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O erbe potenti, ora a tutte voi rivolgo la mia preghiera!
Imploro la vostra autorità, voi che la Madre Terra
ha generato e ha offerto in dono all’umanità:
ha riunito in voi i rimedi e i poteri curativi,
affinché siate sempre utilissimo aiuto
per l’intero genere umano.
Di ciò vi supplico e prego: venite,
avvicinatevi più rapidamente con le vostre virtù,
poiché Lei, che vi ha creato, mi ha concesso
di raccogliervi; è inoltre propizio colui al quale
l’arte medica è stata affidata. E nella misura in cui
la vostra virtù ne ha il potere, assicurate il rimedio
che giovi alla salute. Vi prego che mi facciate grazia
per la vostra forza, affinché in ogni situazione,
qualunque atto avrò compiuto nel vostro nome,
a chiunque vi avrò somministrato, garantiate successo
e rapido effetto. Che sempre mi sia lecito,
col favore della vostra autorità,
raccogliervi...
vi farò offerta dei frutti della terra e vi renderò grazie
nel nome della Madre che stabilì che foste generate.
https://wsimag.com/it/cultura/321-quando-l...vD_zFl5WOeKWjVU. -
Sibilla.
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Grazie!!! . -
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Che cos’è? 🙃 . -
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Una preghiera trovata in un antico manoscritto! . -
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Grazie mille ☺️ . -
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Mi ha ricordato molto le "preghiere" che i sumeri rivolgevano agli oggetti quotidiani, in quanto credevano che avessero anch'essi una sorta di "anima".
Puoi contestualizzarla? Sarebbe interessante sapere di che cultura fa parte ^^. -
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È scritto tutto nel link!
Comunque faccio copia incolla delle parti più belle ...
La fortuita conservazione di quattro manoscritti di antichi erbari (il più antico è del VI secolo d.C.) ha concesso la sopravvivenza di questo breve frammento poetico in lingua latina, un’invocazione alle erbe nota con il nome di Precatio omnium herbarum: non l’unica nel suo genere, ma certamente tra le più commoventi attestazioni della devozione dell’uomo antico nei confronti del potere terapeutico insito nella natura. Nulla di più spontaneo, per la visione magica e animistica che è propria del senso religioso più arcaico, dell’invocare gli dèi nelle loro forme arboree, simulacri capaci di sacrificare all’uomo una corporeità vegetale offerta per essere spezzata, recisa, raccolta, trasformata e utilizzata sotto forma di rimedio medicinale.
La bellezza e la forza poetica di questi testi ci schiudono una visione che con ogni evidenza appartiene a una religione ben più antica rispetto alle vicende redazionali che li hanno prodotti e ai manoscritti che ce li hanno trasmessi. Possiedono il senso di stupore e di reverenza di tempi in cui il dialogo con ciò che è sacro non passava attraverso la mediazione di divinità antropomorfe: tempi in cui l’uomo era vicino alla forma più pura del dio. Spiccare l’erba medicinale dal suo stelo significava accogliere il sacrificio del principio divino in essa concentrato: l’atto di preghiera ne era il necessario tributo di gratitudine. Ed è anche possibile immaginare che questi inni venissero recitati nel gesto stesso della raccolta, nelle modalità di un rito magico e propiziatorio mirato all’attivazione della virtù terapeutica della pianta e alla trasformazione in pharmakon.
Figlie amorevoli della madre primordiale, le erbe celano nella loro apparente fragilità ed esile presenza il mistero divino della guarigione. La letteratura relativa alle invocazioni alle erbe è tanto ricca quanto sconosciuta, e si nutre di riferimenti che dai papiri magici egizi spaziano fino alle pagine degli erbari della tarda latinità, dove le preghiere botaniche ancora trovano spazio, residui di un’archeologia sacra sopravvissuta per fortunata casualità tra le righe della nuova medicina razionale. Compare così nel Corpus Medicorum Latinorum un’invocazione attribuita ad Antonio Musa, medico dell’imperatore Augusto, dedicata all’erba betonica, magna herbarum, capace di guarire bel 47 diverse malattie. E ancora, in un’appendice dei codici dell’Erbario dello Pseudo-Apuleio, la proserpinaca, o serpentaria, erba regolatrice dei malesseri mestruali femminili, è chiamata a compiere incantesimi (“incantare”), e similmente vengono invocati il cocomero, il basilico, il prezzemolo, l’edera, la menta, l’aneto, la ruta.... -
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Grazie Alce. Così è più facile da capire. Difficilmente si aprono i links che mettiamo solo per la fonte.
Poi è arrivata la Chiesa ed ha dichiarato le erbe frutto dell'opera del diavolo e chi le usava annesso alla stregoneria.. -
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Sì , infatti l'ho messo apposta , visto che si stava facendo tutto un discorso sul vaticano
Eppure i frati le usavano e le conoscevano anche meglio di noi ! Santa ildegarda ci ha scritto interi manuali sulle erbe ...
Strange Life !. -
Sibilla.
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Grazie Alce. Così è più facile da capire. Difficilmente si aprono i links che mettiamo solo per la fonte.
Poi è arrivata la Chiesa ed ha dichiarato le erbe frutto dell'opera del diavolo e chi le usava annesso alla stregoneria.
Infatti.... È come se si bruciassero i farmacisti di oggiSì , infatti l'ho messo apposta , visto che si stava facendo tutto un discorso sul vaticano
Eppure i frati le usavano e le conoscevano anche meglio di noi ! Santa ildegarda ci ha scritto interi manuali sulle erbe ...
Strange Life !
Si... Strange.... -
musica74.
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Bella preghiera grazie mille .