Un esempio di Onirotarologia applicata ad un mio sogno

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  1. Hermete74
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    Carissimi, vorrei condividere con voi un sogno che ho fatto recentemente, per testimoniare in che modo la tecnica "onirotarologica" può essere utilizzata per effettuare una delle cose più difficili al mondo: interpretare i propri sogni!
    L'autointerpretazione è assai difficoltosa e fuorviante, poichè la nostra interpretazione tende sempre a validare ciò che già sappiamo, mentre il sogno, che proviene dall'inconscio, ci dice per definizione cose di cui non siamo consci!

    I Tarocchi servono allora da elemento mediatore per quanto possibile "imparziale", poichè cercano di rendere oggettivi (cioè proiettandoli su elementi archetipici oggettivi) delle energie che percepiamo come soggettive, poichè siamo noi il soggetto sognante.

    Eccovi un caso reale di un mio sogno, apparentemente semplice ma di cui non avrei riconosciuto il significato più profondo senza questa pratica.

    Ho sognato che su uno scaffale erano appoggiati dei piccoli vasi di fiori, ma la cosa strana è che erano "impilati" uno sopra l'altro. Nel sogno sapevo che giacevano lì da tempo. Ho allora scomposto questa pila, poichè il fondo di ogni vaso copriva e schiacciava la superficie del vaso sottostante. Per capirci, solo l'ultimo vaso era scoperchiato rendendo visibile il suo contenuto: era una specie di pianticella. Man mano che scomponevo la pila, mi accorgevo che anche nei vasi sottostanti vi erano delle pianticelle, per quanto ormai avvizzite e sofferenti (in quanto il vaso appoggiato sopra toglieva loro ossigeno e la possibilità di essere annaffiate, cosa che comunque nel sogno non facevo da anni - in realtà io in casa non ho alcun tipo di pianta! ^_^).

    Bene. Il significato apparente mi sembrava piuttosto lampante, ma qui sta il condizionamento della nostra mente che porta a vedere ciò di cui già siamo consci: si trattava certamente di energie trascurate, di nuove idee o progetti che non coltivavo e bla bla bla. Ma questo già lo sapevo. Il significato doveva essere più preciso, più circostanziato, il sogno doveva dirmi qualcosa che non sapevo, o che non sapevo fino in fondo.

    Ho allora preso i miei Arcani Maggiori e li ho passati in rassegna, pensando a quale Arcano rappresentasse più fedelmente la situazione del sogno. La mia attenzione è caduta sull'Arcano XVI, la Maison Dieu. Si vede una costruzione sviluppata in verticale (come la pila dei vasi del mio sogno) e la cui sommità viene scoperchiata, come in effetti solo l'ultimo vaso godeva nel sogno della luce del sole (il disco solare della Maison Dieu). Nella mia interpretazione onirica, la Maison Dieu assume il senso di energie che vengono liberate, di rimettere in discussione la "costruzione" della nostra vita, della nostra identità, di scuotere dalle fondamenta ciò che siamo diventati oggi per liberare nuove/vecchie energie sopite. Così facendo, si recupera il legame con le proprie radici, si ritrova il contatto con la madre terra, ripartendo da zero.

    Ecco allora un'intuizione chiarificatrice: noi costruiamo la nostra vita a partire dal basso (gli scantinati) per poi costruire il piano terra, poi il primo piano, e così via. Si ammassano piani uno sull'altro, portandoci in alto e sempre più lontani dalle nostre radici. Ma questo non è sostenibile e prima o poi la torre crolla per la propria altezza: bisogna anche sviluppare la costruzione sul piano "orizzontale". Qualcosa dentro di me stava facendo "click": quando un'interpretazione tocca il punto giusto si percepisce come un "click" ed è quello che segnala che siamo sulla giusta pista.

    Il punto è che ogni piano successivo che costruiamo spesso trascura la vitalità legata al piano precedente, proprio come le mie piantine erano soffocate dal vasetto della pianta più in alto. E così come la Maison Dieu insegna sempre a riscoprire ciò che sta in basso, ad abitare tutti i piani della nostra vita, non solo l'ultimo. Era come dire: stai donando energie solo all'ultimo vaso (e peraltro, neppure tante visto che non l'annaffiavo!), mentre lasci morire le piantine che avevi piantato in precedenza. Tendi a ripetere lo stesso errore: il vasetto più in alto è destinato prima o poi ad essere schiacciato da un nuovo vaso. Devi scoperchiare questa torre, distruggila! Libera tutte le piantine, anche quelle del piano terra devono vedere la luce del sole!

    Ero sulla pista giusta, ma non ero ancora soddisfatto, poichè nel mio approccio cerco di trovare sempre il riscontro pratico. In che senso la mia vita è come quella pila di vasetti? Che cosa sto trascurando di innaffiare?

    Ed ecco il secondo decisivo "click". Mi sono reso conto di essere "monomaniaco". Scopro un nuovo interesse, una nuova passione, e dedico ad essa tutte le mie energie, fino a che si esaurisce l'interesse. Poi passa in secondo piano: scopro una nuova travolgente passione e di nuovo incanalo lì tutte le mie attenzioni, e così facendo la "piantina" precedente avvizzisce. Approfondendo il tema, ho scoperto che questo è un problema tipico degli "intuitivi". Ma comprendere la cosa così lucidamente mi ha permesso di aprire gli occhi e di prendere le mie contromisure! Poi ci si può permettere di mantenere la rotta che si vuole o di rifare sempre gli stessi errori, l'importante è essere sempre pienamente consapevoli delle nostre scelte o non scelte! ^_^

    Che ne pensate? Il bello del sogno di ciascuno di noi è che può rivelare contenuti validi universalmente, per cui spero che anche a qualcuno di voi sia "scattato" qualcosa nel leggere la mia personale interpretazione!

    Un abbraccio e buoni sogni!
     
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8 replies since 25/9/2013, 15:40   143 views
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