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Luna, madre e donna
la dinamica del rapporto madre-figlia nello sviluppo e strutturazione dell’identità femminile
di Cristina Caretta
Tra tutte le corrispondenze simboliche attribuite alla Luna dai miti e dalle religioni di ogni civiltà
nel corso dei millenni, le più immediate e universalmente riconosciute sono quelle di donna e
madre.
Naturalmente anche l’astrologia ha fatto sue queste simbologie: la posizione della Luna nel tema
natale di una donna (segno, casa e aspetti) dà l’imprinting genetico-astrologico che determina sia
l’”Imago Mater” interiore (l’immagine materna), la madre desiderata, che il modello femminile
individuale a cui la donna farà riferimento nel corso della vita. Ciò significa che in un simbolo, la
Luna, sono racchiuse due delle “figure” fondamentali che contribuiscono alla formazione del
carattere della donna, in un legame inscindibile di interscambio reciproco.
La psicologia stessa riconosce la centralità del rapporto madre-figlia nell’evoluzione interiore
della donna: attraverso questa relazione la figlia sviluppa la sua identità femminile e la capacità di
vivere con soddisfazione la sua condizione sessuale e, per estensione, la vita affettiva. Non a caso
spesso ci ritroviamo a parlare della relazione con nostra madre facendo affermazioni come: “Non
vorrei mai diventare come lei”, “E’ una donna unica, un punto di riferimento per la mia vita”,
“Non sopporto la sua frustrazione”, “Tale la madre, tale la figlia”.
Il naturale processo di crescita psicologica contempla che la figlia “assimili” e copi, imitandolo,
dalla madre il suo modo di essere donna; dal momento della nascita e nei primi anni di vita la
madre è la principale fonte di nutrimento alimentare e affettivo della figlia e il suo sostentamento
psicofisico ed emotivo. Nell’infanzia la bambina cerca nel caldo abbraccio materno
rassicurazione e protezione dai pericoli del mondo esterno.
Con la crescita la madre diventa per la figlia punto di riferimento per la scoperta della sua
identità femminile. Sarà lei il modello in cui specchiarsi e da imitare nel divenire donna; e sarà
ancora lei che, con il suo comportamento verso la figlia e verso il mondo, farà da esempio per
l’evoluzione della sua vita emotiva e di relazione.
In termini astro-psicologici, poiché la Luna è sia madre che donna, possiamo affermare che il
rapporto che ogni donna vive con sua madre e il suo vissuto di donna, il suo modo di essere al
femminile nasce e si sviluppa dalla proiezione che (inconsciamente) mette in opera su sua madre
delle sue (la figlia) immagini interiori di donna e madre. In altri termini, la Luna astrologica viene
proiettata e vissuta sulla madre biologica.
Basta chiedere a due o più fratelli/sorelle di dare una descrizione della madre per avere una prova
di questo meccanismo proiettivo: ne avremmo infatti risposte totalmente differenti, che
rispecchiano la posizione della Luna nei singoli oroscopi.
La figlia quindi, identificando sua madre con le caratteristiche della sua Luna zodiacale, le chiede
di essere amata a modo suo, di fare la mamma ed essere donna come vuole lei, un po’
egoisticamente e indipendentemente dalla reale personalità materna.
La madre, dal canto suo, accoglie tali proiezioni e risponde in modo più o meno attento alle
richieste della figlia a seconda della sua Luna personale. Ma lasciamo per ora la madre da parte e
concentriamoci sulla figlia che sta crescendo e diventando donna.
I simboli lunari, le figure di madre e donna del suo inconscio, proiettati sulla madre, verranno
infatti, in un più o meno consapevole gioco di specchi, fatti propri dalla figlia nel corso della
crescita. Quindi, per la figlia-donna divenire consapevole che il vissuto del materno non è altro
che la proiezione di una immagine interiore simboleggiata dalla Luna astrologica, è fondamentale
per comprendere e vivere in pieno e al meglio la sua identità femminile. Diverse sono
naturalmente le risposte materne alle esigenze proiettive inconsce e psicologiche della figlia e
dipendono ancora una volta dalla posizione lunare nell’oroscopo (di madre e figlia). Se ci
troviamo dinanzi a una bella Luna, la madre risponderà positivamente e adeguatamente alle
aspettative-proiezioni della figlia, e questa avrà più facilità ad accettare con serenità la sua identità
femminile. In tale circostanza è però anche possibile che la figlia accetti passivamente il modello
femminile proposto dalla madre, ponendosi in una sorta di posizione di comodo, non
chiedendosi mai, per esempio, se sta seguendo i messaggi a individuarsi al femminile ed
emanciparsi che la sua Luna le invia dall’anima. Infatti, quando il comportamento della madre
rispecchia troppo i desideri della figlia, si crea spesso un legame simbiotico che porta la figlia a
seguire le orme materne senza chiedersi il perché e senza aver voglia di trovare la sua strada di
donna. In questi temi natali troviamo spesso una Luna molto positiva, specie in congiunzione
e/o trigono con Venere o Nettuno, aspetti che denotano fortissima identificazione con il
modello materno biologico, con conseguente difficoltà a distaccarsi da questo poiché non si
riescono a immaginare alternative comportamentali. Inoltre, nell’eventualità che si creino i
presupposti per un distacco, subentrano una serie di sensi di colpa nei confronti della madre
tanto buona e brava o che fa tutto lei, impossibile perciò da abbandonare e tradire, che spesso
bloccano l’evoluzione, lo sganciamento e la presa di coscienza della figlia.
In realtà, come vedremo, la separazione e il tradimento della figlia verso la madre, specie delle
aspettative materne, si rivela spesso necessario alla crescita e all’individuazione del suo femminile.
E il tradimento avviene molto più spesso, nelle situazione opposta, quando cioè la madre non
risponde positivamente alle richieste della figlia. Se la madre non risponde ai desideri nè colma le
aspettative della figlia e, per esempio, rimanda un’immagine diversa del femminile o, peggio,
assume comportamenti che feriscono la figlia stessa, questa passa facilmente dalla delusione al
sentirsi tradita, a un possibile rifiuto della figura materna e di tutto ciò che essa rappresenta, in
primo luogo, naturalmente, l’identità femminile.
In termini astrologici, se il modo di essere della madre non corrisponde alla proiezione Lunare
della figlia, questa, nel tentativo di essere diversa dalla madre, finisce col rinnegare la sua stessa
Luna-femminilità, tradendo così la sua natura sessuale. Per quanto problematica, dolorosa e
sofferta possa essere, la Luna-donna deve infatti in qualche modo essere riconosciuta dalla figlia.
Nei temi di queste donne troviamo spesso una Luna lesa del tutto o parzialmente: ciò significa
che il lato femminile viene percepito come fonte di dubbi e sofferenze e perciò messo da parte o
esagerato. Per compensare al senso di inadeguatezza che vivono, alcune di queste donne
assumono atteggiamenti di eccessiva sicurezza al femminile: mostrano un po’ troppo i loro
attributi fisici iperfemminili, o vantano conquiste maschili a non finire. Gli oroscopi di tante
dive-bellone dello spettacolo sono un esempio: pianeti maschili in segni femminili o neutri, Lune
lesissime e il conseguente bisogno di recupero di un’immagine femminile importante e piacente.
In altri casi invece troviamo donne che impostano la loro vita basandosi su valori e
comportamenti prettamente virili e poi si trovano spiazzate quando si tratta di esprimere i
sentimenti e perciò hanno una vita affettiva scombinata o insoddisfacente. Qui, insieme alla Luna
lesa, sono i pianeti e i segni maschili a farla da padroni: Sole-Marte Capricorno o Ariete o
Scorpione... Inoltre la Luna è spesso in aspetto disarmonico con pianeti maschili (Sole, Marte,
Plutone, e anche Saturno): ciò denota un femminile interiore conflittuale, da rimuovere o contro
cui ingaggiare una lotta difensiva estenuante, e un rapporto con la madre altrettanto difficile e
controverso. La madre e il femminile diventano fonte di tutti i guai e c’è un desiderio di
rimozione della parte femminile-materna.
Diversamente dal caso della mamma “buona” di cui ho detto prima (quella che rispetta le
aspettative della figlia e poi intreccia con essa un rapporto simbiotico difficilissimo da spezzare)
ed entro certi limiti, una mamma “cattiva”, o Luna lesa, poiché propone dubbi e mette in crisi il
modello di femminilità da lei proposto, può però anche diventare la molla che spinge la figlia e
sciogliere l’abbraccio materno, tradire simbolicamente la genitrice, e a ricercare la sua vera
identità femminile.
A questo punto il confine tra buono e cattivo, positivo e negativo si fa molto sottile e suscettibile
di verifica quotidiana nell’esercizio dell’astrologia.
Dal punto di vista psicologico, e tenendo presente che le relazioni si sviluppano a partire da
proiezioni reciproche, inizialmente è bene che la madre favorisca il processo di identificazione
della figlia. In un secondo tempo però la madre stessa dovrebbe aiutare la figlia nella scoperta
della sua femminilità, agevolandone la crescita e il distacco da lei e superando il desiderio di
possesso e controllo che spesso caratterizza il rapporto genitori-figli.
In pratica invece il più delle volte, specie nei paesi come l’Italia dove il culto della mamma (e della
famiglia) supera ogni ragionevolezza, è la figlia a dover fare il percorso di scoperta del suo
femminile da sola, senza alcuna collaborazione da parte materna anzi spesso in aperto contrasto
con la madre.
Per ritrovare la sua personale Luna-donna, nella sua autenticità e unicità, il primo passo che la
figlia deve compiere è prendere coscienza della differenza che intercorre tra lei e la madre.
Questo può avvenire sia attraverso la contestazione palese e drammatica del materno che
mettendo serenamente in discussione, anche unicamente con sè stessa, il rapporto.
Così la figlia arriva a vedere la madre con quel minimo di distacco necessario per distinguere ciò
che di lei le appartiene e ciò che da lei la differenzia.
Uguali quindi, perché donne, ma anche, e soprattutto, diverse nel modo di sentire e vivere il
femminile.
Scoprire la differenza permette alla figlia-donna di rompere quello specchio in cui si riflette
l’immagine materna interiore, ritirare dalla madre la proiezione lunare, e iniziare il percorso
verso il recupero e il pieno riconoscimento della sua identità femminile.
Ritroviamo nuovamente il tema del tradimento. E’ infatti da un tradimento delle aspettative
materne che spesso si crea la rottura e inizia il cammino di crescita e riconoscimento di sè della
figlia stessa.
Come tutti i distacchi, si tratta di processi lunghi e faticosi, irti di trabocchetti e ostacoli, che
spesso portano a separazioni drammatiche e dolorose, implicano la perdita di punti di
riferimento fondamentali e fanno sentire un profondo senso di confusione e lutto.
Man mano che prosegue in questo cammino, superati i primi e più difficili scogli, la figlia-donna
inizia a prendere coscienza di sè e del suo femminile più autentico e a vivere tutte le sfumature
della sua Luna.
Parallelamente e contestualmente a questo processo di riconoscimento di sè al femminile, la
figlia-donna riesce anche a prendere distanza interiore e a riconoscere e accettare anche sua madre
per quello che è e che le ha dato, perdonandole mancanze e tradimenti.
In definitiva, affinché la figlia-donna riesca a trovare la sua identità femminile più facilmente, è
quasi meglio che la madre non risponda appieno alle sua aspettative.
Nel cammino che porta a scoprire la Luna-donna individuale è molto importante riconoscere e
accettare anche le sue parti ombrose, (il volto oscuro della Luna, “the dark side of the moon”),
che sono, per via della loro sgradevolezza, quelle che più facilmente si proiettano fuori di sè, sulla
madre o altre figure femminili.
Si tratta di lati antipatici e temuti che, se non ascoltati, finiscono ricacciati nell’inconscio e
proiettati fuori di sè, e a lungo andare si rivoltano contro la donna stessa. Infatti, questi contenuti
lunari rifiutati, posati sul fondo dell’inconscio continuano ad agire di nascosto e si ingigantiscono
fino a diventare fantasmi che possono invadere la coscienza aggredendo a sorpresa e provocano
seri danni alla vita delle persone. E allora assistiamo alla rovina di una carriera, di un amore, di
un matrimonio.... (Gli aspetti natali dissonanti Luna-Plutone e Luna-Saturno sono molto parlanti
in queste circostanze.)
Per la donna inoltre rimuovere la Luna, non essere consapevole del valore di questo simboloarchetipo
fondamentale, è un po’ come tagliare fuori la fetta più consistente della sua vita, negarsi
il piacere della femminilità.
Invece, accogliere e accettare la madre-Luna, quella biologica ma anche e soprattutto quella
interiore (e naturalmente anche astrologica), in tutti i suoi aspetti positivi e negativi, consente alla
donna di diventare “una in se stessa”, vale a dire viversi e vivere autenticamente.
Per la figlia-donna trovare la sua identità femminile personale è quindi un processo di crescita che
coinvolge fino in fondo la relazione con la madre e, pur non essendo esente da traumi dolorosi e
separazioni non volute, è anche passibile di riconciliazioni liberatorie.
Edited by leAlidelDestino - 2/2/2010, 16:08. -
musica74.
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bella spiegazione . -
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Molte di noi sono mamme, trovo questo stralcio davvero molto interessante!! Da studiare! .