La dieta di Okinawa

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    In Giappone esiste un’isola, dove la gente “campa cent’anni”. Si chiama Okinawa. Gli isolani vivono in media fino a 82 anni e proprio qui risiede il numero di centenari più alto del mondo ed è davvero un caso curioso tenendo conto che i cittadini di Okinawa sono solo 100 mila, come una piccola provincia Italiana. Gli scienziati sono decenni che s’interrogano su quale possa essere l’elisir di lunga vita di questa popolazione. L’unica risposta è stata: la dieta.

    La dieta di Okinawa si basa su un apporto calorico limitato. In media gli abitanti consumano 1800 calorie al giorno e hanno come filosofia quella di non soddisfare mai pienamente il loro appetito. Inoltre, prediligono alimenti salutari, come le verdure, e utilizzano pochi grassi. I condimenti, infatti, sono minimi e hanno sostituito il sale con le spezie o le erbe aromatiche. L’obiettivo è quello di nutrirsi, per mantenersi in forma. Sono bandite le grandi abbuffate e il cibo non è visto come un lussurioso piacere, ma come una fonte di energia.

    Le regole della dieta di Okinawa secondo Jean-Paul Curtay sono:

    1. Mangiare poco. Come abbiamo accennato, non bisogna mai abbuffarsi. La gente di Okinawa consuma l’80% del suo fabbisogno.

    2. I pasti sono composti da un 70% di verdura e il restante 30% da pesce. La soia è sempre presente, così come tutti i giorni si consumano riso, tè e spezie. Si mangia, invece, poca frutta.

    3. Limitare gli alimenti contenenti ferro e a rischio ossidazione, come la carne.

    4. Fare movimento, camminare a lungo e lavorare finché ci sono le forze.

    5. Riposarsi. Bisogna imparare a capire quali sono i limiti del nostro fisico e rispettarli, prendendosi delle giornate di relax, ma anche delle pause nel corso della giornata: per esempio prima dei pasti per evitare di sedersi a tavola vittime dello stress e della fame compulsiva.

    I cinque segreti su cui si basa la dieta di Okinawa sono:

    Poche calorie. La dieta è basata sul consumo di alimenti poco calorici, come la verdura e il pesce. La carne è stata quasi eliminata. Il motivo? Mangiare cibi pesanti affatica la digestione, che di conseguenza tende a produrre radicali liberi che danneggiano e invecchiano le cellule.

    I cereali integrali. Le fibre sono fondamentali nella dieta, perché prevengono l’insorgere di malattie, d’infiammazioni e mantengono il colesterolo basso. Inoltre, una carenza di cereali tende a mantenere basse le difese immunitarie, oltre a essere un’importante fonte di vitamina B e di magnesio.

    Probiotici e prebiotici. La flora intestinale è la porta di sicurezza del nostro corpo. Per mantenerla in salute è fondamentale regolarizzarla con probiotici, di cui lo yogurt e il latte di soia sono ricchi, e prebiotici che si possono trovare in aglio, cipolla, banana, carciofo, miele.

    Antiossidanti. Sono loro contrastano l’insorgere dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. Dove li troviamo? Nei cereali integrali, nei legumi, nel pesce e soprattutto nella verdura. I più comuni sono lo zinco, il selenio, le vitamine C ed E, ma anche il betacarotene.

    Omega 3. Per contrastare l’insorgere di allergie, eczemi, ma anche malattie infiammatorie bisogna consumare alimenti ricchi di omega 3, molto presenti nel salmone, ma anche nelle noci e in generale nella frutta secca.

    La dieta di Okinawa, come tutte le diete, ha dei limiti. Per esempio, non trattandosi di un regime vegetariano studiato con attenzione, ridurre la carne rossa, senza bilanciare con altri alimenti, può comportare delle carenze, soprattutto in gravidanza. Così come i latticini sono praticamente esclusi e sostituiti con i derivati della soia. In questo caso, si può manifestare una grave mancanza di calcio.

    http://it.lifestyle.yahoo.com/benessere/la...ticle-fzby.html
     
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