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Mi cadono i capelli...
Col cambio di stagione si tratta di un fenomeno fisiologico. Quando rivolgersi a uno specialista? Risponde Corinna Rigoni, specialista in dermatologia a Milano
Con l'arrivo dell'autunno i capelli cadono come foglie. Un fenomeno fisiologico che non deve far preoccupare. Ogni giorno la capigliatura femminile perde infatti all'incirca tra i 50 e i 100 capelli. Una caduta del tutto normale legata al ciclo di vita della chioma stessa. Quando allarmarsi? A spiegarci cosa fare se la capigliatura si dirada sempre più e il fenomeno non è più circoscritto al cambio di stagione, è Corinna Rigoni, specialista in dermatologia a Milano.
«Per capire se siamo di fronte a un problema di caduta persistenze - ci spiega la dottoressa Rigoni - bisogna contare i capelli che rimangono nelle spazzola: fino a 200 al giorno è accettabile. Se sono di più e notiamo una caduta progressiva accompagnata da una minor ricrescita fisiologica (i capelli diventano più fini) allora ci dobbiamo rivolgere a uno specialista». E prosegue. «A differenza degli uomini le donne presentano un diradamento concentrato nella parte alta e centrale del capo (i maschi sono più esposti a una perdita frontale)».
La caduta cronica del capello è un problema molto frequente nelle donne adulte di ogni età. L'Accademia Americana di Dermatologia ha stimato che circa un terzo di loro è colpita da questo disturbo almeno una volta nella vita e come sia in progressivo aumento (un terzo delle donne ne soffre a partire dai 40 anni e il disturbo interessa il 25% delle caucasiche dai 35 ai 45 e il 45% di quelle con più di 50 anni).
Le cause possono essere molteplici e quasi tutte riconducibili a uno stato di sofferenza dell'organismo. Un aumento della caduta dei capelli può essere dovuta anche allo stress . Tecnicamente questa perdita viene chiamata "telogen effluvium" perché interessa la chioma nella fase "telogen", cioè giunta al termine del suo ciclo vitale. Si tratta comuqnue di un episodio temporaneo. Ma se la causa dell'evento stressante persiste, la perdita dei capelli può diventare conica. In alcuni casi però lo stress non fa altro che accelerare una persistente patologia (calvizie androgenetica). L'impatto psicologico che un diradamento della chioma provoca è molto forte. Tensione enrvosa, depressione e ansia sono i sintomi più frequenti riscontrati nelle pazienti che si rivolgono al dermatologo per alopecia, come il ricorrere a l'uso di nuove acconciature nel tentativo di mascherare il problema o a prodotti che permettono un camouflage.
«La caduta dei capelli - spiega Corinna Rigoni - deve essere trattata con una valenza patologica perché può nascondere altri problemi. Il medico deve fare una buona anammesi: se la paziente ha avuto di recente qualche patologia, sofferto di anoressia, seguito una dietra drastica, subito interventi chirurgici, anestesie, qualche trauma fisico, assume ansiolitici o fa uso di droghe. Per un trattamento mirato, il passo successivo è prescrivere gli esami del sangue per scoprire, ad esempio, se ha carenze di ferro o soffre di tiroide. In genere la caduta abbondante dei capelli si verifica dopo circa tre mesi dall'inizio del periodo problematico».
Come intervenire? L'alopecia androgenetica può essere rallentata con trattamenti farmacologici ( il minoxidil è il principale e viene venduto solo sotto prescrizione medica), integratori alimentari a base di isoflavoni di soia e lozioni che hanno il compito di fornire dall'esterno ai follicoli sostanze che consentano di rallentare la caduta dei capelli e stimolarne la ricrescita. Fra le sostanze che agiscono in questo senso, la Sostanza P, ultimo ritrovato scientifico (un suo analogo, un innovativo Tetrapeptide composto da 4 aminoacidi, è contenuto in Neoptide dei laboratori Ducray). «Negli ultimi anni - ci racconta la dottoressa Rigoni - si è fatta molta ricerca farmacologica e cosmetologica, che ha portato a molte novità e alla formulazione di prodotti anti caduta ad hoc per le donne. In particolare è stato individuato un neuropeptide, la sostanza P per l'appunto, che regola il ciclo di vita del capello fortemente inplicata nella caduta persistente femminile».
Di seguito alcuni consigli che, anche se possono sembrare ovvi, possono aiutare a mantenere i capelli in salute più a lungo.
-Durante lo shampoo fare solo un lavaggio.
-No al phone troppo vicino alla chioma. Prendete l'abitudine di usarlo con un diffusore e mai a temperature altissime.
-Dal parrucchiere portate sempre il vostro shampoo (trovate la scusa di essere allergiche, spesso quelli usati nei saloni sono di scarsa qualità). Evitate poi i trattamenti più aggressivi come permanente e decolorazione. No anche ai colpi di sole e alla piega.
-Curare l'alimentazione: deve essere ricca di proteine, vitamine e aminoacidi.
Marcella Gaudina
Fonte: Libero News. -
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Ciao interessante grazie mille
In questi mesi di stress elevato a maggio ho incominciato a perdere tantissimi capelli sono calata 10 kg in poco tempo e non ha giovato alla mia chioma
Mi sono informata e il farmacista mi ha dato vitamina b12 che aiuta ad assorbire meglio quello che mangiamo ho fatto esami del sangue avevo la vitina D bassa e mi ha dato una cura da prendere 1 volta al mese ed ho anche un pó di anemia tutto insieme ha contribuito a farmi perdere capelli
Ora a distanza di mesi ma già da settembre non li perdo più
Speriamo in bene é seguirò i tuoi consigli cara lagertha grazie mille x informazioni. -
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Ciao cara, accipicchia, hai riesumato questo post di 10 anni fa! Sono contenta tu l’abbia trovato utile e che tu abbia risolto il tuo problema.
💜. -
Nextpure.
User deleted
Questo si che è un argomento che mi interessa molto. . -
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Grazie cara anch io x ora sembra che nel mio caso abbia trovato giovamento speriamo 🤗😘 . -
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Vorrei apporre il mio contributo sperando possa essere d'aiuto a chi giunge qua con l'animo in tumulto.
Perdere i capelli è uno shock, se poi si è donna, questo assume un carattere ancora più profondo perché va a toccare anche la femminilità.
È un grande segnale evidente del corpo che ci indica che va agito per riportare in equilibrio.
Il mio consiglio è quello integrarw ossia di guardare la situazione in maniera olistica prendendo in considerazione sia la parte grossolana(andare da un dermatologo e fare gli esami del sangue) che quella più sottile (aiutarsi con lo yoga la meditazione,i cristalli o qualsiasi strumento che ci permette di connetterci con ciò che non possiamo toccare ma che necessita di attenzione).
Nel mio caso, ormai risolto, ho capito attraverso gli esami tecnici, che ero in uno stato di astenia forte. Mancanza di ferro e nutrienti fondamentali. La mia alimentazione andava cambiata così come i suoi ritmi. Andavano aggiunti integratori, sfiammato lo stomaco che non permetteva l'assorbimento degli elementi (assunzione dunque di vit.c). Avevo perso il contatto con la terra, con la materialità (che non è intesa come superficie ma come radice della mia esperienza nel qui ed ora). Ho portato a lungo un'ematite che mi ha radicato e aiutato con l'apporto di ferro ho mangiato bene (cibi antinfiammatori) con un ritmo regolare. Ho fatto yoga e meditazione quotidianamente. Ho applicato una schiuma galenica fatta da una farmacia che nella mia zona, fa preparati di questo tipo.
Ho iniziato ad analizzare cosa volevo dire il mio corpo alla mia anima e la mia anima al mio copro. Nel mio caso, sono anni che pratico discipline orientali e ho trovato nei miei studi delle guide eccezionali ma consiglio di chiedere aiuto e di parlare con qualcuno per arrivare alla fonte del disagio che vi ha condotto a manifestare la malattia.
In sintesi, con questo mio post, vorrei suggerire di prendere in esame il quadro completo e osservare le connessioni.
Dirigere l'intenzione nel ristabilire l'armonia e fare azioni concrete affinché questo avvenga.
Poi, lasciare tutto nelle mani dell'universo. Non pensare di essere sfortunate/i ma mettersi in un'altra ottica.
Cosa ho bisogno di apprendere da questa esperienza?
Un abbraccio. -
.Vorrei apporre il mio contributo sperando possa essere d'aiuto a chi giunge qua con l'animo in tumulto.
Perdere i capelli è uno shock, se poi si è donna, questo assume un carattere ancora più profondo perché va a toccare anche la femminilità.
È un grande segnale evidente del corpo che ci indica che va agito per riportare in equilibrio.
Il mio consiglio è quello integrarw ossia di guardare la situazione in maniera olistica prendendo in considerazione sia la parte grossolana(andare da un dermatologo e fare gli esami del sangue) che quella più sottile (aiutarsi con lo yoga la meditazione,i cristalli o qualsiasi strumento che ci permette di connetterci con ciò che non possiamo toccare ma che necessita di attenzione).
Nel mio caso, ormai risolto, ho capito attraverso gli esami tecnici, che ero in uno stato di astenia forte. Mancanza di ferro e nutrienti fondamentali. La mia alimentazione andava cambiata così come i suoi ritmi. Andavano aggiunti integratori, sfiammato lo stomaco che non permetteva l'assorbimento degli elementi (assunzione dunque di vit.c). Avevo perso il contatto con la terra, con la materialità (che non è intesa come superficie ma come radice della mia esperienza nel qui ed ora). Ho portato a lungo un'ematite che mi ha radicato e aiutato con l'apporto di ferro ho mangiato bene (cibi antinfiammatori) con un ritmo regolare. Ho fatto yoga e meditazione quotidianamente. Ho applicato una schiuma galenica fatta da una farmacia che nella mia zona, fa preparati di questo tipo.
Ho iniziato ad analizzare cosa volevo dire il mio corpo alla mia anima e la mia anima al mio copro. Nel mio caso, sono anni che pratico discipline orientali e ho trovato nei miei studi delle guide eccezionali ma consiglio di chiedere aiuto e di parlare con qualcuno per arrivare alla fonte del disagio che vi ha condotto a manifestare la malattia.
In sintesi, con questo mio post, vorrei suggerire di prendere in esame il quadro completo e osservare le connessioni.
Dirigere l'intenzione nel ristabilire l'armonia e fare azioni concrete affinché questo avvenga.
Poi, lasciare tutto nelle mani dell'universo. Non pensare di essere sfortunate/i ma mettersi in un'altra ottica.
Cosa ho bisogno di apprendere da questa esperienza?
Un abbraccio
Grazie! Puoi presentarsi in Approdo prima di scrivere sul Forum?
Grazie mille 🙏🏼. -
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Già fatto . -
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Grazie Mataji per la tua testimonianza. 🙂
Un sintomo è sempre un messaggio, non va soppresso ma compreso. Sono d'accordo con te!
Vorrei però fare una riflessione su questo punto, anche andando fuori temaCITAZIONEPerdere i capelli è uno shock, se poi si è donna, questo assume un carattere ancora più profondo perché va a toccare anche la femminilità.
Credo sia necessario superare questo legame fra capelli e femminilità.
I capelli non sono una manifestazione naturale dell'essere femminile. Si può essere femminili anche con pochi capelli, con i capelli rasati o con i capelli corti, e questo perché l'"essere femminile" non va legato ad un canone estetico.
Piuttosto, varrebbe la pena di chiedersi, invece, perché la perdita di capelli la viviamo come una minaccia per la nostra "femminilità" e, soprattutto, cosa è per noi "femminilità", come viviamo questa dimensione.
Magari rispondere a questo potrebbe aiutarci nel trovare rimedio a questa problematica! 🙂. -
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Bellissimo messaggio, grazie mille, mi fa riflettere sugli standard di femminilità a quali ci sentiamo di dover attendere.
Ti ringrazio per averlo fatto notare, credo che sia un grande passo sganciarsi da questo, anche per me.
Forse però, la caduta va vissuta con tutti i suoi crismi per poterla superare quindi ci sono i momenti in cui ti senti perduta quando affronti il problema. Per quanto riguarda la qui presente, forse dovevano emergere i limiti che mi ero data.
Ho letto in merito al collegamento dei capelli anche nella mitologia a suo tempo e fu interessante scoprire come, in diversi ambiti, questi rappresentassero anche una connessione al divino. Ecco forse perché racchiudono un'essenza particolare, molto forte.
Un abbraccio. -
.CITAZIONEHo letto in merito al collegamento dei capelli anche nella mitologia a suo tempo e fu interessante scoprire come, in diversi ambiti, questi rappresentassero anche una connessione al divino. Ecco forse perché racchiudono un'essenza particolare, molto forte.
Si esatto!
Nell'antichità erano sinonimo di forza e vigore ed infatti la loro caduta corrisponde, nella maggioranza dei casi, proprio ad una perdita di energia, a periodi di stress, a carenze vitaminiche, a sovraffaticamento.
Tutto si collega perfettamente 🙏❣.