Astrologia nella storia

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    ASTROLOGIA: BREVE STORIA NELLA STORIA



    Il primo astronomo a noi noto fu Talete di Mileto (624-546 a.C.) che riuscì con pochissimi mezzi "tecnologici" a tradurre il cielo in matematica. Talete scrisse:" anche il numero, la matematica, sono letti in cielo. Nel grande libro del cielo è rivelato tutto il sapere”.
    E dall'astronomia passò all'astrologia. Ad ogni segno diede un domicilio: Tolemeo spiegava che al Cancro e al Leone, essendo i più settentrionali, si assegnavano i luminari, la Luna e il Sole, che erano i pianeti più importanti e più potenti. Considerò l’emiciclo celeste dal Leone al Capricorno solare, diurno maschile mentre dall’Acquario al Cancro, emiciclo notturno e femminile.

    Dopo il pensiero stoico del 300 a. C., che dichiarava l'esistenza di una forza suprema a cui la volontà umana non poteva sottrarsi, si sostituì l’Ermetica: il destino non era più l’adeguamento all’ordine provvidenziale ma il segno della sua coercizione, di quella materia in cui erano imprigionata l’anima a causa della sua caduta nel manifestato attraverso le sfere planetarie. L’anima poteva sottrarsi al destino scritto dalle stelle mediante un cammino di liberazione spirituale.

    Gli studi sull'astrologia continuarono con Claudio Tolomeo che nel suo Tetrabiblos - "Le previsioni astrologiche" - restrinse il campo d’indagine all’oroscopo individuale e dovette risolvere il problema sorto sin dal 60 a. C. , quando l’equinozio di primavera cominciò a cadere nella costellazione dei Pesci.
    La catastrofe mitica che si racontava al tempo riguardava il distacco dell'asse terrestre dalla Stella Polare. Prima di quel distacco non esistevano gli equinozi, un’epoca detta "età dell’oro", quando non si era verificato il distacco dell’asse dell’equatore da quello dell’eclittica. Quel distacco aveva creato le stagioni.
    Nella tradizione ebraico-cristiana il distacco si configurò nel mito della caduta originaria (Milton, Paradiso Perduto). Lo spostamento dell’equatore cambiò lo suddivisione del compunto nello zodiaco che deveva essere spostato ogni 2160 anni. Ma dal 60 a.C., da quando l’equinozio passò nel segno dei Pesci niente fu più mutato. Questo sfasamento ha spinto a considerare infondata l’astrologia fiorita in Mesopotamia finché non venne laicamente demonizzata dall’Enciclopedia illuminista come tipica forma di superstizione. Così il cambiamento epocale dello spostamento dell'equinozio non fu registrato perché era mancato una rielaborazione delle strutture celesti. Claudio Tolomeo risolse il problema considerando i segni come entità astratte che esprimevano un modello matematico: “segnavano” le 12 porzioni di cielo in cui si divide il cerchio dell’eclittica, cioè del percorso del Sole. Ogni segno ne copriva 30° - ma questa suddivisione risaliva già ai tempi dei Babilonesi-. La personalità si delineava dai 7 pianeti e il rapporto con le costellazioni.

    Plotino espose a sua volta una teoria in cui asseriva che solo gli esseri privi di anima, totalmente immersi nella dimensione materiale, non potevano sottrarsi al destino mentre gli altri neoplatonici ipotizzarono un’affinità tra anima e tema natale.

    Al tempo di Tertulliano e Lattazio - circa 100 a. C. - i cristiani consideravano l’astrologia lecita; dopo la nascita di Gesù Cristo proprio Tertulliano scrive: “questa scienza fu concessa prima della venuta dell’evangelo”. Anche Sant’Agostino che si era interessato di astrologia, la rifiutò nella Città Di Dio.
    Lo stesso per gli imperatori cristiani che a partire da Costanzo l’avversarono fino a proibirla nel 409 d. C., quando fu impartito l’ordine di bruciare i libri di astrologia. La situazione precipitò con le invasioni barbariche, molti studiosi decisero di abbandonare l’occidente per rifugiarsi in Persia, a Gonde Shapur, dov’era fiorito un centro culturale ellenico.

    I musulmani, che avevano invaso la Persia nel VII sec, ne compresero l’importanza culturale e incoraggiarono le traduzioni preparandosi per quello che diventò il rinascimento arabo. Proprio la cultura islamica reintrodusse testi antichi smarriti o dimenticati, ridando alcuni nomi alle stelle.
    Il centro delle attività astronomiche divenne dapprima Damasco e poi Bagdad, dove si fecero tradurre la sintassi astronomica di Tolomeo che da quel momento si chiamò Almagesto. Venne presto accettata l’astrologia medica, che venne introdotta in parte nel cristianesimo e prese avvìo anche la teoria del congiunzionismo dei pianeti superiori che davano origine a eventi epocali (i magi avevano considerato la congiunzione Giove e Saturno del 6 a.C. come il segno della nascita del Salvatore. Si riaffacciò persino l’astrologia oraria che prediceva il futuro individuale nelle opere di Michele Scoto e Guido Bonatti.

    San Tommaso d’Aquino ne diede un giudizio equilibrato: “l’uomo saggio domina gli astri, che inclinat sed non necessitant”.

    La disputa continuò fino all’Indice dei libri proibiti (1596) dove si condannava l’astrologia divinatrice ma non quella genetliaca (Sisto V nella bolla Coeli et Terre). Ma neanche l’ostracismo delle scienze del XX secolo è riuscita a bloccarne la resurrezione avvenuta per mezzo di Carl Gustav Jung.

    Fonte: Alfredo Cattabiani, Planetario: simboli, miti e misteri di astri, pianeti e costellazioni.


    Storia dell'Astrologia Occidentale

    « Astra inclinant, non necessitant»


    « Gli astri influenzano, ma non costringono »

    (Tommaso d'Aquino)
    L'astrologia occidentale è la tradizione astrologica sviluppatasi in Occidente ed è la forma d'astrologia più popolare nei paesi di questa cultura; si fonda sul Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, opera del II secolo che riassume, organizza e rinnova le tradizioni astrologiche sviluppatesi in Africa, Medio Oriente ed Europa a partire dall'VIII secolo a.C.

    L'astrologia occidentale contemporanea è basata principalmente sullo sviluppo di oroscopi, nei quali si fornisce una predizione basandola sulla posizione di alcuni corpi del nostro sistema solare in relazione a un dato momento e un dato luogo; nella cultura popolare tali oroscopi sono spesso basati solo sul periodo dell'anno di nascita, che coincide con il passaggio del Sole in un determinato segno zodiacale.

    La comunità scientifica guarda invece all'astrologia come ad una pseudoscienza e una superstizione.

    L'astrologia occidentale affonda le sue radici nell'antica astrologia egizia e caldea (VIII secolo a.C.) e, fino a molti secoli dopo la nascita di Cristo, non si distingue sostanzialmente dall'astronomia.

    Nell'antico Egitto e in Mesopotamia, lo studio e l'osservazione celeste erano affidati alle classi sacerdotali che registravano puntualmente ogni evento astronomico. Dopo le conquiste di Alessandro Magno le tradizioni egizie e caldee, molto evolute, entrarono in contatto con la cultura greca che le acquisì e le sviluppò ulteriormente, dando vita all'astrologia ellenistica. Gli Egizi prima, e i Greci successivamente, avviarono un processo associativo tra corpi celesti e divinità, fino a riempire il cielo di dèi e teologie, conformando alle loro tradizioni i nomi delle costellazioni e dei pianeti, nomi che ci rimangono ancor oggi in eredità.

    Neanche la dottrina cristiana riuscì infatti a interrompere questa antica tradizione, ma poiché il concetto di predestinazione si contrapponeva alla teoria del libero arbitrio, la Chiesa fu costretta a tollerare la teoria secondo la quale gli astri influenzano i cicli biologici delle creature terrestri, lasciando invece all'anima la completa libertà di determinare il proprio destino. Questo è testimoniato dalle numerose immagini astrologiche (sole, pianeti, costellazioni) presenti nelle chiese a simboleggiare il trascorrere del tempo e delle stagioni.

    La stessa data della nascita di Cristo, che la Chiesa ha fissato approssimativamente in corrispondenza del solstizio d'inverno, ha creato una sorta di continuità fra i riti pagani relativi all'inizio di un nuovo anno e il culto della natività.

    Nell'alto medioevo
    Durante l'alto medioevo furono le culture persiana ed araba a preservare la conoscenza occidentale, inclusa l'astrologia che fu ulteriormente sviluppata. Si continuarono a registrare gli eventi astronomici compilando la tavole delle effemeridi che costituirono poi un modello per la redazione delle moderne tavole astronomiche ancora oggi fedelmente seguito. Numerosi recuperi di discipline scientifiche classiche, come l'astronomia, la matematica, la geografia e la filosofia in Occidente sono dovuti al fatto che esse erano state conservate e studiate approfonditamente dal mondo islamico che – grazie all'opera di traduttori greci, siriaci, copti, ebraici, persiani e indiani – avevano acquisito un gran numero di conoscenze antiche a partire dall'VIII secolo, quando l'Europa attraversava quelli che sono stati chiamati i "secoli oscuri" dell'Alto Medioevo. L'astrologia, per le sue intime connessioni con l'astronomia in quei tempi, fu quindi anch'essa una delle discipline conservate e sviluppate.

    Albumasar o Abu Ma'shar (787 - 886) è considerato il padre degli astrologi arabi e persiani. Il trattato Introductoriam in Astronomium ci dice come "solo osservando la grande diversità dei movimenti planetari possiamo comprendere le innumerevoli varietà dei cambiamenti nel nostro mondo". Il trattato fu uno dei primi libri tradotti nel Medio Evo in Europa tramite la Spagna, ed influenzò notevolmente il ritorno dell'astrologia e dell'astronomia in quel periodo.[2]

    Tra le prime distinzioni semantiche fra astronomia e astrologia ci è fornita dall'astronomo e astrologo persiano musulmano Abū Rayhān al-Bīrūnī, verso il 1000.[3]

    Centri di istruzione nel campo della medicina e dell'astronomia/astrologia sorsero a Baghdad e a Damasco, e il Califfo abbaside al-Mansur creò un importante osservatorio e una biblioteca annessa nella sua capitale di Baghdad, trasformandola nella città più importante del mondo a quell'epoca per quanto riguardava gli studi astronomici.

    Studio del cielo e catalogazione delle stelle
    A quel tempo le conoscenze astronomiche si accrebbero vistosamente ed è in quel contesto che fu introdotto l'astrolabio da parte di al-Fazari. Fu tanto imponente questa conoscenza che si deve per questo agli arabi il fatto che tuttora i nomi delle stelle sono in gran parte derivati da quella lingua. Eccone una lista parziale con il loro significato originale.

    Nome Significato
    Achernar "Fine del fiume"
    Aladfar "Nuvole"
    Aldebaran "Il seguente"
    Alioth "La coda della pecora"
    Algol "Il diavolo"
    Altair "L'aquila (Il volante)"
    Betelgeuse "Mano centrale"
    Deneb "Coda"
    Mizar "Cintura"
    Rasolgethi "Testa dell'inginocchiato"
    Rigel "Piede"
    Vega "Cadente"
    Il significato del nome delle stelle non può essere appieno capito senza riferirsi alle costellazioni di cui fanno parte e di come esse venivano vedute. Alcuni astrologi includono ancora alcune stelle nelle loro carte, insieme con i pianeti usati. Ad esempio, Aldabaran si dice che significhi "fiducia", energia e qualità di comando, mentre Vega si dice che indichi "buona sorte mondana".[4]

    Astrologia elettiva
    Gli astrologi arabi definirono una nuova branca dell'astrologia chiamata astrologia elettiva usata per decidere il momento propizio per intraprendere una determinata azione come partire per un viaggio, avviare un affare, ecc. Essi sono stati anche i primi a parlare di indicazioni "favorevoli" o "sfavorevoli" piuttosto che di eventi categorici[5].

    Astrologia araba ed erboristeria
    Gli arabi combinarono la medicina e l'astrologia usando le proprietà curative delle erbe assegnando loro specifici segni zodiacali e pianeti.[6]. Es.: Marte venne considerato caldo e secco quindi regolava le piante con gusto forte e pungente, come l'elleboro, il tabacco o la senape. Questi insegnamenti furono adottati da alcuni erboristi europei come Nicholas Culpeper fino allo sviluppo della medicina moderna.

    Parti arabe
    Gli arabi svilupparono inoltre un sistema di parti arabe, tramite il quale si ottenevano determinati punti fittizi sull'oroscopo ognuno con un proprio significato usando le differenze in gradi tra le posizioni dell'ascendente e del medium coeli e quelle dei pianeti. Questo nuovo punto diventa in parte interpretabile. Es: la parte della fortuna è data dalla differenza tra la posizione del Sole e quella dell'ascendente con l'aggiunta di quella della Luna.

    Astrologi persiani
    Gli astrologi in Persia prosperavano già al tempo dell'Impero achemenide, secoli prima dell'Islam. Il vangelo ci riferisce dei Re Magi che venendo da oriente si pensa fossero persiani. Al Khwarizmi fu il più famoso, astronomo, astrologo e geografo, fu un grandissimo matematico, è considerato il padre dell'algebra e dell'algoritmo, introdusse il concetto di zero nel mondo occidentale.

    Un altro personaggio importante fu Omar Khayyam Neyshabouri, matematico, poeta, filosofo e astronomo. Il calendario da lui compilato 1000 anni fa è tuttora usato in Iran. È forse l'unico calendario mondiale che fa coincidere l'inizio dell'anno con l'inizio della primavera, il 21 marzo, quindi 1º grado dell'Ariete è considerato il giorno di capodanno (Nawruz). È inventore inoltre del sistema decimale.

    Un altro astronomo e astrologo persiano fu Qotb al-Din Shirazi (1236 - 1311) che pubblicò opere di revisione del lavoro di Tolomeo, soprattutto l'Almagesto. Al-Shirazi è considerato il primo studioso a dare una spiegazione corretta alla formazione dell'arcobaleno.

    Importanti astrologi antichi e medioevali
    Abraham ibn Ezra
    Abraham Zacuto
    al-Battani
    al-Biruni
    Albubather
    Albumasar
    Alcabizio
    al-Fadl ibn Nawbakht
    Ali ibn Ridwan
    al-Kindi
    Al-Zarqali (Arzachel)
    Berosso
    Re Magi Biblici (i "Tre sapienti")
    Haly Abenragel
    Ipazia di Alessandria
    Ibn Arabi
    Ibn Yunus
    Ibrahim al-Fazari
    Mashallah
    Muhammad al-Fazari
    Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi
    Nawbakht
    Omar Khayyam
    Porfirio
    Sharaf al-Din Tusi
    Sudines
    Raimondo Lullo
    Nel XIII secolo Modifica

    Guido Bonatti, celebre astronomo italiano del XIII secolo
    Nel XIII secolo le scoperte astronomiche e le tradizioni astrologiche del mondo arabo tornarono in Europa sotto forma di commentari all'Almagesto e al Tetrabiblos di Tolomeo; la pubblicazione e il successo di queste opere segnarono l'inizio della tradizione astrologica occidentale.

    Nel Duecento, a seguito delle traduzioni dall'arabo di testi astronomici, sorse, in Occidente, un forte interesse per l'astronomia e, conseguentemente, per l'astrologia. Pare che il primo trattato redatto da un occidentale (dopo il X secolo) sia stato il Tractatus de sphaera mundi (1240 circa) dell'inglese Giovanni di Sacrobosco (John of Holywood), destinato agli studenti dell'Università di Parigi.

    Tra gli italiani, l'astronomo/astrologo che godette di maggior fama fu Guido Bonatti da Forlì, autore del Liber decem continens tractatus astronomiae (1275 circa).

    Nel XV secolo e oltre
    Nel Quattrocento, soprattutto in ambito neoplatonico fiorentino, l'astrologia assunse un carattere particolare, quello di modo per decifrare i segni che la natura e il divino lasciano all'uomo; ma non solo l'astrologia entrava nella vita comune in quanto serviva a fare calcoli su matrimoni, affari e persino guerre, essa invade le pitture murali dei palazzi quattrocenteschi, specie nelle corti del Nord Italia, mischiandosi con la mitologia. Il contraltare di tanti cicli di affreschi devoti fu il profano Salone dei Mesi realizzato a Ferrara da Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti. Parte della pittura profana del Rinascimento non potrebbe essere capita senza l'astrologia.

    La distinzione e la separazione fra l'astronomia e le pratiche astrologiche diviene sempre più chiara e marcata con il progresso del pensiero scientifico[7]. Si può dire che la storia dell'astrologia è – fino all'avvento del pensiero galileiano – intimamente intrecciata con quella dell'astronomia. Lo stesso Galileo e i suoi contemporanei erano astrologi e non era insolito per questi scienziati fornire consulenze astrologiche ai potenti signori dai quali spesso dipendevano.

    Tuttavia, fino al XVI secolo, alcuni grandi astronomi, come Tycho Brahe e Keplero, non vedevano ancora alcuna contraddizione fra le due discipline e alcuni medici come Girolamo Cardano continuavano ad applicare l'astrologia alla medicina.

    Brahe, in particolare, fu un fervido cultore dell'astrologia ed un ugualmente fanatico avversario del sistema copernicano: sicché appare paradossale il fatto che la sua grande opera di astronomo contribuì molto a provare la fondatezza del sistema copernicano e allo sviluppo della scienza.

    Galileo Galilei viene considerato pressoché universalmente il padre del metodo scientifico. Egli è noto per essere stato spesso afflitto da problemi finanziari. Nei suoi appunti e nella sua contabilità familiare, fortunatamente giunta sino a noi, sono riportati pagamenti ricevuti per oroscopi fatti ad alcuni suoi allievi. Alla Biblioteca Nazionale di Firenze è conservato un prezioso manoscritto galileiano che raccoglie diverse "carte natali" ovvero i calcoli astronomici e i pronostici che Galileo volle conservare. Tra questi i più importanti sono il proprio oroscopo, quelli delle figlie e quello dell'amico Giovanfrancesco Sagredo che si ricorda essere uno degli attori del Dialogo sopra i Massimi Sistemi.

    C.S. Lewis ha osservato come l'interesse per la scienza e quello per l'astrologia siano andati crescendo di pari passo tra la fine del Medioevo e l'età moderna, fino a raggiungere il culmine con la rivoluzione scientifica, nei secoli XVI e XVII: lo studioso inglese parla, a questo proposito, di "gemellarità", anche se ritiene "più robusta" la componente scientifica e "più gracile" quella magica.

    Per lungo tempo astrologia e astronomia sono state strettamente legate, ma a partire dall'introduzione del metodo scientifico le loro strade si sono lentamente separate, l'astrologia venne sempre più vista sia dalla comunità scientifica che dal mondo religioso come superstizione e forma di divinazione.

    Nonostante ciò, capita ancora oggi che le due discipline vengano confuse. Diversamente dall'astronomia, l'astrologia non è una scienza, in quanto si basa su un sistema di relazioni causali non dimostrato.

    Inoltre, è interessante notare che il campo d'indagine dell'astrologia è limitato agli eventi astronomici interni al nostro sistema solare e all'influsso da essi esercitato sulla vita terrestre. In questo senso, si può affermare che l'astrologia mantiene una prospettiva geocentrica, mentre l'astronomia, a partire dalla rivoluzione copernicana non assegna al nostro pianeta una posizione privilegiata nell'universo.

    Astrologia moderna
    Descrizione del metodo astrologico

    Gli elementi utilizzati per lo studio astrologico sono divisi fondamentalmente in 4 categorie:

    pianeti – oltre ai pianeti astronomici conosciuti fin dell'età classica (da Mercurio a Saturno) e quelli scoperti in età moderna (Urano, Nettuno e il pianeta nano Plutone) si aggiungono il Sole e la Luna, che vengono chiamati dagli astrologi luminari). Molti astrologi aggiungono all'analisi altri elementi che sono considerati come veri e propri pianeti:
    asteroidi o comete (es: Chirone)
    stelle fisse (es. Antares)
    punti fittizi come i nodi lunari o Lilith (la Luna nera)
    case o campi – 12 settori in cui è divisa la carta natale
    segni – i 12 segni dello Zodiaco
    aspetti – rapporti dei pianeti tra loro e verso alcuni punti critici della carta natale misurati in gradi, più l'angolo è preciso più l'aspetto è forte.
    L'analisi astrologica parte dalla stesura della carta del cielo natale dell'individuo. È necessario conoscere luogo e ora precisa della nascita. Ottenuti i dati l'astrologo dapprima calcola l'ascendente (che corrisponde all'inizio della casa I), e usando una carta con impresso il cerchio zodiacale lo divide in due metà identiche, completa in seguito la carta con la suddivisione delle altre case. Dopo aver consultato le effemeridi calcola le posizioni dei pianeti sull'eclittica, li inserisce sulla carta e ne traccia gli aspetti se presenti. Attualmente vengono usati programmi per computer per facilitare il compito.

    Oltre a questo aspetto canonizzato ed essenzialmente meccanico, l'analisi astrologica si basa sulla "sensibilità" dell'astrologo nell'interpretazione. Principalmente analizza le seguenti relazioni:

    ogni pianeta con il segno zodiacale
    ogni pianeta con la casa in sui è collocato
    gli aspetti tra pianeti e gli aspetti tra i pianeti ed alcuni punti cardinali
    l'importanza delle case in base ai pianeti presenti e a quelli che fanno loro aspetto
    i governatori o dispositori delle case
    Ogni relazione può essere portatrice di vari significati, spesso in contrasto tra loro. La difficoltà dell'interpretazione sta nell'assegnare il giusto peso alle singole componenti così da dar vita a una sintesi unitaria e coerente. Alcuni astrologi cercano di estrarre dal tema una dominante, elemento o più elemento che secondo l'astrologo ha la maggior influenza sull'oroscopo.

    Secondo l'astrologia, il tema natale rappresenterebbe l'impronta caratteriale ed il destino dell'individuo, individuo che può tuttavia sottrarsi parzialmente alle influenze degli astri attraverso il libero arbitrio.[senza fonte]

    Caratteristiche dei pianeti
    Ciascun pianeta rappresenta varie simbologie che si colorano del segno nel quale il pianeta viene a trovarsi. L'astrologia tradizionale indica alcuni segni che si trovano in perfetta sintonia con i caratteri del pianeta, definiti come domicilio, qualora si trovi nei segni opposti (ovvero in esilio) l'influenza viene invece ridotta.

    Ogni pianeta ha anche un segno detto di esaltazione, dove le sue caratteristiche vengono per l'appunto esaltate, qualora venga a trovarsi nel segno opposto a quello di esaltazione, il pianeta si definisce invece in caduta dove la sua influenza è molto ridotta o del tutto snaturata.

    L'identificazione del segno di esaltazione ha trovato opinioni discordanti fra gli astrologi occidentali, in particolare la scuola di Lisa Morpurgo sostiene posizioni diverse per alcuni pianeti delle esaltazioni da quelle indicate dall'astrologia tradizionale.

    Alcuni astrologi considerano significativa la posizione crescente o calante di un corpo celeste vale a dire in apparente allontanamento o avvicinamento al sole rispetto alla longitudine geocentrica vista dalla terra. Il caso più noto è quello della Luna, la cui posizione crescente verso la Luna piena o calante verso la Luna nuova è tenuta in gran conto in svariate attività, particolarmente in agricoltura dove si ritiene che la luna crescente favorisca la crescita e quella calante il contrario. Vi sono stati, in nome della scienza, tentativi di dimostrare l'influsso della luna e tentativi contrari di sfatare tale influenza. Tutto ciò ha avuto scarso riscontro sull'opinione degli agricoltori che continuano ad osservare le fasi lunari secondo la loro tradizione ed esperienza.[senza fonte]

    Calcolo e significato delle case
    La suddivisione dello zodiaco nelle 12 case (o campi) è determinata dal moto di rotazione terrestre ed è chiamata dagli astrologi domificazione. Esistono molti metodi diversi di domificazione, la più usata è quella di Placido, le altre più conosciute sono quelle di Koch, Campano e Regiomontano.

    La prima casa inizia con l'Ascendente, che è il punto dove l'orizzonte orientale terrestre dove interseca lo Zodiaco. Ciascuna casa rappresenta un settore della vita, la posizione dei pianeti nelle case determina quindi il settore della vita dove l'influenza del pianeta andrà maggiormente a manifestarsi. Tradizionalmente un pianeta si considera legato ad una casa anche se precede di due o tre gradi l'inizio (o cuspide) della casa stessa. Alcune culture astrologiche differiscono dall'astrologia occidentale perché spostano di 6 gradi indietro l'inizio di ogni casa e considerano come punto più forte della casa il punto mediano. Un pianeta viene quindi associato alla casa il cui centro è più vicino al pianeta.[senza fonte]

    Punti cardinali
    I quattro angoli del cielo – noti rispettivamente come Ascendente (il punto all'orizzonte ad oriente), il Discendente (il punto all'orizzonte ad occidente), il Medium Coeli e l'Imum Coeli (i punti di intersezione con il meridiano e l'antimeridiano) - sono considerati i punti cardinali di un tema natale. Il pianeta che occupa tali posizioni assume una posizione dominante nell'oroscopo. L'astrologo André Barbault ha per esempio rilevato, prendendo come riferimento uno studio di Michel Gauquelin, che determinati pianeti, per esempio Marte, Giove e Saturno, avevano un picco di frequenza in certe posizioni, particolarmente attorno al Medium Coeli e all'Ascendente, per soggetti appartenenti a determinate categorie. Per esempio su un campione di 3142 militari la posizione di Marte si concentra significativamente attorno alle posizioni dei quattro angoli del cielo. Situazione analoga per la posizione di Saturno su un campione di 3305 scienziati e quella di Giove su 1270 attori celebri.[8]

    Previsioni
    L'astrologia cerca inoltre di prevedere gli avvenimenti della vita di un individuo mediante i transiti, vale a dire il raffronto tra tema natale e carta del cielo del momento da prendere in esame (noto come oroscopo progressivo), le progressioni primarie e secondarie oppure mediante il cosiddetto oroscopo solare, calcolato ogni anno quando il sole ritorna alla posizione di nascita.

    Analisi interpersonale
    È detta sinastria la parte dell'astrologia che confronta due carte del cielo individuali per stabilire il grado di armonia fra due persone.

    Principali scuole astrologiche
    Come accennato non esiste un unanime consenso tra gli studiosi di astrologia non solo sul significato dei simboli coinvolti ma le differenze vertono sia sull'oggetto dello studio astrologico che sugli elementi utilizzati per lo studio stesso. Si segnalano:

    Astrologia psicologica – Liz Greene, Stephen Arroyo
    Astrologia transpersonale o umanistica – Dane Rudhyar
    Astrologia previsionale – André Barbault
    Astrogeografia – Don Neroman e Jim Lewis
    Astrologia siderale – Cyril Fagan
    Cosmobiologia – Reinhold Ebertin e Alfred Witte
    Astrologia evolutiva – Jeffrey Wolf Green
    In italia:

    Astrologia attiva – Ciro Discepolo, Luciano Drusetta
    Astrologia dialettica – Lisa Morpurgo
    Astrologia umanistica – EridanoSchool Lidia Fassio
    Astrologia ed esoterismo

    I filosofi e i maestri di sapienza della Grecia antica solevano distinguere i loro insegnamenti in: "esoterici", da esoterikos, "interno", ed "essoterici", da exoterikos, "esterno", destinati ad un pubblico più vasto rispetto alla cerchia dei loro discepoli.

    Gli insegnamenti esoterici hanno sempre comportato una connotazione di segretezza, trattandosi di argomenti esistenti ma non conoscibili neppure dai maestri, ovvero conoscibili solo ad una ristretta cerchia di iniziati "ai misteri". Tralasciando la prima categoria, esempi tipici della seconda categoria possono essere considerati la magia e l'alchimia.

    L'astrologia può essere considerata una disciplina di confine. Infatti i suoi principi fondamentali sono basati su elementi e nozioni astronomiche e trigonometriche accessibili a chiunque, mentre l'associazione a questi elementi e nozioni dei significati simbolici presuppone "la capacità di percepire, riconoscere ed interpretare lo spirito interiore nascosto nei simboli stessi".

    È questa la capacità che, riconosciuta dai maestri, consentiva ai discepoli di far parte del gruppo ristretto nel quale si apprendevano gli insegnamenti occulti.

    Questa capacità deve essere particolarmente sviluppata nell'astrologia, in quanto gli elementi costitutivi di un tema natale, che sono sostanzialmente i pianeti, i segni e le case, rappresentano ognuno una pluralità di elementi simbolici, di valenza anatomica, psicologica, funzionale, di corrispondenza con personaggi, animali, metalli, colori.

    Anche se è possibile ipotizzare ulteriori elementi astronomici di interpretazione non ancora studiati a fondo, si può pensare ai satelliti dei principali pianeti del Sistema solare, agli asteroidi o alle comete, è indubbio che è impossibile determinare con procedimenti scientifici un'interpretazione, e tanto meno controllare la ripetitività di certe configurazioni, sulla base dei presupposti delle pluralità di cui sopra.

    In sintesi, l'astrologia è una disciplina esoterica, fallibile come tutte le discipline umane e umanistiche, che non ha nulla a che vedere con la scienza, ma che richiede in chi ci si accosta delle doti particolari; ovvero, occorre "sentire dentro di sé" i pianeti ed i segni.

    Gli astrologi moderni, i quali accolgono generalmente molti concetti junghiani, tra i quali l'inconscio individuale e l'inconscio collettivo, sostengono che la simultaneità dell'influsso dei pianeti e dei segni tanto nella psiche personale che nell'ambiente circostante, se riconosciuta appropriatamente, realizza un ponte pressoché unico che può collegare la comprensione di sé stessi con la comprensione del mondo esterno[9]

    Ciò potrebbe portare a realizzare il noto aforisma dei filosofi presocratici: "Conosci te stesso e conoscerai il mondo".

    Astrologia popolare

    La forma di popolarizzazione più nota dell'astrologia, che trova larga diffusione specialmente nei mezzi di comunicazione di massa, è quella che riduce detto schema interpretativo al solo segno zodiacale, intendendo come tale la posizione zodiacale del sole nella carta natale dell'individuo. Tale semplificazione rende inevitabilmente gli oroscopi molto vaghi ed imprecisi, in quanto devono adattarsi ad un numero enorme di individui.

    Anche per questo la maggior parte degli astrologi afferma che l'oroscopo giornaliero, comunemente presentato dai media, ha un'attendibilità quasi nulla.[senza fonte]

    Argomenti contrari all'astrologia e risposte degli astrologi

    Principali critiche
    Le prime critiche all'astrologia risalgono a Lucrezio e Cicerone.

    Dal punto di vista scientifico, la critica più importante è che ogni volta che l'astrologia è stata messa alla prova secondo criteri rigorosi e obiettivi, non ha dimostrato alcun potere di previsione.
    La posizione in cielo dei segni zodiacali risale a vari millenni fa e risulta oggi senza alcune relazione con le costellazioni. Infatti, per effetto della precessione degli equinozi i segni zodiacali dovrebbero essere spostati di circa un mese in avanti (ad esempio il leone passerebbe dal 23 luglio-22 agosto al 17 agosto-16 settembre) per essere compatibili col movimento del Sole, e comunque le costellazioni a cui fanno riferimento non portano certo ad una durata uguale per ognuno di essi. Una grande costellazione (l'Ofiuco) posta nel bel mezzo dello Zodiaco è del tutto ignorata.
    Una relazione causale tra movimenti celesti e destino delle persone non è mai stata provata.
    Se i pianeti effettivamente influenzano la vita degli uomini, gli astrologi avrebbero dovuto notare da secoli la presenza dei pianeti Urano, Nettuno e Plutone, ben prima che questi venissero scoperti dagli astronomi grazie alle previsioni della meccanica celeste. Inoltre, nel Sistema solare esistono migliaia di corpi minori del tutto ignorati dall'astrologia, anche se alcuni di essi rivaleggiano con i pianeti più piccoli come dimensione: alcuni (come Ganimede, un satellite naturale di Giove) sono più grandi di Mercurio, altri (come Eris o Cerere) sono di dimensioni superiori o paragonabili a quelle di Plutone, eppure nessuno di essi compare in alcun oroscopo.
    La presenza di Plutone negli oroscopi presenta anche un altro problema in astrologia: data la forte inclinazione della sua orbita, esso viene osservato talvolta ben lontano dall'eclittica: cosa accade alla sua supposta influenza quando esso è posizionato fuori dallo zodiaco?[senza fonte]
    Dal punto di vista metodologico, le interpretazioni sono vaghe, imprecise e lasciate all'arbitrio dell'astrologo.
    Le versioni popolari (come l'oroscopo giornaliero basato semplicemente sulla posizione del Sole) sono estremamente riduttive e talmente vaghe da potersi adattare a qualunque persona.
    Se la configurazione degli astri (al momento della nascita) influenza il destino o il carattere di una persona, allora i gemelli che nascono a pochi minuti di distanza dovrebbero sempre condividere lo stesso destino o carattere (questa obiezione risale a Sant'Agostino).
    Non esiste alcuna forza conosciuta che potrebbe dar luogo agli effetti previsti dall'astrologia. Quelle conosciute sono sicuramente da eliminare: per esempio, la forza di gravità di un'infermiera è molto più influente di quella di Giove al momento della nascita.
    Se l'influenza dei corpi nel nostro sistema solare dipende dalla loro massa, allora l'influenza di Plutone dovrebbe essere (data la distanza e la minore massa) milioni di volte inferiore a quella di Giove, e perfino inferiore a quella dell'asteroide Cerere; se la massa non conta nulla, allora ogni piccolo corpo (comprese le decine di migliaia di asteroidi) che orbita intorno al Sole dovrebbe influenzare la nostra vita (in sostanza, gli astrologi — come gli antichi astronomi — studiano degli oggetti — i pianeti — senza preoccuparsi delle loro caratteristiche fisiche, di cosa siano in realtà).
    L'autoriconoscimento nei profili personali forniti dall'astrologia può essere attribuita al cosiddetto Effetto Forer, e cioè la tendenza dell'individuo a credere che una descrizione sia ritagliata perfettamente su misura propria, anche quando essa è formulata in termini molto generici.
    Risposte degli astrologi
    L'astrologia occidentale non attribuisce alcun potere d'influsso alle costellazioni, e quindi alle stelle che le compongono . I segni zodiacali altro non sono che 12 settori di uguale ampiezza (30°) nei quali è suddivisa l'eclittica, il primo dei quali inizia nel punto in cui si trova il Sole all'equinozio di primavera. Tra l'altro, a causa del noto fenomeno della precessione degli equinozi, costellazioni astronomiche e segni zodiacali non hanno oggi alcun rapporto.
    I satelliti o gli asteroidi possono essere oggetto di interpretazione e infatti la Luna e Chirone lo sono.
    L'astrologia riconosce le zone d'ombra dovute alla presenza all'interno del sistema solare di corpi minori di recente scoperta, ma rivendica di aver saputo rendere organici al proprio sistema i nuovi pianeti, a partire da Urano. Inoltre alcuni astrologi hanno iniziato ad indagare le caratteristiche dei pianeti transplutoniani prima che questi fossero scoperti, ipotizzandone la presenza in quanto necessari a completare il quadro delle relazioni tra pianeti e segni zodiacali.[10]
    L'oroscopo basato solo sulla posizione del Sole ha infatti scarso valore, nonostante la sua diffusione massmediatica. L'astrologia deve considerare il quadro astrale nel suo complesso.
    L'astrologia non nega né il condizionamento dato dal mondo esterno né il ruolo del patrimonio genetico nella formazione dell'individuo.
    L'imprecisione delle interpretazioni riflette sia la complessità del sistema, che deve tenere conto delle posizioni di tutti i pianeti, delle dodici case e dei rapporti reciproci, sia, nel caso dell'oroscopo natale, la complessità di ogni singolo individuo.

    Tratto da Wikipedia
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Astrologia_occidentale

    Sul sito l'elenco di astrologi della storia con relative biografie.

    Edited by Nausicaa* - 21/12/2016, 10:52
     
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