La Sofferenza e le cause della Sofferenza

Buddhismo

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Le otto stanze dell’addestramento mentale

    Con l’intenzione di ottenere il significato supremo,
    mi prenderò costantemente cura
    di tutti gli esseri senzienti,
    che sono più preziosi della gemma che esaudisce i desideri.

    In ogni circostanza e con chiunque io mi trovi,
    mi riterrò il meno importante
    e, dal profondo del cuore,
    considererò gli altri sommamente cari.

    In ogni azione esaminerò la mia mente
    e, non appena sorgerà un’afflizione mentale,
    poiché essa nuoce a me stesso e agli altri,
    la affronterò fermamente e la abbandonerò senza indugio.

    Quando incontrerò esseri di natura malvagia,
    oppressi da intense sofferenze,
    li riterrò cari come se avessi scoperto un tesoro prezioso,
    così raro a trovarsi.

    Quando altri, per invidia,
    mi maltratteranno e insulteranno ingiustamente,
    accetterò la sconfitta e
    concederò loro la vittoria.

    Anche se qualcuno che ho aiutato e
    in cui ho riposto grandi speranze mi dovesse danneggiare
    in modo del tutto ingiustificato,
    lo considererò come un supremo amico spirituale.

    In breve, offrirò a tutte le mie madri,
    direttamente o indirettamente, ogni beneficio e felicità, e
    prenderò su di me, segretamente,
    ogni loro male e sofferenza.

    Mantenendo incontaminate tutte queste pratiche
    dalle impurità delle otto preoccupazioni mondane, e
    con la comprensione che tutti i fenomeni sono simili a illusioni,
    scevro da attaccamento, sarò liberato dalla schiavitù.

    di Langri Tangpa Dorje Senghe


    La sofferenza

    Un metodo efficace da adottare per il beneficio della nostra mente è il meditare
    sulla morte e l’impermanenza, sulle sofferenze dei reami inferiori e, in generale,
    dell’esistenza ciclica. Dovremmo riflettere e meditare su questo. Consideriamo,
    per esempio, le sofferenze degli animali che si divorano l’un l’altro e ai quali
    viene data la caccia. Pensiamo poi agli spiriti famelici: anche se non siamo in
    grado di vederli o di andare dove essi vivono, possiamo immaginarli pensando alle
    popolazioni africane che devono sopportare tremende carestie e soffrono di
    denutrizione; il corpo di questi uomini perciò diventa simile a quello degli spiriti
    famelici. Pur essendo esseri umani, essi vivono in condizioni tremende e ogni
    giorno, a causa degli stenti, moltissimi di loro muoiono. Gli spiriti famelici vivono
    in condizioni ancora peggiori. Inoltre vi sono gli esseri che vivono negli inferni,
    fra sofferenze atroci. Negli inferni caldi il corpo degli esseri diventa indistinguibile
    dalla lava incandescente ed essi sono soggetti a esperienze terrificanti,
    simili a ciò che avviene nei disastri aerei quando si muore carbonizzati e così via.
    Anche noi esseri umani dobbiamo subire innumerevoli sofferenze: abbiamo
    sofferto nei mesi in cui siamo stati nel grembo materno e al momento del parto,
    anche se ora non lo ricordiamo. Siamo soggetti alle sofferenze della malattia, dell’invecchiamento
    e della morte. Siccome progredisce gradualmente, la vecchiaia
    può essere accettata, ma se essa giungesse all’improvviso, in un solo giorno, probabilmente
    non saremmo in grado di tollerare un cambiamento così doloroso.
    Soffriamo perché non desideriamo invecchiare, tuttavia diventare sempre più vecchi
    è inevitabile, nessuno può impedirlo. Un altro tipo di sofferenza è il non riuscire
    a ottenere ciò che desideriamo.Qualcuno, per esempio, sogna di incontrare
    una donna speciale ma, non trovandola, si avvilisce, diventa infelice e si tormenta
    pensando continuamente a quella donna, giungendo persino a credere che
    sarebbe meglio suicidarsi. Quando finalmente troviamo la persona o l’oggetto dei
    nostri desideri, nasce la preoccupazione di poterlo perdere, sorge la gelosia e soffriamo
    per il timore di perdere ciò che abbiamo ottenuto.Vi sono poi persone e
    situazioni che non vorremmo incontrare, ma che purtroppo dobbiamo affrontare.
    Anche in questi casi soffriamo molto.

    Le cause della sofferenza

    Cerchiamo di riconoscere la sofferenza e di comprendere da che cosa essa si
    origina. Ricercando le cause della sofferenza, comprenderemo che essa deriva
    dalle nostre azioni, prodotte a loro volta dalle afflizioni mentali. È possibile
    distruggere le cause solamente dopo averle individuate e, per farlo, occorre meditare
    applicando gli antidoti idonei. Le afflizioni mentali sono la causa di tutti i
    nostri problemi.

    Se proviamo attaccamento, l’antidoto può essere quello di immaginare l’oggetto
    o la persona desiderata in una forma repellente, per esempio come un cadavere;
    in realtà il nostro corpo è un insieme di sostanze impure.

    Per neutralizzare l’odio o collera dovremmo meditare sull’amore; l’odio, infatti,
    è il desiderio di fare del male a qualcuno, mentre l’amore è il desiderio di fare
    felici gli altri, perciò è il suo antidoto diretto.

    Anche l’orgoglio e la presunzione sono fonti di sofferenza. Quando pensiamo,
    per esempio,‘Io sono bello, io sono il più onesto…’, l’antidoto a ciò consiste nel
    ricercare questo ‘io’ nei cinque aggregati psicofisici. Analizzando in questo modo,
    tuttavia, non riusciremo a trovarlo: non è possibile, per esempio, trovare l’io negli
    occhi, nella testa o in altre parti del corpo. Tutti noi dipendiamo da un insieme
    di sei elementi: terra, acqua, fuoco, aria, spazio e coscienza. Domandiamoci:‘L’elemento
    terra è l’io?’ e la risposta sarà negativa. Procedendo nello stesso modo
    con gli altri elementi giungeremo a chiederci: ‘Ma allora dov’è questo ‘io’ di cui
    sono così orgoglioso?’ Con tale analisi possiamo indebolire il nostro orgoglio.

    Quando ci sentiamo ottusi e oscurati dall’ignoranza, dovremmo meditare sull’interdipendenza.

    Tutto ciò che ha funzione dipende da qualche altra cosa.Tutti i fenomeni sono interdipendenti.

    Per esempio, noi siamo qui, con questo corpo, in dipendenza dai nostri genitori. Occorre meditare sull’interdipendenza e
    comprendere che la natura ultima delle cose è la vacuità. Questo è l’antidoto principale all’ignoranza
    ed è ciò che consente di abbandonare gli errori e, quindi, di liberarsi dai problemi.


    Per quanto riguarda una mente che divaga, l’antidoto può essere la meditazione sul respiro.

    Fonte: www.jtkedizioni.org


    Edited by Nausicaa* - 11/3/2010, 13:14
     
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  2. Raggiodiluna
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    :) Che meraviglia!!!! Grazie cara Nausicaa per aver riportato questi testi così preziosi e ricci di significato! E' opportuno leggerli con calma per riflettere sulla loro saggezza. :wub:
     
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    Grazie, sono contenta che ti piacciano! C'è tantissima letteratura in merito a questi argomenti, piano piano possiamo crescere insieme per liberarci dalle sofferenze.

    Invito tutti a postare cose simili, di qualunque pensiero, per un proficuo scambio!!

    :)


    La mente dell’illuminazione

    Vi sono due tipi di mente dell’illuminazione (bodhicitta): convenzionale e ultima.
    Esse sono come le due ali di un uccello, che non potrebbe volare con un’ala
    solamente. Per volare verso lo stato di un buddha sul sentiero per l’illuminazione,
    occorrono le due ali della mente dell’illuminazione.Vi sono due ostacoli
    principali al raggiungimento della buddhità: l’ostacolo maggiore è l’egoismo, l’attitudine
    egocentrica che dà importanza solo a se stessi e trascura gli altri; il secondo
    è l’ignoranza che concepisce l’io e il mio come intrinsecamente esistenti, esistenti
    di per sé o dalla propria parte. Ciò impedisce la liberazione, in tal modo
    vaghiamo nell’oceano di sofferenza dell’esistenza ciclica. Siamo incatenati dall’ignoranza
    che si afferra all’io, perciò è necessario sradicarla mediante l’applicazione
    dei rispettivi antidoti. La mente egocentrica viene neutralizzata dalla mente
    convenzionale dell’illuminazione, mentre l’ignoranza che concepisce un io
    intrinsecamente esistente viene neutralizzata dalla mente ultima dell’illuminazione,
    la realizzazione della vacuità.

    Le prime sette strofe del testo presentano la mente convenzionale dell’illuminazione,
    mentre l’ottava espone la mente ultima dell’illuminazione.

    Langri Tangpa Dorje Senghe è l’autore di queste otto strofe intitolate: Le otto
    stanze dell’addestramento mentale: L’inesauribile flusso del nettare della mente
    dell’illuminazione che neutralizza il demone della mente egoistica.
     
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  4. leAlidelDestino
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    CITAZIONE
    Le otto stanze dell’addestramento mentale

    Con l’intenzione di ottenere il significato supremo,
    mi prenderò costantemente cura
    di tutti gli esseri senzienti,
    che sono più preziosi della gemma che esaudisce i desideri.

    In ogni circostanza e con chiunque io mi trovi,
    mi riterrò il meno importante
    e, dal profondo del cuore,
    considererò gli altri sommamente cari.

    In ogni azione esaminerò la mia mente
    e, non appena sorgerà un’afflizione mentale,
    poiché essa nuoce a me stesso e agli altri,
    la affronterò fermamente e la abbandonerò senza indugio.

    Quando incontrerò esseri di natura malvagia,
    oppressi da intense sofferenze,
    li riterrò cari come se avessi scoperto un tesoro prezioso,
    così raro a trovarsi.

    Quando altri, per invidia,
    mi maltratteranno e insulteranno ingiustamente,
    accetterò la sconfitta e
    concederò loro la vittoria.

    Anche se qualcuno che ho aiutato e
    in cui ho riposto grandi speranze mi dovesse danneggiare
    in modo del tutto ingiustificato,
    lo considererò come un supremo amico spirituale.

    In breve, offrirò a tutte le mie madri,
    direttamente o indirettamente, ogni beneficio e felicità, e
    prenderò su di me, segretamente,
    ogni loro male e sofferenza.

    Mantenendo incontaminate tutte queste pratiche
    dalle impurità delle otto preoccupazioni mondane, e
    con la comprensione che tutti i fenomeni sono simili a illusioni,
    scevro da attaccamento, sarò liberato dalla schiavitù.

    di Langri Tangpa Dorje Senghe

    Ma è bellissimo!!! sicuramente me lo stampo e cercherò di tenerlo ben in considerazione, perchè riassume veramente tutti i punti più importanti e più facili ad incontrare nella vita di tutti i giorni!!! :wub:
     
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  5. Neifile71
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    Ali, che bello!!!!!!!!!!!!
    Me lo stamperò pure io per leggerlo tutti i giorni..... è dura però ma senz'altro molto bella
    Un abbraccio,
    Neifile
     
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4 replies since 11/3/2010, 12:58   444 views
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