teme che potrebbe spazzare via ciò che è stato costruito se solo si scontrassero.
    La primitiva struttura dell’IO è particolarmente vulnerabile per cui, ciò che può entrare nella coscienza viene filtrato, vagliato e controllato per renderlo più adatto o meglio, per consentire alle varie funzioni di essere avvicinate da certe energie senza subire una contaminazione invasiva e pericolosa. In caso di reale pericolo, l’IO può decidere, con l’aiuto del Super IO di sbarrare e di negare l’accesso alle energie dei pianeti transpersonali, oppure di mettere filtri che difendano la psiche con modalità sofisticate tali però da far perdere l’autenticità.
    Sappiamo che incontriamo Mercurio, Venere e Marte nell’ordine esattamente inverso a quello della loro orbita planetaria: incontriamo infatti prima Marte, poi Venere e Mercurio (Ariete, Toro e Gemelli) che, con le loro funzioni, consentono la formazione del nucleo centrale dell’IO composto da Luna e Sole (Cancro e Leone) capace di sentire, percepire, orientarsi, adattarsi intellettualmente ed affettivamente all’ambiente fino a scegliere e conquistare ciò di cui ha bisogno; tutto questo accade nei primissimi anni di vita e nelle prime cinque case che rappresentano l’impatto con il mondo, l’ambiente che incontriamo ed il modo in cui utilizziamo gli strumenti che abbiamo in dotazione per arrivare a strutturare e ad esprimere il primo nucleo della nostra identità fatto di un lato ricettivo e di uno attivo con il quale iniziare a pieno titolo il viaggio verso l’essere e il divenire delle case superiori.
    Questo schema di funzionamento è perfetto, ma per costruirlo sono necessarie le difese giacché non è possibile che la nostra individualità potenziale, possa essere espressa nella sua totalità. Il tema natale rivela infatti in modo inequivocabile l’incontro tra la natura (pianeti e segni) e l’ambiente (case) e, come ben sappiamo, l’interazione tra le due istanze non è mai semplice e richiede “mediazioni e compromessi”.
    L’IO, per sua natura, ha bisogno della contrapposizione del “non IO” per riconoscersi, esattamente come la coscienza per rafforzarsi ha bisogno di vedere il “diverso da sé”… qualcosa che consideri “altro-lontano” o semplicemente “estraneo” a sé, perché è in questo modo che si attiva la polarità, cardine della realtà immanente in cui siamo immersi. Così, per salvaguardare l’equilibro psicologico, L’IO adotta difese che lo aiutano a strutturarsi sulla base delle situazioni che vive, facendo spesso l’equilibrista tra le istanze interne e quelle che vengono proposte dall’esterno che urtano e lottano con le prime.
    Le difese rappresentano pertanto il miglior adattamento possibile e sono utilissime nella prima parte della vita anche se poi, crescendo, andranno affrontate ed eliminate; se non lo faremo noi saranno proprio i pianeti transpersonali a sbaragliarle con i loro transiti riportandoci a quella “vulnerabilità iniziale” che dovremo rafforzare e far crescere.
    Ovvio che ognuno ha un proprio potenziale e noi che facciamo astrologia sappiamo bene che Saturno è diverso da Urano e che Nettuno non è Plutone e via dicendo… per cui possiamo ipotizzare – ed è questa la tesi che propongo in questa sede – che i pianeti siano più o meno facili da integrare nella personalità a seconda dell’ambiente che si incontra all’esterno per cui l’IO utilizzerà i meccanismi più opportuni al caso, al solo scopo di “proteggere” la psiche dalla sofferenza alterando, modificando, falsando o negando la percezione della realtà laddove sente di non essere in grado di risolvere efficacemente i conflitti.
    E’ indubbio che i meccanismi di difesa hanno anche il compito di tenere a bada l’angoscia che, in presenza di alcuni contenuti o di percezioni troppo incongruenti, potrebbe mettere in predicato la nascente identità.
    Se è vero che i meccanismi di difesa sono un autoinganno, in quanto non permetteranno per lungo tempo di vedere le cose correttamente, è altrettanto vero che hanno il compito di salvaguardarci in un periodo in cui non vi sono altre possibilità. Bisognerà quindi occuparsi delle vulnerabilità che le difese hanno coperto e mai risolto; solo allora la nostra verità straordinaria potrà emergere.
    Le difese sono un “copione” che ci ha permesso di “con-vivere” da esseri piccoli e fragili in un mondo che ci appariva terribilmente incoerente; ci ha permesso di adattarci, anzi, di adeguarci, negando però la nostra “singolarità”.
    Questa è la motivazione per cui ognuno di noi vive una realtà che è esclusivamente “soggettiva”; certo, se pensiamo ad una fragola aderiamo tutti ad un certo tipo di convenzione, ma se cominciamo a parlare di affetti, di emozioni o di istinti, ci rendiamo conto di quanto muti il senso di realtà da un soggetto all’altro. Il concetto di realtà è pertanto basato su una serie di convenzioni che ci servono per decodificare il mondo e per integrarci nel sistema in cui viviamo (3a e 6a casa, Mercurio, Y e Saturno); tuttavia, saranno proprio i meccanismi di difesa che “cambieranno e daranno colorazioni diverse” sia al vissuto che a ciò che consideriamo reale... e saranno i responsabili delle grandi differenze di interpretazione dei fatti, della quotidianità e delle esperienze.
    La vera barriera tra l’IO (ciò che è conosciuto) e il NON-IO (l’inconscio) è una terra di mezzo governata dalla paura e dall’angoscia che fa il bello e il cattivo tempo, mettendo al bando contenuti, memorie o ricordi che, se fuoriuscissero, rappresenterebbero un problema per la coscienza, l’equilibrio e la stabilità psichica.
    In effetti, laddove vi sono conflitti difficili ritenuti pericolosi per l’IO, si attivano particolari meccanismi di difesa che proteggeranno da improprie penetrazioni.
    E’ mio intento illustrare qui i meccanismi di difesa più comuni e più utilizzati legandoli a determinati archetipi. Si tratta dei meccanismi di difesa che la psicoanalisi ha individuato, e che, alla luce della maggior chiarezza simbolica che ci regala l’astrologia, possiamo collegare ai vari pianeti. Possiamo indubbiamente leggerli come filtri o lenti che, una volta adottati trasformano la percezione del mondo, adattandola ai nostri bisogni formando così il nostro singolare e relativo concetto di realtà poiché, sulla base di quei filtri interpreteremo la vita noncuranti del fatto che essi attivano precisi schemi mentali che, se mantenuti fissi e rigidi nel tempo, possono diventare vere e proprie profezie.


    I VARI MECCANISMI DI DIFESA


    Rimozione e identificazione con l’aggressore

    Plutone è un archetipo che ci vuole condurre all’incontro e all’integrazione della parte istintiva, restituendoci così quel potere personale che si ottiene solo con l’assoluta integrità psicofisica. Ovvio che il mondo di Plutone si annuncia all’IO attraverso pulsioni ed istinti che rappresentano per l’IO il lato meno “civile e più grezzo della nostra natura”. Quando l’istinto è potente ed intenso e l’ambiente è poco predisposto a contenerlo, l’IO comincia a percepirlo come distruttivo ed inquietante e, a quel punto, agirà con precisi meccanismi di difesa allo scopo di eliminarlo decisamente dalle percezioni coscienti. Sarà infatti compito dell’IO occultare e poi rimuovere certi lati fino a disconoscerli completamente.
    La rimozione è un meccanismo potentissimo rappresentato nel tema natale da Plutone in particolar modo quando tocca le funzioni dell’IO con aspetti di quadratura ai pianeti personali e a Saturno. Si tratta di un meccanismo potente che blocca certi contenuti che risultano accettabili dalla coscienza per confinarli nell’inconscio fino a che, da adulti, un sintomo si manifesterà per tentare di svelare il rimosso. Si rimuovono soprattutto le pulsioni considerate pericolose se lasciate affiorare ed agire; in questo caso, è importante analizzare bene le quadrature tra Plutone con i pianeti personali e Saturno in modo da comprendere bene quali possono essere i contenuti rimossi e quali, invece, i momenti in cui potranno riemergere alla coscienza per essere risolti.
    I contenuti che sono considerati più pericolosi sono quelli che riguardano la sfera della sessualità e dell’aggressività, in particolare quando il soggetto è stato educato con forti accentuazioni moralistiche e si sente minacciato dal lato istintivo che non è in linea con la morale familiare; ci sono poi tutti i sentimenti negativi che si provano quando qualcosa si frappone tra i desideri e il loro appagamento. In modo particolare mi riferisco alle quadrature tra Marte e Plutone che vanno guardate con estrema attenzione perché indicano che il soggetto ha sperimentato condizioni di “impotenza e/o di violenza, fino ad arrivare ad abusi veri e propri dietro i quali si sono sedimentati sentimenti di paura, frustrazione, rabbia e rancore che potrebbero innescare rivendicazioni del tutto al di fuori della coscienza dell’individuo.
    Anche le dinamiche tra Saturno e Plutone indicano che un Super Io moralistico e normativo tiene a bada qualcosa che sente estremamente pericoloso e in contrasto con la morale familiare e collettiva.
    Un altro meccanismo di difesa collegabile a Plutone sempre nei suoi rapporti dinamici con Marte e/o Saturno è “l’identificazione con l’aggressore”.
    Meccanismo potente che entra in funzione in chi è stato fortemente vessato, umiliato e vittimizzato da un potere distorto e da un’autorità ingiusta ed inibitoria tendenti solamente a schiacciare e spezzare la volontà dell’IO nascente. L’unica salvezza dell’IO, che non può riconoscersi ed identificarsi nel “succube”, sarà quella di fantasticare di diventare un giorno “come l’aggressore”.

    Ovviamente il meccanismo protegge da piccoli ma crea soggetti arrabbiati e rancorosi, senza sentimenti, senza entusiasmo e senza un sano rapporto col potere personale e con l’empatia; soggetti che covano risentimento e rancore pronti a scaricarlo un giorno su chi è più debole e fragile di loro. Chiaramente sono soggetti abusati che, se non lavorano sul loro passato, possono diventare a loro volta abusanti.


    Fuga, idealizzazione e deformazione della realtà

    Sappiamo tutti che Nettuno è legato alla “resa” e all’“affidamento” a qualcosa di infinito il che indica che ognuno di noi è chiamato nella vita a trascendere le frontiere dell’Io e ad affidarsi ad un potere superiore o meglio al lato spirituale della vita in modo da fare una reale esperienza di appartenenza universale.
    Nettuno è l’incolmabile vuoto, una sorta di nostalgia di qualcosa di meraviglioso che abbiamo sperimentato e a cui siamo appartenuti; Nettuno si porta dietro il senso di una perduta completezza ideale e paradisiaca che poi ricerchiamo tutta la vita all’esterno; quando le aspettative cominciano ad essere deluse, allora la frattura tra l’immagine idealizzata (che abbiamo dentro) e la realtà esterna diventa insanabile l’IO deve ricorre a certi meccanismi quali l’idealizzazione o la fuga che permettono di sopravvivere nonostante la delusione e la disillusione.
    Nettuno è libertà assoluta, trascendenza e sperimentazione dell’unità oltre qualsiasi divisione presente nella realtà. Se ci sono però condizioni di solitudine e di abbandono emotivo in cui manca il supporto essenziale oppure se si fanno esperienze con genitori emotivamente fragili ed incapaci di fornire contenimento e sostegno nonché di mettere frontiere che impediscano il fluire di contenuti ansiogeni, allora possono intervenire meccanismi di difesa particolari che permettono al bambino di fuggire una realtà paurosa e destabilizzante.
    La fuga è il più classico meccanismo di Nettuno che consente di eludere totalmente ciò che si sta vivendo emigrando in un mondo alternativo di fantasia, senza essere veramente presenti ed aderenti al vissuto il che consente di evitare il dolore dell’abbandono. Di solito, quando è presente questo meccanismo vi sono genitori fragili oppure dipendenti che costringono il bambino a situazioni particolari non riconosciute; ad esempio gli alcolisti sottopongono i figli a quantità enormi di paura e di stress e poi, dopo la sbornia, negano ciò che hanno fatto perché non ricordano. Per trovare questo meccanismo occorrono valori nettuniani forti, casa 12a forte e lesa ed opposizioni sull’asse terza nona del tema natale, spesso con lo stesso Nettuno in terza in aspetto con Mercurio.
    L’idealizzazione è un altro meccanismo di difesa nettuniano che porta all’esaltazione del valore della persona con cui si è in relazione e ad un conseguente abbassamento ed abbandono di sé. L’altro viene in un certo senso divinizzato e visto come “buono e perfetto”, nonché portatore di qualità positive e sovraumane.
    E’ il tipico meccanismo che si ritrova negli aspetti dinamici di Nettuno con il Sole, con la Luna o con Venere e/o Nettuno in prima o in settima, dove regna una scarsa capacità di discriminazione e di valutazione dell’IO; viene utilizzato soprattutto quando permangono fantasie di fusione che spingono il soggetto ad annullare la propria individualità nell’altro; in questo caso vi sono anche difficoltà enormi ad accettare “separazioni” e noi astrologi sappiamo bene quanto sia difficile per una persona che abbia questi aspetti separarsi da chi dipende emotivamente ed affettivamente. E’ anche tipico dei narcisisti che possono relazionarsi esclusivamente attraverso questo meccanismo poiché hanno bisogno di utilizzare l’altro come pubblico per la propria grandiosità e come riflesso di un’identità fragile che viene coperta da un’immagine meravigliosa di sé.
    L’idealizzazione porta alla “dipendenza dall’altro” che si ha bisogno di vedere “perfetto” fino a negarne completamente i tratti negativi che non si adatterebbero all’immagine che si ha in testa.
    L’idealizzazione è abbastanza normale nella fase di innamoramento mentre diventa vera e propria difesa quando perdura nel tempo perché impedisce il formarsi di una relazione matura in quanto non vi può essere una reale presa di coscienza dell’altro; è tipica anche di chi non ha mai superato l’ambivalenza e tende a percepire l’altro come “solamente buono”, rimuovendo i lati negativi, inaccettabili; quando crolla questa difesa si ha però bisogno di distruggere l’oggetto amato (che, a quel punto, diventa l’incarnazione della negatività) sostituendolo con un altro che possa essere portatore della nuova idealizzazione.
    Un meccanismo meno potente ma ugualmente interessante è quello della “deformazione della realtà”; in questo caso Nettuno consente di “vedere rosa” ciò che è grigio e di rendere la vita molto più bella di quanto non sia in realtà, creando ed aggiungendo situazioni e personaggi di fantasia che, per il soggetto, entrano a pieno titolo a far parte della realtà. E’ il classico caso del bambino molto solo e in balia di adulti disattenti, assenti e, magari, non proprio amorevoli che ha bisogno di crearsi il “compagno immaginario” con cui giocare e trascorrere il suo tempo. E’ chiaro che si tratta di un prodotto della fantasia che gli consente di non sentirsi solo e di eludere le difficoltà presenti nella realtà. Il punto è che la difesa può diventare così forte che il bambino non è più in grado di distinguere quando sta nel mondo della fantasia e quando, invece, in quello della realtà. I due mondi si sovrappongono fino a “confondersi”. Quando il meccanismo è cronicizzato assistiamo al fatto che, anche da adulti, questi soggetti non sono più in grado di controllare il lato fantastico che si intromette ed agisce in maniera automatica del tutto al di fuori della consapevolezza. In genere funziona anche laddove vi sono stati “abusi psicologici ed emotivi” e diventa un vero e proprio fenomeno ipnotico.
    Viene altrimenti chiamata “allucinazione positiva” in quanto i soggetti la utilizzano per aggiungere e creare una suggestione o qualcosa che nella realtà non esiste: vedono, sentono e percepiscono qualcosa che non c’è nel loro mondo ordinario; ad esempio il bambino che parla dell’amore del genitore che invece, è labile, non amorevole o assente. In genere chi adotta questa difesa ha nel tema opposizioni terza nona che interessano Nettuno e Mercurio che suggeriscono una non perfetta costruzione del confine tra i due mondi (realtà e fantasia) e lo “sconfinamento” tra l’uno e l’altro senza avere coscienza piena di dove ci si trova. E’ tipico di bambini che vengono definiti “bugiardi” che, invece, si creano una realtà accettabile e rosea laddove le condizioni sono tristi e deprimenti.
    Nettuno e/o Giove sono presenti anche nel meccanismo di difesa dell’ ”immaginazione fantastica” in cui il soggetto non vive il presente ma si proietta nel futuro in un mondo in cui le cose saranno perfette, meravigliose e senza i limiti che la realtà impone nella vita quotidiana; si tratta di una sorta di progressione nel tempo in cui si continua ad utilizzare il pensiero magico infantile e la creazione di una vita spostata nel futuro fantastico; questo permette di poter sopravvivere al difficile presente. In questi temi vi sono fortissime difficoltà di realizzazione con Nettuno e/o Giove trionfali in presenza di una grande enfasi di segni di fuoco e di una quinta casa piena.


    Razionalizzazione ed isolamento

    Urano è l’archetipo che ci spinge alla libertà distaccandoci e rendendoci via via meno permeabili e porosi al lato istintivo ed emotivo della nostra natura: sono infatti i due lati che spesso ci rendono più schiavi delle dipendenze e delle convenzioni. Indubbiamente Urano funziona attraverso sofisticatissimi meccanismi mentali che permettono il raggiungimento di un distacco obiettivo e razionale. E’ la risorsa che aiuta a diventare liberi e forti in modo da tollerare ed accettare le differenze interne ed esterne fondamentale nei processi autentici di socializzazione e cooperazione. Senza Urano la civiltà non esisterebbe poiché non vi sarebbe il distacco necessario dall’IO che consente di prendere in considerazione i punti di vista altrui. Quando però vi sono condizioni molto difficili la razionalità può aiutare a scollegarsi dal mondo emotivo.
    Si tratta di un meccanismo molto comune nelle persone che hanno una prevalenza di Aria nel tema, in particolare negli uraniani. Permette di aggirare e non percepire il dolore e la sofferenza giustificando ciò che si sta facendo e trasformando gli impulsi sgradevoli con alibi inventati dalla ragione che inventa spiegazioni accettabili.
    In questo caso l’attenzione viene focalizzata sulla situazione che si ha di fronte ma vengono completamente “trattenute e svuotate” sia la parte istintiva che quella emozionale che si aggirano abilmente con una contraffazione che poggia su vari arrovellamenti mentali.
    Ci si arrampica sugli specchi dicendo e dicendosi “bugie abilissime” che consentono di cavarsela in situazioni sbagliate e terribili. E’ la difesa preferita dalle persone che hanno un Urano forte ed è una difesa “intellettuale” in cui si sfoggia un vero e proprio talento nel trovare scuse accettabili ed alibi convincenti laddove non ne esisterebbero. Ad esempio, è la difesa utilizzata dalla madre che, mentre picchia il suo bambino dice e si convince che “lo sta facendo per il suo bene”. Nella razionalizzazione i “veri motivi” sono eliminati e vengono sostituiti da altri più accettabili.
    In genere le persone con molta aria utilizzano anche il meccanismo dell’isolamento; spesso si trovano appaiati; nell’isolamento non si cancellano gli eventi negativi, ma solo i sentimenti che li accompagnano: non è una vera e propria scissione ma un’edulcorazione dell’esperienza che viene resa più blanda in quanto i sentimenti negativi si estromettono e cadono fuori dall’attenzione. I soggetti in questo caso sembrano indifferenti. In realtà “isolano” i sentimenti dai ricordi.

    Negazione e Percezione selettiva

    Saturno è l’archetipo dell’indipendenza, dell’autonomia e della capacità di stare in piedi con le proprie forze, quello che ci porta alla piena responsabilità sulla nostra vita. Quando si incontrano situazioni difficili di vera e propria privazione del normale senso di protezione e di quelle cure amorevoli che consentono di potersi appoggiare e fidare di ciò che il mondo può offrire, l’IO non ha strumenti se non quello di “negare i bisogni” che sarebbero indispensabili nell’infanzia, portando il bambino a fare a meno e a rinunciare a tutto ciò che non può avere. I saturniani in genere hanno incontrato condizioni veramente difficili che hanno disconosciuto la loro fragilità e, pertanto, hanno fatto di necessità virtù, negando i bisogni fondamentali, comportandosi come se fossero già adulti, senza alcuna necessità.
    La “negazione” è il meccanismo privilegiato di Saturno: il grande vecchio, quando tocca con aspetti dinamici i pianeti personali mette in evidenza particolari condizioni di difficoltà che sono state sperimentate dal bambino che non aveva modo di ottenere quelle attenzioni, quell’affetto, quel senso di valore e quelle gratificazioni indispensabili per la crescita.
    In questo caso l’IO si trova in una condizione complicata perché non è strutturato e non in grado di sopravvivere a sofferenze e frustrazioni continue e prolungate nel tempo, per cui comincia a fare a meno di tutto, in una parola “nega” e rinuncia ai bisogni fondamentali. In pratica si comporta come “la volpe e l’uva” pensando che potrà tranquillamente fare a meno di ciò che non gli viene dato anzi, arrivando a comportarsi come se non gli servisse nulla dal mondo; in pratica basterà a sé stesso. In questo modo negherà ogni bisogno ed ogni gratificazione e potrà sopravvivere anche in condizioni durissime evitando di sperimentare l’umiliazione e il dolore per il suo stato di fragilità mai riconosciuto.
    Gli aspetti Saturno-Luna, Saturno-Mercurio, Saturno-Venere e Saturno-Marte indicano che sono stati negati bisogni, emozioni, contatti, affetti e volontà e che il soggetto dovrà prima o poi ricontattare imparando a contattare la sua fragilità, farla crescere e darsi una gratificazione. Nella negazione i fatti vengono per così dire ricomposti per nascondere ciò che si sta vivendo: è sempre una reazione ad un enorme senso di perdita.
    La negazione può apparire anche travestita da “amnesia” in cui il soggetto mostra palesi buchi nella storia infantile.
    Saturno utilizza anche un altro importante meccanismo detto “allucinazione negativa” che porta l’IO ad eliminare dalla percezione tutte quelle sollecitazioni che sarebbero fonte di dolore; ad esempio, in una famiglia dove si urla sempre, il bambino non “sente” più le urla oppure non cattura una serie di cose che accadono normalmente perché vengono estromesse dalla sua sfera percettiva, così non se ne deve far carico e non soffre; ad esempio nelle famiglie disfunzionali si abbassa di molto il tono della percezione per evitare continui traumi. Non ci si accorge di un sacco di cose che accadono.
    Il meccanismo aiuta ad eliminare dalla sfera della coscienza ciò che non sarebbe tollerabile; può essere chiamato anche “percezione selettiva” perché agisce al momento della percezione “selezionando ed eliminando” ciò che non si vuole o può vedere o sentire senza che lo stimolo passi al vaglio dell’Io.


    Regressione

    La Luna è la fonte di gratificazione ed è l’archetipo che ci fa sentire accolti, amati e sostenuti proprio attraverso la funzione del materno laddove c’è stata la capacità di comprendere i bisogni. E’ però anche la funzione emotiva che ci permette di “sentire i bisogni” e di essere in sintonia con il mondo grazie all’empatia ovvero alla capacità di percepire sentimenti e stati d’animo nostri ed altrui. La luna coglie atmosfere, le registra e penetra all’interno dell’animo umano attraverso le emozioni che travalicano ogni barriera fisica e psichica. Quando le violazioni emotive sono troppo forti, la sensibilità viene bloccata da meccanismi di difesa che impediscono il “sentire” e depistano le emozioni.
    Laddove siano presenti lesioni tra la Luna e pianeti personali possiamo trovarci di fronte ad un trauma precoce che può aver lasciato un potente blocco emotivo. I soggetti che hanno vissuto questo tipo di situazioni senza essere stati contenuti, da adulti possono agire il meccanismo di “regressione dell’età” tutte le volte che una situazione particolare li collega psicologicamente ed emotivamente al vissuto antico; in questo caso è presente anche la stessa identica tonalità emotiva provata all’età in cui è accaduto il trauma. Laddove permane un blocco emotivo un adulto può regredire del tutto inconsciamente quando vive una situazione simbolicamente simile a quella iniziale fino a comportarsi esattamente come in quella fase di sviluppo.
    La regressione mina ed impedisce il diventare adulti. Nelle regressioni croniche la crescita e lo sviluppo psicologico ed emotivo rimangono bloccati.


    Dissociazione

    E’ una difesa complessa ed estremamente efficace che mettono in atto coloro che hanno subito abusi sessuali e particolari “maltrattamenti”. La dissociazione consente di sopravvivere laddove non vi sarebbero le condizioni emotive per farlo. Un bambino che subisce abusi sessuali impara a sopportare la presenza della persona abusante – che nella maggioranza dei casi è anche la persona che si occupa di lui – “estraniandosi ed andando da un’altra parte con la mente e con i sentimenti”; una sorta di “uscita dal corpo” che permette di pensare che non è lui che sta vivendo quell’esperienza.
    Può esistere una dissociazione dai sentimenti e dalle emozioni che si provano; una dissociazione dal corpo o da una parte di esso ed una dissociazione dagli stimoli esterni, quest’ultima più semplice e comune.
    Tutti siamo in grado di estraniarci quando non ci piace qualcosa, però lo facciamo più o meno consciamente; nel caso degli abusati invece, si tratta di un vero e proprio stato di trance che entra in atto automaticamente nel momento in cui affiorerebbero sentimenti e ricordi intollerabili. A volte la difesa è così forte da creare anche una sorta di “doppia personalità” in cui la persona mostra due diversi lati di sé che non riconosce. Anche i bambini che vengono picchiati possono dissociarsi dal loro corpo per non provare più dolore; in questo caso si tratta una dissociazione di tipo sensoriale oltre che emozionale.
    Con la dissociazione la persona ricorda tutto ciò che è accaduto ma si “dissocia” completamente dai sentimenti: in apparenza l’esperienza sembra fatta da un’altra persona.
    Accade anche a chi subisce particolari trattamenti di tortura o di prigionia: ad esempio nei campi di concentramento molti dei sopravvissuti utilizzarono questo meccanismo di difesa.
    Abbiamo in questo caso secche opposizioni tra la terza e la nona casa e difficili rapporti di Urano e Saturno con Luna, Mercurio e/o Marte; nel caso di tematiche sessuali entra in gioco anche Plutone.


    Proiezione

    Anche la proiezione è un meccanismo di difesa estremamente utilizzato in quanto è anche la modalità attraverso cui la psiche cerca di riappropriarsi di ciò che l’IO non conosce e che ha estromesso.
    La proiezione come meccanismo di difesa interviene laddove i sentimenti e certe potenzialità sono inaccettabili e quindi la psiche non può che rimuoverli e poi provare a trattarli “a distanza”, ovvero individuandoli all’esterno come se effettivamente fossero caratteristiche appartenenti ad altre persone e non al soggetto in questione.
    Difetti o sentimenti (tipo l’invidia o la gelosia) che non possano essere accolti vengono così “proiettati” fuori su persone in carne ed ossa che avranno esattamente quei particolari tratti; in questo modo lo si potrà guardare e avvicinare sentendolo però totalmente estraneo. E’ un meccanismo che ci serve per “conoscere certi lati di noi”; se però questi non vengono integrati la proiezione cadrà e quelle caratteristiche che ci avevano colpito positivamente o negativamente nell’altro risulteranno insopportabili: proprio l’intensità dei sentimenti presenti nella proiezione ci permette di sentire un’inquietante somiglianza con qualcosa di nostro. Si possono proiettare sia qualità negative che positive di noi.
    E’ difficile individuare un pianeta che sia responsabile della proiezione ma tendiamo a proiettare naturalmente ciò che c’è in VII casa e ciò che nel nostro tema è rappresentato da aspetti di opposizione. Infatti, l’opposizione consente di scindere il conflitto in due parti e di identificarsi con uno dei due poli rimuovendo e spostando l’altro su un soggetto esterno; in questo modo il conflitto potrà ricomporsi e materializzarsi.


    Sublimazione

    Considerata da Freud la grande “civilizzatrice”, consente di governare ed incanalare istinti distruttivi e scomodi in attività socialmente riconosciute ed accettate rendendo addirittura possibile il progredire della vita sociale.
    La sublimazione consente che un impulso considerato inaccettabile (sessuale o aggressivo) venga canalizzato su una attività “socialmente utile e positiva”. Questa difesa non rimuove gli istinti ma li trasforma e li rende utili e creativi. Gli impulsi e gli istinti vengono individuati e riconosciuti, trasformati, risanati e canalizzati.
    In genere anche l’arte entra in questa categoria; non a caso molti artisti spostano la loro distruttività in opere che possono addirittura sensibilizzare gli altri. L’aggressività e la competitività diventano sport; certe spinte ad uccidere possono trasformarsi in una carriera chirurgica o in quella di un criminologo, ecc.
    Da un punto di vista astrologico, troviamo la sublimazione con trigoni tra Urano, Nettuno e Plutone in aspetto a Marte e altri pianeti personali; i pianeti transpersonali esigono una trasformazione ed un raffinamento dell’istinto marziano e della complessità machiavellica della mente: è anche fortemente individuabile in trigoni tra la 5a casa e la 9a che spingono a portare le energie compulsive tipiche della casa su un piano più elevato e psichico che possa poi esprimersi e ricadere nel contesto culturale accettato e premiato.


    CONCLUSIONI

    Ovviamente ho cercato di fornire in questa sede una serie di spunti sui vari meccanismi di difesa; ci tengo a precisare che sono oggetto di sperimentazione e di ricerca da anni in quanto li tratto nei miei corsi e quindi vengono affrontati con gli allievi nelle lezioni teoriche e di interpretazione; in ogni caso, sarebbe interessante potermi confrontare anche con le esperienze di altri astrologi e ricercatori.
    Tengo a precisare che non mi sono volutamente interessata del lato “patologico” dei meccanismi di difesa che, ripeto, interviene solamente allorché il meccanismo si irrigidisce e comincia non più solo a difendere ma a bloccare lo sviluppo della personalità.
    Su un piano più ordinario le difese sono invece utilizzate da tutte le persone anzi, alcune sono addirittura considerate veri e propri strumenti che consentono di socializzare e convivere al meglio insieme agli altri. Ovviamente, aumentando di intensità ed eccessivamente prolungati nel tempo possono anche diventare patologici. Ma l’astrologia non è in grado di fare questa differenza in quanto ci parla sempre e solo di potenzialità e mai di verità assolute e questo perché utilizza simboli che nessuno può sapere come si caleranno poi nella realtà oggettiva individuale.

    da: www.convivioastrologico.it/collabor...di%20difesa.htm

    Edited by virginella - 21/3/2016, 16:43
     
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    Grazie del materiale :)
     
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    Quel sito è veramente un pozzo senza fondo...non si finisce mai di spulciarlo...
    E poi sì, le varie dinamiche psicologiche sono sintetizzate bene e ci sono le relative utili corrispondenze astrologiche..:)
     
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2 replies since 21/3/2016, 16:23   246 views
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