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Salome_06.
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Ogni malessere psicofisico non è altro che un’espressione fisica di un conflitto psichico e/o spirituale, inteso come perdita dell’equilibrio interiore, a cui manca qualcosa per ripristinarsi in maniera corretta. In sostanza, è, in ultima analisi, un problema di coscienza.
Il malato non è, dunque, mai vittima della sua malattia, ma è l’agente stesso.
La dimostrazione è nel fatto che il nostro corpo senza la nostra coscienza sarebbe un cadavere e non potrebbe ammalarsi.
Un sintomo non va mai represso, sarebbe come reprimere ancora una volta la nostra coscienza. Un disagio psicofisico, infatti, ha uno scopo e una fine: laddove l’individuo ha vissuto la sua esperienza senza consapevolezza, la coscienza, agendo su una sua parte del corpo, ritiene di “bloccarlo” , di arrestare così, anche bruscamente, le sue normali attività quotidiane, affinché la persona abbia il tempo di rifletterci su e di mettersi in discussione.
Ma su che cosa esattamente dobbiamo riflettere? Sulle esperienze intese come strumenti di conoscenza e di consapevolezza, che prevedono l’accettazione e l'integrazione delle polarità (bene/male).
L’uomo in quanto microcosmo contiene in sé in stato latente tutti i principi del macrocosmo. E’ contro la nostra natura spirituale identificarsi solo in una polarità (ciò che per noi è il bene) ed escludere dalla nostra vita la sua opposta (ciò che per noi rappresenta il male). Entrambe fanno parte di noi ed anche il male vuole il suo riconoscimento a strumento di conoscenza esattamente come il bene.
Un eccessivo prurito, per esempio, in genere denota rabbia repressa. La rabbia è un sentimento demonizzato, per cui sarà repressa dalla persona in questione perché non accetta di vedersi così aggressiva, oppure perché la persona, pur riconoscendosi come tale, non permette a se stessa di vivere, facendone esperienza, questa polarità. Questa emozione oltre ad essere riconosciuta, ha bisogno di essere vissuta perché di essa siamo chiamati a fare esperienza. La pressione bassa, figurativamente intesa come sangue, fluido vitale che si ritira, denota che la persona che ne è soggetta non è consapevole di non saper affrontare di petto le avversità della vita oppure non vuole viverle in questo modo.
In sintesi, la domanda da porsi durante il disturbo è: cosa mi manca? di cosa devo fare esperienza?
I settori , in genere, sono poi indicati dal distretto corporeo in cui il sintomo si manifesta.
E' importante chiedersi, appena compare il sintomo, a cosa si stava pensando o cosa si stava facendo in quel preciso momento, facendo attenzione alla prima idea venuta in mente. Ciò è importante perché proprio le realtà più insignificanti e di poco valore celano elementi essenziali di cui si deve prendere coscienza: d’altronde sono soprattutto le cose più importanti della vita che si affrontano consapevolmente!
In conclusione, ciò che ci si augura con la psicosomatica metafisica è una volontà consapevole,in grado di vivere le due polarità, proprie di questo mondo fisico, affinchè si raggiunga quell’unità e, dunque, quella perfezione, a cui il nostro processo evolutivo, contrassegnato dalle diverse tappe di esistenze, tende.E' fondamentale riconoscerle in sè, accettarle e viverle naturalmente, senza pregiudizi o paure, così come si vivono il giorno e la notte. Ora si è svegli, ora si dorme. Cosa succederebbe, infatti, se non volessimo vivere queste due polarità?
Libera sintesi tratta da scritti, di cui riporterò la bibliografia, di T. Dethlefsen e R. Dahlke.. -
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Ciao Salomé, molto interessante. Per quanto riguarda i disturbi congeniti, in quel caso la patologia è a monte rispetto alla coscienza.., non resta che tentare un riequilibrio "a posteriori"..., in quel caso è il disturbo stesso, a mio avviso, ad apportare squilibrio alla psiche. . -
Salome_06.
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Ciao Virginella .
Il fatto che un disturbo sia congenito è ancora più sintomatico del fatto che si tratti di un problema di coscienza. Una coscienza che non ha appreso qualcosa in un’altra vita e la deve apprendere ora. Come ben sai, siamo noi che scegliamo quando e con chi, puta caso in cui è presente il disturbo che andremo ad ereditare, reincarnarci. Allan Kardek si è soffermato sulla possibilità di scelta che abbiamo, sebbene vi siano dei limiti dettati dal karma, durante la formazione del nostro corpo fisico. Sei tu che scegli cosa ereditare, e se per la scienza ci fosse la possibilità solo dell’1%di ereditare un gene problematico, ma è funzionale alla tua evoluzione, tu lo fari tuo.
Come al solito, e scoprirò il perchè , le tue considerazioni continuano ad ispirarmi.
Sto, infatti, in questo momento pensando un campo di applicazione ulteriore dell’astrologia, intesa come astroterapia. Non è da confondere con l’astrologia medica e neanche con l’astrologia karmica ed evolutiva, in quanto concepita come un contenitore in cui confluiscono tutte e tre, ma dirette dal principio della psicosomatica spirituale o metafisica. Non so se mi sono spiegata, ma appena riesco a capirci qualcosa anche io , posto la mia considerazione. Sempre se non esiste già una branca simile ed io non ne sono a conoscenza. In tal senso sarei grata se mi deste più info.. -
.CITAZIONECome al solito, e scoprirò il perchè , le tue considerazioni continuano ad ispirarmi.
Sto, infatti, in questo momento pensando un campo di applicazione ulteriore dell’astrologia, intesa come astroterapia. Non è da confondere con l’astrologia medica e neanche con l’astrologia karmica ed evolutiva, in quanto concepita come un contenitore in cui confluiscono tutte e tre, ma dirette dal principio della psicosomatica spirituale o metafisica. Non so se mi sono spiegata, ma appena riesco a capirci qualcosa anche io , posto la mia considerazione. Sempre se non esiste già una branca simile ed io non ne sono a conoscenza. In tal senso sarei grata se mi deste più info.
Fantastico !. -
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In effetti tante volte si dà per scontato che certe cose "ci piovano addosso", e invece, in quest' ottica tutto assume un senso e si può vedere finalmente da una diversa prospettiva.
Molto interessante il discorso dell' "astro terapia", in effetti il collegamento tra le posizioni astrali e certe dinamiche interne è talmente evidente che pare strano sia preso così sottogamba dai più.. -
Salome_06.
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Ad ulteriore conferma del pensiero di questi due studiosi che, più di altri, naturalmente tra quelli che finora ho considerato , sottolineano l’importanza dell’integrazione delle polarità nel corretto processo evolutivo della nostra coscienza, vi posto questo video , in cui Omraam Mikhaël Aïvanhov, esoterista bulgaro, fa notare, all’incirca dal 7’45’’, come nel nostro stesso corpo, il bene e il male, rappresentati dalla circolazione arteriosa e da quella venosa, siano essenziali per il corretto funzionamento dell’intero organismo, pur non incontrandosi mai.
Video
Inoltre, per quanto riguarda la possibile guarigione da un disturbo psicofisico o, addirittura in diversi casi, da una vera e propria patologia, in seguito ad una presa di coscienza, vi posto questo articolo, la cui prima parte per me è decisamente significativa , sulla possibilità che il tumore, la malattia più terribile del nostro secolo, possa regredire da sé.
http://realtofantasia.blogspot.it/2014/01/...e-i-tumori.html
Edited by Salome_06 - 3/4/2015, 21:10. -
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Meraviglioso quest'uomo. Quando parla del "male" e di come bisogna saperlo gestire e far fruttare al meglio, penso ai veleni, che in certe quantità uccidono ma usati correttamente, sono farmaci che aiutano a guarire. . -
Mark Astromante.
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CITAZIONE (Nausicaa* @ 2/4/2015, 11:56)CITAZIONECome al solito, e scoprirò il perchè , le tue considerazioni continuano ad ispirarmi.
Sto, infatti, in questo momento pensando un campo di applicazione ulteriore dell’astrologia, intesa come astroterapia. Non è da confondere con l’astrologia medica e neanche con l’astrologia karmica ed evolutiva, in quanto concepita come un contenitore in cui confluiscono tutte e tre, ma dirette dal principio della psicosomatica spirituale o metafisica. Non so se mi sono spiegata, ma appena riesco a capirci qualcosa anche io , posto la mia considerazione. Sempre se non esiste già una branca simile ed io non ne sono a conoscenza. In tal senso sarei grata se mi deste più info.
Fantastico !CITAZIONE (virginella @ 2/4/2015, 13:22)Meraviglioso quest'uomo. Quando parla del "male" e di come bisogna saperlo gestire e far fruttare al meglio, penso ai veleni, che in certe quantità uccidono ma usati correttamente, sono farmaci che aiutano a guarire.
Assolutamente d'accordo con voi... ed inoltre, quoto il bellissimo Topic iniziale di Salome_06!!
Bellissimo ed interessante articolo.. -
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Utilizzo del Reiki nella Sanità: http://ilreiki.it/reiki-nella-sanita/. -
Salome_06.
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Questo trattamento dovrebbe essere fruibile dappertutto!! .