Pranoterapia

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Ve lo ricordate? Leggeva il TG1 tempo fa, Liliano Frattini. E' un sensitivo e pranoterapeuta.
     
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    Pranoterapia

    (Articolo tratto da Solaris a cura di Carcan)

    Concetto fondamentale della moderna pranologia è che tutti gli organismi viventi, e primo fra questi l’uomo, per essere vivi e star bene debbono essere pervasi in maniera ottimale da quella “energia” non quantificabile e non qualificabile, nota da tempo immemorabile come energia pranica e più recentemente come bioenergia o energia vitale.

    Essa è presente in ogni cosa ed in tutti i corpi, a qualunque regno appartengano, minerale, vegetale, o umano. Compenetra tutto, stando in ogni atomo, in qualsiasi elemento. Pur non essendo materia è tuttavia presente in ogni forma di materia; non è aria, ma si manifesta nell’aria ; non è acqua, ma la troviamo nell’acqua ; è nel calore del sole ma non è nessuna delle sue onde luminose. Laddove non fluisce non vi è vita. Quando le pietre preziose, ad esempio, perdono la loro bellezza, il gioielliere dice che sono morte, inconsapevolmente a significare che i flussi vitali non circolano più in esse. Ne consegue che quando questa energia abbandona un qualunque corpo, sia esso animale o vegetale, esso cessa di vivere e si decompone. Si decompone proprio perché l’energia pranica non lo tiene solamente in vita, ma anche unito. Noi siamo vivi e stiamo bene quando il prana “fluisce” in modo equilibrato. Se c’è una qualsiasi interferenza, un qualsiasi blocco, ecco che si determina la malattia. La guarigione, comunque ottenuta, non è altro che il ripristino dell’armonico rifluire dell’energia vitale.

    Questa energia può essere gestita. E’ quello che fa il pranoterapeuta. Egli, in sostanza, non fa altro che rimuovere con il suo tocco, il suo massaggio o il suo passaggio, tutta quella serie di blocchi che, per un motivo o per l’altro impediscono lo scorrere naturale del prana, il suo calmo pulsare secondo i ritmi della natura in tutta armonia. Il male, qualsiasi ne sia la causa, non importa se determinata da fattori esterni od interni, è sempre causato da qualcosa che scompiglia l’ordinato lavorio degli organi cellulari, un’interferenza o un blocco per cui gli stimoli non arrivano nel modo giusto, così causando disordine ed il proliferare della malattia. Noi siamo strutturati per poter stare “sempre” bene. Abbiamo tali e tante di quelle autodifese capaci di far fronte a qualsiasi evenienza che, se queste non funzionano è perché non sono state “stimolate” a dovere. La cura pranica non fa altro che ovviare a questi inconvenienti, tramite degli input diretti agli organi mal funzionanti, onde ripristinare la loro corretta e piena funzione. Al contrario della medicina tradizionale, per la terapia pranica non esiste la malattia come base di studio, ma il malato.

    Non ci si sofferma, e tanto meno si cura il solo sintomo. Si va ben oltre, nel più profondo, onde pervenire alla causa. Se c’è un raffreddore, una febbre, una lombagia, un’ulcera, una ferita purulenta o qualsiasi altra cosa, è perché le nostre naturali autodifese non hanno funzionato nel modo dovuto. Se abbiamo mal di testa, con un cachet possiamo lenirlo, ma non certo prevenirne un altro. Se abbiamo dolori provocati da artrite possiamo ricorrere agli analgesici, ma non certo impedire al dolore di rifarsi vivo. La cura pranica, al contrario si basa sulla stimolazione delle naturali autodifese, opportunamente potenziate con l’immissione di bioenergia. Semplicemente riequilibrando il naturale ed armonico flusso energetico in ogni parte del corpo, essa avvia i vari processi di disintossicazione, allevia il dolore acuto e cronico, rigenera i tessuti pervenendo così alla guarigione secondo natura. E la sua forza agisce su tutti i livelli, siano essi fisici che psichici, poiché non fa altro che ripristinare il generale equilibrio energetico dell’organismo, agendo sulle forze di guarigione che sono in ognuno di noi.


     
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    Esplorando il sito fonte di questo articolo, si trova un'esperimento per cogliere questa energia (gia peraltro trattato in altre discussioni) e di seguito alcune tecniche in cui viene messa in pratica questa energia

    le riporto qui sotto per continuare il quadro d'insieme


    Esperimento

    Come percepire questa energia?

    Un esercizio molto semplice ed altrettanto efficace per muovere i primi passi, proposto in tutti i corsi di formazione per biopranoterapeuti; questa è la versione di Dolores Krieger ne “Il contatto terapeutico”, ediz. Mediterranee:
    “Test n. 1 del tocco terapeutico sull’autoconoscenza: Non vi fermate alla vostra pelle.
    La prima conoscenza empirica che vorrei condividere con voi è che voi potete essere coscientemente consapevoli di un flusso di energia che si trova nello spazio “vuoto” oltre il limite della pelle delle vostre mani. E’ molto utile catturare le prime esperienze mentre accadono, e quindi mentre eseguite questi esercizi, tenete taccuino e matita a portata di mano in modo da prendere nota per delle successive riconsiderazioni.
    1. La prima cosa da fare è di mettersi seduti in una posizione comoda, mantenendo entrambi i piedi sul pavimento, e semplicemente porre le mani l’una di fronte all’altra, in modo che i palmi si guardino.
    Tenete i gomiti lontano dal corpo e non appoggiate gli avambracci sui fianchi.
    Ora portate i palmi delle mani il più vicino possibile, senza però farli toccare, in modo che siano distanti solo qualche millimetro.
    2. Come seconda cosa, separate i palmi di circa mezzo centimetro, e lentamente riportateli alla posizione originale, e cioè alla distanza di tre-quattro millimetri.
    3. Adesso distanziate le mani di un centimetro, e di nuovo, lentamente, riportatele alla posizione di prima, come sopra.
    4. Ripetete usando la stessa procedura. Questa volta separate le mani un centimetro e mezzo, mantenendo i movimenti lenti e sicuri. Mentre le riportate nella posizione originaria, cercate di far caso ad un aumento di pressione tra le mani, o a qualsiasi altra sensazione rilevante che voi possiate sentire.
    5. Separate di nuovo le mani, questa volta fino a farle arrivare a due centimetri di distanza. Non le riportate immediatamente alla posizione precedente, ma, mentre le riportate indietro, circa ogni mezzo centimetro,cercate di sentire il campo di pressione che avete sviluppato fermandovi per un momento e cercando di comprimere il campo tra le mani. Potrete avere esperienza di una sensazione elastica.
    6. Passate il minuto che seguirà cercando di sentire questo campo tra le mani e provate a determinare quale altra caratteristica di esso sentite, a parte la pressione o l’elasticità. Al termine del tempo, annotate queste altre caratteristiche su un foglio prima di passare al seguente paragrafo e tracciate una linea sotto ogni operazione.
    Che cosa avete provato a parte la pressione e una sensazione di elasticità?
    Altre sensazioni che altri studenti hanno provato nello sperimentare questo campo erano: caldo, freddo, formicolio e un senso di pulsazione.
    Comunque, non accettate le esperienze altrui; sperimentate voi stessi e stabilite quale realtà questa esperienza, se ce n’è stata una, ha per voi”.


    Tecniche

    Consideriamo le mani come una sorta di “antenne” con cui si capta e si irradia quel quid che siamo soliti definire “energia”. Ognuna delle due mani può avere una diversa funzione: una può essere radiante o emettitrice, normalmente riconducibile alla destra; l’altra assorbente, la sinistra, che assorbirebbe la radiazione patologica. La prima va applicata in zone di carenza, la seconda in zone di ristagno o infiammazione. Abbiamo quindi due funzioni, quella di irradiare e quella di togliere: è la volontà dell’operatore a determinare l’una o l’altra

    Posizioni delle mani
    1) Passi magnetici esplorativi. Palme aperte e parallele, si muovono esplorando lentamente il campo energetico. Questa tecnica è detta anche “sensibilizzazione” ed ha lo scopo di individuare le zone che inviano particolari segnali (caldo, freddo, vibrazioni). E’ una “diagnosi energetica” molto utile.
    2) Passi magnetici: palme aperte e parallele lungo il corpo, dalla testa ai piedi. Tracciati lentamente calmano il campo, con vigore lo stimolano.
    3) Passi rotatori: palme aperte e parallele. Movimento rotatorio lento in senso antiorario, per assorbire e disperdere l’eventuale accumulo dovuto ad un blocco energetico.
    4) Palme aperte, mani parallele tra loro, ferme all’altezza di una determinata zona. Servono per irradiare, stimolare o per assorbire, disinfiammare. Come già detto in precedenza, è la volontà dell’operatore a stabilire l’una o l’altra funzione.
    5) Mani opposte, o a polarità. Una mano sul lato anteriore. l’altra sul lato posteriore. Creano una sorta di “campo” nel quale gli organi vengono immersi.
    6) Mani a laser. Dita unite, palme aperte, posizionate ad imbuto. Immobili su un punto, hanno lo scopo di irradiare su una zona ristretta.
    7)Mani a piramide. Punte delle dita unite rivolte verso il paziente, mani in posizione parallela. Si concentrano su una zona ristretta.

    Fasi del trattamento
    Contatto – Prima di iniziare un trattamento è necessario prendere contatto con il paziente. Ponete la mano sinistra sulla zona dello stomaco e cercate di “sentire” cosa vi comunica questa persona.
    E’ una fase molto importante, potreste avere percezioni utili per capire la causa del malessere.
    Sensibilizzazione – Abbiamo già accennato a questa tecnica, è una diagnosi energetica. Le mani si muovono lentamente esplorando il campo energetico del paziente, e a volte vengono attratte da determinate zone. Fidatevi sempre del vostro intuito, se un organo attrae particolarmente la vostra attenzione, probabilmente ha bisogno del vostro intervento. Mantenete le mani ad una certa distanza dal corpo ed annotatevi ogni sensazione. Ricordate che il campo energetico è attraversato da una rete di meridiani e di chakras: oltre alla parte interessata, potrebbe esservi segnalata qualche altra zona del corpo. Aprendo altre vie riuscirete a ripristinare il flusso energetico in tutto il campo ed a risolvere il problema.
    Armonizzazione – o riequilibrio energetico. Prima di trattare la zona specifica, è indispensabile fare fluire l’energia ed aprire tutti i canali. Ponete la mano radiante sulla sommità del capo e l’assorbente sulla fronte (lavorate sempre a distanza di qualche centimetro dal corpo). Sentite l’energia che dalla mano destra passa attraverso il capo del paziente e fuoriesce dalla fronte. Può essere una sensazione di fresco, di lieve scossa elettrica o di formicolìo. Quando sentirete scorrere liberamente, spostate la mano sinistra alla gola, mantenendo la destra sul capo. Procedete, sempre con la mano assorbente, sulla zona cardiaca, lo stomaco, l’intestino, l’inguine, il perineo. In questo modo armonizzerete i chakras maggiori. Ponete ora la mano destra all’altezza della milza e la sinistra all’altezza del fegato: anche in questo caso, fate scorrere da una parte all’altra e quando avrete la sensazione di un libero fluire passate ad un’altra zona.
    Ora potete iniziare a trattare il sistema endocrino. Mano destra sulla fronte, sinistra sulla gola (asse ipofisi-tiroide).
    Concentratevi questa volta sulle pulsazioni e fate scorrere dall’ipofisi alla tiroide. Quando “sentirete” di avere raggiunto il ritmo giusto, passate la mano sinistra all’altezza dello sterno (asse ipofisi-timo). Anche in questo caso, cercate di dare un ritmo a queste ghiandole. Procedete con la mano sinistra al pancreas (asse ipofisi-pancreas), quindi alle gonadi (asse ipofisi-ovaie).
    A questo punto fate sistemare il paziente in posizione prona.
    Passi magnetici lenti lungo la colonna vertebrale, dalla nuca al coccige, con entrambe le mani. Cercate di assorbire quella energia bioelettrica in eccesso che va a formare veri e propri blocchi. In questo modo tratterete il sistema nervoso, e condurrete il paziente verso una sensazione meravigliosa di rilassamento profondo. Ora ponete la mano destra sulla nuca e la sinistra sul coccige: fate scorrere l’energia concentrandovi sulla sensazione di elettricità che percepirete e rimanete a lungo in questa posizione.
    Queste sono le fasi preliminari di un trattamento di pranoterapia, cui segue l’applicazione locale.


    fonte: la medesima dell'articolo di testa, alcune sue sezioni
     
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  4. Mark Astromante
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    Argomento molto interessante ed affascinante di cui sono un pò documentato e addentrato, essendomi fatto riequilibrare in passato vari punti e zone squilibrate e per aver studiato qualcosa e più negli anni precedenti.

    Molto interessanti gli esperimenti, di cui senza nemmeno saperli da un pò di tempo li eseguo ogni tanto con me stesso per provare a sentire il prana.
    Le sensazioni sono molto simili alle mie, sopratutto per quanto riguarda il fattore temperatura, formicoli e pressione repulsione.
    Oggi ho provato quanto scritto qui sopra nello specifico, e già dopo 2-3 secondi ho sentito il calore e la pulsione-repulsione sopratutto sulla mano destra e più specificatamente sul mignolo!

    Per il resto bel video... e questo signore sà il fatto suo.
     
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  5. Aliena
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    Io ho provato, sento molto calore in entrambe le mani e formicolio al mignolo destro e all'indice sinistro...tuttavia fatico a tenere le mani in quella posizione per più di qualche secondo, coi gomiti fuori dai fianchi, mi viene da appoggiare i polsi al tavolo perchè sembra che non stiano su da soli...quando comincio a sentire il formicolio devo smettere perchè le dita cominciano a tremare. Quando poi le riporto nella posizione originaria, i palmi delle mani sono sudati.
    Boh :blink: :woot: :D

    Mi correggo, ci ho riprovato...è una cosa bellissima!!! Arkan ma a te si piegano le dita?? Ho riprovato ancora ed è vero, sembra che rimbalzino le mani! Le ho avvicinate, poi quando le ho allontanate, tutte le punte delle 10 dita si sono piegate in avanti "scricchiolando", a scatti, come se fossero attirate al centro e ho formato tipo una palla! Poi però l'ho "lanciata" verso il soffitto e ho scrollato le mani :D
     
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  6. Mark Astromante
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    Aliena, hai un'energia molto forte secondo me da quanto scrivi!
     
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  7. Aliena
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    Ora voglio capirci meglio...prima ho fatto un esperimento abbastanza semplice...ho preso la spugnetta della lavagna magnetica, che è magnetica anch'essa e l'ho girata col magnete verso l'alto, poi ho "creato" quella sensazione, ma quando ho aperto le mani sulla spugnetta, esse si sono "raffreddate", tipo come se si fossero "asciugate" e infatti le ho tolte subito e non erano sudate...penso sia evidente che la calamita abbia attratto a sè il mio piccolo campo magnetico.
     
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    Fuoriuscito dal suo più profondo

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    Ho fatto una prova veloce, però avevo una delle nostre frequenze spirituali in cuffia!

    Gomma tra le mani allontanandole e avvicinandole, pressione avvicinandole molto!

    Inizialmente le mani tremavano scosse da violenti fremiti poi si sono stabilizzate!
    E la parte sinistra del collo, a sinistra della trachea, un nervo che pulsava molto forte! Anche quello stabilizzato dopo una decina di secondi!


    Anche le mie dita, anche se non tutte e non simultaneamente, hanno scricchiolato un po' piegandosi all'interno!

    Solo che mi son dovuto fermare perche nel contempo ho sentito come se qualcosa di grosso fosse dentro di me, sotto allo sterno, e tentasse di uscire, per intenderci poco sopra la bocca dello stomaco!

    Una pressione forte che voleva uscire, esattamente all'altezza in cui avevo le mani!

    (premetto che gia in un altra sede mi era stato detto che era quello il luogo in cui avevo racchiusa una forte energia e ora, a mente fredda mi sta venendo alla mente, facendo un possibile collegamento tra l'accaduto e questa verità...)


    (poco che sperimentiamo apriamo una discussione teorica con l'inizio della discussione e una pratica dove facciamo questi esperimenti personali e le impressioni rilevate ;) )
     
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7 replies since 31/3/2010, 14:12   280 views
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