Elohim

modo diverso di leggere la Bibbia

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    GLI DEI ALIENI DELLA GENESI


    di Alfredo Lissoni

    da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 170 del Luglio/Agosto 2009


    Nel numero di Marzo un articolo di Franco Brancatelli risollevava l'annosa questione della rilettura ufologica della Bibbia. Un tema che ha affascinato ufologi, contattisti, ricercatori, tutti ben consci che l'ufologia è composta da testimonianze, tutti incuriositi dall'appurare se nella Testimonianza per eccellenza - la Bibbia - vi possono essere accenni agli E.T.

    Ci sono veramente tracce di visite aliene nei racconti dell'Antico Testamento?

    Alieni nella Bibbia? Come ex insegnante di religione mi sono occupato anch'io a lungo del problema. La questione, si sa, richiede che ci si muova con i piedi di piombo, in quanto si rischia di urtare la sensibilità religiosa di molti (il che non ha peraltro impedito a una nota casa editrice cattolica di tradurre in Italia le opere di Zecharia Sitchin); inoltre ciò che si ricava da un'analisi dei Testi Sacri è teoria, e non "verità di fede". D'altra parte, il ricercatore ha il dovere di muoversi in ogni direzione, avventurandosi se è il caso anche in campi minati.

    IN PRINCIPIO ERANO GLI ELOHIM

    Riassumendo le varie interpretazioni fornite nel corso degli anni da ufologi, contattisti, saggisti, ex agenti segreti, l'idea di base di questo "teorema" ecclesiastico è che nella notte dei tempi una forma di intelligenza talmente superiore da essere per noi indecifrabile (Dio? Un potentissimo alieno?) avrebbe creato l'universo. O quanto meno, questo universo, dato che la fisica moderna ritiene che possano esistere molti universi, persino paralleli (teoria del multi-verso), alcuni dei quali a un centimetro di distanza l'uno dall'altro. Questo "Dio" avrebbe creato anche degli esseri bisessuati, li avrebbe benedetti e lasciati liberi di seguire il proprio destino. E qui si sarebbe consumato il primo atto della tragedia: uno di questi suoi "figli" (o era solo un suo collega "minore"? I testi non sono chiari), oggi riletto come un capacissimo genetista extraterrestre, Geova, Yahweh o Giove, avrebbe a sua volta voluto seguire le orme del Padre, e avrebbe "costruito" il nostro sistema Solare e la coppia Adamo-Eva, commettendo però - secondo fonti apocrife - una serie di violazioni (Errori? Pasticci? Peccati?) alle quali non è stato posto ancora rimedio e che hanno generato quella lotta tra fazioni nota come il mito di angeli e diavoli che si contendono l'essere umano.

    < Secondo atto, un altro scienziato suo pari, il "serpente", come Prometeo che ruba il fuoco per darlo agli uomini, avrebbe "affrancato" la coppia "divina" dai voleri di questo "Yahweh dio geloso", insegnando loro la conoscenza scientifica: morale, i primi due ribelli della storia dell'umanità, ritenuti così pericolosi perché dotati di conoscenze "divine", sarebbero stati scacciati dall'enorme incubatrice alla "Matrix" in cui vivevano, l'Eden (che per alcuni sarebbe stata su Marte) ed esiliati sulla Terra. Qui avrebbero generato figli, che si sarebbero a loro volta uniti agli abitanti primigeni della Terra (terzo atto sciagurato della tragedia).
    E non è finita qui. Come se non bastasse - atto quarto - altri scienziati alieni, colleghi di Yahweh e del "serpente", vedendo che la nuova genia umana era piacevole, si sarebbero accoppiati con le "nuove" donne della Terra, dando origine a un abominio, una serie di "mutanti", detti "Giganti". Questi ultimi si sarebbero rivelati portatori di geni criminali: sanguinari e ribelli a qualsiasi regola, blasfemi al punto di voler muovere guerra a Yahweh (secondo il mito ebraico, costruendo la torre di Babele per raggiungere il cielo e ucciderlo).

    Quinto atto della tragedia, l'iniziatore di questo ciclo di aberrazioni, il "dio creatore", stanco dell'iniquità umana e della violenza dei giganti, pentitosi dei propri esperimenti, decide di distruggere tutto e tutti con il diluvio universale. Ma le cose, come sappiamo, andranno diversamente. Parte dell'umanità (ma anche dei giganti, secondo i racconti ebraici) si salverà, continuando a combinarne di tutti i colori, e questo in barba al fatto che, secondo le versioni islamiche, i figli di Noè avrebbero gettato il diavolo - un gigante appesosi alla nave, secondo i testi ebraici - fuori dall'arca (l'episodio è raffigurato nelle miniature indiane musulmane di Miskin, nel manoscritto di Hafiz del 1590 tuttora custodito nella "Freer Gallery of Art" dello "Smithsonian Institution" di Washington, un insolito museo che, neanche a farlo apposta, custodisce una vasta gamma di reperti "anacronistici" detti "ooparts", manufatti "impossibili" per le epoche in cui sono stati usati e di possibile provenienza aliena).

    Questo è il racconto biblico della Genesi, così come è stato più o meno riletto, con mille sfaccettature e a più riprese in tutto il mondo, a partire dagli anni Cinquanta. La sterminata letteratura prodotta al riguardo ha indignato i credenti e fatto sorridere gli scettici, che hanno giudicato il tutto quasi una pellicola di fantascienza di serie B; ma è pur vero che il racconto della Genesi, attorno al quale si arrovellano da duemila anni le menti più eccelse e oggi considerato dalla Chiesa stessa solo come un mito didascalico, riletto con questa nuova chiave - certamente più consona ai tempi scientifici moderni - assume una certa plausibilità, che peraltro nulla toglie all'esistenza di Dio o al Suo messaggio. La figura dello Yahweh creatore non è affatto diversa da quella del moderno genetista che mappa tutto il genoma umano e conduce esperimenti di donazione per creare a sua volta un "Adamo"; il "dio" creatore e plasmatore di mondi non è molto diverso dallo scienziato della NASA che (per ora solo teoricamente) pianifica come rendere abitabili pianeti morti quali Marte o la Luna.

    Ciò spiega perché moltissimi ufologi e ricercatori, nel mondo, abbiano voluto rischiare la propria credibilità e a tutti i costi cercare tracce di presenze aliene in un testo sacro, e per questo intoccabile: una rilettura "ufologica" della Bibbia, ribadisco, da una parte offende la sensibilità religiosa di chi crede, dall'altra suscita l'ilarità di chi non crede. Perché mai dunque in molti hanno ritenuto necessario cercare E.T. anche nella Bibbia, sommersi come siamo di casistica moderna già sufficientemente probatoria?

    Forse perché nella Bibbia vi sono quelle risposte che non troviamo nello studio della casistica UFO? Risposte che ci spiegano cosa vogliano gli E.T. da noi e perché da migliaia di anni continuino a interagire con questo minuscolo pianeta ai margini della galassia?

    Studiosi come il contattista George Adarnski, l'astronomo Morris Jessup, il sumerologo Zecharia Sitchin, il sociologo Roberto Pinotti, i saggisti Erich von Daeniken e David Barclay, lo scrittore Raymond Drake, lo scienziato NASA J. Blurnrich - solo per fare alcuni nomi - da tempo hanno rimarcato un tema di fondo: che nella Bibbia, e precisamente nel racconto della Genesi, vi siano due differenti narrazioni della creazione dell'uomo.

    La prima narrazione (dal capitolo 1 al capitolo 2,4a) è attribuita a un dio chiamato "Elohim", termine che in ebraico è stranamente al plurale e che significa "Le Potenze" (eco dell'antico politeismo? Una classe di dèi?); costui crea l'uomo maschio e femmina, lo benedice e la storia finisce così, senza serpente, peccato originale, separazione dei sessi e ribellioni. Per questo motivo i primi esegeti o Padri della Chiesa si interrogarono a lungo sul fatto se tale testo non si riferisse piuttosto alla creazione degli angeli (indivisi nei sessi) che non a quella degli uomini (in effetti, il testo biblico riporta: "Maschio e femmina li creò", non "lo creò", quasi a indicare che si stesse parlando di una razza e non di un singolo; i teologi, peraltro, sorvolano prudentemente sul fatto che, essendo Creatore e creatura uguali, anche Elohim dovesse essere allora "maschio e femmina", cioè bisessuato).

    Il secondo racconto (Genesi 2,4b-3,24) vede invece protagonista uno "Yahweh Elohim" (che letteralmente sarebbe "lo Yahweh della razza degli Elohim", cioè un "primus inter pares"), creatore di quell'Adamo che gli disobbedirà, con tutto ciò che segue (separazione dei sessi, ribellione e peccato, cacciata dall'Eden, condanna a vivere per sempre sulla Terra, lavoro con sudore e parto con dolore ecc...), responsabile di una "genesi" dell'umanità decisamente assai meno riuscita rispetto alla prima. Un Adamo, per di più, creato non si sa bene dove, ma non di sicuro nel paradiso terrestre, dato che il testo precisa: "E Yahweh Elohim prese l'Adamo e lo pose nel giardino dell'Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse". Il che significa che nel paradiso terrestre Adamo vi fu messo dopo!

    Molti ufologi, scoprendo queste ambiguità, hanno pensato che il secondo racconto si riferisse alle gesta di un alieno che, tradendo le leggi della propria razza, che forse vietavano questo genere di esperimenti, avrebbe creato un suo clone e poi, spaventatosi del fatto che costui sviluppasse una propria autocoscienza, lo avrebbe esiliato sulla Terra.

    Di fronte a ipotesi di questo genere, divenute molto popolari nella ex Unione Sovietica negli anni Novanta, i teologi italiani hanno spesso ribadito sulla stampa che "siamo figli di Dio, non di E.T.". Sia come sia, la Chiesa, sin dalle sue origini, non ha trovato una spiegazione per questo controsenso letterario, e ha così risolto il problema nella maniera più semplice, cancellando nei due testi i nomi di Elohim e di Yahweh, sostituendoli con il più generico "Dio". In quel modo i due "dèi" divennero uno solo.

    Se prendete la "Bibbia di Gerusalemme" delle Edizioni Dehoniane di Bologna, vale a dire la moderna traduzione del testo sacro a cura della CEI e a opera di un gruppo di biblisti sotto la direzione di F. Vattioni, leggerete in una nota a margine circa il secondo racconto della Genesi: "La sezione 2,4b-3,24 non è, come si dice spesso, un secondo racconto della creazione seguito da un racconto della caduta. Sono invece due racconti combinati insieme e che utilizzano tradizioni diverse".

    Questo escamotage funziona poco. Proprio perché "tradizioni diverse" i due racconti sono da considerarsi narrazioni di episodi diversi.

    La querelle è molto antica, se si pensa che, assai prima della venuta di Gesù, i samaritani delle tribù di Giuda e Beniamino predicavano che l'uomo fosse stato creato non a immagine di Dio, ma degli angeli, ritenendo tali gli Elohim della Genesi.

    Oggi molti biblisti preferiscono pensare che l'ambiguità sorga dal fatto che il primo racconto, ribattezzato "Codice P" o sacerdotale (dal tedesco Priester, diffuso tra le genti di Giuda nel 700 a.C.) e attribuito ai sacerdoti ebrei, fosse solo più generico e più datato del secondo, scritto ben mille anni dopo all'epoca della cattività babilonese nel VI secolo a.C., e ribattezzato "Codice J o yahwistico" (dato che vi compariva il fantomatico Yahweh); quest'ultimo è inteso come una cronaca assai più dettagliata e analitica di quanto accadde all'epoca.

    Il "Codice P" sarebbe stato realizzato adattando il mito babilonese della creazione, che a sua volta era un adattamento di un precedente mito numerico; i due codici furono accorpati nel '500.

    Il guaio è che con tutta la buona volontà degli scrupolosi censori ecclesiastici, ancora oggi i due racconti sono palesemente differenti; nel primo Adamo è il padrone della Terra, con potestà su tutti gli animali, e non esiste alcun giardino dell'Eden "E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza. E domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla Terra" (Genesi 1,26); nel secondo è un servo remissivo costretto a "coltivare e custodire" (Genesi 2,15) il giardino di Eden, della cui esistenza scopriamo solo nel "Codice J", al verso 2,8!
    Il primo racconto della Genesi viene ripetuto nel capitolo quinto dello stesso libro (quest'ultimo steso copiando in realtà da un più antico "Libro delle generazioni di Adamo"), che riferisce della genealogia dei patriarchi antidiluviani; esso conferma il "Codice P" in quanto termina, al verso 5,2, con la frase "Li creò maschio e femmina e li benedisse"; non si parla di caduta, non si nomina Eva, non ci sono Caino e Abele. Al verso 5,3 si aggiunge soltanto che la moglie di Adamo "generò a sua immagine e somiglianza un figlio a cui pose nome Seth"! Ma Seth (= Sostituto) non era il terzogenito di Adamo? Dove sono finiti Caino e Abele?

    Sarebbe assai più credibile pensare che i racconti risentano della mitologia e del politeismo diffuso nell'area sinaitico-mediorientale e che attingano a fonti ben più antiche.

    "Non influenzati dalle costrizioni monoteistiche della Bibbia ebraica - scrive l'orientalista Zecharia Sitchin - gli scritti ritrovati nei Paesi medi orientali, al confine con Israele, elencano per filo e per segno i nomi degli Elohim, i 'noi' della Bibbia, chiarendone l'identità".

    E forse c'è di più. Forse l'essere del "Codice P" apparteneva realmente a una classe di visitatori extraterrestri? Migliaia di anni or sono, forse, uno scienziato extraterrestre portò i semi della vita sulla Terra? Il ricordo di quell'esperimento sopravvivrebbe nel racconto della Genesi?

    In effetti, se prendete una Bibbia in mano, vi accorgerete che il primo verso della Genesi recita: "In principio Dio fece il cielo e la terra". Sfortunatamente, la frase è stata mal tradotta: Acquistando la "traduzione interlineare", vale a dire il testo in italiano ed ebraico della Genesi di Roberto Reggi, edito da EDB, si hanno le prime sorprese. Il testo ebraico riporta: "Bere Shit Bara" "Elohim Eth Hashamajim We' Eth Ha' Ares"; la traduzione letterale è "In principio creò Elohim i cieli e la terra".

    Il problema è, come abbiamo visto, che Elohim è plurale (sebbene il verbo sia al singolare) e significa "Le Potenze", ovvero, gli dèi! Poiché non era possibile che il testo sacro del popolo del Dio Unico si aprisse con un inno agli dèi, nelle traduzioni cristiane Elohim fu sostituito col più generico "Dio". Poiché però nell'ebraico antico non si usava mettere le vocali, il sumerologo Zecharia Sitchin preferisce interpretare la sequenza b, r, sh, t, "Bere Shit" (In principio) con "Ab Reshit" (Il Padre del Principio). In tal caso la traduzione della frase sopracitata diverrebbe "Il Padre del Principio creò gli Elohim, i cieli e la Terra".

    Se vera, questa chiave di lettura risolverebbe la questione del verbo al singolare e trasformerebbe gli Elohim da soggetto a complemento oggetto. Creati o creatori, gli Elohim della versione originale della Genesi erano comunque una classe di dèi a loro volta creatori (nella liturgia cattolica li invochiamo come "le Potestà", confondendoli con una presunta classe di angeli); loro, o il loro Padre, crearono non "il cielo", ma "i cieli" (Hashamajim", -im è il suffisso che in ebraico indica il plurale); parrebbe un dettaglio; non lo è se si considera che l'ebraismo delle origini non credeva all'esistenza di un unico cielo, con relativo mondo, ma di una moltitudine di cieli (universi), gli stessi che ricorrono nelle prime tradizioni della "Mishnah", la raccolta canonica delle sentenze degli antichi rabbini; secondo i vangeli apocrifi (cioè non riconosciuti come ortodossi dalla Chiesa) dei pensatori gnostici Basilide e Valentino, i cieli sarebbero stati simbolicamente 365, uno per ogni giorno, e ognuno dei quali capitanato da un "arconte", uno dei quali sarebbe stato Lucifero (oggi quest'idea ricompare nel contattismo, ove si crede all'esistenza di una confederazione di alieni che sorveglierebbero i pianeti meno evoluti, come la Terra.

    Vi credeva il siciliano Eugenio Siragusa, decano del contattismo nostrano; lo ribadisce Maurizio Cavallo, che afferma di avere comunicazioni con gli abitanti di un pianeta a nome Clarion: "C'è una confederazione dei mondi. Clarion ne fa parte; loro lavorano assieme ad altri abitanti di altri pianeti e ad altri abitatori di uno spazio-tempo diverso).

    Riprendendo un mito babilonese che attribuiva la creazione a una moltitudine di dèi, i primi ebrei credevano dunque in un universo assai più articolato (e sorvegliato, in linea con quanto affermano molte moderne teorie ufologiche) di quanto non ci abbia tramandato la tradizione medievale. Peggio ancora, quei "cieli" potevano comunicare attraverso "squarci" (oggi la fantascienza li chiama "stargate"), che servivano da varco agli "angeli" per viaggiare da un mondo all'altro.

    Tratto da:http://lanuovaeradellaterra.blogspot.com/2009/10/gli-dei-alieni-della-genesi.html

    Nel Forum ebraico ho trovato questa spiegazione dell'utente Negev sulla parola Elohim: http://forumebraico.forumfree.it/?t=42226116

    Occorre però precisare la cosa più importante: "Elohim" non significa affatto D-O ma "legislatore supremo" .
    se preceduto dall'articolo "Ha": "Haelohim" assume il significato plurale di "Legislatori"
    Se non vi è l'articolo, Elohim diventa un nome autodeterminato ed in tal caso lo si riferisce ad HaShem.


    A proposito in Ebraico SHEM significa Nome e con Ha, articolo, vuol dire Il Nome

    Edited by Nausicaa* - 8/4/2010, 20:52
     
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    Bel video! Comunque moltissimi avvenimenti descritti nella Bibbia come incredibili, oggi non lo sarebbero affatto! E come ho scritto nella mia firma..la verità è figlia del tempo.......
     
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    Non vedo l'ora Mar, che questa verità venga rivelata. Molte persone dovranno rivedere molto di quello in cui credono oggi...ma c'è sempre tempo per recuperare il tempo perduto e bisogna credere nella possibilità che hanno gli uomini di cambiare, altrimenti non vi sarebbe evoluzione!!

    image :lol: :lol: :lol:
     
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    Ahahahahah!!! :woot: :lol: :lol: :lol:
     
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  6. Deathena*
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    hahahaah bellissimo post e poi quell'imma ine ...davvero bella ..ihihihi
    Se permettete vorrei consigliarvi un libro ..CODICE GENESI ..davvero unico ...mi ha lasciata davvero senza parole
    appena posso vi metto l'autore e altro.
     
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    Sì grazie Dea, mettili!!! ;)
     
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    Gli Elohim tra dubbi e certezze
    Inserito da Flavia Martini
    Giovedì 05 Novembre 2009 22:44


    di Fabio Sebastio


    Ti loderò davanti agli Dèi (SALMO 138,1), Lodate il Dio degli Dèi (SALMO 136,2), Dio è il Dio degli Dèi (Deuteronomio 10,17). Ma DIO non è uno solo? Occorre ricordare che nella Bibbia ebraica sono presenti due "soggetti divini": Elohim e JHWH.
    ·Elohim significa «gli Dèi»; è il plurale della parola "divinità".
    ·JHWH designa il nome personale di Dio.
    Nella Bibbia ebraica il nome JHWH compare migliaia di volte dal passo 2,4 della Genesi, mentre nella Bibbia ufficiale della CEI non compare mai.

    Per quale motivo? JHWH, in quanto nome proprio, conferiva a Dio una caratteristica troppo umana che contrastava apertamente con il concetto di Assoluto e infinito.L' impronta umana di Dio è pur presente in tante manifestazioni di Dio [le vendette di Dio, le ire di Dio...], ma l' incoerenza del "nome proprio" di Dio era intollerabile. Quindi si è arrivata alla conclusione da parte dei cristiani e degli ebrei di escludere il nome di Dio evitando cosi troppe incogruenze.La Bibbia ebraica ha abrogato il nome JHWH con il divieto di pronunciarne la parola. JHWH non lo si poteva cancellare dal testo perché era impresso nella tradizione orale. E così fu ideata la soppressione indiretta: presente nel testo, ma impronunciabile nella lettura (articificio ebraico).La Bibbia cattolica, senza scrupoli traduttivi, ha soppresso il "sacro nome" JHWH sostituendolo con la voce generica "Signore, Dio, Dominus…(artificio cristiano).
    Effettivamente nelle due versioni della genesi biblica (composta da due documenti, il "Codice J", più antico, diffuso tra le genti di Giuda nel 700 a.C., ed il "Codice P", del VI sec. a.C., all'epoca della cattività babilonese; i due codici furono accorpati nel 500 a.C.) emerge netta la differenza tra il dio creatore del mondo e dell'uomo, denominato El (o Elohim, che significa Le Potenze) e lo Yahweh del "Codice P" (Geova, secondo un'errata traduzione), che aiuta gli ebrei a lasciare l'Egitto; quest'ultimo sarebbe stato una divinità minore, addirittura, secondo alcuni, un angelo creato da Dio e poi rivoltatosi contro.
    Nel racconto della creazione (Genesi 1,1) compaiono prima gli Dèi (Elohim) che hanno creato i corpi inanimati (il cosmo, la terra, l'acqua, il Sole...) e dopo viene il Dio (JHWH - Genesi 2,4) che ha creato gli esseri viventi (gli animali e l'uomo).

    JHWH prende il sopravvento sugli Dèi - il sommo «Dio tra gli Dèi» - perché ha realizzato la creazione più importante,cioè gli esseri umani.
    Quindi andiamo ad analizzare le parole con cui inizia il versetto 26 del 1° Capitolo della Genesi - nella Bibbia - quello dedicato alla Creazione del mondo e dell’umanità:
    “Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza […]” (Genesi 1,26). Forse, in un primo momento, non ci si fa neppure caso… ma Dio stava parlando con qualcuno! Con chi? Si stava forse rivolgendo agli Elhoim ? Altrimenti, perché usò il plurale?Oppure dobbiamo supporre che la frase sia stata pronunciata dagli Elhoim stessi? Il fatto è che l’autore del capitolo della Genesi in questione, nel testo originale, scrive: “E Elhoim disse: […]” e non: “E El disse: [...]". Usò il plurale: la parola plurale Elhoim.Per quanto riguarda invece la famosa cacciata di Adamo ed Eva dall'EDEN dopo il “peccato originale ” (avendo assaggiato il “frutto proibito”), sempre nella Bibbia , Dio disse: “… ecco, l’uomo è diventato come uno di noi”... come se fosse preoccupato per averlo fatto troppo "DIO". Perché usò ancora il plurale? Nel testo originale, infatti, viene usata ancora la parola Elhoim.Inoltre la creazione viene raccontata in modo diverso secondo concezione elohista(nata nel regno settentrionale di Israele) oppure quella jahvista e quindi monoteista(sorta nel Regno meridionale di Giuda).Nella prima creazione (politeista) tutti i frutti potevano essere mangiati (mela compresa), mentre nella seconda creazione (monoteista) fu esclusa la mela per introdurre la novella di Adamo ed Eva.
    1ª creazione di provenienza Elohim, Genesi 1,29
    "ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo."
    2ª creazione di provenienza JHWH, Genesi 3,3
    "del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete".

    Una bella differenza no?Quindi qualunque cosa si possa pensare delle due tesi sopra ricordate occorre sottolineare che gli "elohim" o "dei minori" del Vecchio Testamento non furono mai e poi mai oggetto di adorazione (Apocalisse 22,8-9), furono creati (Ebrei 1,5) e furono considerati figli di Dio (Giobbe 1,6; Salmo 29,1; Salmo 89,7) solo per adozione. Dio comandò a Mosé di rappresentare due cherubini d'oro sopra l'arca dell'alleanza (Esodo 25,18) proprio perché avevano funzioni decorative e non erano oggetto di culto (Esodo 20,4). Sta infatti scritto:

    · "Io sono Jahvé, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me" (Esodo 20,2-3);

    · "or vedete che solo io sono Dio e che non c'è altro dio accanto a me" (Deuteronomio 32,39);

    · "prima di me non fu formato alcun dio e dopo di me non ne sarà formato alcuno" (Isaia 43,10);

    · "sono io Jahvé che ho fatto tutto, che da solo ho spiegato i cieli ed ho disteso la terra, senza che ci fosse alcuno con me" (Isaia 44,24);

    · “Io sono Jahvé e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio” (Isaia 45,5).

    A questo punto ci si rende conto che le contraddizioni sono tante ma dovute anche ad un altro motivo.Sappiamo che la Bibbia è un insieme di racconti “approvati” e messi insieme. Altri documenti, di epoca precedente, sono andati perduti o magari eliminati apposta; la loro esistenza è però inconfutabile, per il fatto che se ne parla in altri testi.Ad esempio in alcuni capitoli della Bibbia:1) Il Libro della posterità di Adamo (Genesi V,1) - 2) Il libro di Jahweh (Isaia 34, 16) - 3) Cronache dei figli di Levi - 4) Gli Atti di Salomone - 5) Il libro della Genealogia .
    Oltre le contraddizioni troviamo anche qualcosa di piu...un ipotesi molto suggestiva ma anche logica da seguire e da non escludere...quella extra-terrestre!
    Facciamo alcuni esempi:

    1). Ezechiele : “Le ruote e la loro struttura erano splendenti come il topazio. Tutt’e quattro avevano forma identica: apparivano, nella loro struttura, come se una ruota fosse nell’altra.” (1,16)

    2). 2° libro dei Re: “ […] stando Jahweh per sollevare in cielo Elia in un turbine […] (2,1) – […] ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra di loro ed Elia salì in cielo nel turbine. (2,11)

    3). Esodo : “Durante il giorno, infatti, la nube di Jahweh stava sulla Dimora e durante la notte c’era un fuoco, visibile a tutta la casa di Israele in tutti i loro spostamenti!” (40,38)

    4). Numeri : “La nube coprì la Dimora, la Tenda della Testimonianza, e restò dalla sera fino al mattino sulla Dimora sotto forma di fuoco.” (9,15)

    5). Vangelo di Giuda : “Alza il tuo sguardo e guarda la nuvola e la luce al suo interno e le stelle che la circondano.La stella che guida è la tua stella".Giuda alzò lo sguardo e vide una nuvola luminosa e vi entrò dentro(58)

    Cosa ci ricordano queste frasi?Un astronave?Descritta naturalmente con un pò di ingenuità e mancanza di riferimenti,visti i tempi in cui erano state descritte dagli autori ,è altamente probabile.Oltre la descrizione esteriore di queste "astronavi",troviamo anche riferimenti agli effetti che producono.Per esempio nell'ESODO è scritto:"Yahweh discese in una nube ed ivi stette con Mosè, invocando: Yahweh, Yahweh. Mosè si gettò a terra, si prostrò".
    Capitanati da Mosè, gli israeliti lasciarono l'Egitto per puntare verso la terra promessa.

    Erano guidati da uno Yahweh che di giorno appariva in forma di nube e di notte come colonna di fuoco, in pratica secondo la stessa iconografia dei moderni dischi volanti. "Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube", afferma Yahweh in Esodo (19,9); "al terzo giorno, sul far del mattino, ci furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte Sinai ed un suono fortissimo di tromba. Tutto il popolo fu scosso dal terrore. Il monte Sinai era tutto fumante" (Es., 19, 16-17). Troviamo la comparsa di Dio in una nube in Esodo (33, 7-11) e Levitino (16, 2); anche durante le peregrinazioni nel deserto e nelle battaglie contro i nemici Dio viaggiava in una nube sopra gli ebrei per proteggerli (Esodo 13, 21).
    Quindi questa famosa nube presentava le stesse manifestazioni tipiche di un velivolo elettromagnetico: scosse e boati, luci e fischi ("lampi e trombe") ed effetti fisici, tipici dell'esposizione a campi elettromagnetici, sulla pelle degli sventurati che osavano avvicinarsi senza cautela. Come Maria, sorella di Mosè, contro la quale "divampò l'ira di Yahweh; la nuvola si ritirò di sopra la sua tenda ed ecco, Maria coperta di lebbra come neve" (Numeri.12, 9).
    Per rimanere nel contesto,come non fare riferimento a Enoch!
    Secondo la tradizione, Enoch salì al Cielo – da vivo – e scrisse i libri al ritorno sulla Terra. Inoltre, a Enoch fu annunciato che non appena avesse scritto tutto quello che aveva visto e imparato, e istruito i suoi figli, sarebbe stato trasportato “in cielo” definitivamente (infatti, un giorno sparì e non fu più visto). Impossibile non vedere le analogie con THOT...

    Dal libro apocrifo dei Giubilei , cap.4: “…fu in quei giorni che gli Angeli del Signore discesero sulla Terra, gli Angeli che vengono chiamati i Veglianti , al fine di istruire i figli degli uomini e di insegnare loro il senno e la rettitudine sulla Terra. Enoch fu il primo fra i nati sulla Terra ad apprendere la scrittura, la scienza e la saggezza dei Veglianti , e che descrisse in un libro le costellazioni del cielo secondo l’ordine dei mesi loro propri, affinché gli uomini potessero conoscere le stagioni dell’anno secondo l’ordine dei diversi mesi…” e ancora: “…Egli (Enoch ), fu per lo più presso gli Angeli di Dio , che gli fecero vedere tutto quello che è sulla Terra e nei cieli, ed egli scrisse tutto ciò che vide. Egli recò testimonianza anche ai Veglianti che (gli Angeli ) avevano prevaricato con le figlie degli uomini, giacché avevano cominciato ad unirsi alle figlie degli uomini e si erano in tal modo contaminati..." Dal libro apocrifo dei Giubilei, cap. 5, 6-9: “…Dio si adirò profondamente contro gli Angeli che Egli aveva inviato sulla Terra e diede ordine che essi fossero spogliati d’ogni loro autorità e li fece imprigionare…

    La rilettura in stampo ufologico della Bibbia venne presentata nel 1950 dall'astronomo Jessup con "La Bibbia e gli UFO" e poi ripresa dal team Leslie ed Adamski.
    Sicuramente la verità in merito agli ELOHIM ce la dirà solo il tempo.Se questi "dei" dovessero ripresentarsi sulla Terra nel prossimo futuro,questa volta gli esseri umani non sarebbero impreparati e l'enigma verrebbe risolto.

    Tratto da: http://apocalisselaica.net/varie/miti-mist...ubbi-e-certezze

    Ancora questo articolo su questo tema così affascinante, almeno per la sottoscritta. Io ho riletto buona parte della Bibbia, perlomeno i passi piu' interessanti, da questo punto di vista e devo dire che moltissimi avvenimenti potrebbe essere interpreatati in chiave chiamiamola extraterrestre. Si riscontra comunque sempre l'annoso problema della traduzione dall'antico ebraico al greco e alle altre lingue, dell'uso di plurali, verbi al plurale o al singolare, ecc.....
     
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    Mi pongo le stesse domande in effetti.....
     
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    Ho rivisto, di recente, un documentario su Von Danniken e gli altri e mi sono ricordata dell'articolo sul Vascello. Lo riporto su, se dovesse interessare a qualcuno.

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    Grazie Mar ! Sei super !

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    CITAZIONE (Nausicaa* @ 14/3/2016, 16:11) 
    Grazie Mar ! Sei super !

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    Adoro questi argomenti. :)
     
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