La relazione passionale

Gli elementi astrologici che la caratterizzano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Esploratore Intergalattico

    Group
    Vascellonauti
    Posts
    4,064
    Attendibilità/Fiducia
    +3

    Status
    Anonymous

    La Relazione Passionale


    Pubblicato il 22 maggio 2012 da Franca Mazzei



    “No, non lasciate chiuse
    le porte della notte,
    del fulmine, del vento,
    di ciò che mai si è visto.
    Restino aperte sempre
    esse, le ben note.
    E tutte, quelle ignote,
    che si aprono
    sui lunghi percorsi
    da tracciare nell’aria,
    sulle rotte che stanno
    cercandosi un varco
    con volontà oscura
    e ancora non l’hanno trovato
    in punti cardinali.
    Mettete altri segnali,
    astri, meraviglie;
    che si veda chiaramente
    che è qui, che tutto
    desidera accoglierla.
    Perché può venire.
    Oggi o domani, o fra mille
    anni, o il giorno
    penultimo del mondo.
    E tutto
    Dev’essere così piano
    Come la lunga attesa.

    Eppure so che è inutile,
    che è un gioco mio, tutto,
    aspettarla così
    come folata o brezza,
    temendo che inciampi.
    Perché quando lei verrà
    sfrenata, implacabile,
    a raggiungere me,
    muraglie, nomi, tempi,
    si frangeranno tutti,
    travolti, penetrati irresistibilmente
    dall’immensa tempesta del suo amore,
    ormai presenza.”

    Pedro Salinas
    (“La voce a te dovuta”)



    Ho voluto aprire il mio discorso con questa splendida lirica di Pedro Salinas perché credo che essa esprima con sublime immediatezza i simboli più peculiari dell’amore passionale: fulmine, vento, tempesta, travolgimento, implacabilità, sfrenatezza.

    Perché questo è l’amore che irrompe, brucia, divampa, divora, consuma (e in casi estremi uccide) e non conosce mezze misure, in un’alternarsi incontrollabile di piacere e dolore, vette e abissi.

    E la commistione inscindibile di significati opposti è gia contenuta nelle radici etimologiche della parola “passione”: pathos in greco (emozione conturbante, indifferentemente piacevole o dolorosa), e passio in latino, dal verbo pati (patire).

    Un’ambivalenza che permane ancora oggi nella lingua italiana, tanto che col medesimo vocabolo definiamo sia la passione di Cristo sulla croce che l’amore per qualcosa o qualcuno: una persona, un animale, un ideale, un’attività, un oggetto, un’espressione artistica.

    Come scrive lo psicoterapeuta Luigi De Maio: “La passione è il tendere verso un obiettivo che si desidera intensamente, è una spinta che dà una forza enorme, è un investire interamente se stessi”.

    La relazione passionale, etero o omo che sia, è in genere connotata da una forte attrazione sessuale e mentale che si accompagna quasi sempre al romanticismo, ma a differenza della relazione romantica in senso stretto non può prescindere dall’eros e dal conflitto: “…amore, come sempre vorrei coprirti di fiori e d’insulti”, scrive il poeta Vincenzo Cardarelli.

    Molto spesso questo tipo di amore stenta a trasformarsi in relazione consapevole (quella che sa vivere il quotidiano, il compromesso e la quiete, puntando ad una stabile durata appagante per entrambi i partner), a meno di non modificarsi nella sua struttura profonda.

    Quali valori dobbiamo dunque aspettarci di trovare in un Tema Natale perché si possano individuare la predisposizione, il desiderio e la capacità di lasciarsi andare alla passione?

    Se l’amore passionale è fiammante, incontrollato, istintivo e dirompente, il carburante primo ed essenziale è di sicuro l’elemento Fuoco: “ardo d’amore”, dice l’amante all’amato. Un Fuoco che potrà essere veicolato da Pianeti o stellium in Ariete, Leone e Sagittario, oppure collocati nelle Case 1°, 5° e 9° (le Case di Fuoco), ma anche da un Marte di particolare intensità: Marte come fuoco primordiale, Marte come energia vitale e – last but not least – Marte come sesso, componente imprescindibile della relazione passionale.

    Come sottolinea George Bataille: “Il dispendio di energia necessaria all’atto sessuale è immenso”.

    Potrà quindi trattarsi di un Marte in domicilio o in esaltazione come Segno o come Casa (Ariete-1°Casa, Scorpione-8°Casa, Capricorno-10°Casa), oppure collocato in una Casa di Fuoco (1°, 5°, 9°), ma anche in aspetto col Sole-Io, con Venere-amore, con la Luna ricettività o con l’Ascendente-temperamento.

    Particolarmente “forte” può risultare anche un Marte totalmente beneficato o al contrario totalmente leso, e quindi alla ricerca di ossessive conferme, così come un Marte in aspetto con Plutone (a ricostruire valenze arietine o scorpioniche).

    E – strano ma vero – piuttosto forte può rivelarsi sul piano dell’eros anche Marte in 12°Casa e/o in Pesci: ad identificare una carica sessuale fuori dalla norma, in qualche modo stra-ordinaria (ne vedremo alcun esempi concreti quando analizzeremo i Temi Natali allegati).

    Per la stessa ragione una carenza o latitanza di valori Fuoco, e/o un Marte particolarmente indebolito o raffreddato, possono essere emblematici di un soggetto poco vitale, e quindi scarsamente passionale.

    Ma l’energia marziana e l’ardore del Fuoco non bastano da soli a dar luogo alla passione: un’insistenza su tali valori potrebbe anche semplicemente connotare il Tema Natale di uno sportivo, di un amante instancabile quanto banalmente ginnico, o di un soggetto vitale, aggressivo, iperattivo.

    E’ bene ricordare che la passione amorosa non coincide col sesso tout court: è una macchina complessa alimentata sì dal Fuoco (carica vitale), ma il cui motore (quel motore che succhia energia dal Fuoco o da Marte) è altrove, ben oltre l’immediata, semplificante e per certi versi primitiva espressione energetica e sessuale.

    Se il sesso puro e semplice può anche essere estremamente gioioso e giocoso, nella passione amorosa è invece sempre presente (sia pur in misura variabile o transitoria), la componente del dolore. “Dolore, ultima forma di amore. Mi sento vivere quando mi fai del male, non in te, né qui, più lontano”, scrive Salinas, e George Bataille rimarca: “Proprio l’angoscia manifesta l’importanza dell’altro”.

    L’amore passionale è assoluto, contraddittorio, angoscioso. Come sottolinea ancora Bataille: “L’amore ha per fondamento il desiderio di vivere nell’angoscia. Che non è il desiderio di perdere l’amato, bensì quello di vivere nella paura di una possibile perdita: solo a questo patto possiamo provare la violenza del rapimento al cospetto dell’essere amato”.

    C’è nell’amore passionale la disponibilità a perdere pezzi di sé, ad annullarsi nell’altro e per l’altro, ma anche ad annullare l’altro.

    La passione erotica scatena le energie della vita ma anche quelle del suo opposto, la morte, tanto che un altro nome per “orgasmo” in francese è proprio “piccola morte”: “E’ l’approvazione della vita fin dentro la morte”, scrive Bataille.

    Lo smarrimento e la dissoluzione del sé in un assoluto che ammalia e atterrisce è comune tanto all’amore passionale quanto all’esperienza mistica: “L’eros è il desiderio di morire senza cessare di vivere, il desiderio di uno stato estremo che forse solo Santa Teresa ha descritto con sufficiente forza laddove dice: muoio perché non muoio!” (ancora Bataille).

    E se a quell’assoluto l’amante non può (o non può più) attingere, in casi estremi: “…penserà di sopprimere l’oggetto d’amore o di uccidersi” (sempre Bataille).

    Non solo sesso, non solo amore, non solo gioia, ma eros e thanatos: questa è la passione. Guardata con sospetto o comunque temuta dai grandi autori del passato.

    A cominciare da Virgilio, che con la sua affermazione: “Amor omnia vincit” (“L’amore vince su tutto”), non intendeva affatto magnificare la potenza di questo sentimento, perché, come argomenta Francesco Lamendola, al contrario di quanto si può pensare: “… nella sua accezione l’invincibilità dell’amore era vista negativamente, come espressione di una sua natura crudele. Didone è una vittima infelice dell’amore-passione che giunge al delirio e al suicidio per colpa di questo sentimento ingovernabile”.

    E sempre Lamendola aggiunge: “Catullo riconosceva che il suo amore passionale per Lesbia era una forma d’intollerabile smarrimento morale. … Ulisse rifiuta Nausicaa perché sa che la passione della giovane principessa dei Feaci in quel momento e in quel contesto provocherebbe solo guai”.

    Nella mondo occidentale moderno, invece, romanzi, film e canzoni grondano di amore passionale, controverso, doloroso: “L’amore-passione spesso non è amore per la vita, ma la sua segreta, violenta e radicale negazione. Un’invenzione della società occidentale. L’Europa non ama più la vita: è questo il suo terribile segreto”, scrive Camus, che vede l’amour-fou come lucida follia, come pulsione distruttiva, come guerra mortale tra due eserciti costituiti ognuno da una sola persona.

    Eros, ingovernabilità, distruttività, morte: qui di certo c’è lo zampino di Plutone, e con lui dello Scorpione.

    E infatti nell’analisi dei Temi Natali quel che balza in primo piano accanto ai valori Fuoco è proprio il Pianeta dell’oscurità, della tentazione, dell’amoralità, dell’eversione (“La passione non ha legge”, dice Maupassant), quel grande dinosauro che pesca nei gorghi dell’inconscio, e conosce l’arte di trarre piacere dal dolore e luce dal buio, il Pianeta della sfida, del rischio, della manipolazione, dell’ignoto, del peccato e della trasgressione (“La religione ha fatto molto per il sesso facendone un peccato”, intuisce Oscar Wilde).

    Può trattarsi di un Plutone in aspetto col Sole, con Venere, con Marte o con l’Ascendente, o che occupa le Case di Fuoco, oppure collocato nella sua sede prediletta (l’8°Casa), oppure di un Plutone totalmente beneficato o totalmente leso.

    Ma la passionalità plutonica può essere veicolata anche da stellium planetari in 8°Casa, oppure da Pianeti personali (soprattutto Sole, Venere, Luna e Marte) collocati in Scorpione o nell’8°Casa.

    Per la stessa ragione è plausibile che l’assenza di valori plutonici in un Tema Natale, specie se contemporanea ad una carenza di Fuoco e/o ad un Marte debole, possa suggerire una scarsa propensione a questo tipo d’amore.

    Ma non basta. Non basta il Fuoco e non basta Plutone a creare i presupposti per una relazione passionale nel senso pieno del termine..

    Perché l’amore passionale è fatto di eros e tanathos ma anche di gioia, di godimento, di appagamento: valenze che né il Fuoco né Plutone veicolano in modo compiuto.

    In questo tipo di relazione è insito anche l’istinto a nutrirsi dell’amato, nell’inconscio desiderio di “incorporarlo”, di mangiarlo, un desiderio che probabilmente trae origine dall’archetipo amoroso per eccellenza: la madre. Quella madre da cui succhiamo nutrimento, protezione e presenza, e a cui ci lega un amore assolutamente carnale, sensuale, fatto di odori, sapori e sensazioni tattili.

    Scrive Willy Pasini: “L’amore passionale condivide molte delle caratteristiche dell’amore del bambino verso la madre: la bramosia, la violenta gelosia, l’intolleranza e la frustrazione per il distacco e la distanza fisica”.

    L’amore-passione è dunque anche fame dell’altro, una fame che non conosce sazietà: “La passione dura quanto più l’appagamento non è mai assoluto e definitivo. Finché dura la passione non ci si sente mai sazi” (Luigi De Maio).

    L’amore passionale è in qualche modo una metafora del cannibalismo, e cessa di essere metafora per diventare concreta perversione in molti casi di serial killer che violentano, uccidono e letteralmente mangiano le loro vittime: manifestazione di un d’amore deviato e vorace che si ribella contro l’oggetto d’amore negato appropriandosene con brutalità, per punirlo, annullarlo e appunto inglobarlo letteralmente in se stessi.

    L’eucarestia è a ben pensarci un’espressione di cannibalismo sacro: i fedeli mangiano il corpo di Cristo per partecipare al suo amore, e per diventare essi stessi parte del corpo dell’amato.

    Voracità, sazietà, nutrimento, possesso, appagamento: sembrerebbero tutte valenze prettamente gioviane.

    Ma cosa mai può avere a che fare il morbido, bonario Giove con la passione bruciante..?

    C’entra eccome! Perché Giove (specie quello taurino) rappresenta la capacità di godere e di amare con tutti i sensi, dalla vista al tatto, dal gusto all’olfatto. Perché Giove è appagamento, capacità di darsi interi, ma anche possessività, voracità e insaziabilità. Perché Giove è legato alla materia, alla concretezza, a quell’oralità infantile che tanta parte gioca nell’eros.

    Senza il suo apporto la relazione passionale sarebbe monca della parte gioiosa, perché Giove è edonismo, benessere, generosità, espansione, abbandono, piacere, materia.


    “Ah, come vorrei essere sabbia, sole, in estate!
    Che tu ti distendessi riposata a riposare.
    Che andando via tu mi lasciassi il tuo corpo,
    impronta tenera, tiepida, indimenticabile.
    E che con te se ne andasse sopra di te il mio bacio lento:
    colore, dalla nuca al tallone, bruno.
    Ah come vorrei essere vetro, tessuto, legno,
    che conserva il suo colore qui,
    il suo profumo qui,
    ed è nato tremila chilometri lontano!
    Essere la materia che ti piace,
    che tocchi tutti i giorni, che vedi ormai senza guardare
    intorno a te, le cose
    - collana, profumi, seta antica –
    di cui senti la mancanza”.

    (P.Salinas)

    E non dimentichiamoci che Giove è amico e alleato di Marte-sesso: dal Sagittario forma trigono col Marte dell’Ariete e semi-sestile sia col Marte dello Scorpione che con quello del Capricorno; dai Pesci forma trigono col Marte dello Scorpione, sestile con quello del Capricorno e semisestile col Marte dell’Ariete; dal Toro forma semisestile col Marte dell’Ariete, trigono col Marte del Capricorno e opposizione con quello dello Scorpione (aspetto di tensione ma anche di interscambio dialettico tra due dei Segni più sensuali dello Zodiaco ).

    C’è dunque nel placido Giove una cripto-aggressività, quasi una cripto-marzianità di cui recano tracce i modi di dire: fulminare (Marte) con lo sguardo (Giove), ne uccide più la lingua (Giove) della spada (Marte), mangiare con gli occhi.

    L’atto stesso del mangiare è un atto aggressivo e distruttivo, che solo la cultura ha edulcorato (e censurato) costruendoci intorno raffinati rituali.

    Insomma, Giove in tutte le sue sfaccettature gioca un ruolo insostituibile nella relazione passionale.

    Non ultimo quello di favorire quel pizzico d’incoscienza senza cui nessuno salirebbe su quella montagna russa che è l’amore-passione: l’amore è cieco, si dice, nel senso che spesso annulla il senso critico nei confronti del partner, e non è forse Giove proprio l’opposto del lucido, analitico e critico Mercurio..? E la “cecità” amorosa non potrebbe essere intesa come metafora di un Giove (vista) leso?


    Non a caso le valenze gioviane sono sempre piuttosto marcate nei Temi che andremo ad analizzare: troveremo spesso Giove in aspetto con Sole, conla Lunao con Marte, Lune taurine, stellium in Toro o nelle Case 2° e 9°, oppure un Giove molto sostenuto o leso (quindi particolarmente vorace).

    E chissà che dietro la comprovata potenza del Marte esaltato in Capricorno non si celi anche la trasparenza di Giove, e dietro la straordinarietà di certi Marte in Pesci o in 12°Casa l’apporto del domicilio base del Pianeta…

    Ne deriva che un Tema Natale in cui siano assenti o carenti le valenze gioviane, sarà emblematico di uno scarso edonismo, di un senso del piacere in qualche modo appannato o frenato.

    Riassumendo, gli elementi astrologici che veicolano la capacità e la spinta a vivere una relazione d’amore passionale sembrano dunque essere riconducibili a tre:

    - l’elemento Fuoco

    - le valenze plutoniche

    - le valenze gioviane.


    Notevole è ovviamente il peso di Marte, Pianeta dell’energia e del Sesso, Pianeta infuocato per eccellenza in qualunque sede venga a trovarsi, e che pertanto nell’analisi dei Temi Natali allegati verrà per brevità assimilato alle valenze Fuoco.

    Il caso più comune è che una sufficiente componente di passionalità sia rintracciabile in un Tema Natale accanto alle componenti di romanticismo e di concretezza: la maggior parte di noi è in grado in misura variabile di vivere tutti e tre i “volti” dell’amore.

    Ma laddove almeno due di questi tre elementi preponderino, e in assenza di forti valori aria o terra, ci troveremo di fronte ad un soggetto che rischia di non riuscire a vivere in modo soddisfacente altro tipo di relazione.

    Per contro, una scarsa insistenza su valori gioviani, plutonici o di Fuoco, specie in presenza di forti valenze Aria o Acqua, può essere indicativa di una carica passionale debole.



    Per leggere tutto l'articolo in cui sono analizzati a titolo esemplificativo i temi natali di alcuni personaggi famosi, cliccare sulla fonte qui:


    www.animaeventi.com/website/la-relazione-passionale/

    Edited by virginella - 10/7/2015, 16:26
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

    Group
    Founder
    Posts
    35,912
    Attendibilità/Fiducia
    +10,802
    Location
    Dalla Nebulosa...

    Status
    Offline
    Bell'articolo Virgi ! Grazie :)
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Esploratore Intergalattico

    Group
    Vascellonauti
    Posts
    4,064
    Attendibilità/Fiducia
    +3

    Status
    Anonymous
    Mi fa piacere ti sia piaciuto ❤️😘
     
    Top
    .
2 replies since 11/6/2015, 09:13   813 views
  Share  
.