ATLANTIDE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. leAlidelDestino
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted



    ATLANTIDE - IL CONTINENTE SCOMPARSO




    image



    Con il termine Atlantide si vuole indicare, anche da parte dei geologi, un ipotetico grandissimo continente sprofondato, migliaia e migliaia di anni fa, nelle acque dell'attuale Oceano Atlantico che ne assunse il nome.Ma cosa c'è di vero? E' frutto solo di immaginazione oppure è esistito davvero il continente dell'Atlantide? Comunque sia fra tutti i popoli della terra esistono tradizioni concordanti che manifestano il perdurare ricordo del misterioso continente sommerso, al quale si deve attribuire l'origine di molte leggende.

    Le notizie più complete di cui disponiamo di Atlantide ci vengono fornite da Platone (Atene 428-27 348-47 a.C.) che la descrisse in due dei suoi famosi dialoghi, il "Timeo" e il "Crizia" che hanno dato origine a opinioni contrastanti.

    Il filosofo greco basa la sua descrizione di Atlantide su quelli che, secondo lui, erano i documenti scritti conservati dai sacerdoti egizi di Sais e i dipinti sulle colonne del tempio.

    Ecco dunque riportato dal testo del Timeo il dialogo che il legislatore ateniese Solone (638 558 a.C.), un antenato di Platone, ebbe proprio con i sacerdoti Sais: <<molte grandi opere pertanto della città vostra (Atene) qui si ammirano, ma a tutte una ne va di sopra per grandezza e per valore; perocché dice lo scritto di una immensa potenza cui la vostra città pose termine, la quale violentemente aveva invaso insieme l'Europa tutta e l'Asia, venendo fuori dal mare atlantico. Infatti allora per quel mare la si poteva passare; che innanzi a quella foce stretta che si chiama, come dite voi, colonne d'Ercole, c'era un isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme….In tempi posteriori per altro, essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte……tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve>>.

    Platone conferma la storia dei cataclismi che si scatenarono in quel periodo, nelle "Leggi" in cui afferma che <<un tempo vi furono grandi mortalità, causate da inondazioni e da altre generali calamità, dalle quale ben pochi uomini riuscirono a salvarsi. Ed è ovvio pensare che, essendo state le città completamente rase da tale distruzione, gran parte della loro civiltà fu con esse seppellita sotto le acque, ed è occorso lunghissimo tempo per ritrovarne la traccia, e cioè non meno di parecchie migliaia di anni>>.

    Secondo lo tradizione egizio-indiana, confermata anche da quella del Galles, la scomparsa dell'Atlantide sarebbe avvenuta in seguito a quattro catastrofi, scatenate probabilmente dall'azione vulcanica.

    Il primo cataclisma avvenne circa 800.000 anni fa e fu determinato dal rovesciamento dei poli. Questo avrebbe cominciato ad attaccare l'ossatura terrosa dell'Atlantide che successivamente sarebbe stata spazzata via insieme a tutte le terre emergenti dell'Oceano dalle masse d'acqua provenienti dal nord.
    Il secondo Cataclisma probabilmente di origine vulcanica, sarebbe avvenuto circa 200000 anni fa, e per causa sua l'Atlantide restò ridotta e diminuita.
    Il terzo cataclisma, causato all'azione vulcanica, avvenne 80.000anni fa e dette alla terra un aspetto del tutto differente, riducendo l'Atlantide a due isole Routo e Daitya.

    Infine il quarto cataclisma ebbe luogo nell'anno 9564 a.C. quando Atlantide non esisteva che allo stato d'isola: l'isola di Poseidone. Essa fu inghiottita e disparve così dalla terra. E importante notare come queste tradizioni coincidano in un certo senso con il racconto di Platone, in cui il sacerdote Sais afferma che a lunghi intervalli, avvengono perturbazioni causate dei movimenti celesti, in modo che delle conflagrazioni generali necessariamente ne seguano.

    Una memoria della catastrofe geologica che colpi Atlantide ne hanno conservata le nazioni che secondo ogni probabilità, facevano parte dell'antico impero atlanteo.

    I Toltechi del Messico e gli Incas del Perù affermavano di essere discendenti di Atlan o Aztlan una terra lontana <<dove si elevava un'alta montagna ed un giardino abitato dagli dei>>.

    Anche i Dakotas dell'America del nord raccontano che essi provengono da un'isola situata contro il sol levante, che fu poi sommersa e dalla quale scapparono all'epoca del cataclisma.

    Una descrizione dell'immagine del cataclisma è contenuta nell'atzeco Codex Chimalpopoca:

    <<in tal momento il cielo si congiunse con l'acqua, in un sol giorno tutto fu perduto, e il giorno consumo tutta l'umanità…..anche la montagna sparì sott'acqua>>.
    Nel famoso libro sacro Maya (conservato nel British Museum) si legge: <<nell'anno 6 del Kan, il II muluc, nel mese di zac, si fecero dei terribili terremoti e continuarono senza interruzione sino al 13 chuen. La contrada delle colline di Argilla, il paese di Ma, fu sacrificato. Dopo essere stato scosso due volte, scomparve ad un tratto durante la notte. Il suolo era continuamente sollevato da forze vulcaniche, che lo facevano alzare ed abbassare in mille località. Infine cadette……Ciò avvenne 8060 anni prima della composizione di questo libro>>.

    E' importante notare come questa data dell'abissamento di Atlantide coincida esattamente con quella dei preti egiziani che stabiliscono nell'anno 9564 a.C. Infatti aggiungendo a quest'epoca gli anni dell'era volgare si arriva a 11490 anni circa, e aggiungendo agli anni 8060 del Maya i 3400 di antichità del Libro, si ottiene in totale 11460 anni.

    Ad Haiti e nelle Antille vi è una tradizione che dice: <<il mare si rovesciò attraverso i rotti argini, e tutta la pianura che si stendeva lontano, senza né fine né termine da alcun lato, fu coperta dalle acque……soltanto le montagne, a causa della loro altezza, non furono coperte da questa inondazione, e le isole>>.

    Secondo le tradizioni gallesi, riguardanti l'Atlantide, tre razze avevano occupato il paese dei Galli e l'Armonica: la popolazione indigena, gli invasori atlanti e i Galli ariani. Inoltre secondo tali tradizioni, ci furono tre grandi catastrofi che avevano sommerso a tre varie riprese un immenso continente, del quale il paese dei galli costituiva una estremità. Inoltre i vecchi Galli raccontavano, mostrando l'Oceano Atlantico, che una volta le foreste si stendevano molto lungi nel mare e coprivano una immensa distesa.

    Più preciso è un testo scritto dal filosofo greco Proclo (Costantinopoli 410 - Atene 485) nel quale afferma che: <<gli storici che parlano delle isole del Mare Esteriore dicono che ai loro tempi vi erano sette isole consacrate a Proserpina, e tre altre ne esistevano, di una superficie immensa, delle quali la prima era consacrata a Plutone, la seconda ad Ammone, e la terza, della grandezza di mille stadi, a Poseidone. Gli abitanti di quest'ultima isola hanno conservato dai loro antenati il ricordo di Atlantide, cioè una isola immensamente grande, che esercitò lungamente il dominio su tutte le isole dell'oceano atlantico……>>.
    Informazioni più dettagliate su Atlantide le troviamo sempre nel testo del Timeo, ed è Critia che ce le espone: <<l'Atlantide era dunque toccata a Poseidone. Egli mise in una parte di quest'isola dei piccoli che aveva avuto da una mortale. . Ed era una pianura situata vicino al, mare e, verso il mezzo dell'isola, la più fertile di tutte le pianure…. I figli di Poseidone ed i loro discendenti regnarono nel paese per una lunga serie di generazioni, ed il loro impero si estendeva sopra un gran numero di altre isole, anche al di là dello stretto, come già si disse fino all'Egitto e alla Tirrenia……>>.

    Dopo aver descritto la fondazione di Atlantide per opera di Poseidone il filosofo si addentra nei particolari sulla ricchezza e lo splendore di un impero che si riteneva vasto come l'Egitto: <<possedevano ricchezze così ingenti come mai prima d'ora ve ne furono in alcuna dominazione di Re e come è improbabile che potranno esservene in futuro, e disponevano di tutto ciò di cui potevano aver bisogno, sia nelle città, sia nelle campagne. Grazie alla loro potenza, molte cose venivano procurate da paesi stranieri; ma l'isola produceva essa stessa quasi tutto ciò che è necessario alla vita, in primo luogo tutti i metalli solidi e fusibili. E quel metallo, del quale non conosciamo oggi altro che il nome, l'oricalco, vi si trova in abbondanza, essendo estratto in molti punti dell'isola e dopo l'oro, era il metallo più prezioso. L'isola forniva alle arti tutto il materiale onde abbisognavano; nutriva un gran numero di animali domestici e di bestie selvagge, e tra questi numerosissimi elefanti; dava pastura agli animali degli stagni, dei laghi e dei fiumi,, a quelli delle montagne e dei piani……>>

    L'accenno che Platone fa sugli elefanti suggerisce una connessione con le leggende e le raffigurazioni degli elefanti in America.

    La descrizione del clima dell'Atlantide e della varietà di alimenti di cui i suoi abitatori potevano disporre fa pensare ad un paradiso terrestre: <<produceva e manteneva tutti i profumi che la terra produce oggi in diverse contrade, e cioè radici, erbe, piante, succhi scorrenti dai fiori o dai frutti. Vi si trovava altresì il frutto della vite; e quello che ci serve di solido nutrimento, il grano….Questi sono i divini e mirabili tesori che in quantità indicibile produceva quell'isola, fiorente allora sotto il sole >>.

    L'isola AtlantideSi narra che anche Cristofolo Colombo fu spinto ad avventurasi nell'oceano dopo aver udito il racconto di un monaco irlandese che affermava di aver traversato l'atlantico con dei navigatori normanni e di essere approdato in una vastissima terra popolata di uomini rossi. Colombo pensò allora che questa terra fosse un avanzo dell'antica Atlantide, ma durante il viaggio il viaggio non incontrò sulla sua rotta che la terra delle Indie, che fu poi chiamata America.
    Una teoria che circolava nel XVII era quella secondo la quale l'Atlantide sarebbe esistita ad occidente di Gibilterra, ed inoltre si affermava che le isole Canarie e l'arcipelago delle Azzorre devono considerarsi avanzi dell'antico continente atlanteo.

    Bory de Saint-Vincent dichiara che, dopo aver compiuto lunghe crociere per studiare lo stato geologico delle isole ad occidente dell'Africa settentrionale, Madera, le Azzorre e le isole del Capo Verde appaiono come resti di un antico continente (fig. 1).Cartina geografica

    Inoltre, secondo la sua teoria, la scomparsa dell'Atlantide sarebbe stata causata da un lago immenso, chiamato Tritonide, anticamente esistito in Africa settentrionale, che in conseguenza di un violento terremoto avrebbe rotto la sua breve diga, rovesciando le sue enormi masse d'acqua prima nel canale che separava il continente africano da quello atlantico, e poi sulla stessa Atlantide, lasciando così a secco il suo letto, che non è altro che il deserto del Sahara.
    Nel XVIII geologi e naturalisti tratti, dalla modificazione fisica dei terreni e dalla somiglianza tra le razze animali e la flora del nuovo e dell'antico continente, ammisero la necessità di un continente intermedio, che fosse loro servito da ponte naturale.

    Inoltre la presenza della vita di animali e insetti continentali nelle Azzorre, nelle Canarie e a Madera implica che le Azzore facevano un tempo parte di un continente.

    Anche il naturalista francese Luigi Germain, dopo attenti studi sulla fauna e la flora delle Azzorre, di Madera, delle Canarie e del Capo Verde, concluse che verso la metà dell'evo terziario questi quattro arcipelaghi formavano una sola terra unita a nord con la penisola iberica, a sud con la Mauretania, ad ovest con le Bermude e con le Antille. Alla fine del terziario, a causa di vasti movimenti orogenici, ci fu lo spezzamento: da prima è una larga frattura occidentale che isola definitivamente l'Antico e il nuovo continente, poi è un profondo avvallamento che lo separa dall'Africa attuale. Ciò che ne restò avrebbe formato L'Atlantide di cui parla Platone.

    Dunque, sia la geologia che la paleontologia, ammettono ufficialmente l'esistenza dell'Atlantide, un vastissimo continente dell'epoca terziaria che man mano si riduce di estensione dalla fine del terziario all'inizio del quaternario.

    L'archeologo e paleontologo francese De Morgan constata che <<al principio del post-glaciale dei ponti esistevano molto certamente nel mar mediterraneo, e fosse per mezzo dell'Atlantide o di qualche terra scomparsa il Nuovo mondo comunicava con la nostra Europa >>.

    Le isole Canarie, dove venne trovata e sterminata un'antica razza di sopravvissuti, e le Azzorre, dove si dice siano state ritrovate statue, lapidi e rovine sommerse, vengono considerate da alcuni ricercatori come le come delle montagne del sommerso continente di Atlantide.

    Secondo gli scandagli fatti in epoca recente sul fondo dell'Atlantico il livello medio è di 4800 metri sotto la superficie liquida, ma con una voragine di 7137 metri. Immaginando l'Atlantico senza acqua vedremmo due vallate che si allungano da nord a sud e separate da una ruga mediterranea e a lato di questo solco, del quale la sommità resta soltanto a 1800 metri sotto il livello delle acque, con due fossati, larghi e profondi (fig. 2).Fondo Atlantide

    Nel 1898 una nave posacavi, nel tentativo di recuperare un cavo che si era spezzato a nord delle Azzorre, portò in superficie frammenti di tachilite, una specie di lava vetrosa che si forma esclusivamente sopra il livello delle acque e in presenza dell' atmosfera. Da qui la certezza di immensi abissamenti, nei quali delle isole e forse dei continenti sono scamparsi. Da qui la certezza che la terra che costituisce oggi il fondo dell'Atlantico, a 900 chilometri dalle Azzorre, fu coperta da colate di lava quando ancora era sommersa.

    In conclusione, possiamo affermare che lo studio e la ricerca delle vicende di una terra, che vari popoli dicono essere esistita con una sua civiltà, affascina ancor oggi e spinge ad intraprendere sempre più nuove indagini.


    www.ndonio.it/

    Edited by Nausicaa* - 10/1/2010, 14:21
     
    Top
    .
  2. leAlidelDestino
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Anche in questo video di History channel si parla di Atlantide, dell'accurata descrizione fatta da Platone e dell'ipotetica collocazione di questa isola/continente :)



     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

    Group
    Founder
    Posts
    35,913
    Attendibilità/Fiducia
    +10,802
    Location
    Dalla Nebulosa...

    Status
    Offline
    Adoro di documentari di History Channel! Sono fra i più belli in assoluto!!!
     
    Top
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .

    Esploratore Universale Quantico
    ★☆★☆★☆★☆★☆★☆

    Group
    Pirati
    Posts
    15,849
    Attendibilità/Fiducia
    +2,553
    Location
    Liguria e non solo

    Status
    Offline
    Sì, molto bello il documentario!! Prima o poi salterà fuori la prova dell'esistenza di Atlantide e anche di Mu!!
     
    Top
    .
  5. leAlidelDestino
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    HERA
    N° 54 Giugno 2004
    di Adriano Forgione
    Atlantide, la Groenlandia e il doppio pentacolo
    di Adriano Forgione


    Qualche mese fa mi è capitato di leggere un comunicato stampa in cui si annunciava l'individuazione, dal parte di un italiano, del mitico continente di Atlantide. Con il titolo "Scoperta la terra degli Dei", un ingegnere italiano, Gennaro Anziano annunciava di aver individuato grazie a una serie di studi approfonditi, dove doveva situarsi la mitologica terra, senza però svelarne l'ubicazione. Chiunque volesse saperne di più era invitato a mettersi in contatto diretto con l'interessato. Data la mia posizione professionale ricevo decine di queste comunicazioni ogni mese, pertanto senza darvi troppo peso, decisi di mettermi in contatto con Anziano, pronto a verificarne la fondatezza. Non avrei immaginato di scoprire un uomo dalla profonda conoscenza ermetica ed esoterica, di grande cultura e soprattutto dotato di rara arguzia, insomma uno di quelli che può insegnare. La sua ipotesi su Atlantide, pubblicata nel saggio "Atlantide, scoperta la terra degli Dei" è una delle più lucide e geniali che mi sia capitato di ascoltare. Dall'incontro è scaturita una lunga discussione che ha toccato temi di profondo interesse, non solo sull'argomento Atlantide ma anche e soprattutto sulla genesi dell'Uomo e sull'insegnamento interiore che l'umanità attuale dovrebbe trarre dal mito e dalla storia.

    Ingegnere, Lei è dotato di una profonda conoscenza esoterica e simbolica, e noto dalla lettura del suo libro una familiarità con la cultura indo-tibetana…

    Devo precisare che, insieme alla professione di Ingegnere, per una vita, ho coltivato la ricerca della Verità. La mia vita è stata sempre motivata da questa primaria esigenza. Ho viaggiato, cercato, incontrato Maestri di Conoscenza. Il principale fra questi è Chogyal Namkhai Norbu, un tulku tibetano, fondatore della Comunità Dzogchen, in Italia e nel mondo, che, dal lontano 1970, mi ha insegnato la "formula" antica dell'introspezione profonda attraverso lo Yoga della "Grande Perfezione", lo Dzogchen appunto.
    "Conosci te stesso" esortava il pensiero greco, a cavallo fra Oriente e Occidente. Un motivo c'era e c'è, perché Conoscitore ed oggetto della conoscenza sono la medesima cosa. Questo però è uno dei misteri più grandi che la persona comune non può comprendere. Colui che "apprende", cioè "conosce", e che ama gli altri ha poi un grande desiderio: quello di trasmettere. Dalla più antica storia umana si rintraccia il filo conduttore del divino che si è rivelato all'uomo. Tutta la cultura del mondo lascia trasparire un orizzonte comune che il tempo e gli eventi hanno diviso. Platone in questo senso, si pone a cavaliere del più profondo passato e l'oggi.

    Seguendo un preciso iter di ricerca nel suo libro "Atlantide - Scoperta la Terra degli dèi", ha identificato Atlantide con la Groenlandia. Ci spiega come è arrivato a questa conclusione.

    Molti studiosi pensano che la Terra, in un passato non lontano, sia stata vittima di un cataclisma di portata planetaria, e che un impatto meteorico possa aver mutato l'Asse Terrestre. Esistono ancora oggi antiche mappe che mostrano la pianta delle coste dell'Antartide con fiumi costieri, baie e catene montuose che attualmente si trovano migliaia di metri sotto il ghiaccio e che apparivano così fino a 15.000 anni fa. La convinzione da parte mia che vi sia stato uno spostamento dell'asse terrestre mi ha portato a considerare questo assunto come una logica e possibile ipotesi di ricerca. La conoscenza derivatami dai miei studi interdisciplinari a carattere sia scientifico che spirituale, mi ha a considerare la Piramide di Cheope, e tutti gli altri Grandi Templi, troppo ordinatamente disposti, come elementi capaci di dare una risposta circa lo spostamento dell'Asse. Così è stato. Quando ho avuto la prova dello spostamento e, di conseguenza, quando ho ritrovato le antiche coordinate geografiche degli antichi Poli, ho osservato con grande sorpresa come la Groenlandia si trovasse ad una latitudine pari a quella dell'Europa di oggi, cioè in una condizione di floridezza vegetativa e vitale. I racconti platonici parlano di un continente sommerso e scomparso. L'idea di un "continente sommerso" ci lascia increduli sulla possibilità di un suo ritrovamento, ma l'idea complementare di "continente scomparso" ci chiarirà la soluzione dell'intero enigma. Perché la mia risposta sia esauriente, occorre comprendere il mito.

    Che relazione esiste, secondo Lei, tra l'Atlantide-Groenlandia e il mito di Iperborea, così forte nella memoria esoterica degli Europei?

    Il termine Iperborei è espressione che identifica le popolazioni che abitavano le estreme regioni settentrionali della Terra. Atlantide aveva un territorio così vasto che si spingeva molto a Nord secondo gli antichi Poli. Iperborei è una definizione che viene data dai popoli del Sud agli uomini del Nord. Questi non erano altri che gli Atlantidei. Rama di cui il Ramayana indiano tesse un'epopea, era un celta, erede anch'egli delle memorie della Prima Terra (Atilant). Egli si spostò con un intero popolo, alla stregua di Mosè, in Oriente fino al Sind, cioè L'indo. Qui conquistò Lanka e, per la storia divenne un indiano. Per capirci, farò un semplice esempio: Oggi definiamo i francesi transalpini, ma essi non si definiscono così, perché transalpini lo sono per noi. Per quanto detto su Rama si può consultare il libro di Fabre D'Olivet, Storia filosofica del genere umano..

    Che legame esiste tra il nome Grønland e il nome Atlantide?


    Con una buona percentuale di probabilità, c'è da ritenere che il nome originario di Atlantide fosse Atilant che in sanscrito vuol dire "La Prima Terra" (Ati, Prima; Lant, Terra). Col tempo Lant si è trasformato in Land. Molti paesi nordici conservano ancora tale suffisso, come England, Nederland ecc. Fu Erik il Rosso a chiamarla Grønland quando vi s'insediò fra il 982 e il 984 definendola Terra Verde (Grøn, Verde Land, Terra). Anche gli Aztechi ricordavano la Montagna Primordiale (la Prima Terra) col nome di Aztlan. Secondo Platone, "nel centro della Città di Atlantis si erigeva una grande Piramide e sulla cima sorgeva il tempio dedicato al Sole".

    Leggo che secondo Lei, il meteorite che distrusse Atlantide cadde nei pressi dell'Islanda. Questa zona era parte di Atlantide? E inoltre, su cosa si è basato per questa affermazione?

    Nel mio libro scrivo che il meteorite ha colpito la Terra proprio nel punto dove oggi è l'Islanda. Se si osserva una mappa del fondale oceanico si può rilevare con evidente chiarezza come la dorsale atlantica conservi integra in tutta la sua interezza lo "spartiacque" tra America, Africa e Europa, eccetto nel punto dove si trova l'Islanda. Si può notare come la stessa isola poggi su una terrazza dello "spartiacque" tagliata di netto mentre intorno alla Groenlandia sono presenti enormi fenditure che provano l'immane impatto, probabilmente generato da più di un meteorite.

    Se la Groenlandia era Atlantide, come appariva prima della caduta dell'asteroide?

    La Groenlandia è ancora nell'Oceano Atlantico come lo era Atlantide, anche se a causa dell'impatto, deve aver perduto sotto l'Oceano all'incirca il 50% del suo territorio. Prima di perdere la "sua oblunga e levigata pianura", arrivava alle colonne d'Ercole proprio come è menzionato da Platone, che la ricorda così: "L'isola era più grande della Libia e dell'Asia riunite, e i navigatori allora potevano passare da quella alle altre isole, e dalle isole a tutto il continente opposto". Le sono rimaste le grandi montagne cui sempre Platone allude. Quando Platone cita il "continente opposto" ci anticipa inoltre la conoscenza delle Americhe da parte di una antichissima civiltà.

    Lei dà una grande importanza al mito quale allegoria di fenomeni naturali e spirituali che interagiscono con l'uomo. Può spiegare questo concetto?

    E' dimostrato come la mitologia sia scritta con l'evidente uso di "chiavi", che celano conoscenze astronomiche. Il mistero del mito è il segreto posto a velo della verità che solo gli iniziati possono conoscere, perché essi vivono ai piedi della montagna sacra. Quando il male diventa troppo endemico, la giustizia divina che ha nome Nemesi scrolla i guardiani dell'Asse, perché si abbiano "nuovi Cieli ed una nuova Terra". E' questo il più alto messaggio contenuto nella Piramide d'Egitto. I miti sono allegorie dietro le quali sono "velati" i duplici fenomeni della Natura, essendo questa di ordine spirituale e materiale.
    Prendiamo un esempio che si trova negli antichi testi di Platone: "Perché quello che anche presso di voi si racconta, che una volta Fetonte, figlio del Sole, avendo aggiogato il carro del padre, bruciò tutto sulla Terra ed egli stesso perì fulminato, questo ha l'apparenza d'una favola, ma la verità è la deviazione dei corpi, che si muovono intorno alla Terra". Vediamo ora cosa recita il Mito di Atlantide: "Atlante possedeva il Giardino delle Esperidi dove crescevano i famosi pomi aurei… Capitò a lui, al ritorno dall'impresa della Medusa, Perséo e gli chiese ospitalità; memore di un vaticinio secondo cui sarebbe stato privato dell'oro da un figlio di Giove (cioè un pianeta), non solo gli negò l'ospitalità, ma anzi cercò di scacciarlo con la maniera forte. Allora Perséo, mostrandogli la testa della medusa, pietrificò Atlante che così diventò la montagna che porta il suo nome". E' proprio questa Groenlandia, avente tutte le caratteristiche descritte da Platone, e pietrificata sotto tre chilometri di ghiaccio che assolve in pieno il ruolo del simbolico mito di Atlantide. La pietrificazione di Atlante è la formula iniziatica della "scomparsa" del continente, del quale un'altra grande parte sprofondò, come si racconta, in una sola notte nell'oceano. Oggi, miracolosamente "risorta" dagli abissi del mistero, la Groenlandia rimane ancora sepolta sotto i ghiacci, allo stesso modo di una "memoria collettiva" imprigionata dall'inconscio, che non può manifestarsi ai più.

    Può chiarirmi la sua teoria dell'equatore quale linea magica su cui sono sorti diversi templi?

    Certo. Se si osservano i Templi di Giza, cioè le Piramidi, e gli altri templi come quelli di Angkor, dell'Isola di Pasqua, di Cuzco, e, per chiudere il cerchio, ancora di Giza, ci accorgiamo che sono tutti su una medesima linea che tocca l'Equatore in due punti, e percorre l'intero globo. Questo cerchio taglia il globo esattamente in due emisferi. La costruzione millenaria di questi templi così lontani fra loro nel tempo e nello spazio non poteva avvenire in maniera casuale. E' chiara ed evidente l'origine di un unico progetto. Significa che un'unica civiltà, consapevole ed assai evoluta vi ha messo mano e per una ragione ben precisa. Inoltre dai testi si sa che gli antichi volevano ricreare l'Antico Ombelico del mondo.

    Cosa vuole dire con "Ricreare l'Antico Ombelico del mondo"?


    L'Isola di Pasqua si chiama Rapa Nui ma questo è solo il nome moderno con cui gli indigeni la chiamano. Il suo nome esoterico è Te-Pito-te-henua il cui significato è "ombelico del mondo". La parola che traduce 'ombelico' significa anche 'fine', 'capo'. Anche Cuzco, la città sacra degli Incas, ha nel nome il significato di ombelico.
    Angkor, che in antico si chiamava Yasodharapura fu costruita intorno a un tempio (Phnom Bakeng) che nella cosmologia indù simboleggia la montagna al centro del mondo. Il "centro del mondo" rientra nel significato di "ombelico del mondo". Stesso significato hanno le altre località disseminate su questa linea che divide il mondo in due emisferi. E' stato facile comprendere che si trattava quindi di un cordone ombelicale, cioè della linea di un antico equatore. Ma per quale ragione si doveva tracciare con dei templi un equatore terrestre che non coincideva con quello reale? Evidente per tramandare qualcosa. E visto che i costruttori volevano ri-costruite l'antico mondo, essi volevano, in realtà ricostruire l'antico equatore così com'era prima del diluvio. L'aver riconosciuto in quella linea perfetta l'antico equatore terrestre, ha fatto si che fosse facile per me individuare i Poli con la massima precisione possibile.

    Perché parla di Templi situati sull'Equatore in cinque coppie? Quali erano questi Templi?

    Ho potuto comprendere, anche senza averli trovati tutti, che il numero dei templi costruiti lungo la circonferenza terrestre doveva essere almeno di dieci, distanti l'uno dall'altro 36°. Questi "decani" o dieci templi, sono i più importanti e devono essere considerati i siti "regali". Essi ricordano le Dieci Sefirot belimà, i Dieci Saggi famosi, concepiti a loro volta quali progenitori dell'umanità, i dieci regni che ritroviamo presso i Maya e le Dieci Generazioni, delle quali Noè fu un epigono. Questi dieci siti sono distribuiti sul piano equatoriale, in cinque coppie. Sistemati sulle punte di due pentagrammi a stella, l'uno opposto all'altro. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, cioè: "Quali sono questi Templi?", occorre precisare che parlo di templi, ma non sempre il termine è appropriato, perché in qualche caso, si riferisce ai siti storici sui quali insistevano i templi stessi. Diversi di questi sono andati irrimediabilmente distrutti, come quelli di Lanka nella Valle dell'Indo dove oggi si vedono le rovine di Moenjo Daro il cui significato è "Luogo di morte". Ma Lanka è una delle le località del circuito equatoriale. Percorrendo i cinque punti di una stella troviamo punti corrispondenti nella stella opposta. Abbiamo così cinque coppie: la prima coppia ha da una parte Giza ed al suo opposto le Isole Australi, dove si apre una prospettiva di ricerca; la "seconda coppia" è nel Meridiano di Atlantide ed il suo opposto Sukarno, dove si prospetta una ulteriore ricerca. La "terza coppia" vede l'Isola di Pasqua contrapposta a Lanka, cioè Moenjo Daro; la "quarta coppia" vede contrapposti il Monte Atlante al Tropico del Capricorno, e la "quinta coppia" vede contrapposti Angkor e Cuzco. Dei dieci siti Giza, l'Isola di Pasqua, Angkor e Cuzco sono chiaramente definiti dalla presenza di Templi; il Meridiano di Atlantide e il Monte Atlante fanno riferimento a luoghi dove, con una altissima percentuale di probabilità, vi erano templi; Per Sukarno, il Tropico del Capricorno e le Isole Australi soltanto la ricerca potrà dare una convalida della logica dell'assunto, in quanto la distribuzione stellare pone i siti tutti ad una distanza di 36°. Mentre ancora gli studiosi si domandano, senza sapersi rispondere, del perché Giza, l'Isola di Pasqua e Angkor formino fra loro un angolo di 72°, ad essi rispondo che i costruttori hanno inteso predisporre i siti secondo angoli interni di una Stella a Cinque Punte e inscritta nel Cerchio, angoli che sono ognuno di 72°. La somma degli angoli è pari all'angolo circolare di 360°.
    Oltre cha con lo spazio, questi due numeri, 72 e 360 sono in relazione con il tempo. Sappiamo che il grande Anno dura circa 26.000 anni, per la precisione 25.920. Questo numero è dato da 72 anni per grado equinoziale. Abbiamo perciò 72x360°=25.920.

    Può spiegarci perché ha impiegato la doppia stella a cinque punte per identificare l'antico meridiano?

    Per la verità non ho impiegato io la Stella a cinque Punte ma sono gli antichi costruttori che l'hanno fatto. Io ho semplicemente scoperto che essi hanno applicato in questo progetto il Pentagramma Sacro perché sottende a uno dei principi magici per eccellenza dei Grandi Iniziati.

    Quale scienza era allora alla base del progetto di tale allineamento?

    Bisogna capire che l'antichissima civiltà di Atlantide era costituita da dèi nel senso che l'uomo è stato forgiato da Dio e a quel tempo la divinità nell'uomo era ancora integra. Si era agli inizi della "caduta adamitica". E' nel tempo che l'uomo ha più fortemente radicato l'attaccamento alle cose terrene perdendo la conoscenza del divino. Ai tempi di Atlantide ancora si conoscevano i misteri della vita e il dominio della mente sulle forze della Natura, in particolare della Luce astrale della Terra. La positura dei Templi determinava flussi di energia fra essi, alla stessa stregua di una postazione di antenne. La tecnologia contemporanea ha raggiunto grandi progressi nell'ambito fisico, ma conosce poco del mondo sottile che pur interagisce con la materia. L'uomo è il grande dominatore della Natura, ma ha perso questa memoria, rimasta un segreto solo per pochi iniziati. E' questo filo iniziatico che lascia ancora intatta la possibilità da parte degli uomini di attingere, in maniera immateriale, al dominio delle cose. Per intenderci ricorderò alcune parole di Gesù (Lc. 17.6) "Se aveste fede quanto un granellino di senape, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe". Sappiamo tutti delle capacità, diremmo oggi parapsicologiche, di molti individui, di mistici capaci di operare miracoli, guarigioni inspiegabili. Ecco, gli Atlantidei conoscevano ciò che per noi oggi è diventato inspiegabile sul piano della sola ragione. L'argomento è troppo vasto perché lo si possa esaurire nel breve spazio di una intervista. Per quanto riguarda comunque il progetto a lungo termine, c'è da precisare che la qualità profetica di cui erano in possesso, consigliò loro di far percorrere al messaggio i millenni che ci sarebbero voluti, al fine di superare le innumerevoli distruzioni e divisioni delle civiltà con la conseguente della perdita dei più alti valori. Le Costruzioni Templari si imponevano per superare queste bufere della storia. Inoltre le Costruzioni non sono soltanto descrittive pietre miliari resistenti alle "intemperie" del Tempo, ma in esse, in particolare nella Piramide di Cheope, v'è chiusa, imprigionata dal segreto, la geometria che non appartiene soltanto allo spazio, ma soprattutto alla vita. Chi ha sperimentato, come io ho fatto, le energie della Piramide sa che se la metà di una mela, posta in un modellino piramidale, perfettamente in scala con quella di Cheope, resta perfettamente intatta dopo un lungo periodo, l'altra metà della mela che ne rimane fuori, subisce per intero il processo di putrefazione. Innumerevoli sono gli esempi che si possono fare per dimostrare come nella Piramide sia espressa e manifesta l'azione vitale, cioè la vita. La Piramide e i templi sparsi nel mondo vogliono raccontare il diluvio.

    Dal suo libro "Atlantide, scoperta la terra degli Dei" emerge che la scienza di Atlantide era una dottrina a carattere spirituale che però aveva profondi riflessi nell'evoluzione fisica dell'uomo (sono d'accordo con quanto afferma). In pratica l'Alchimia, la Grande scienza dell'Uno, era l'Unica Verità Universale su cui si basava tutta la civiltà Atlantidea?


    L'esempio ce lo mostra l'uso del Pentagramma Sacro, che è il Pentagramma dei Magi, la stella fiammeggiante dei figli di Hiram, e prototipo della luce equilibrata. Verso ognuno dei suoi raggi sale una corrente di luce, mentre da ognuno di essi discende una corrente di luce. Quella stella rappresenta il grande e segreto Atanòr della natura che è il Corpo umano. L'influsso magnetico parte in due raggi dalla testa, dalle mani e dai piedi; il raggio positivo trova il suo equilibrio in un raggio negativo, la testa corrisponde coi due piedi, ogni mano con una mano ed un piede, i piedi, ognuno con una mano e con la testa. Questo segno regolare della luce equilibrata simboleggia lo spirito d'ordine e d'armonia, esso è il "segno dell'onnipotenza del Mago". Le ho citato quanto scrive Elifas Levi nel suo testo Il Rituale dell'Alta Magia. Questa forza equilibrante si applica anche in Natura e in particolare per la nostra Terra.

    Quale relazione esiste fra la Stella a Cinque Punte, da Lei individuata per spiegare la presenza di questi templi, e il simbolo dell'Uomo divino?

    I siti riproducono in ambito naturale i punti d'incontro dei flussi equilibranti l'energia riferita alla Luce Astrale o Anima del Mondo che governa la Nostra Terra e l'Uomo stesso. Quando l'uomo si riappropria della conoscenza e del giusto uso della Luce Astrale egli si riafferma come Essere divino. E' con l'uso della Luce Astrale che sono possibili quelle "operazioni" che chiamiamo miracoli.

    www.atlantide.info
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

    Group
    Founder
    Posts
    35,913
    Attendibilità/Fiducia
    +10,802
    Location
    Dalla Nebulosa...

    Status
    Offline
    Veramente interessante questo articolo!!!!
     
    Top
    .
  7. leAlidelDestino
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    IL PROFETA DI ATLANTIDE .



    Quando Cayce cadeva in trance aveva frequenti visioni del continente perduto di Atlantide, che descriveva minuziosamente, fornendo molti dettagli "della capitale Poseidìa" e delle altre città. Molte informazioni riguardavano l'ordinamento sociale, religioso e scientifico degli atlantidei, che avrebbero conosciuto l'energia atomica e costruito macchine volanti antigravità. Convinto assertore della reincarnazione, Cayce sosteneva di essere stato un sacerdote di Atlantide che aveva assistito impotente alla distruzione del continente perduto, a causa dell'uso sconsiderato delle energie. "Atlantide era stata già annientata due volte, - dichiarerà - la prima a causa di un'esplosione dovuta ai prodotti utilizzati per sterminare gli enormi animali che infestavano la Terra, la seconda per via di un potentissimo cristallo che concentrava l'energia solare sul continente e che un giorno ci fece saltare tutti in aria...Avevamo molti terribili cristalli che traevano energia dalle stelle. Ma quando violammo la Legge dell'Uno, cioè la fratellanza universale, ci distruggemmo...". "I superstiti - continuava Cayce - scamparono in Egitto, dove i loro successori edificarono la Grande Piramide, e in Messico e in Perù, ove costruirono dei templi che erano un pallidissimo ricordo della civiltà perduta...". Ma Cayce sosteneva di aver veduto, sempre più indietro nel tempo, la storia primigenia dell'umanità, quando l'uomo "vagava come uno spirito sulla Terra", prima di assumere una forma materiale a causa di un progressivo imbarbarimento. Da questa caduta sarebbero nate quattro razze, la bianca, la gialla, la nera e la rossa, la atlantidea. Sempre a proposito, Cayce previde che le vestigia di Atlantide sarebbero state scoperte fra il 1968 ed il 1969 al largo dell'isola di Bimini. Curiosamente in quegli anni gli archeologi J.Mayol e Manson Valentine scoprirono, nella zona indicata da Cayce, una scalinata ed una strada lunga 100 metri, composta da enormi blocchi di pietra disposti ordinatam ente uno in fila all'altro, che la scienza vuole una formazione naturale e gli esoteristi le vestigia di una civiltà perduta.

    tratto da: http://ilsettimopapiro.altervista.org/pers..._misteriosi.htm
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi (Buddha)

    Group
    Founder
    Posts
    35,913
    Attendibilità/Fiducia
    +10,802
    Location
    Dalla Nebulosa...

    Status
    Offline
    Il filmato è sul "sangue degli Atlantidei", e si pensa che gli attuali Baschi siano i discendenti di Atlantide, perchè hanno il sangue diverso dalle popolazioni della zona.



    Edited by Nausicaa* - 15/8/2012, 21:00
     
    Top
    .
  9. Treasa
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Quanto è affascinante il mito di Atlantide!
    E quante teorie. Ognuno s'è fatto una propria idea al riguardo. Io personalmente sono più propensa per la teoria del continente sprofondato nel mare Atlantico:
    CITAZIONE (leAlidelDestino @ 10/1/2010, 14:10) 
    Inoltre la presenza della vita di animali e insetti continentali nelle Azzorre, nelle Canarie e a Madera implica che le Azzore facevano un tempo parte di un continente.

    E credo alle rivelazioni di Cayce.
    Ma è giusto postare anche la teoria Santorini.

    Atlantide a Creta

    Con riferimento ai lavori di J.V. Luce e R. Castleden si affronta l'ipotesi che Atlantide fosse una reminiscenza delle cviltà di Creta e Thera. La conclusione è che per accostare in maniera convincente Atlantide a queste civiltà i dialoghi di Platone subiscono interpretazioni arbitrarie prive di fondamento che ne stravolgono il significato.

    Intorno al XVI secolo prima di Cristo una gigantesca esplosione vulcanica sconvolse le popolazioni affacciate nel Mediterraneo: l’isola di Thera, nell’arcipelago di Santorini nell’Egeo, saltò letteralmente in aria per i suoi tre quarti a causa dell’esplosione del suo vulcano, che lasciò un cratere largo 11x7 km e profondo 180 metri. Le onde causate da tale fenomeno si abbatterono violentemente su isole e coste circostanti e le ceneri, che secondo recenti indagini sarebbero giunte sino in Alaska, coprirono per lungo tempo l’atmosfera inaridendo i campi, depositandosi su essi e distruggendo i raccolti.

    In quell’epoca, nell’isola, esisteva la città di Akrotiri, di cui ci sono rimasti affreschi, vasellame ed edifici diroccati. Oggi si pensa che questa cittadina era fulcro di una raffinata civiltà che sorgeva in quelle isole e probabilmente in contatto con una delle maggiori potenze del Mediterraneo di quell’epoca: la civiltà minoica. Questa stessa cominciò a decadere irreversibilmente dopo la grande esplosione del vulcano di Thera, sconquassata dai maremoti e dalle ceneri che indebolirono fortemente l’agricoltura. Alla fine nel XIII secolo avrebbe ricevuto il colpo di grazia da parte dei greci.

    Ci sono studiosi che dicono che Atlantide era in realtà la devastata civiltà di Akrotiri ed altri che invece pensano fosse Creta stessa (o derivasse da un ricordo confuso che gli Egizi serbavano di essa). Altri ancora pensano che essa le comprendesse tutte e due, fondendole in un unica civiltà. Ciò su cui comunque sono d’accordo gli storici ortodossi contemporanei è che Atlantide si cela assai probabilmente sotto il ricordo di questo evento catastrofico che mise in ginocchio la civiltà cretese.

    La raffinatezza della civiltà di Atlantide, l’abilità nella navigazione, l’uso di sistemi idraulici avanzati, l’insularità, la tragica fine ed altri elementi sembrano ben adattarsi alla civiltà che eresse Cnosso e che fu riscoperta solo nel 1900 dagli scavi di Sir Arthur Evans.

    Egli rinvenne anche il mitico labirinto del Minotauro che molti poi hanno pensato potesse identificarsi col tempio di Poseidone che sorgeva nell’acropoli della capitale atlantidea. Di fatto in questo enorme complesso a più piani si trova un cortile per i sacrifici e il segno del tridente, associato a Poseidone, ovviamente. Per il resto le testimonianze di quel che fu la civiltà cretese rimangono nel vasellame, affreschi murari, e nelle architetture sopravvissute al tempo. Non possediamo documenti scritti anche perché non tutto il loro sistema di scrittura è stato decifrato (la scrittura Lineare A è completamente ignota) e da quel poco che si è riusciti a capire di alcuni registri (scrittura Lineare B, che si è rivelata una forma di greco arcaico!) si sono trovati solo conti di natura contabile.

    Sono proprio gli affreschi a darci uno degli indizi che più di tanti altri ha colpito gli studiosi tanto da accostare Atlantide a Creta: in essi son rappresentati dei giochi che gli uomini facevano con dei tori, quasi fosse una sorta di corrida. Similmente, si sa, ad Atlantide erano i re che, durante il solenne rito di giuramento di fedeltà alle leggi antiche, catturavano un toro a mani nude in uno spiazzo per poterlo poi sacrificare agli dei. L’importanza del toro come animale sacro in ambedue le civiltà ha spinto l’attuale opinione ortodossa a identificare le due civiltà e classificare Atlantide come la reminiscenza (o al più fantasiosa ispirazione) della civiltà Minoica.

    Tori, opere idrauliche, abilità nella navigazione, fine catastrofica sono tutti elementi a comune. E il resto del racconto di Platone come rientra nella realtà della civiltà di Creta? Qui gli studiosi, per far tornare tutti i calcoli, hanno operato alcune mutilazioni al dialogo. Mettiamo da parte chi dice che Platone si sia ispirato solamente a Creta (che quindi già conosceva) e analizziamo prima le motivazioni addotte da chi pensa che a Platone sia giunto un racconto più o meno confuso della civiltà di Creta. Elenchiamo allora alcune discrepanze fra le due civiltà e da che cosa esse abbiano origine:

    1 - Platone dice chiaramente che Atlantide era grande (vedi le dimensioni dell’ altopiano rettangolare solo, di circa 191000 kmq) e che stava fuori dal Mediterraneo, di fronte alla regione gadirica della penisola iberica. J.V. Luce, insegnante di storia all’università di Dublino, nel 1969, sull’onda degli scavi a thera e da quanto era emerso in precedenza da quelli a Creta, scrisse un libro intitolato “The end of Atlantis” (“La fine di Atlantide”). Secondo lui si sarebbero confusi i termini greci “meson” e “meizon” cosicché la traduzione corretta è “fra la Libia e l’Asia Minore” e non “più grande della Libia ed Asia Minore” (in riferimento all’isola di Atlantide. Ma se è vero questo bisogna allora spiegare la contraddizione che vien fuori da altri riferimenti di Platone: il fatto che Atlantide era di fronte alla Spagna e che fosse molto più grande di un’isola come Creta. Qui si usa dire che Platone confuse i simboli delle decine con quelli delle centinaia e perciò la scala temporale e spaziale di Atlantide andrebbe divisa per dieci, riconducendola a dati ben paragonabili a Creta. Questo criterio però non torna sempre ed infatti si suol lasciare invariati altri dati senza dividerli per dieci. Possibile poi che Platone abbia confuso i simboli per più di una volta (scala temporale, dimensioni della piana e dell’esercito)?

    2 - La piana rettangolare di Atlantide può essere paragonata solo fantasiosamente a quella del Mesara che si trova a Creta. Mancano infatti la caratteristica forma rettangolare ed anche le proporzioni, per non parlare dei grandi canali di irrigazione.

    3 - La città capitale di Atlantide, con la sua caratteristica piana a cerchi concentrici, non esiste assolutamente nelle grandi città ritrovate a Creta e tantomeno Cnosso, dove alcuni identificano il labirinto del Minotauro col tempio di Poseidone, vi è traccia di siffatta geometria.

    4 - L’abbondanza di metalli pregiati, fra cui oro, oricalco, argento, non caratterizza certo Creta, che rimane abbastanza povera di queste risorse. Lo stesso può dirsi per altri due metalli in largo uso ad Atlantide: stagno e rame.

    5 - Grandi foreste, corsi fluviali, abbondanza di elefanti difficilmente esistevano al tempo delle civiltà minoica in quanto la piccola estensione dell’isola non dava molto spazio allo sviluppo di questi aspetti geografici (come per le risorse del resto).

    6 - L’ordinamento politico della civiltà atlantidea, divisa in 10 regni per 10 monarchi di discendenza divina, non ha alcuna corrispondenza con la civiltà minoica.

    Rodney Castleden, autore di “Atlantis destroyed”, dice che Atlantide era composta di due isole, di cui una rotonda (Thera) ed una rettangolare (Creta) nonostante nel dialogo di Platone sia chiaro che la piana su cui sorgeva la capitale dai cerchi concentrici era rettangolare. Mai si parla della separazione fisica di due isole di tale forma. Tuttavia è comodo per poter dire la propria opinione su Atlantide, sempre se di essa si sta ancora parlando.

    Risulta chiaro che ammettere che Platone abbia ricevuto un racconto confuso della civiltà minoica è un suicidio: il racconto è talmente ricco di particolari (molto coerenti fra di loro) che non hanno nulla a che vedere con Creta. Come può essere la dettagliata pianta della capitale di Atlantide un particolare confuso? Allora molti studiosi ammettono che Platone in qualche modo abbia abbellito il racconto aggiungendovi elementi in più o abbia corretto la fonte originaria di Solone credendo che magari il grande legislatore si fosse sbagliato. Che senso ha allora ammettere, da parte di Platone stesso, che si tratta di una storia vera per quanto incredibile? I discorsi di “abbellimento” e “confusione” del racconto originario servono solamente a far combaciare quella miriade di differenze tra Atlantide e Creta: quando differiscono vuol dire che il dialogo è stato abbellito o confuso, mentre quando hanno aspetti simili il dialogo rappresenta perfettamente la storia originaria. Non vi è coerenza in tutto ciò e basta poco per capire come queste argomentazioni possano essere portate per chissà quali altre teorie su Atlantide e farla combaciare con qualsivoglia area geografica e civiltà della Terra.

    La verità rimane che qualche particolare della storia di Atlantide è molto simile a Creta, mentre altri sono assolutamente inconciliabili.

    Platone, per certi, si è ispirato alla storia della civiltà di Creta per trovare un buon esempio politico da dare alle persone del tempo. Ma perché tirare fuori Creta (e per di più mascherarla con un racconto fantastico) se Platone stesso riteneva che l’esempio migliore fosse la democrazia dell’Atene del V secolo a.c.? Non era forse un esempio più chiaro e vicino agli uomini della sua epoca?

    Vi è comunque un’importante implicazione riguardo la guerra fra Atene e Atlantide. Infatti, dopo che l’impero minoico era stato messo in ginocchio dall’esplosione di Thera, ricevette il colpo di grazia intorno al 1200 a.C. proprio dai popoli greci, fra cui Atene, e Platone fa nomi di eroi greci che presero parte alla guerra che vissero molto probabilmente in quell’epoca. Per contro la guerra fu provocata dai Greci stessi contro un popolo finito e non da un’ Atlantide ancora vigorosa come dice Platone stesso.

    In Egitto esisteva comunque il ricordo dei minoici, ricordati col nome di popolo di Keftiu, con cui avevano delle rotte commerciali, e per molti studiosi fu la testimonianza originale che fu data a Solone, non senza qualche problema poiché le presunte scarse conoscenze geografiche degli Egizi, avrebbero fatto finire Creta stessa fuori dal Mediterraneo, diventando così Atlantide. Sembra comunque molto strana l’affermazione che gli Egizi non sapessero più collocare l’isola di Creta nel Mediterraneo, quando ben conoscevano il Peloponneso ed i Greci, nonché il mare che bagnava le loro coste e su cui sfociava il Nilo!

    Le Colonne d’Ercole poi sono identificate con i due promontori che si dilungano verso l’Egeo dal Peloponneso. Si dice che al tempo di Solone le Colonne d’Ercole erano quelle. Ciò non rende conto del fatto che Atlantide, secondo quanto riportato da Platone, avesse un’estremità rivolta verso la regione Iberica e che una parte di questa prese proprio il nome dal re atlantideo che regnava di fronte.

    Sempre Rodney Castleden ha voluto poi vedere nei dettagli di Atlantide che non hanno riscontro con quelli di Creta, il mascheramento di altri elementi della biografia di Platone, come l’esperienza in Sicilia, alla corte del tiranno di Siracusa. Risulta che la città dei cerchi concentrici non è altro che un abbellimento di Siracusa attraverso l’introduzione di una vaga ispirazione omerica e che alla fine Atlantide è una satira della Sicilia e delle vicende politiche del tempo in cui era stato coinvolto.

    Che satira ci potrà poi mai essere in un dialogo basato all’80% in dettagli geografici e il resto in dettagli sull’ordinamento di due civiltà diverse, entrambe perite da tempi immemori, non lo si riesce però a capire. Tanto più che non traspare alcun commento morale dell’autore.

    Alla fine a cosa dobbiamo credere? Che la storia di Creta sia stata confusa? Che sia stata abbellita a scopi politici? Ognuna della strade che si intraprende lascia molti dubbi irrisolti ed entra in contrasto con molti altri dati di fatto.

    fonte: http://www.atlantisrevealed.com/pages/sect...ge_=it&pageid=2


    Inoltre posto il film basato su questa teoria.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Esploratore nello Spazio-Tempo

    Group
    Vascellonauti
    Posts
    3,156
    Attendibilità/Fiducia
    +1,681

    Status
    Offline
    Riesumo questa discussione perché poco tempo fa ho letto un libro davvero bello a proposito di questo tema: Impronte degli dei.
    Non ho il libro con me, quindi cercherò di riassumere a grandi linee.
    Intanto, occorre precisare che l'autore è Graham Hancock, scrittore e giornalista, per passione archeologo che gira il mondo insieme alla sua compagna, fotografa.

    Alla fine del libro Hancock pone una semplice domanda che però riallaccia tutti i nodi affrontati dal libro: se sapessimo che a breve un qualcosa di catastrofico si abbatterà sulla nostra civiltà, cosa faremmo?
    Cercheremmo dei luoghi sicuri in cui rifugiarci, o quanto meno la popolazione avvertita di tale problema lo farebbe. Si cercherebbe di mettere al sicuro i nostri saperi, le nostre conoscienze, e per dire al mondo che verrà "noi c'eravamo" "noi siamo esistiti qui ed ora" come faremmo?
    Considerando che i sistemi linguistici e temporali possono cambiare con una facilità estrema, come indicare alle generazioni future quando effettivamente siamo esistiti e di cosa eravamo in grado di fare?
    Secondo Hancock, una popolazione ha dovuto affrontare questo dilemma tra il 12.000 e il 6.000 a.C..
    Per segnare la loro presenza in modo quasi permanente si sono affidati ad opere imponenti e all'orologio celeste. L'autore afferma infatti che la Sfinge rappresenterebbe il Leone, orientata verso le tre piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, che rappresenterebbero la costellazione di orione.
    In sostanza, la civiltà in questione sarebbe vissuta nell'era del leone, quando, dalla sfinge (che ricordiamo essere stata costruita scavando la roccia, quindi è impossibile da datare e testimonia il diverso paesaggio che vi era prima) si poteva vedere quella costellazione così come oggi si possono vedere le tre piramidi.
    Secondo Hancock è molto probabile che Atlantide si trovasse dove oggi c'è l'Antartide. Le prove a sostegno di tali tesi si basano non solo su supposizioni, ma anche su particolari ritrovamenti che nel libro sono analizzati nel dettaglio.
    Si parla, per esempio, delle mappe provenienti dalla Biblioteca di Alessandria, che vennero copiate minuziosamente e riproducevano in maniera quasi perfetta la costa dell'Antartide prima che venisse ricoperta dai ghiacci.
    Tra le altre cose, si parla anche del differente clima che vi era proprio in quel periodo, tanto che sono stati scoperti piante e alberi congelati sul territorio artico.
    Durante l'ultima glaciazione, un meteorite (o forse più) ha colpito la terra, eliminando istantaneamente animali e persone (nel libro sono citati ritrovamenti di ammassi di carcasse. I corpi erano smembrati e nello stomaco e nella bocca di alcuni animali erano ancora presenti tracce di cibo, come se la morte li avesse colpiti in modo repentino, come appunto potrebbe essere nel caso dell'onda d'urto di un meteorite). Però la storia di Atlantide, le sue ricchezze, il suo progresso e il diluvio o grande onda, sono sopravvissuti, grazie alla forza delle storie. Ed è anche di storie che questo libro presenta: ogni popolo ha le sue leggende, ma ci sono talmente tante similitudini che parrebbe sciocco pensare che si tratti solo di coincidenze.

    Questo libro è degli anni '90, ma è decisamente all'avanguardia e lo consiglio vivamente. Purtroppo questo riassunto non vale neanche un decimo di Impronte degli dei, ma spero vi incuriosisca abbastanza da leggerlo!
     
    Top
    .
9 replies since 10/1/2010, 13:10   426 views
  Share  
.