i traumi nei bambini prima dei tre anni di età

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  1. annika2
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    CITAZIONE (Nausicaa* @ 11/2/2010, 13:02) 
    Si, infatti...io, ad esempio, ho pianeti nella Prima, Seconda, Terza, Quarta e Quinta Casa...eppure la mia infanzia è stata molto bella...

    Non si tiene conto del discorso karmico secondo la Fassio...

    Ma si riferisce a pianeti lesi. Magari i tuoi non sono lesi. In ogni caso, riferendosi ai primi tre anni di vita, è molto improbabile che la persona ne abbia ricordo o consapevolezza, visto che ricordiamo poco o nulla di ciò che è accaduto nei primissimi anni. Proprio per quello si parla di traumi. Lo setsso avvenimento, se accade quando un bambino ha 10 anni, può certamente lasciare un segno, ma si tratta di un segno diverso.

    Comunque ho riaperto questo post perché sempre nel mio piccolo database, sto cercando conferme alle varie teorie dei traumi natali e post-natali.
    Secondo la Morpurgo sono dati, i primi, da lesioni alla 5a, quelli post-natali da lesioni tra 2a e 5a.
    Ho trovato 25 persone che hanno lesioni tra 2a e 5a nel tema, ma che io sappia, solo un paio di loro hanno subito traumi del tipo di cui parla la Morpurgo (incubatrice con conseguente allontanamento dalla mamma o cose di questo tipo). Nel mio piccolo quindi, non mi sentirei di confermare la sua tesi. Però se avete invece dati che confermano questa ipotesi, me lo fate sapere? :wub:

    Poi mi piacerebbe raccogliere dati anche sulle lesioni delle prime tre case sostenuta dalla Fassio :D
     
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    QUOTE (annika2 @ 1/2/2012, 15:56) 
    QUOTE (Nausicaa* @ 11/2/2010, 13:02) 
    Si, infatti...io, ad esempio, ho pianeti nella Prima, Seconda, Terza, Quarta e Quinta Casa...eppure la mia infanzia è stata molto bella...

    Non si tiene conto del discorso karmico secondo la Fassio...

    Ma si riferisce a pianeti lesi. Magari i tuoi non sono lesi. In ogni caso, riferendosi ai primi tre anni di vita, è molto improbabile che la persona ne abbia ricordo o consapevolezza, visto che ricordiamo poco o nulla di ciò che è accaduto nei primissimi anni. Proprio per quello si parla di traumi. Lo setsso avvenimento, se accade quando un bambino ha 10 anni, può certamente lasciare un segno, ma si tratta di un segno diverso.

    Si, lo so che si riferisce a pianeti lesi. Certo che sono lesi...il mio Saturno Ia riceve una quadratura dal Sole...e questo rappresenta il mio rapporto con mio padre..

    Ma in che senso a 10 anni lascia un segno diverso? Un trauma è un trauma...ci sono anche i traumi quando il bambino è ancora nel grembo materno...i traumi sono contenuti nella memoria inconscia, ecco perché studiamo anche la posizione della Luna prenatale...che si porta dietro anche i traumi delle vite precedenti, a cui so che tu non credi, il bambino vive 9 mesi prima di uscire ed anche quelli vanno considerati per via ciò che vive la madre. Spesso dei traumi non si ha memoria conscia...bisogna fare un lungo lavoro di analisi introspettiva per risalire alla loro origine.

    :)
     
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  3. annika2
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    Con Saturno in 1a quadrato al Sole, secondo me non è tanto Saturno a essere leso, quanto il Sole.

    Cioè, non è una mia idea, ma mi è stato insegnato che i luminari non ledono, quando hanno aspetti negativi sono loro a venire lesi.

    Per quanto riguarda l'età, è molto diverso il modo in cui si vive un "trauma" e lo'ho scritto volutamente tra virgolette. Supponiamo che io venga violentata a 40 anni.... certamente la cosa avrà conseguenze sul modo in cui mi rapporto agli uomini e sarà doloroso. Ma so cosa mi è successo, so inserire l'evento all'interno di un quadro generale, so cos'è un uomo, so chiedere aiuto per superare il trauma ecc. Questa consapevolezza fa sì che io possa uscirne se adeguatamente aiutata.
    Un bambino o bambina che subisce violenza sessuale se ha meno di 3 anni (in questo post si parlava di traumi nei primi 3 anni) non è in grado di capire cosa è successo, non lo sa raccontare, non sa chiedere aiuto e probabilmente la cosa verrà rimossa. Salvo poi manifestarsi con problemi psicologici, o con frigidità da adulta, manifestazioni di cui magari nessuno conosce per certo la causa (non è detto che qualcuno abbia scoperto la violenza). Ecco perché si parla di trauma. La formulazione del trauma viene da Freud, austriaco, e in tedesco Traum è il sogno, cioè una fase in cui la coscienza non è del tutto presente.

    Per questo il trauma è molto più probabile nella prima infanzia. Nelle altre età ci sono esperienze dolorose, magari 10 volte più gravi, però l'elaborazione della psiche è diversa.
     
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    QUOTE (annika2 @ 1/2/2012, 16:26) 
    Con Saturno in 1a quadrato al Sole, secondo me non è tanto Saturno a essere leso, quanto il Sole.

    Cioè, non è una mia idea, ma mi è stato insegnato che i luminari non ledono, quando hanno aspetti negativi sono loro a venire lesi.

    Per quanto riguarda l'età, è molto diverso il modo in cui si vive un "trauma" e lo'ho scritto volutamente tra virgolette. Supponiamo che io venga violentata a 40 anni.... certamente la cosa avrà conseguenze sul modo in cui mi rapporto agli uomini e sarà doloroso. Ma so cosa mi è successo, so inserire l'evento all'interno di un quadro generale, so cos'è un uomo, so chiedere aiuto per superare il trauma ecc. Questa consapevolezza fa sì che io possa uscirne se adeguatamente aiutata.
    Un bambino o bambina che subisce violenza sessuale se ha meno di 3 anni (in questo post si parlava di traumi nei primi 3 anni) non è in grado di capire cosa è successo, non lo sa raccontare, non sa chiedere aiuto e probabilmente la cosa verrà rimossa. Salvo poi manifestarsi con problemi psicologici, o con frigidità da adulta, manifestazioni di cui magari nessuno conosce per certo la causa (non è detto che qualcuno abbia scoperto la violenza). Ecco perché si parla di trauma. La formulazione del trauma viene da Freud, austriaco, e in tedesco Traum è il sogno, cioè una fase in cui la coscienza non è del tutto presente.

    Per questo il trauma è molto più probabile nella prima infanzia. Nelle altre età ci sono esperienze dolorose, magari 10 volte più gravi, però l'elaborazione della psiche è diversa.

    Certamente è Saturno che lede il Sole, ma comunque è una quadratura che ha determinato qualcosa fra due pianeti contenuti nelle case di cui si parlava...

    Per quanto riguarda il resto del discorso, sono d'accordo sulla rimozione all'età di 3 anni se si subisce violenza (e potrebbe anche diventare una donna dai facili costumi, non è detto una frigida) ma non è detto che un trauma subito a 40 anni si possa superare più facilmente o non rimuovere...

    Parlavamo infatti di rielaborazione inconscia, sulla quale si può lavorare per liberarsene. Io invece penso che il trauma sia presente a qualunque età. Un fatto può colpirci e possiamo non riconoscerlo consciamente proprio perché provoca dolore...

     
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  5. annika2
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    Puoi certamente non volerlo vedere, perché il vederlo sarebbe troppo doloroso, ma non credo sia ciò che in analisi viene chiamato trauma.

    Tonando al tema, hai qualche esempio di persone con lesione tra 2a e 5a che hanno avuto traumi natali o post-natali?
     
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    No, in questo momento non mi vengono in mente temi simili.

    Io penso di sí invece, che qualunque situazione a qualunque età può essere un trauma.

    Ecco la definizione di trauma psicologico:

    Il trauma psicologico è un tipo di "danno" (un "vulnus", una "ferita") che in alcuni casi viene subito dalla psiche a seguito di un'esperienza critica vissuta dall’individuo (che sia un evento singolo, oppure un evento ripetuto o prolungato nel tempo), e che viene detta evento traumatico.

    Definizione Sigmund Freud formulò una definizione di evento traumatico per la psiche utilizzando termini economici: si tratta di una esperienza singola, o di una situazione protratta nel tempo, le cui implicazioni soggettive, cioè idee, cognizioni ed emozioni ad essa collegata, sono nel complesso superiori alle capacità del soggetto, in quel momento, di gestirle o di adeguarsi ad esse, cioè di integrarle nella psiche. Secondo l'approccio janetiano [1], che ha influenzato ampiamente la teorizzazione in quest'ambito, il trauma psicologico è un evento che, per le sue caratteristiche, risulta "non integrabile" nel sistema psichico pregresso della persona, e quindi rimane dissociata dal resto della sua esperienza psichica, causando la sintomatologia psicopatologica relativa.

    L’evento traumatico può essere di qualsiasi tipo; esso solitamente implica l’esperienza di un senso di impotenza e vulnerabilità a fronte di una minaccia, soggettiva o oggettiva, che può riguardare l’integrità e condizione fisica della persona, il contatto con la morte oppure elementi della realtà da cui dipende il suo senso di sicurezza psicologica.

    Per la "Scuola di Val-de-Grace" (la più importante scuola psicotraumatologica francese) il trauma è legato a un contatto del soggetto con la realtà della morte ("réel de la mort"), quando ciò avviene in modo brusco, non mediato e non elaborabile. Nell'accezione più ampia di tale approccio, il trauma psicologico corrisponde alla "assenza di significato e di significabilità dell'evento" (ovvero, il trauma corrisponde all'impossibilità di dare un senso ed un significato, coerente e psicologicamente viabile, ad un episodio che si situa "fuori" dall'esperienza di vita normale dell'individuo).

    Tipologie ed aspetti clinici Traumi tipici sono l'abuso, la violenza sessuale, il bullismo, la violenza domestica, il lutto, la malattia, gli incidenti, la violenza fisica, o verbale, o la sua minaccia, altre violazioni o perdite di sicurezze personali. Anche l’assistere a questi fatti può costituire un evento traumatico (si parla in questo caso di "vittime secondarie", o anche di vittime "terziarie" nel caso dei soccorritori che assistono le vittime primarie). Ci sono poi i "traumi cumulativi", definiti come tali originariamente dallo psicoanalista Masud Khan: lutti precoci, relazioni dolorose nell'infanzia, malattie più o meno invalidanti dei genitori o proprie, fallimenti professionali, delusioni amorose, ecc.[2][3] Secondo Khan, il trauma cumulativo ha le sue origini nel periodo di sviluppo in cui il bambino necessita della madre e la usa come proprio schermo protettivo. Qualsiasi disturbo nella delicata interazione dei fattori individuali e ambientali durante questo periodo può diventare traumatico. Tali tipi di traumi sono attualmente definiti, nella nosografia, come "traumi di tipo 2" (riservando la definizione di "trauma di tipo 1" agli eventi traumatici "singoli": incidenti unici, eventi critici isolati, ecc.)[4].

    Comunque, raramente l'attraversare tali esperienze, pur se penose e difficili, determina lo sviluppo di una vera e propria sindrome clinica, o "trauma psicologico strutturato" (PTSD). Perché un evento estremo, ancorché molto doloroso, si traduca in una sindrome di trauma strutturato, è necessario il concorso di ulteriori fattori personali ed esperienziali nella storia pregressa dell'individuo (quali fenomeni di abuso e trascuratezza nell'infanzia, problematiche psicologiche pregresse, etc.), oltre che nella struttura della rete di supporto sociale ("social support network").

    L'intervento immediato di supporto individuale, gruppale e psicosociale a singoli e comunità che hanno subito un evento critico è ambito elettivo della psicologia dell'emergenza; invece, gli interventi clinici di valutazione e intervento sulle sindromi di trauma psicologico strutturato, nel medio-lungo periodo, sono ambito elettivo della psicotraumatologia.

    Il "National Center for Post-Traumatic Stress Disorders" Statunitense stima in media a circa il 7.8% la prevalenza lifetime di un PTSD nella popolazione (un valore cioè di ampia minoranza). La percentuale sale di molto per i traumi relativi a violenza fisica o sessuale diretta, mentre è significativamente più bassa per i traumi derivanti dall'esposizione a calamità naturali. La variabile discriminante, nel rendere tendenzialmente più "psicologicamente traumatici" gli eventi di violenza diretta e voluta, rispetto a quelli indiretti e "accidentali", è proprio la percezione di "volontarietà" del danno che viene portato contro il soggetto. Se l'agente di danno è impersonale o naturale (es.: terremoto), la percezione della vittima della causalità volontaria dell'accaduto, e della "volontà di fargli un danno personale", è ovviamente inferiore rispetto a quello di un atto di violenza diretta perpetrato appositamente nei suoi confronti da un'altra persona, con conseguente minore traumatizzazione psichica.

    SintomiLe persone che hanno subito dei traumi spesso manifestano vari sintomi e problemi in seguito. La gravità del trauma varia da persona a persona, dal tipo di trauma in questione e dal supporto emotivo derivato dalle altre persone. Un individuo traumatizzato ne può sperimentare anche più di uno.

    Dopo un'esperienza traumatica, una persona può rivivere il trauma mentalmente e fisicamente, perciò evita il ricordo del trauma, chiamato anche trigger (termine inglese che significa appunto "grilletto", perché scatena il ricordo), in quanto questo può essere insopportabile e persino doloroso. Le persone traumatizzate possono cercare sollievo nelle sostanze psicotrope, tra cui l'alcool, per cercare di sfuggire ai sentimenti legati al trauma. Il rivivere i sintomi è un segno che il corpo e la mente stanno attivamente cercando di far fronte con l'esperienza traumatica.

    I trigger e i sintomi agiscono come promemoria del trauma, e può causare ansia e altre emozioni associate. Spesso la persona può essere completamente all'oscuro di questi trigger. In molti casi questo può portare una persona che soffre di disturbi traumatici ad impegnarsi in meccanismi di adattamento distruttivo o autodistruttivo, spesso senza essere pienamente consapevole della natura o delle cause delle proprie azioni. Gli attacchi di panico sono un esempio di una reazione psicosomatica ai trigger.

    Di conseguenza, i sentimenti intensi di rabbia possono riemergere frequentemente, a volte in situazioni molto inappropriate o impreviste, e sembrano essere un pericolo sempre presente, per quanto in realtà esistano e siano la conseguenza di eventi passati. Ricordi sconvolgenti quali immagini, pensieri, o flashback possono tormentare la persona, e gli incubi possono essere frequenti. L'insonnia può manifestarsi, così come le paure nascoste e l'insicurezza, che mantengono la persona vigile e attenta al pericolo, sia di giorno che di notte.

    La persona può non ricordare quello che è realmente accaduto, mentre le emozioni vissute durante il trauma possono essere rivissute senza che la persona ne comprenda il motivo. Questo può portare a eventi traumatici costantemente vissuti come se stessero accadendo nel presente, impedendo al soggetto di ottenere una prospettiva chiara sull'esperienza. Questo può produrre un modello di prolungati periodi di eccitazione acuta punteggiati da periodi di stanchezza fisica e mentale.

    Nel tempo, si può instaurare un esaurimento emotivo, portando così alla distrazione, e il pensare lucidamente può risultare difficile o persino impossibile. Il distacco emotivo, così come la dissociazione o l'insensibillazione, può verificarsi frequentemente. Dissociarsi dall'emozione dolorosa significa annullare tutte le emozioni, e quindi si arriva alla desesinsibillazione emotiva, che porta la persona ad apparire emotivamente svuotata, preoccupata, distante, o fredda. La persona può tendere a confondersi in situazioni ordinarie e ad avere problemi di memoria.

    Alcune persone traumatizzate possono sentirsi danneggiate in modo permanente quando i sintomi del trauma non spariscono e non credono che la loro situazione migliorerà. Questo può portare a sentimenti di disperazione, perdita di autostima, e spesso alla depressione. Se aspetti importanti della persona sono stati violati, la persona può chiamare la propria identità in discussione. Spesso, nonostante gli sforzi, i genitori traumatizzati possono avere difficoltà nell'assistere il loro bambino con la regolazione delle emozioni, l'attribuzione di significato, e contenimento della paura post-traumatica in seguito alla traumatizzazione del bambino, che porta a conseguenze negative per il bambino. In tali casi, è nell'interesse dei genitori, e dei figli per i genitori, di cercare la consultazione e fare in modo che anche il loro bambino riceva adeguati servizi di salute mentale.

    Disturbi conseguenti a traumi psicologici A diversi adulti che riportano storie di un'infanzia compromessa da esperienze traumatiche, a volte severe e prolungate nel tempo, tanto da coprire un ampio arco del loro sviluppo, viene spesso diagnosticato un Disturbo dissociativo o un Disturbo borderline di personalità, ma possono anche essere presenti in comorbilità altri disturbi clinici previsti dal DSM-IV.

    Il pattern specifico, che accomuna molti pazienti che hanno avuto una storia di sviluppo traumatico (includendo sentimenti di vuoto e disperazione, ostilità e derealizzazione, perdita di coerenza nella rappresentazione di sé, irritabiltà, problemi di disregolazione emotiva, tendenza all'autolesionismo o scarsa protezione personale, e una forte dipendenza che, paradossalmente, coesiste con un attaccamento evitante), prende il nome di "Disturbo post-traumatico da stress complesso" (Complex PTSD) [5].

    La categoria diagnostica del DPTS Complesso può essere, indubbiamente, funzionale allo studio di tutti i disturbi correlati al trauma, considerati come un continuum con il DPTS [6].

    Curiosità [in tedesco il "sogno" viene indentificato con la parola traum, derivata dall'Alto tedesco antico troum, che ha a sua volta avuto origine dal termine draumaz del proto-germanico; quest'ultimo è stato appunto influenzato dal greco trauma, che significa "ferita".

    Fonte: Wikipedia
     
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  7. annika2
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    Copio e incollo dal testo che hai riportato tu:



    Comunque, raramente l'attraversare tali esperienze, pur se penose e difficili, determina lo sviluppo di una vera e propria sindrome clinica, o "trauma psicologico strutturato" (PTSD). Perché un evento estremo, ancorché molto doloroso, si traduca in una sindrome di trauma strutturato, è necessario il concorso di ulteriori fattori personali ed esperienziali nella storia pregressa dell'individuo (quali fenomeni di abuso e trascuratezza nell'infanzia, problematiche psicologiche pregresse, etc.), oltre che nella struttura della rete di supporto sociale ("social support network").

    L'intervento immediato di supporto individuale, gruppale e psicosociale a singoli e comunità che hanno subito un evento critico è ambito elettivo della psicologia dell'emergenza; invece, gli interventi clinici di valutazione e intervento sulle sindromi di trauma psicologico strutturato, nel medio-lungo periodo, sono ambito elettivo della psicotraumatologia.




    Negli adulti l'evento doloroso raramente si sviluppa in trauma strutturato, nei bambini piccoli, quasi sempre.


    Vediamo il discorso prime tre case. Vado a vedere tra i miei temi natali chi ha lesioni e se effettivamente sono a conoscenza di traumi nei primi tre anni di vita che riguardano queste persone.
     
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  8. annika2
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    No, non ci siamo.... ho volutamente cercato solo tra le persone che conosco molto bene, e di cui conosco la storia (15 persone in totale).

    11 di queste presentano una o più lesioni di pianeti esterni nelle prime tre case (e conto soltanto le lesioni di pianeti esterni!!!! praticamente si salva solo chi ce le ha vuote).

    Ora, che tutti i bambini abbiano avuto esperienze che in qualche modo li hanno caratterizzati, ok, ma che in tutti questi casi si debba parlare di trauma mi sembra un po' troppo.

    Posto anche il tema di una ragazzina che so per certo aver avuto un trauma a due anni. Poi vi spiego di che trauma si è trattato:

    amizc

    Uploaded with [URL=http://imageshack.us]ImageShack.us[/U]

    I genitori di questa ragazzina si sono lasciati quando lei aveva pochi giorni, ma il padre ha contnuato a vederla con una certa frequenza. Quando lei aveva due anni, la madre ha chiesto al tribunale l'affidamento esclusivo motivandolo con lesioni che il padre avrebbe provocato alla bambina. La bambina è stata interrogata (ovviamente con psicologo presente) e alla fine l'affidamento è stato effettivamente dato solo alla madre e lei non ha mai più visto il padre fino a due anni fa. Ma comunque non lo vuole vedere.
    Io non sono convinta per nulla che il padre la picchiasse, quindi penso che se era vero, la bambina abbia avuto un trauma per le lesioni. Se non era vero, abbia avuto un trauma perché le hanno tolto il padre da un giorno all'altro.

    Dal tema non mi pare si notino lesioni legate al padre nelle prime case. C'è questa Venere lesa in 1a con lesioni che arrivano dalla 4a. Il Sole invece è molto bello.

    Se guardiamo invece la Luna come prima infanzia, di lesioni ne troviamo a bizzeffe. E' vero che è anche in casa 3, che per la Fassio comprende proprio il periodo da un anno circa ai due anni e mezzo, però mi sarei aspettata che coinvolgesse il sole, essendo il problema legato al padre.
    Es essendo proprio la una lì dentro non si capisce se il trauma è legato alle lesioni della Luna o alle lesioni della 3a :huh:
     
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  9. annika2
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    Ne posto anche un altro, però avviso subito che non ho l'ora di nascita, quindi non fate caso alle case :D
    Cerco solo di individuare i traumi sui pianeti.


    jpg

    Uploaded with ImageShack.us

    I genitori di questo ragazzo si sono separati quando lui aveva un anno. Lui è stato affidato alla madre, la quale però, soffre di una grave malattia psichiatrica e con una certa frequenza subisce ricovere coatti in psichiatria, ricoveri durante i quali il bambino è stato sballottato tra conoscenti (perché non ha altri parenti).

    Direi che il trauma c'è tutto, ma anche in questo caso mi pare segnalato dalle lesioni sulle Luna. Come ho deto, però qui le case non le conosciamo quindi non è possibile fare considerazioni altre.


     
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  10. Al Rami
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    CITAZIONE (annika2 @ 1/2/2012, 18:17) 
    No, non ci siamo.... ho volutamente cercato solo tra le persone che conosco molto bene, e di cui conosco la storia (15 persone in totale).

    11 di queste presentano una o più lesioni di pianeti esterni nelle prime tre case (e conto soltanto le lesioni di pianeti esterni!!!! praticamente si salva solo chi ce le ha vuote).

    Ora, che tutti i bambini abbiano avuto esperienze che in qualche modo li hanno caratterizzati, ok, ma che in tutti questi casi si debba parlare di trauma mi sembra un po' troppo.

    "Se guardiamo invece la Luna come prima infanzia, di lesioni ne troviamo a bizzeffe. E' vero che è anche in casa 3, che per la Fassio comprende proprio il periodo da un anno circa ai due anni e mezzo, però mi sarei aspettata che coinvolgesse il sole, essendo il problema legato al padre.
    Es essendo proprio la una lì dentro non si capisce se il trauma è legato alle lesioni della Luna o alle lesioni della 3a :huh:"

    Condivido pienamente specificare la differenza tra brutte esperienze e traumi. Naturalmente dobbiamo fare riferimento anche al mondo soggettivo del bambino.
    Non ho seguito dall'inizio questa discussione ma ho letto solo gli ultimi post per mancanza di tempo. Non ho capito cosa si cercava di dimostrare, ma so che i traumi possiamo definirli solo indirettamente attraverso l'analisi dei luminari. La IV^ casa spiega tutto quanto concerne la famiglia (padre e madre). Se tali case sono vuote bisogna leggere i dispositori di esse.
    Necessariamente è così per un semplice motivo: migliaia di volte ho osservato venere in ottimo aspetto nei temi di persone che non erano mai state fidanzate nella loro vita e non avevano nemmeno un pianeta penalizzato in 5^ o VII^. Ciò significa che non è sufficiente osservare la posizione di Venere, della 5 e VII^ casa. Alle volte basta pure un'opposizione Luna Nettuno per spiegare un trauma che impedisca al soggetto di vivere la propria vita e dunque anche i sentimenti in modo normale. Altre volte il trauma si legge dai pianeti in 12^ casa qualunque essi siano ma con particolare enfasi naturalmente verso Saturno, Urano, Nettuno, Plutone e Marte. statisticamente il trauma avviene in età psichica fragile, ovvero l'infanzia. Quindi alle volte diviene relativo osservare la Luna.

    Edited by Nausicaa* - 3/2/2012, 12:25
     
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    Te lo spiego Al...io asserisco che i traumi avvengono a qualunque età mentre Annika sostiene, come mi pare anche tu, che avvengono solo nell'infanzia...

    Mi pare di avere compreso questo e quindi non ci troviamo d'accordo...
     
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  12. Al Rami
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    CITAZIONE (Nausicaa* @ 3/2/2012, 12:28) 
    Te lo spiego Al...io asserisco che i traumi avvengono a qualunque età mentre Annika sostiene, come mi pare anche tu, che avvengono solo nell'infanzia...

    Mi pare di avere compreso questo e quindi non ci troviamo d'accordo...

    In realtà ho detto una cosa che è una via di mezzo tra quella che sostieni tu e quella che sostiene Annika. Teoricamente i traumi avvengono nel periodo di maggiore permeabilità psichica (cioè l'infanzia) ma ciò non toglie che possano accadere in qualsiasi momento nella vita di una persona e in qualsiasi circostanza. Questo è il succo.
     
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    Ecco...allora siamo d'accordo ! :)
     
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  14. †¢aNNeLL@&ƒiØRið’A®an©i؆
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    Questo è un tema interessantissimo. I bambini percepiscono ben più di quanto la nostra ragione adulta riesca a percepire. Credo però che servirebbero pagine e pagine per discutere questo argomento! :) Il lutto per un bimbo non equivale alla morte come noi adulti la intendiamo,certo la morte o separazione o mancanza di uno o entrambi i genitori. Un lutto per un bimbo può essere anche qualcosa d'altro però,come una famiglia unita ma disarmonica.
    Sull'articolo non ho molto da ridire perché è troppo breve,penso però che con l'aggiunta di qualche esempio pratico sarebbe stato migliore e più esaustivo. :) Ad esempio,io ho Urano in I e Nettuno in II,Urano ha un solo aspetto di trigono e Nettuno ha invece un trigono,quattro sestili e un'opposizione. La terza casa è vuota,cuspide capricorno. Il governatore,saturno è in 11 opposto alla Luna e in quadratura al Sole... Plutone non è nelle prima tre case,ma nella 12 congiunto a Giove,ma sempre opposto alla Luna e quadrato al Sole. Direi che ne devo tenere conto,visto che questi aspetti sono quelli più traumatici che sento nel mio tema! :cry: Stessa cosa vale per Marte,congiunto a Saturno in 11,anche se,in tutta onestà,percepisco di più Saturno e Plutone.

     
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  15. Mark Astromante
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    Io trovo nel primo Tema Natale postato da annika2, molti spunti inerenti all'argomento trattato.

    Per il resto quoto sia Al Rami che Nausicaa!
     
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