Ogni Arcano è un archetipo, ogni archetipo -insegna Jung- ha un lato di luce e un lato di ombra. Sono energie, ed essendo tali sono neutri. Non esistono "carte positive" e "carte negative", come mi è capitato spesso di sentire. Esiste solo l'energia. In Fisica l'energia è la capacità da parte di un sistema (o di un corpo) di compiere un determinato lavoro, ma poi ne esistono mille forme, da quella gravitazionale a quella elettrica. Sempre energia è, semplicemente cambia il suo "aspetto", mettiamola così.
L'importante è saperla riconoscere per poi gestirla nel modo giusto. Non posso risolvere un problema in cui mi si richiede di calcolare un'energia di tipo gravitazionale con le equazioni dell'elettromagnetismo. Ed è lo stesso con le carte.
Ogni Arcano diventa "negativo" quando ci sforziamo di risolvere una certa situazione nel modo sbagliato, quindi quando da parte nostra non c'è un livello adeguato di Coscienza.
Alcuni Arcani spaventano di più di altri (penso al XIII, al Diavolo oppure alla Luna) perché rappresentano forze psichiche con cui non abbiamo abbastanza dimestichezza, oppure perché ci è stato insegnato che quell'ambito dell'esistenza è "male"... perché ci portiamo dietro dalla nascita -e anzi, ancor prima, dal nostro concepimento- il peso di queste ferite.
I casi più clamorosi:
1) XIII, o L'Arcano Senza Nome. Qualcuno lo chiama addirittura "Morte", anche se gli Arcani non riportano alcun cartiglio, e questo è già un primo errore interpretativo. La fine dell'esistenza è un tabù tutt'oggi, ma senza arrivare a questo possiamo fermarci al significato base di "cambiamento". Ecco, il cambiamento è una delle paure più diffuse. Il presocratico Eraclito diceva che παντα ρει, "panta rei", tutto scorre. Non ci si può bagnare due volte nelle acque dello stesso fiume. Eppure cambiare non ci piace: non ci piace perché
cambiare significa morire. Da lì l'interpretazione di "La Morte" della carta. Questa è una paura inconscia che è sorta in molti di noi al momento della nascita, quando tutto il mondo sembrava lì, coalizzato per distruggere l'Universo in cui eravamo abituati a vivere (tutto sommato tranquilli): le urla di nostra madre, il trambusto degli infermieri, e quel cordone ombelicale, dapprima fonte di nutrimento e ora troppo stretto, che rischiava di soffocarci e che alla fine viene addirittura reciso, spezzando il collegamento che ci aveva tenuto vivi... E infine il nostro pianto.
Il discorso può andare avanti, ma possiamo ben capire come quel trauma ci condizioni ancora nel leggere le carte.
Se non cambiamo come possiamo andare avanti? Se non tagliamo il superfluo come possiamo pretendere di procedere? Pensate se nel mondo nessuno morisse più...
2) Il Diavolo! Il Diavolo si carica sulle spalle il peso di anni di dogmi, di tradizioni, di religioni e di superstizione. Eppure sono certo che molti lettori di Tarocchi mi diranno che il XV non è stato sempre portatore di disgrazie. Il Diavolo è in molte tradizioni religiose il volto oscuro del Creatore, il tentatore, il maligno, quell'entità che si diverte nel vedere il male capitare all'uomo e nel sovvertire i piani divini. E -senza questionare sul credo di ciascuno di noi- se spostassimo il discorso su un piano psicoanalitico? Beh... in quel caso capiremmo che il Diavolo è la semplice rappresentazione dell'Ombra, della parte di noi che non vogliamo accettare o comprendere e che invece di respingere dovremmo provare a integrare. E' semplice scaricare la responsabilità del Male del mondo (somma del male di ciascuno) in un essere semi-divino (con tutti i problemi di teodicea) che si diverte a vederci soffrire. Invece il Diavolo dovremmo imparare ad amarlo, perché anch'esso è energia, un'energia che se dalla nostra parte e se volta al bene può aiutare tutto il genere umano. E' energia animalesca da purificare e innalzare alla Luce, non è malvagia dall'inizio. L'Ego non è qualcosa di sbagliato, anzi. E' una nostra sicurezza. Ognuno di noi è egoista, nel senso buono del termine, da un punto di vista della biologia (sistema piacere-dolore). E' invece sbagliato l'egocentrismo. La sessualità non è sbagliata! Se non ci fosse la sessualità ci estingueremmo. E' sbagliata la lussuria, la degenerazione di un piacere naturale (per questo non posso che rimandarvi al Canto V dell'Inferno di Dante. Vi ricordate Paolo e Francesca?). Se non avessimo un corpo non avremmo nemmeno un'anima, che non riuscirebbe a evolvere. E via dicendo.
3) La Luna...carta molto complessa, vero. In tutti i libri si legge che porta disgrazie, lacrime, situazioni poco chiare, eccetera. Ma La Luna è per eccellenza la carta del subconscio e rappresenta anche l'archetipo della Grande Madre, è insomma il manifestarsi tarologico di quelle dee-madri delle grandi religioni, Ishtar, Iside, Era, Giunone, fino a Maria. E' una carta che inquieta perché è umano aver paura di ciò che non si conosce. Di notte tutto è oscuro e non vediamo più nulla, c'è solo il volto pallido di quest'astro che sembrerebbe ridere malignamente di noi. Ma è solo una nostra interpretazione frettolosa. L'inconscio non segue le regole della coscienza, ma non per questo vuole il nostro male. Anzi. Ci sprona in avanti e ci incoraggia. Solo che non lo capiamo: allora i sogni diventano fonte di terrore e non sono più una ricchezza. Allora rinunciamo alla nostra intuizione, solo perché ci hanno deriso quando da bambini dicevamo di avere dei presagi o eravamo tristi senza un motivo. Lavoro sui miei sogni da più di un anno e posso dirvi che questo per me è stato estremamente utile e mi ha svelato una quantità incredibile di premonizioni. Rendere cosciente l'inconscio è la lezione del XVIII, perché se rimane inconscio esso ci farà affogare... e allora sì che arriveranno i significati tradizionali di confusione e tristezza. Non sappiamo chi siamo e dove stiamo andando, c'è qualcosa di più profondo, di oscuro che ci guida al posto del nostro arbitrio. Ma, come vedete, questo deriva dal fatto che pretendiamo di sfuggire a questa forma di energia o di affrontare determinate sfide con metodi non pertinenti. Questo ha condotto, per esempio, a una rigida campagna di repressione del femminile per secoli e secoli, e ne stiamo fortunatamente uscendo adesso. L'Umanità sta lentamente elaborando questo tipo di archetipo e si sta riavvicinando a forme di sapere non proprio ortodosso... fatalità questo processo è lentamente iniziato quando sono state poste le basi della psicoanalisi. Un caso?
Insomma, chiudo questa piccola digressione sui "rovesci della medaglia", sperando di essere riuscito nel mio intendo di mostrare come il Tarot non si divida in "positivo" e "negativo" ma in "cosciente" e "inconscio". E' quello che fa davvero la differenza. Un Sole può essere più negativo di una Torre, se non elaborato nel modo giusto.