Lampada a Se Stessi

di Pier Cesare Bori

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Pier Cesare Bori

    Lampada a Sé Stessi

    Letture tra università e carcere

    a cura di Lisa Ginzburg

    Ed. Marietti 1820

    A Bologna, da dieci anni, più volte al mese un gruppo di giovani, studenti universitari e non, si riunisce per leggere insieme dei testi, e ripropone poi le medesime letture nel contesto del carcere della Dozza. Sono coordinati da Pier Cesare Bori, professore di Filosofia Morale. Leggono pagine di autori che spaziano da Laozi al Vangelo, dal poeta sufi Rumi al quacchero George Fox. Da autori del buddhismo classico a declinazione contemporanee come quella proposta dal monaco vietnamita Thich Nhat Habn. Da Marco Aurelio a Simone Weil, passando per Platone, Gandhi, Kierkegaard. Testi filosofici e sapienziali, ma anche letterari (Tolstoj, Flannery 'O Connor, o i più recenti Ian Ma Ewan e Amos Oz). Passi capaci di smuovere le coscienze, e lanciare la sfida di grandi domande. Sia fuori che dentro il carcere, il gruppo riflette su quel che va leggendo e si interroga: sulla felicità, l'amore, la fiducia, la libertà.

    Edited by _NightSky_ - 14/3/2020, 23:22
     
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    Da Lampada a se stessi di Pier Cesare Bori (Florenskij e George Fox):

    Iniziamo oggi a leggere alcuni brani da Lampada a se stessi - Letture tra università e carcere di Pier Cesare Bori. Pier Cesare Bori, oltre ad essere professore di filosofia morale, svolge attività di volontariato presso il carcere di Bologna. Un volontariato del tutto particolare: legge, coadiuvato dal gruppo da lui fondato ("Una via") testi appartenenti alle grandi tradizioni morali d'oriente e d'occidente, antiche e moderne, seguendo un'idea di cultura come agente formativo e salvifico per l'essere umano.

    Citeremo alcuni testi che Bori ha proposto in questi anni in carcere.

    Partiamo da un brano del Testamento di Pavel Florenskij tratto da Non dimenticatemi:

    "Amati figlioletti miei [...] eccovi una cosa che non posso non scrivere: abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate perfettamente, con cure e precisione; che il vostro agire non abbia nulla di impreciso, non fate niente senza provarvi gusto, in modo grossolano... Chi agisce con approssimazione, si abitua anche a parlare con approssimazione e il parlare grossolano, impreciso e sciatto coinvolge in questa indeterminatezza anche il pensiero.

    Cari figlioletti miei, non permettete a voi stessi di pensare in maniera grossolana. Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé. Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno della libertà spirituale e della gioia del pensiero" (pp. 24-25).

    Un altro testo, questo è di George Fox, il fondatore del Quaccherismo ed è tratto da una sua lettera del 1652:

    "Sottomettetevi, e il potere verrà. Riposando sul fondamento di ogni rivelazione, state fermi e tranquilli e la forza verrà, subito. State fermi e tranquilli nella luce, sottomettetevi ad essa, e tutto il resto tacerà e scomparirà, e la gioia verrà. E quando verranno tempeste e travagli, sprofondatevi in quanto è puro, tutto tacerà e svanirà" (pp. 30-31).

    Altri brani dalle sue lettere:

    "Sii calmo e freddo nella mente e nello spirito, distaccato dai tuoi stessi pensieri, e sentirai il principio divino che volge la tua mente al Signore Dio, da cui riceverai quella forza e quel potere da cui la vita proviene, per calmare ogni tempesta e ogni vento [...]. Perciò arresta un momento il tuo pensare, il tuo cercare, desiderare, immaginare e dimora nel principio divino che è in te [...].

    Sii fermo e silenzioso nella mente, abbandonando ogni pensiero sapiente, abile o sottile che possa passare nella tua mente, e poniti semplicemente dinanzi a Dio, senza prefiggerti alcun risultato. [...]

    Voi dovete morire nel silenzio, morire con la vostra sapienza, la vostra conoscenza, la vostra ragione, la vostra intelligenza.

    Dimorate in attesa nella vita, sarete oltre alla parola" (p. 34).


    Edited by _NightSky_ - 14/3/2020, 23:22
     
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    Per chi fosse interessato al dialogo interreligioso, consiglio sempre questo libro, che non si trova facilmente.

    Un testo arricchente, che testimonia come tutte le religioni possano dialogare tra loro, con umiltà e tolleranza, un libro che apre la mente.

    Lampada a Sé stessi fa capire come la Luce Divina sia dentro ognuno di noi, non è da ricercare negli altri, in una causa, in una ideologia. L'abbiamo dentro ed è la Luce Divina del Creatore che ci rende tutti fratelli.
     
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    Grazie del suggerimento Lag!
     
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