XIII (L'Arcano Senza Nome)

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    XIII (L’Arcano Senza Nome)


    Archetipo: Morte, Transizione, l’Inconscio.





    Al dritto: Trasformazione ben gestita. Il Guardiano Minore tra il mondo celeste, da qui la necessità di perfezionarsi per affrontarlo. L'inconscio al lavoro. Rabbia. Totale, radicale e definitiva modifica, nulla sarà più come prima, tagliare il collegamento, teste, fetta, cambiamento, paura, rabbia, trasformazione, si raccoglie ciò che si semina, morte simbolica. Individuazione (concetto junghiano). E’ una delle energie più forti del Tarot -fare attenzione a quando esce-. Passaggio. Iniziazione. Osiride tagliato in quattordici pezzi. Limitazioni che devono essere superati. Rottura definitiva. Trasformazione. Il contatto con i defunti. Agricoltura. Raccolto. Superare la paura. Indipendenza. Distacco. Accelerazione. Straniamento. Vecchio. Brevità. Cambio di residenza. Chirurgia. Inizio o fine. Conclusione. Compimento. Crisi. Distacco. Ingresso o uscita. Esperienza. Fine. Fine di un ciclo e l'inizio di un altro. Scopo. Franchezza. Impulsività. Inalterabile. Non conformità. Iniziazione. Immortalità. Ricerca. Liberazione. Libertà. Limite. Pulizia. Metafisica. Mistero. Nascita e morte. Novità. Obbligo. Profondità. Reincarnazione. Rigenerazione. Rinnovamento. L’aldilà. Lavoro sull’inconscio. Psicoanalisi. Ossa, osteopatia. Agricoltura. Ciclo delle stagioni. Distruggere. Rivoluzionare. Tagliare. Falci. Lame.

    Capovolto: Malattia, trasformazione gestita male, oscurantismo. Simbolo di paura, di se stessi e della vita, rappresenta anche energie negative, qualcuno che è molto nervoso, un castratore. Potere distruttivo. Egoismo. Tristezza. Violenza. Bassa autostima. Problemi emotivi. Rotture e danni materiali. Perdite familiari. Abbandono. Incidente. Depressione. Sconfitta. Demoralizzazione. Disturbo. Espropriazione. Distruzione. Allontanamento. Emergenza. L'alienazione. Malattia grave. Perdita. Il pessimismo. Presenza di un defunto. Sofferenza. Violenza. Sadomasochismo.
    MANCANZA: Incapacità di rompere con una situazione dolorosa.
    ECCESSO: violenza, egoismo, insofferenza, ribellione all’autorità.

    Affermazioni
    Posso cambiare, se lo voglio.
    Mi allontano da ciò che non mi serve più.
    Ho il coraggio di distruggere ciò che ho creato, se questo per me è positivo.

    Esercizio: Guardiamo lo scheletro: sta mietendo al momento giusto? Ci può fare del male o vuole aiutarci? E’ una carta che ti spaventa?
     
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  2. dorada
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    Probabilmente non sta mietendo nel momento giusto secondo noi, dal nostro punto di vista. L'immagine dà l'idea di un evento traumatico, con quelle teste, quelle mani fin troppo vive nell'erba. Ogni raccolto è traumatico e prematuro, dal punto di vista di chi è falciato.Tagliare e lasciar andare, sia pure in vista del meglio, non è facile per niente.In alcuni casi sembra impossibile .E allora ben venga la mietitura, implacabile ma necessaria. :( :(
     
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    A me personalmente non spaventa, che stia mietendo al momento giusto? Mah, non saprei, ci sono dei momenti della vita materiale e spirituale in cui bisogna tagliare i rami secchi, a volte la cosa può fare male, entrare nel vivo, come appunto la carta pare indicare con le teste e le mani che sembrano ancora vive. :)
     
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  4. Hope2014
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    Lo scheletro è di colore rosa, come se ci fossero ancora carni e sangue ad irrorare i tessuti...la trasformazione è arrivata e quel corpo non era pronto! Il ciclo delle stagioni induce a pensare che ci sia rispetto per il momento della semina e della successiva mietitura ma l'Arcano senza nome è implacabile: falcia e taglia ogni cosa.

    Astrologicamente lo associo a Plutone e personalmente non mi spaventa, anzi aiuta laddove l'indecisione indurrebbe a stare in situazioni di comodo, caratterizzate da infelicità e dolore, ma che per paura non vengono affrontate.

    Nel tiraggio se esce questa carta così potente a fine stesa, ne estraggo un'altra per capire dove le energie trasformative saranno canalizzate.
     
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  5. Salome_06
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    Sinceramente io lo vedo come un operatore ecologico che sta ripulendo tutta la strada che si deve percorrere, per cui non mi spaventa affatto, anzi!! :D
    Se non ci fosse lui si vivrebbe davvero nella sporcizia!!
    Miete sempre al momento giusto: è ineccepibile!! :wub:
     
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  6. Sonietta93
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    Non capisco perché in molti mazzi viene rappresentata solo con il 13, senza rivelare il nome. Se si considera la "Morte" come la fine di qualcosa e il divenire di un qualcosa di migliore, di rinascere (infatti in alcuni mazzi nella carte della morte, oltre allo scheletro con falce c'è un sole che fa capolino dalle nuvole) non è così brutto. Certo, è doloroso (a mio personalissimo avviso anche più della Torre, che è un evento repentino, arriva come un fulmine e scombussola, mentre nella morte, il cambiamento è più lento e doloroso), ma necessario. Secondo me rappresenta qualcosa che ha raggiunto lo zenit, che ha terminato il suo corso e ha bisogno di essere chiusa per rinascere a nuova vita.
     
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  7. intuition15
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    Sono d'accordo, Sonietta! Forse il fatto che sia "innominabile" è frutto di una vecchia impostazione che divideva le carte in positive e negative...
    Penso comunque che le persone siano sempre a vari gradi restie al cambiamento e per elaborare fino in fondo (sia a livello razionale che emotivo) che un vecchio schema non è più funzionale o ci fa addirittura del male occorre a volte moltissimo tempo. Sappiamo che "tagliare" ci fa bene ma forse ci spaventa l'insicurezza del viaggio, i tempi necessari, il non riuscire a vedersi in un altro modo. Penso spesso a quanto tempo e quanta fatica, per esempio, occorra sovente ad una donna vittima di violenza per reagire alla sua situazione, per tagliare fino in fondo, a volte anni e anni...
     
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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Motivi scaramantici.
     
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