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Vorrei postare qui questo brano, tratto da un libro particolare, un libro che si è messo sulla mia strada e che mi ha particolarmente colpito. E' un libro composto da alcune letture effettuate tra carcere ed università da Pier Cesare Bori, che ha fondato un gruppo, a Bologna, una decina di anni fa, un gruppo formato da studenti universitari e non, che si incontrava per leggere insieme dei testi. Questo lavoro è stato poi portato nelle carceri, con detenuti di diversa nazionalità e religione.
In questo libro ho trovato questo passo su Gesù che parla dell'Uno.
Nau***
Simone Weil, l’amore puro che non fa e non subisce violenza.
28 novembre 2001
Care/i,
nella riunione di oggi abbiamo letto, dopo il silenzio, anzitutto una pagina di Hasan, detenuto marocchino, che scrive un testo dal titolo: “La nobiltà annienta l’odio”. Hasan sostiene l’importanza del dialogo, “e non il comportarsi come bambini o adolescenti che si esprimono attraverso prove di forza o come delinquenti per appropriarsi delle zone”. Hasan è il nostro allievo più brillante nell’ultimo corso, scrive dopo un periodo di punizione con l’isolamento subìto probabilmente senza colpe.
Poi, a proposito della forza, abbiamo citato Simone Weil, “L’amore è assolutamente puro da ogni ingiustizia, perché non fa né subisce violenza. Non conquista con la forza, e neppure lo si conquista con la forza…C’è qualcosa in noi che sfugge completamente ai rapporti di forza, che non entra in contatto con la forza e non ne è colpito, è il principio soprannaturale della giustizia, perché la forza è ingiustizia. La forza è il male. Essa regna dovunque, ma non contamina mai con il suo contatto l’Amore. Idea specificamente greca. Splendida.” Poi un brano su Roma antica e sulla cristianità, l’ebraismo, l’islam. Tutti hanno creduto, o credono nella forza.
Poi un brano del Vangelo copto di Tommaso: “Gesù vide dei bambini che stavano poppando. Egli disse ai suoi discepoli: “Questi bambini che stanno poppando sono simili a coloro che entrano nel Regno”. Essi allora gli domandarono: “Se saremo piccoli, entreremo nel Regno?”
Gesù rispose loro: “Quando farete in modo che due siamo uno, e farete sì che l’interno sia come l’esterno e l’esterno come l’interno, e l’alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, e quando metterete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede, un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerete”.
Diventare come bambini, tornare al Paradiso terrestre, diventare uno: è il nostro programma!
Tratto da "Lampada a sé stessi" di Pier Cesare Bori, Ed. Marietti 1820. -
Neifile71.
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Molto bello Nausicaa, ho dovuto leggerlo diverse volte per cercare di capirlo bene, ma vorrei sapere: tu come lo interpreteresti?
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.Molto bello Nausicaa, ho dovuto leggerlo diverse volte per cercare di capirlo bene, ma vorrei sapere: tu come lo interpreteresti?
Come lo interpreto io non ha molta importanza, piuttosto potresti dirci come lo interpreti tu...
Ma...soprattutto, cosa ne hai tratto, cosa ti ha trasmesso.... -
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Davvero toccante questo brano Nausicaa, grazie per averlo condiviso con noi.
A me ha trasmesso un senso di pace, di amore, di serenità e di purezza.
Potrebbe sembrare troppo, ma ciò che ho provato è riassunto in quelle parole.
Durante la poppata mamma e bimbo sono tutt'uno, si vive un momento di amore e di condivisione.
Non c'e egoismo, nè discriminazione, nemmeno opportunismo, ma solo... tanto amore, tanto bisogno l'uno dell'altro... nel tornare bambini.
Grazie ancora. -
Neifile71.
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Cara Nausicaa, forse Daluce ha appena spiegato chiaramente cosa dovevo capire..... . -
.Cara Nausicaa, forse Daluce ha appena spiegato chiaramente cosa dovevo capire.....
Daluce ha dato la sua interpretazione...tu dai la tua...
...eventualmente.... -
Neifile71.
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Io sinceramente non avevo capito bene a cosa si riferisse il messaggio. Ho letto e riletto, per quello ti ho chiesto come lo interpretassi tu, per capirci un po' di più. Poi queste passaggio non riuscivo a capirlo:
"Gesù rispose loro: “Quando farete in modo che due siamo uno, e farete sì che l’interno sia come l’esterno e l’esterno come l’interno, e l’alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, e quando metterete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede, un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerete”.
Diventare come bambini, tornare al Paradiso terrestre, diventare uno: è il nostro programma!"
Capisci? Non l'avevo capito proprio, per quello ti dico che con l'interpretazione di Daluce ho compreso di più a cosa si riferisse il messaggio.. -
leAlidelDestino.
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CITAZIONEVorrei postare qui questo brano, tratto da un libro particolare, un libro che si è messo sulla mia strada e che mi ha particolarmente colpito. E' un libro composto da alcune letture effettuate tra carcere ed università da Pier Cesare Bori, che ha fondato un gruppo, a Bologna, una decina di anni fa, un gruppo formato da studenti universitari e non, che si incontrava per leggere insieme dei testi. Questo lavoro è stato poi portato nelle carceri, con detenuti di diversa nazionalità e religione.
In questo libro ho trovato questo passo su Gesù che parla dell'Uno.
Nau
Io il mio parere lo darò dopo Natale meglio che leggo l'intero libro prima. -
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Dunque, vorrei commentare questo estratto che ho postato qui perché mi sembra abbia un valore eccezionale. Non ero a conoscenza del fatto che Gesù avesse mai parlato dell'Uno e quindi la mia sorpresa è stata notevole quando ho letto questo passo. Anzi, sono proprio rimasta a bocca aperta!
Questo passaggio è importante perché indica che nell'Antichità si era forse in possesso di quella verità che sta alla base della creazione del nostro universo...
Questo passo:
"Gesù rispose loro: “Quando farete in modo che due siamo uno, e farete sì che l’interno sia come l’esterno e l’esterno come l’interno, e l’alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, e quando metterete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede, un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerete."
è importantissimo, perché significa, per rispondere a Neifile che ne chiedeva il significato, che non c'è divisione fra di noi...che noi siamo l'Uno e che il due non esiste, cioè non siamo scissi ma scintille dello stesso Amore Supremo, come tante volte ci è stato trasmesso nei messaggi che trovate in Amore Supremo. Allora non c'è differenza fra uomo e donna, io sono te e tu sei me. Questo è l'Uno, questo è ciò che Gesù, portatore del messaggio dell'Uno, voleva dire...e da qui..."non fare al prossimo tuo ciò che non vorresti essere fatto a te".
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Ely53.
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CITAZIONE...che non c'è divisione fra di noi...che noi siamo l'Uno e che il due non esiste, cioè non siamo scissi ma scintille dello stesso Amore Supremo, come tante volte ci è stato trasmesso nei messaggi che trovate in Amore Supremo. Allora non c'è differenza fra uomo e donna, io sono te e tu sei me. Questo è l'Uno, questo è ciò che Gesù, portatore del messaggio dell'Uno, voleva dire...e da qui..."non fare al prossimo tuo ciò che non vorresti essere fatto a te".
Esatto! Anche a mio avviso è così.
Dove c'è L'UNO non c'è divisione alcuna! Tu sei me e io sono te... proprio così... è il concetto di "mettersi nei panni dell'altro"... più volte insegnato anche a me prima di emettere giudizi...
Aggiungerei solo che dove si afferma:
"Quando farete in modo che due siamo uno, e farete sì che l’interno sia come l’esterno e l’esterno come l’interno, e l’alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina eccetera..........."
si vuole rilevare l'importanza della Verità che deve emergere. L'essenza profonda delle cose, la fine dell'ipocrisia, della falsità.
Infatti Egli ha anche detto: "non vi sarà niente di nascosto che non sarà rivelato...".
Ricordate questo passo?
Che Maestro! Lui è il Maestro!.