Indiani d'America e le Profezie

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    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

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    Questi video sono solo in inglese purtroppo. Qui il Saggio parla del rapporto degli Indiani d'America con la Madre Terra e come tutto sia permeato di spiritualità perché in ogni cosa o essere vi è uno spirito. La loro filosofia è quella di vivere in simbiosi con la Natura, e di rispettare tutto ciò che essa fornisce.

    Di fatto, questo è stato il primo genocidio della Storia, prima degli Ebrei, vi furono gli Indiani d'America, la cui popolazione fu sterminata senza alcuna pietà.





    Profezia Cree

    Solo dopo che l'ultimo albero sarà abbattuto,

    Solo dopo che l'ultimo lago sarà inquinato,

    Solo dopo che l'ultimo pesce sarà pescato,

    Voi vi accorgerete,

    che il denaro non può essere mangiato


    *****************************************

    Le grande visioni e profezie dei

    Nativi Indiani d’America

    da 2009 – 2013


    Qui: http://agr1997.spaces.live.com/blog/cns...#33;13017.entry
     
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    Non mi interessa cosa fai per vivere. Voglio sapere quello che desideri ardentemente e se osi sognare quello che il tuo cuore brama… Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ti renderesti ridicolo per amore, per i tuoi sogni, per l’avventura di esistere. Non mi interessa quanti pianeti quadrano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro della tua sofferenza, se i tradimenti della vita ti hanno aperto o se ti hanno accartocciato e chiuso per paura di altro dolore…. Voglio sapere se puoi stare col dolore mio o tuo, senza muoverti per nasconderlo, logorarlo o ripararlo…. Voglio sapere se puoi stare con la gioia, mia o tua, se puoi danzare selvaggiamente e lasciare che l’estasi ti riempia fino alla punta delle dita di mani e piedi senza avvertirci di stare attenti, di essere realistici o di ricordarci i limiti dell’essere umani… Voglio sapere se puoi vedere la bellezza anche se non è bello ogni giorno, e se puoi scaturire la tua vita dalla presenza di Dio. Voglio sapere se puoi vivere col fallimento, il tuo ed il mio e sapere stare ancora sulla riva di un lago e gridare alla luna argentea “si!” Non mi interessa dove vivi o quanti soldi hai, voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e disperazione consumata fino all’osso e fare ciò che deve essere fatto per i bambini, non mi interessa sapere chi sei o come sei giunto qui. Voglio sapere se staresti al centro del fuoco con me senza indietreggiare… Non mi interessa sapere dove o cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere se puoi stare solo con te stesso, e se veramente ami la compagnia che tieni a te stesso nei momenti vuoti….

    Orian Mountain Dreamer Capo degli Oglala Sioux ( Nativi Americani )



    https://digilander.libero.it/powathan/homepage.htm

     
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    Il simbolo del Lupo per i Nativi d'America

    Il Lupo è il pioniere, il precursore di nuove idee, che ritorna nel clan per insegnare e condividere la medicina.

    Il Lupo prende una sola compagna per la vita, ed è leale come il Cane.

    Se tu frequentassi i Lupi, scopriresti nel branco un enorme senso della famiglia, nonché un fortissimo impulso individualista, qualità che rendono il Lupo molto simile alla razza umana: anche noi umani possediamo la capacità di fare parte di una società oppure di continuare ad incarnare i nostri sogni e le nostre idee individuali.

    Nella Nazione della Grande Stella, il Lupo viene rappresentato dalla Stella Cane, Sirio, la cui leggenda narra che fu la casa originaria dei nostri maestri nei tempi antichi. Secondo gli antichi egizi Sirio era la casa degli dei, e viene ancora considerata come tale dalle tribù dei Dogan in Africa. Era ovvio che i Nativi Americani esprimessero esattamente questo stesso collegamento ed adottassero le persone-Lupo come il clan dei maestri.

    I sensi del Lupo sono molto acuti, e la luna è il suo Potere Alleato: la luna è il simbolo della energia psichica, o del inconscio che ha in sé i segreti della conoscenza e della saggezza, e ululare alla luna potrebbe essere un’indicazione del desiderio del Lupo di mettersi in contatto con nuove idee che si trovano appena sotto la superficie della coscienza.

    La medicina del Lupo da al maestro che è in ognuno di noi, la forza di venire fuori, ad aiutare i figli della Terra a comprendere il Grande Mistero e la Vita…


    http://indianidamerica.webnode.com/il-lupo-per-gli-indiani/


    *****************************


    «Eravamo un popolo senza leggi, ma eravamo in ottimi rapporti con il grande spirito, Creatore e Signore del tutto. Ci giudicavate dei selvaggi. Non capivate le nostre preghiere; né cercavate di capirle. Quando cantiamo le nostre lodi al Sole, alla Luna o al vento ci trattate da idolatri. Senza capire ci avete condannati come anime perse solo perché la nostra religione è diversa dalla vostra. »
    (Capo indiano del XIX secolo)



    L’ASTRONOMIA DEGLI INDIANI D'AMERICA

    Citiamo qui alcune delle prove dell’attività osservativa svolta dai popoli autoctoni dell’America settentrionale, identificate come tali grazie al lavoro paziente di archeologi che si sono tra l’altro avvalsi di consulenze scientifiche competenti:

    i cumuli di terra (mounds) risalenti alle antiche culture Adena (che realizzò le strutture più semplici tra il 1000 a.C. e il 200 d.C.) e Hopewell (che sostituì la cultura Adena), avevano forse un valore religioso e talvolta erano utilizzati come monumenti funerari eretti per distinguere la tomba di uno sciamano o un notabile del villaggio (burial mounds); in certi casi la loro altezza arriva ad alcune decine di metri e ciò le rende simili alle piramidi azteche e maya e, come per queste ultime, anche per esse si sta cercando di verificare l’esistenza di eventuali allineamenti astronomici (già scoperti per cinque serie di Mounds in prossimità di altrettanti villaggi del Kansas); tale somiglianza rappresenta una delle prove di contatti della cultura Hopewell con i popoli mesoamericani avvenuti intorno all’anno 1000. In particolare nei pressi dei resti della città di Cahochia, che sorgeva in un’ampia regione circondata da mounds, si trova un vero e proprio osservatorio solare, in origine costituito da alcuni pali piantati in cerchio nel terreno, intorno ad un palo centrale in modo tale che traguardando verso il palo centrale da ciascuno di essi si individuavano le posizioni del sorgere del sole ai solstizi, agli equinozi, o in momenti intermedi (come avviene per le grandi pietre delle strutture megalitiche dell’Europa settentrionale, come Stonehenge, ed anche per questo motivo ai resti del cerchio fu attribuito dagli archeologi il nome di Woodhenge, dall’inglese wood, bosco).

    Alcune delle antiche costruzioni in muratura delle culture Hohokam e Anasazi (un esempio è costituito dalle kivas, case per lo più di forma rotonda costruite con mattoni di fango essiccati al sole, gli adobes e utilizzate per convegni o cerimonie religiose e talvolta utilizzate come veri e propri osservatori astronomici), rivelano allineamenti astronomici, come ad esempio la Casa Grande Hohokam, un gruppo di kivas rettangolari comunicanti tra loro, nel quale è stato possibile rilevare l’allineamento di alcuni ingressi con le posizioni del sorgere o del tramontare del sole ai solstizi nonché della luna al momento della massima o della minima declinazione (+i, -i) (ricordiamo che la declinazione è l’altezza angolare di un astro sull’Equatore celeste e che maggiore è la declinazione, più spostato verso Nord appare il punto in cui sorge l’astro; ne risulta un maggiore arco descritto da esso nella volta celeste e una “culminazione più alta sull’orizzonte”). Gli allineamenti in questione sia riguardano l’intera pianta della costruzione nel suo insieme, sia la disposizione di feritoie, finestre e porte; in tal caso sono realizzate con il metodo degli “stipiti alternati”, che garantisce la possibilità di individuare una direzione dell’orizzonte traguardando ad esempio attraverso uno stipite di una apertura esterna e quello opposto di una apertura più esterna (metodo utilizzato anche nelle costruzioni sacre Maya).

    Gli Anasazi (chiamati dagli Spagnoli Pueblos, parola che indica i villaggi in muratura in cui essi vivevano al tempo della conquista europea) per un lungo periodo della loro storia erano vissuti anche in abitazioni, dette cliff dwellings, scavate nelle pareti rocciose dei picchi e delle Mesas dell’Arizona (montagne dalle pendici rocciose e scoscese e appiattite alla sommità), e presso una di queste, nel Chaco Canyon, in cima ad una collina, il picco Fajada, è stata ritrovata una strana incisione sulla roccia costituita da due petroglifi a forma di spirale sulla parete rivolta ad est, di fronte a tre pesanti lastre di pietra poste di fronte ad essi in modo tale che la luce del sole al mattino, filtrando attraverso le lastre, formi due strette lame luminose una delle quali al solstizio estivo spostandosi con il movimento del sole attraversa il centro della spirale maggiore, mentre l’altra attraversa il centro della spirale minore agli equinozi ed entrambe scorrono in direzione tangente alla spirale maggiore da parti opposte di essa il giorno del solstizio invernale; durante i periodi intermedi le due lame attraversano cerchi interni diversi delle due spirali: tutto ciò fornisce un sofisticatissimo calendario solare (tale scoperta fu fatta nel 1977 e si deve ad Anna Sofaer, una archeologa dilettante che si avvalse tra l’altro della collaborazione di Rolf M. Sinclair, fisico della National Science Foundation).

    È evidente che lo sciamano-astronomo che fu artefice di questa opera notò dapprima come attraverso quelle pietre, ammassate confusamente dalla natura, la luce filtrasse formando due cunei sottili sulla parete rocciosa antistante, poi studiando attentamente, giorno dopo giorno, il moto delle lame di luce dovuto al moto diurno del Sole, lavorò le pietre per assottigliare la forma delle lame e quindi tracciò con estrema cura e precisione le due spirali. Gli stessi Pueblos e le singole kivas presentano allineamenti con punti dell’orizzonte significativi dal punto di vista astronomico, come accade ad esempio per la grande pianta a D del villaggio Anasazi denominato Pueblo Bonito, forse il più grande insediamento Anasazi, il cui lato rettilineo è aperto e orientato nella direzione Nord-Sud, mentre la parete che delimita la D lungo il suo lato curvo volge la concavità a Est come per raccogliere e concentrare il più possibile all’interno del Pueblo la luce del sole al momento del suo sorgere; inoltre la parte settentrionale della parete curva è rialzata allo scopo sia di proteggere il villaggio dai freddi venti del Nord, sia di concentrare maggiormente la luce del Sole all’interno durante i mesi autunnali e invernali (nei quali il Sole è più basso all’orizzonte verso Sud).

    Il fisico americano John Eddy si è dedicato per lungo tempo allo studio di particolari disposizioni di pietre lasciate sul terreno a formare un cerchio con linee rette radiali che partono approssimativamente dal centro e che permettevano, all’epoca della loro costruzione, di individuare non solo le posizioni del sorgere e del tramontare del sole ai solstizi e agli equinozi, ma anche quelle del sorgere e del tramontare della luna ai punti estremi settentrionale e meridionale e delle stelle più luminose (Sirio, Betelgeuse, Rigel, e Aldebaran; questi oggetti, ritrovati in grande quantità in una zona assai ampia estesa tra il Colorado e le fredde regioni settentrionali al confine con il Canada, sono stati denominati “ruote della medicina” (dove il termine “medicina” è inteso nel senso già specificato sopra). Una delle più note di queste strutture è quella ritrovata in un pianoro su di una delle cime del massiccio del Big Horn nel Nord del Wyoming, a 3.000 metri di altezza. Qui gli Sciamani seguendo i movimenti degli astri potevano determinare i tempi esatti in cui il loro popolo doveva compiere i riti propiziatori stagionali. In particolare era importante osservare il “levare eliaco” delle stelle, ovvero il loro primo apparire a Est immediatamente prima dell’alba, che nel caso di Aldebaran annunciava l’imminente solstizio estivo, seguito a ventotto giorni di distanza dal levare eliaco di Rigel, che a sua volta precedeva di altri ventotto giorni quello di Sirio; quest’ultimo anticipava la fine dell’estate e, nel caso della ruota del Big Horn, l’inizio di quel periodo in cui, a causa della neve e del gelo non sarebbe più stato possibile agli “osservatori delle stelle” raggiungere il luogo di osservazione.

    Occorre ricordare che il pur lento moto di precessione dell’asse di rotazione della Terra (dovuto all’attrazione gravitazionale della Luna sulla Terra e al fatto che la Terra non è una sfera ma è leggermente schiacciata ai poli e si comporta quindi come una trottola inclinata, il cui asse di rotazione si muove descrivendo una superficie conica), ha determinato nei secoli una variazione delle posizioni degli astri nel cielo, quindi anche dei tempi del loro levare eliaco; in tal modo l’intervento degli astronomi e la loro conoscenza dei tempi caratteristici di tale spostamento ciclico (il cui periodo è 27.000 anni circa) hanno reso possibile una datazione di tali costruzioni, poi confermata con metodi diversi. Si è dunque scoperto che queste strutture, risultato di osservazioni precise e sistematiche, furono realizzate in un arco di tempo della durata di oltre un millennio (la ruota del Big Horn risale al 1700 d.C. circa, mentre un’altra ruota trovata nella Moose Mountain, a sud-est di Regina, nella regione canadese del Saskatchewan, risale circa al 100 d.C.), e ciò dimostra quali profonde radici avesse nella cultura indiana la pratica dell’osservazione astronomica.


    GLI ANASAZI E LA SUPERNOVA DEL 1054 d.C.

    Destò meraviglia e curiosità la scoperta, presso due diversi antichi insediamenti Anasazi in Arizona (presso le rovine di un antico “pueblo” a White Mesa e su di una parete del sistema del Navajo Canyon) di graffiti su pietra identici, raffiguranti una stretta falce di luna crescente e vicino ad essa una stella molto luminosa; scartata l’ipotesi che il petroglifo potesse ritrarre un allineamento tra Venere, “stella del mattino” con la Luna evento non così raro da meritare una simile rappresentazione, non rimase che constatare che potesse raffigurare una stella straordinaria, una Supernova (l’esplosione di una stella di grande massa alla fine della sua vita) che brillò repentinamente nel cielo. Molti elementi fanno oggi ritenere che questa stella così immortalata dagli Anasazi sia stata la famosa supernova del 1054 registrata negli annali cinesi e che diede origine alla nebulosa del granchio, ed in particolare, tra questi, il fatto che essa, così luminosa (magnitudine -6) da essere visibile anche di giorno, il 14 Luglio di quell’anno venne a trovarsi a 2 soli gradi d’arco di distanza dalla luna, allora nella fase di “luna nuova”.


    www.racine.ra.it/planet/testi/ruote.htm
     
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    Profezia Cree

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    Se continuiamo così, la profezia si sta avverando!!

     
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  5. sillotti
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    Non mi interessa cosa fai per vivere. Voglio sapere quello che desideri ardentemente e se osi sognare quello che il tuo cuore brama… Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ti renderesti ridicolo per amore, per i tuoi sogni, per l’avventura di esistere. Non mi interessa quanti pianeti quadrano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro della tua sofferenza, se i tradimenti della vita ti hanno aperto o se ti hanno accartocciato e chiuso per paura di altro dolore…. Voglio sapere se puoi stare col dolore mio o tuo, senza muoverti per nasconderlo, logorarlo o ripararlo…. Voglio sapere se puoi stare con la gioia, mia o tua, se puoi danzare selvaggiamente e lasciare che l’estasi ti riempia fino alla punta delle dita di mani e piedi senza avvertirci di stare attenti, di essere realistici o di ricordarci i limiti dell’essere umani… Voglio sapere se puoi vedere la bellezza anche se non è bello ogni giorno, e se puoi scaturire la tua vita dalla presenza di Dio. Voglio sapere se puoi vivere col fallimento, il tuo ed il mio e sapere stare ancora sulla riva di un lago e gridare alla luna argentea “si!” Non mi interessa dove vivi o quanti soldi hai, voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e disperazione consumata fino all’osso e fare ciò che deve essere fatto per i bambini, non mi interessa sapere chi sei o come sei giunto qui. Voglio sapere se staresti al centro del fuoco con me senza indietreggiare… Non mi interessa sapere dove o cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere se puoi stare solo con te stesso, e se veramente ami la compagnia che tieni a te stesso nei momenti vuoti….

    L'ho inviata come dono d'amore tempo fa, e probabilamente ritrovandola qui mi ha risposto....

    Grazie
     
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4 replies since 8/2/2010, 13:29   2945 views
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